Frasi di Victor Hugo
306 frasi per ispirare il vostro spirito e guidarvi nella saggezza senza tempo

Esplorate le profonde intuizioni e la saggezza senza tempo di Victor Hugo. Lasciatevi ispirare da potenti citazioni sulle convinzioni, sull'amore e molto altro. Lasciate che le parole di questa icona letteraria sollevino il vostro spirito e vi guidino.

Victor-Marie Hugo, noto come Victor Hugo, è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo e politico francese, riconosciuto come il padre del Romanticismo in Francia. Ha contribuito anche nel campo dell'arte visiva e svolto un ruolo importante come attivista per i diritti umani.

Hugo fu uno dei principali teorici e esponenti del movimento letterario romantico, ma si distinse dagli altri poeti dell'epoca per aver saputo affrontare le avversità della vita con esperienza personale e cercando di cogliere i diversi aspetti dell'animo umano. La sua vasta produzione letteraria spazia tra vari generi, dalla poesia lirica al dramma, dalla satira politica al romanzo storico e sociale, conquistando consensi in tutta Europa.

✵ 26. Febbraio 1802 – 22. Maggio 1885   •   Altri nomi Victor Marie Hugo, Виктор Гюго
Victor Hugo photo

Lavori

I miserabili
I miserabili
Victor Hugo
L'uomo che ride
L'uomo che ride
Victor Hugo
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Victor Hugo frasi celebri

“L'invidia è una buona stoffa per confezionare una spia.”

1967, p. 117
L'uomo che ride

“Il riso è il sole, che scaccia l'inverno dal volto umano.”

II, VIII, IX; 1981
I miserabili
Variante: l riso è il sole che scaccia l'inverno dal volto umano.

“La suprema felicità della vita è essere amati per quello che si è o, meglio, di essere amati a dispetto di quello che si è.”

I miserabili, Citazioni da altre edizioni
Variante: La suprema felicità della vita è essere amati per quello che si è, o meglio, essere amati a dispetto di quello che si è.

Frasi sugli uomini di Victor Hugo

“La testardaggine delle vecchie istituzioni a perpetuarsi somiglia all'ostinazione di un profumo rancido che reclamasse la nostra capigliatura, alla pretesa del pesce marcio di essere mangiato, alla persecuzione di un vestito da fanciullo che volesse vestire l'uomo, alla tenerezza dei cadaveri che ritornassero ad abbracciare i vivi.
«Ingrati!», dice l'abito. «Vi ho protetto nei tempi cattivi. Perché ora non mi volete?» «Vengo dall'alto mare», dice il pesce. «Sono stato una rosa», dice il profumo. «Vi ho amato», dice il cadavere. «Vi ho civilizzati», dice il convento.
A ciò una sola risposta; un tempo. Sognare di prolungare all'infinito cose defunte e governare gli uomini per imbalsamazione, ristabilire i dogmi in cattivo stato, tornare a indorare le arche, rafforzare i chiostri, ribenedire le reliquie, mobilitare di nuovo le superstizioni, rialimentare i fanatismi, dare un nuovo manico agli aspersori e alle sciabole, ricostruire il monachesimo e il militarismo, credere alla salute della società moltiplicando i parassiti, imporre il passato al presente sembra strano. Eppure vi sono teorici anche per queste teorie. Questi teorici, gente di spirito del resto, procedono per semplicemente; applicano al passato un intonaco che chiamano ordine sociale, diritto divino, morale, famiglia, rispetto degli avi, autorità antica, tradizione santa, legittimità, religione; e vanno gridando:
«Vedere! Ecco! Prendete questo, brava gente!»
Tale logica era conosciuta agli antichi Gli aruspici la praticavano. Davano una mano di gesso a una giovenca nera, e dicevano:
«È bianca. Bos Cretatus».
Quanto a noi rispettiamo qualcosa e risparmiamo tutto il passato, purché accetti di essere morto. Se vuol essere vivo, l'attacchiamo e cerchiamo di ucciderlo.
Superstizioni, bigottismo, bacchettonismi, pregiudizi, queste larve, quantunque non siano che larve, si aggrappano alla vita; hanno denti e unghie nel loro fumo, bisogna spegnerle corpo a corpo, far loro guerra, e fargliela senza tregua, perché è una fatalità dell'uomo essere condannato all'eterno combattimento con i fantasmi.
È difficile prendere l'ombra per la gola e atterrarla.”

Les Misérables

“Far il poema della coscienza umana, foss'anco d'un sol uomo, del più infimo fra gli uomini, sarebbe come fondere tutte le epopee in un'epopea superiore e definitiva. La coscienza è il caos delle chimere, delle cupidigie e dei tentativi, la fornace dei sogni, l'antro delle idee di cui si ha vergogna; è il pandemonio dei sofismi, è il campo di battaglia delle passioni. Penetrate, in certe ore, attraverso la faccia livida d'un uomo che sta riflettendo, guardate in quell'anima, in quell'oscurità; sotto il silenzio esteriore, vi sono combattimenti di giganti come in Omero, mischie di dragoni ed idre e nugoli di fantasmi, come in Milton, visioni ultraterrene come in Dante. Oh, qual abisso è mai quest'infinito che ogni uomo porta in sé e col quale confronta disperatamente la volontà del cervello e gli atti della vita!”

I, III, VII; 1981
I miserabili
Variante: V'è uno spettacolo più grande del mare, ed è il cielo;
v'è uno spettacolo più grande del cielo, ed è l'interno dell'anima.
Far il poema della coscienza umana, foss'anco d'un sol uomo, del più infimo fra gli uomini, sarebbe come fondere tutte le epopee in un'epopea superiore e definitiva. La coscienza è il caos delle chimere, delle cupidigie e dei tentativi, la fornace dei sogni, l'antro delle idee di cui si ha vergogna; è il pandemonio dei sofismi, è il campo di battaglia delle passioni. Penetrate, in certe ore, attraverso la faccia livida d'un uomo che sta riflettendo, guardate in quell'anima, in quell'oscurità; sotto il silenzio esteriore, vi sono combattimenti di giganti come in Omero, mischie di dragoni ed idre e nugoli di fantasmi, come in Milton, visioni ultraterrene come in Dante. Oh, qual abisso è mai quest'infinito che ogni uomo porta in sé e col quale confronta disperatamente la volontà del cervello e gli atti della vita!

Victor Hugo: Frasi popolari

“Nel centro della tela, nel posto ove suole stare il ragno, Gwynplaine vide una cosa formidabile e magnifica: una donna nuda.
Non assolutamente nuda. Questa donna era vestita e vestita dalla testa ai piedi. Indossava una camicia lunghissima, come le stole d'angeli nei quadri di santi, ma così sottile che sembrava bagnata, Donde un incirca di donna nuda, più fervido e pericoloso che la nudità assoluta.
La tela d'argento trasparente era una tenda. Fermata soltanto in alto, essa poteva essere sollevata. Separava la sala di marmo, ch'era una sala da bagno, da una camera, ch'era una camera da letto. Questa camera, piccolissima, era una specie di grotta tutta specchi. Ovunque cristalli veneziani, aggiustati poliedricamente, congiunti da bacchette dorate, riflettevano il letto ch'era nel centro. Su quel letto, d'argento come la toeletta e il canapè, era sdraitata la donna. Ella dormiva.
Dormiva col capo supino. Coi piedi respingeva le coltri, come il succubo sopra al quale aleggia il sogno.
Il suo guanciale di trine era caduto a terra sul tappeto. Fra la sua nudità e lo sguardo dell'uomo, erano due ostacoli: la camicia e la tenda di velo d'argento. Due trasparenze. La camera, più alcova che camera, era illuminata lievemente dal riflesso della sala da bagno.
Forse la donna non aveva pudore, e la luce invece ne aveva ancora.
Il letto era senza colonne, né cortinaggio, né cielo, così che la donna, aprendo gli occhi, poteva vedersi riflessa mille volte nuda negli specchi che aveva sopra il capo.
Una veste da camera di magnifica seta della Cina era gettata sulla sponda del letto.
Oltre il letto, in fondo all'alcova, era forse una porta, nascosta, segnata da uno specchio piuttosto grande, sul quale eran dipinti pavoni e cigni.
Al capezzale del letto era fermato un leggio d'argento ad aste girevoli, ed a fiaccole fisse, sul quale si poteva vedere un libro aperto, che in cima alle pagine aveva questo titolo a letteroni rossi: Alcoranus Mahumedis.
Gwynplaine non scorgeva nessuna di queste cose. La donna: ecco quello che vedeva.”

1967, p. 236
L'uomo che ride

Victor Hugo Frasi e Citazioni

“La donna nuda è una donna armata.”

1967, p. 237
L'uomo che ride

“Ride il bimbo quando ammazza.”

I miserabili, Citazioni da altre edizioni

“Sono i libri che un uomo legge, quelli che lo accusano maggiormente.”

I miserabili, Citazioni da altre edizioni

“La croce è folle; da ciò la sua gloria.”

I lavoratori del mare

“La commiserazione ha e deve avere la sua curiosità.”

2004, p. 503
I miserabili

“È dall'ironia che comincia la libertà.”

I miserabili, Citazioni da altre edizioni

“Dalla conchiglia si può capire il mollusco, dalla casa l'inquilino.”

I miserabili, Citazioni da altre edizioni

“Cos'è un bacio? Un lambire di fiamma.”

2000
Notre-Dame de Paris

“Un guercio è molto più incompleto di un cieco. Sa ciò che gli manca.”

da Quasimodo, Rizzoli, 1951, vol I, p. 63
Notre-Dame de Paris

“Tempus edax, homo edacior, che io tradurrei volentieri così: il tempo è cieco, l'uomo è stupido.”

2000
Notre-Dame de Paris
Origine: Critica alla decadenza dei monumenti di Parigi.

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