8, p. 204
Foglie d'erba, Sul ferry di Brooklyn
Walt Whitman Frasi e Citazioni
A uno storico, pp. 9-10
Foglie d'erba, Dediche
1, p. 511
Foglie d'erba, Una via per le Indie
44, pp. 100-101
Foglie d'erba, Il canto di me stesso
50, p. 110
Foglie d'erba, Il canto di me stesso
7, p. 28
Foglie d'erba, Partito da Paumanok
Trasposizioni, p. 541
Foglie d'erba, I dormienti
1, p. 287
Foglie d'erba, Un canto della terra che ruota
9, p. 552
Foglie d'erba, Pensare al tempo
Fuor della culla che perenne dondola, p. 323
Foglie d'erba, Relitti marini
Origine: Questa strofa iniziale viene recitata nel film Doc Hollywood - Dottore in carriera (1991). «Fuor dalla culla, che perenne ondeggia, | via dalla gola del merlo, spola musicale, | dalla mezzanotte del nono mese, | dalle sterili sabbie e i campi, dove il bambino fuggito dal letto, errava solo, nudo al capo e ai piedi, | giù dall'umido alone, | sopra il mistico gioco delle ombre.»
Che sono io, infine, p. 487
Foglie d'erba, Ruscelletti autunnali
3, p. 238
Foglie d'erba, Canto della scure
America, p. 631
Foglie d'erba, Foglie dei settant'anni (primo allegato)
Origine: Nel 2009 la Levi's usò una registrazione, nella quale lo stesso Whitman recitava questa poesia per uno spot commerciale. Questa scelta ha suscitato polemiche negli Stati Uniti, alcuni giornalisti hanno infatti criticato l'utilizzo dei versi e della voce di Whitman a fini di lucro. Matteo Persivale, I versi di Whitman per lo spot dei jeans. Polemica negli Usa https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/ottobre/29/versi_Whitman_per_spot_dei_co_9_091029056.shtml, Corriere della Sera, 29 ottobre 2009, p. 43.
Cancelli, p. 620
Foglie d'erba, Canti di addio
Due ragazzi che stretti ci avvinghiamo, pp. 157-158
Foglie d'erba, Calamus
Nessuna macchina, pp. 158-159
Foglie d'erba, Calamus
Tramonto sulle praterie, pp. 650-651
Foglie d'erba, Foglie dei settant'anni (primo allegato)
Origine: Foglie d'erba, Preghiera di Colombo, p. 527
9, p. 436
Foglie d'erba, Presso la riva dell'Ontario azzurro
Attraversai una volta una città popolosa, p. 136
Foglie d'erba, Figli d'Adamo
Origine: Questa è probabilmente l'unica poesia amorosa di Whitman che sembra rivelare un'emozione sincera per una donna. Molti biografi infatti si avvalsero di questa poesia e della presunta passione per una donna conosciuta a New Orleans per respingere le accuse di omosessualità, spesso indirizzate nel corso degli anni al poeta. Nel manoscritto originale tuttavia la poesia era rivolta ad un uomo: «Attraversai una volta una città popolosa, imprimendomi nel cervello, per più tardi servirmene, gli aspetti, le architetture, gli usi, le tradizioni, | ebbene adesso di tutta quella città ricordo appena un uomo che, per amore mio, vagabondò con me, | un giorno dopo l'altro, una notte dopo l'altra stavamo insieme tutto il resto da tempo l'ho dimenticato, | ricordo, ripeto, soltanto un uomo rude e semplice, che quando partii mi tenne per mano tanto a lungo, con labbra tremanti tristi, silenziose.» Secondo molti questo è un esempio lampante dell'autocensura di Whitman: il poeta modificò composizioni ispirate dalla passione omoerotica per esaltare sensazioni e passioni a lui estranee nell'ambito dell'amore eterosessuale. Franco Buffoni, Prefazione, p. XII e Note, p. 726.
Origine: Da La nuova poesia, Sillabario americano; in Giorni rappresentativi e altre prose, p. 510.
Imperturbabile, pp. 16-17
Foglie d'erba, Dediche
Origine: Molti dei versi tratti da queste ultime strofe di Un canto di gaudi vengono fatti leggere a turno agli alunni dal professor Keating nel film L'attimo fuggente (1989).
Origine: Foglie d'erba, Un canto di gaudi, p. 231
1, p. 266
descrivendo una sequoia
Foglie d'erba, Canto della sequoia
Abbozzo per una tomba, 1, p. 475
Foglie d'erba, Ruscelletti autunnali
Origine: Dedicata a George Peabody.
Per te, o democrazia, pp. 145-146
Foglie d'erba, Calamus
Del terribile dubbio delle apparenze, p. 148
Foglie d'erba, Calamus
7, p. 257
Foglie d'erba, Canto dell'esposizione
“In te veggo l'estuario che si dilata e dispiega maestoso, a misura che sfocia nel gran mare.”
Alla vecchiaia, p. 356
Foglie d'erba, Lungo la strada
A un rivoluzionario europeo che è stato vinto, p. 466
Foglie d'erba, Ruscelletti autunnali
“[…] io sono quell'uomo, ho sofferto, ero là.”
33, p. 85
Foglie d'erba, Il canto di me stesso
Origine: Citato nel film Taxi Driver (1976). Il senatore Charles Palantine durante la sua campagna elettorale infatti dice: «Walt Whitman, nostro grande poeta, ha parlato per tutti noi quando ha detto: "Io sono quell'uomo, io ho sofferto, io c'ero". E oggi io dico a voi, "noi siamo il popolo, abbiamo sofferto, noi c'eravamo". Noi, il popolo, abbiamo sofferto nel Vietnam. Noi, il popolo, abbiamo sofferto e soffriamo ancora per la disoccupazione, l'inflazione, la criminalità e la corruzione.»
4, p. 278
Foglie d'erba, Un canto per le occupazioni
6, pp. 186-187
Foglie d'erba, Canto della strada
Di sera sulla spiaggia, p. 336
Foglie d'erba, Relitti marini
Crepuscolo, p. 652
Foglie d'erba, Foglie dei settant'anni (primo allegato)
Celata, p. 354
Foglie d'erba, Lungo la strada
Dall'oceano ondoso la folla, p. 133
Foglie d'erba, Figli d'Adamo
Il primo dente di leone, pp. 630-631
Foglie d'erba, Foglie dei settant'anni (primo allegato)
3, p. 277
Foglie d'erba, Un canto per le occupazioni
O Capitano! o mio Capitano!, p. 423
Foglie d'erba, In memoria del presidente Lincoln
Origine: Dedicata ad Abramo Lincoln, 16º Presidente degli Stati Uniti d'America.
Origine: La frase «O capitano, mio capitano» viene citata nel film L'attimo fuggente (1989). Il professor Keating (interpretato da Robin Williams), infatti, nelle fasi iniziali del film dice: «"O Capitano, mio Capitano!" Chi conosce questo verso? Nessuno. Non lo sapete? È una poesia di Walt Whitman, che parla di Abramo Lincoln. Ecco, in questa classe potete chiamarmi professor Keating o se siete un po' più audaci, "O Capitano, mio Capitano".» La frase viene poi ripresa anche in un episodio di How I Met Your Mother e in uno di Suits.
4, p. 169
Foglie d'erba, Salve, mondo!
Pensiero, p. 355
Foglie d'erba, Lungo la strada
Origine: Da un'intervista rilasciata a The Signal, febbraio 1888; citato in Emanuele Buzzi, Whitman: ragazzi, non scrivete poesia https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2005/agosto/20/Whitman_ragazzi_non_scrivete_poesia_co_9_050820018.shtml, Corriere della Sera, 20 agosto 2005, p. 31.