Frasi su mattatoio

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema mattatoio, animale, essere, mondo.

Frasi su mattatoio

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“Auschwitz inizia ogni volta che qualcuno guarda a un mattatoio e pensa: sono soltanto animali.”

Theodor W. Adorno (1903–1969) filosofo, musicologo e aforista tedesco

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“Non dobbiamo individuare eroi per sgravarci le coscienze, le battaglie devono essere di tutti, ognuno nel suo piccolo; nel momento in cui ci abbandoniamo all'idea che ci sia l'eroe che con la sua parola cambierà il mondo abbiamo creato un fatto di specie ma commesso un errore enorme.”

Raffaele Cantone (1963) magistrato italiano

Origine: Da un'intervista di Massimiliano Forgione, Il Mattatoio http://www.wex.it/bars/visualizza_integrale.asp?id_argo=13&id_sottoargomento=&titolo_argo=Intervista&titolo_sottoarg=&id_art=347, 28 dicembre 2009.

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“Se i mattatoi avessero le pareti di vetro, tutti sarebbero vegetariani.”

Linda McCartney (1941–1998) fotografa e musicista statunitense

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“Vista in sezione, la struttura sociale del presente dovrebbe configurarsi all'incirca così. Su in alto i grandi magnati dei trust dei diversi gruppi di potere capitalistici che però sono in lotta tra loro; sotto di essi i magnati minori, i grandi proprietari terrieri e tutto lo staff dei collaboratori importanti; sotto di essi – suddivise in singoli strati – le masse dei liberi professionisti e degli impiegati di grado inferiore, della manovalanza politica, dei militari e dei professori, degli ingegneri e dei capufficio fino alle dattilografe; ancora più giù i residui delle piccole esistenze autonome, gli artigiani, i bottegai, i contadini e tutti gli altri, poi il proletariato, dagli strati operai qualificati meglio retribuiti, passando attraverso i manovali fino ad arrivare ai disoccupati cronici, ai poveri, ai vecchi e ai malati. Solo sotto tutto questo comincia quello che è il vero e proprio fondamento della miseria, sul quale si innalza questa costruzione, giacché finora abbiamo parlato solo dei paesi capitalistici sviluppati, e tutta la loro vita è sorretta dall'orribile apparato di sfruttamento che funziona nei territori semi-coloniali e coloniali, ossia in quella che è di gran lunga la parte più grande del mondo. Larghi territori dei Balcani sono una camera di tortura, in India, in Cina, in Africa la miseria di massa supera ogni immaginazione. Sotto gli ambiti in cui crepano a milioni i coolie della terra, andrebbe poi rappresentata l'indescrivibile, inimmaginabile sofferenza degli animali, l'inferno animale nella società umana, il sudore, il sangue, la disperazione degli animali… Questo edificio, la cui cantina è un mattatoio e il cui tetto è una cattedrale, dalle finestre dei piani superiori assicura effettivamente una bella vista sul cielo stellato.”

Max Horkheimer (1895–1973) filosofo tedesco

Origine: Citato in Lorenzo Guadagnucci, Restiamo animali, Terre di mezzo, Milano, 2012, p. 56. ISBN 978-88-6189-224-8

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“Sappiamo che esiste un animalismo classico, potremmo dire animalista, che sostiene i diritti di tutti gli esseri senzienti e combatte la discriminazione sottolineando la continuità biologica e psicologica tra l'uomo e gli altri animali. C'è poi un animalismo che potremmo definire ambientalista. In questo caso si insiste sul danno arrecato all'ambiente dagli allevamenti intensivi, sullo spreco di risorse come acqua e cereali dovuto all'alimentazione carnivora e così via. Io sostengo anche la causa di un animalismo che definisco umanista. Da un lato, a chi mi fa notare che nessun animale ha raggiunto risultati paragonabili a quelli umani in termini di intelligenza e creatività, rispondo che è indiscutibilmente vero, ma che proprio questa superiorità accresce i doveri umani. Noblesse oblige dicono i francesi, non oblesse exempte. La nobiltà, il rango, comportano più obblighi, non più privilegi. E quindi aggiungo un altro elemento al mio animalismo umanista, la pietà per il boia. […] E il mio pensiero va a quegli operai che lavorano nei mattatoi, spesso persone senza tutele, ricattabili, magari immigrati messicani negli Stati Uniti senza permesso di soggiorno. A loro viene delegato il compito di uccidere, passando giornate intere immersi nella merda e nel sangue. È da questo pensiero che nasce la mia proposta, che nessun parlamento vorrà mai esaminare, di istituire un "servizio carnefice" obbligatorio per i carnivori: almeno una settimana all'anno da passare lavorando in un mattatoio. Io credo che dobbiamo liberare la nostra umanità dalle sue barbarie. Anche questa è una possibile finalità per la lotta animalista.”

Luigi Lombardi Vallauri (1936) filosofo italiano
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“In Utopia non c'è carne. C'era, un tempo… ma ora non riusciamo neanche a pensare ai mattatoi. Tutta la gente si è evoluta spiritualmente ed è praticamente impossibile trovare qualcuno che voglia fare a pezzi un bue o un maiale morti. […] E io ricordo la mia gioia di ragazzo quando vennero chiusi gli ultimi mattatoi.”

H. G. Wells (1866–1946) scrittore britannico

Origine: Da ‎A Modern Utopia, cap. IX, § 5; citato in Aa.Vv., Un gusto superiore: un modo nuovo di mangiare e di vivere, The Bhaktivedanta Book Trust Italia, 1992, pp. 23-24.

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“Conta di più la visita a un mattatoio che l'esperienza filosofica di venticinque secoli.”

Mario Andrea Rigoni (1948) saggista e scrittore italiano

Variazioni sull'impossibile

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“Hai appena cenato, e per quanto il mattatoio sia scrupolosamente celato alla vista da una opportuna distanza, la complicità rimane.”

Ralph Waldo Emerson (1803–1882) filosofo, scrittore e saggista statunitense

Origine: Da Fate; citato in Tuttle, p. 248.

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