Frasi su ambito
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“[Su Isaac Newton] Le sue idee lungimiranti e grandiose conserveranno per tutti i tempi il loro significato unico; su di esse si basa l'intero edificio dei nostri concetti nell'ambito delle scienze della natura.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Dalla dichiarazione al Times di Londra, 28 novembre 1919.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 55

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“Le teorie che riescono a rovesciare un punto di vista generale e ben radicato e lo soppiantano sono ristrette inizialmente a un ambito di fatti abbastanza limitato, a una serie di fenomeni paradigmatici che le sostengono e che solo lentamente vengono estesi in altre aree. Lo possiamo vedere da taluni esempi storici (capitoli 8 e 9; nota 1 del capitolo 9) e risulta plausibile anche sulla base di principi generali; nel tentativo di sviluppare una nuova teoria, dobbiamo prima fare un passo indietro rispetto ai dati empirici e riconsiderare il problema dell'osservazione (come abbiamo visto nel capitolo dodicesimo). In seguito, ovviamente, la teoria viene estesa ad altri campi; ma solo raramente il modo dell'estensione è determinato dagli elementi che costituiscono il contenuto delle teorie precedenti. L'apparato concettuale lentamente emergente della teoria comincia ben presto a definire i suoi problemi, e i problemi, fatti e osservazioni anteriori sono o dimenticati o messi da parte come irrilevanti (si vedano i due esempi nella nota 1 del capitolo 9 e la discussione verso la fine del prossimo capitolo). Questo è uno sviluppo interamente naturale e del tutto incontestabile. Perché infatti un'ideologia dovrebbe essere vincolata da problemi anteriori i quali, in ogni caso, hanno senso soltanto nel contesto abbandonato e ora ci appaiono sciocchi e innaturali? Perché mai dovrebbe prendere in considerazione i "fatti" che dettero origine a problemi di quel genere o che ebbero una parte nella loro soluzione? Perché non dovrebbe procedere piuttosto a modo suo, definendo da sé i propri compiti e delimitando il proprio ambito di "fatti"? Una teoria generale, dopo tutto, dovrebbe contenere anche un'ontologia, la quale ontologia determini che cosa esiste e circoscriva cosi il campo dei fatti possibili e delle possibili domande. (XV; pp. 143-144)”

Contro il metodo

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“Noi abbiamo la stabilità, mentre molti dei nostri vicino non l'hanno. È in questo ambito che il nostro paese si distingue. Tale sicurezza provviene dalla mia visione, che consiste nel considerarci dei dottori sociali, che dovrebbero poter sottoporre a diagnosi una società e dire di che cosa soffre. Il problema è che se la diagnosi è errata, allora il paziente non verrà mai curato. Quando si parla di insicurezza in Africa, è parzialmente dovuto a una diagnosi errata. Per esempio, se credi nel tribalismo, non puoi creare un esercito. Come si può avere un'esercito d'una sola tribù? Se credi nel settarismo religioso, come potrai realizzare istituzioni nazionali stabili?”

Yoweri Museveni (1944) politico ugandese

Variante: Noi abbiamo la stabilità, mentre molti dei nostri vicino non l'hanno. È in questo ambito che il nostro paese si distingue. Tale sicurezza proviene dalla mia visione, che consiste nel considerarci dei dottori sociali, che dovrebbero poter sottoporre a diagnosi una società e dire di che cosa soffre. Il problema è che se la diagnosi è errata, allora il paziente non verrà mai curato. Quando si parla di insicurezza in Africa, è parzialmente dovuto a una diagnosi errata. Per esempio, se credi nel tribalismo, non puoi creare un esercito. Come si può avere un esercito d'una sola tribù? Se credi nel settarismo religioso, come potrai realizzare istituzioni nazionali stabili?

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“Se prendiamo in esame l'insieme di quell'àmbito di manifestazione che è il nostro mondo, possiamo dire che in esso, man mano che si allontanano dall'unità principiale, le esistenze diventano sempre meno qualitative e sempre più quantitative; in effetti quest'unità, che contiene in sé tutte le determinazioni qualitative delle possibilità di tale àmbito, ne è il polo essenziale, mentre il polo sostanziale, […] è rappresentato dalla quantità pura, con l'indefinita molteplicità «atomica» ad essa implicita, e con l'esclusione di qualsiasi distinzione che non sia numerica fra i suoi elementi.”

René Guénon (1886–1951) scrittore e esoterista francese

Variante: Se prendiamo in esame l'insieme di quell'àmbito di manifestazione che è il nostro mondo, possiamo dire che in esso, man mano che si allontanano dall'unità principiale, le esistenze diventano sempre meno qualitative e sempre più quantitative; in effetti quest'unità, che contiene in sé tutte le determinazioni qualitative delle possibilità di tale àmbito, ne è il polo essenziale, mentre il polo sostanziale, [... ] è rappresentato dalla quantità pura, con l'indefinita molteplicità «atomica» ad essa implicita, e con l'esclusione di qualsiasi distinzione che non sia numerica fra i suoi elementi. (p.53)
Origine: Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi, p. 53

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“Ci sono tante ragioni che ci condussero a evacuare la popolazione da Phnom Penh e altre città.La prima ragione era quella economica, cioè, di assicurare i viveri ai tanti milioni di abitanti nelle città. Dopo aver preso in considerazione il problema, siamo arrivati alla conclusione che non potevamo risolvere questo dilemma finché una popolazione così numerosa rimanesse nelle città. Ma se avessimo evacuato questa popolazione nella compagna, nelle cooperative, quest'ultime avrebbero potuto nutrirla, siccome dispongono di risaie, strumenti di produzione, e tutto ciò di cui avesse bisogno. […] La popolazione non avrebbe avuto alcuna fede nella rivoluzione se fosse lasciata a crepare di fame nelle città. Questa era la ragione economica.Insieme al problema economico c'era quello della difesa e la sicurezza del paese. Prima della liberazione, sapevamo già il piano d'emergenza degli imperialist statunitensi e dei loro alleati. Secondo questo piano, dopo la vittoria e la nostra marcia in Phnom Penh, ci avrebbero causato difficoltà negli ambiti politici, militari, economici e così via per distruggere la nostra rivoluzione. Quindi, dopo aver riflettuto sulla situazione, abbiamo evacuato la popolazione delle città nella campagna, nelle cooperative, per risolvere sia il problema dei viveri che schiacciare in anticipo il complotto degli imperialisti americani, così non avrebbero potuto attaccarci a Phnom Penh.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Citazioni tratte dalle interviste
Variante: Ci sono tante ragioni che ci condussero a evacuare la popolazione da Phnom Penh e altre città.La prima ragione era quella economica, cioè, di assicurare i viveri ai tanti milioni di abitanti nelle città. Dopo aver lungamente preso in considerazione il problema, siamo arrivati alla conclusione che non potevamo risolvere questo problema finché una popolazione così numerosa rimaneva nelle città. Ma se avessimo evacuato questa popolazione nella compagna, nelle cooperative, quest'ultime avrebbero potuto nutrirla, poiché dispongono di risaie, strumenti di produzione, e tutto ciò di cui avesse bisogno. [... ] La popolazione non avrebbe avuto alcuna fede nella rivoluzione se fosse lasciata a crepare di fame nelle città. Questa era la ragione economica.Connesso a questo problema economico c'era quello della difesa e della sicurezza del paese. Prima della liberazione, conoscevamo già il piano d'emergenza degli imperialist statunitensi e dei loro lacchè. Secondo questo piano, dopo la nostra vittoria e la nostra entrata in Phnom Penh, ci avrebbero creato difficoltà nell'ambito politico, militare, economico e così via per distruggere la nostra rivoluzione. Quindi, dopo aver riflettuto sulla situazione, abbiamo evacuato la popolazione delle città nella campagna, nelle cooperative, per risolvere sia il problema dei viveri e, allo stesso tempo, schiacciare in anticipo il complotto degli imperialisti americani, così che non avrebbero potuto attaccarci quando saremmo entrati a Phnom Penh.

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“[…] il paese nativo della famiglia Bocchini da secoli si chiamava San Giorgio alla montagna, ma siccome i suoi colleghi ed amici solevano canzonarlo dicendogli: «Senti uomo della montagna… Vieni qua, montanaro…», Don Arturo fece fare un Decreto con cui quel nome veniva cambiato in quello più ambito e meno equivoco di San Giorgio del Sannio. (Arturo Bocchini, il superdittatore giocondo, ovvero la storia della polizia fascista. Le oneste origini familiari, p. 209)”

Cesare Rossi (1887–1967) politico e sindacalista italiano

Personaggi di ieri e di oggi
Variante: [... ] il paese nativo della famiglia Bocchini da secoli si chiamava San Giorgio alla montagna, ma siccome i suoi colleghi ed amici solevano canzonarlo dicendogli: «Senti uomo della montagna... Vieni qua, montanaro...», Don Arturo fece fare un Decreto con cui quel nome veniva cambiato in quello più ambito e meno equivoco di San Giorgio del Sannio. (Arturo Bocchini, il superdittatore giocondo, ovvero la storia della polizia fascista. Le oneste origini familiari. p. 209)

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“I Tar vanno cambiati senza demonizzarli, precisando meglio qual è l'ambito di competenza della politica e quello del tribunale amministrativo che spesso entra nel merito di scelte che dovrebbero essere della politica.”

Andrea Orlando (1969) politico italiano

Origine: Citato in "Non potevano partecipare stranieri". Il Tar del Lazio boccia le nomine di Franceschini per i musei http://www.repubblica.it/cronaca/2017/05/25/news/_non_potevano_partecipare_stranieri_il_tar_lazio_boccia_nomine_franceschini_per_i_musei-166340039/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P5-S1.8-T1, Repubblica.it, 25 maggio 2017.

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“Vi sono alcuni valori di fondo che ne costituiscono l’ossatura e la chiave di lettura. Uno di questi valori è il pluralismo, che sostiene l’intero impianto della Costituzione, in conseguenza della scelta di porre la persona – ogni persona - al centro dell’azione dello Stato in tutte le sue articolazioni. Pluralismo nell’assetto dell’ordine istituzionale che presenta organi con diverse fonti di legittimazione e che svolgono funzioni differenti in modo autonomo e indipendente. Pluralismo nell’assetto della società civile, nel cui ambito sorgono e si affermano formazioni autonome di diversa natura e, tra queste quelle delle rappresentanze sociali: in queste formazioni, nel rispetto dei principi democratici, si manifesta l’esercizio di diritti inviolabili dei cittadini. Pluralismo nel dovere di assoluto rispetto della libertà dell’arte e della scienza; dell’autonomia delle università e delle altre realtà attraverso cui si esprimono. Pluralismo nella libertà riconosciuta al mondo dell’informazione e alle molteplici voci che ne costituiscono espressione; da salvaguardare perché rappresentano un presidio irrinunciabile dello Stato democratico. Pluralismo nella libera iniziativa economica che garantisce solidità, innovazione e ulteriore sviluppo al tessuto imprenditoriale che fa, tra l’altro, dell’Italia il secondo Paese manifatturiero d’Europa.”

Sergio Mattarella (1941) 12º Presidente della Repubblica Italiana

2018
Origine: Dall Intervento Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno con i Rappresentanti delle Istituzioni, delle Forze Politiche e della Società Civile https://www.quirinale.it/elementi/19730. Roma, Palazzo del Quirinale, 19 dicembre 2018.

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“Gli ambiti in cui i ricchi ricavano poco, devono contribuire in gran parte alla soddisfazione delle necessità publiche.”

David Hume (1711–1776) filosofo e storico scozzese

Origine: Citato in AA.VV., Il libro dell'economia, traduzione di Olga Amagliani e Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 47. ISBN 9788858014158

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“Le risorse del nostro paese sono infinite, ma la maggior parte sono nascoste. Dovete cercarle e metterle al lavoro, così potremo trarre beneficio da loro ovunque e in ogni ambito.”

Hafiz al-Assad (1930–2000) politico e militare siriano

The resources of our country are boundless but most of them are latent. You must search for them and set them to work so that we may benefit from them everywhere and in every field.

“Voglia di esprimersi … darsi conoscere



Necessita' di lasciare un messaggio…emozione, nella sua urgente esplicazione…puo' cambiare le sorti del mondo (condurre alla follia)

Il genio si palesa in condizione (mentale) di assoluta' dissipazione o dissipatezza (dissolutezza).



Non e' programmabile o calcolabile in anticipo, perche' il suo prodursi nom prevede metro.

L'artista non si applica (non si associa) all'arte, cioe' teoria, alla prassi del contesto creativo e viceversa.

L'arte di esegue, non si descrive.



All'inizio vi e' l'arte oratoria (introdurre qualsiasi prossima manifestazione), darsi un tono, "darsi aria di importanza" nella propria aristocratica e sapiente preparazione culturale, poi la lingua si aggrappa al palato (subentra l'emotivita' straripante e violenta, sinonimo di autenticita' nelle proprie dichiarazioni (c'e un vissuto, reale, al di la' della narrazione che lo sancisce). Ci si arresta, ammutolisce, arrende alla potenza del proprio io dominante a cospetto degli ambiti quanto temibili traguardi di aria compressa (di cartone … servono per comprendere al meglio cio' che si e' e in cui si crede … la realta' conquistabile e non condizionata … manipolata.



La gente dirà che Nijinsky finge di essere pazzo a causa delle sue cattive azioni. Le cattive azioni sono tremende, e io le odio e non voglio commetterne. Prima ho fatto degli errori perché non capivo Dio. lo sentivo ma non capivo quello che facevano tutti.”

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“In ambito professionale, chi è scorretto con un collega è consapevole della sua superiorità e teme terribilmente il suo talento.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net

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“In ambito professionale, custodite gelosamente ogni vostra scoperta, quel mondo non è altruista, merita lo stesso, identico trattamento.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net