Frasi su leadership

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema leadership, politico, persone, cosa.

Frasi su leadership

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“Non ci sono segreti per il successo. È il risultato di preparazione, duro lavoro ed apprendimento dai fallimenti.”

Colin Powell (1937) politico e militare statunitense

citato in Oren Harari, The Leadership Secret of Colin Powell, McGraw-Hill, New York, 2002

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“Ma la personalità di James è cresciuta e si è imposta, penso, dalla sfida per il bronzo vinta con gli argentini. Quel giorno giocò playmaker: da lì è partito il processo che ha fatto emergere la sua leadership potenziale e lo ha reso un giocatore migliore. Sono orgoglioso di lui e affascinato dal punto al quale è arrivato.”

Mike Krzyzewski (1947) allenatore di pallacanestro ed ex cestita statunitense

Origine: Citato in Luca Chiabotti, Lebron, l'eroe eclettico fa crescere gli Usa http://archiviostorico.gazzetta.it/2008/agosto/22/LEBRON_eroe_eclettico_crescere_gli_ga_10_080822089.shtml, Gazzetta dello Sport, 22 agosto 2008.

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“Lo scambio tra culture diverse non può assolutamente essere visto come una minaccia, quando è amichevole. Ma ritengo che l'insoddisfazione per le architetture globali dipenda spesso anche dalla qualità delle leadership.”

Amartya Sen (1933) economista indiano

Origine: Dall'intervista di Mario Baudino, Amartya Sen: «Pensare un Occidente tollerante contro i musulmani intolleranti è sbagliato e pericoloso», La Stampa, 30 gennaio 2003.

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“D'istinto vedo molte analogie fra Obama e Berlusconi. Rompono entrambi gli schemi precostituiti: non sono per nulla ideologici, fondano le loro leadership su un carisma comunicativo personale unico.”

Sandro Bondi (1959) politico italiano

dall'intervista di Luca Telese, Bondi: "Ecco perché Obama è simile a Berlusconi" http://c.ilgiornale.it/a.pic1?ID=302982, Il Giornale, 2 novembre 2008

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“Talvolta accade che Berlusconi confonda la leadership con la monarchia assoluta.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

Origine: Citato in Fini: Premier leader? A volte monarca assoluto http://www.ilgiornale.it/interni/fini_premier_leader_a_volte_monarca_assoluto/politica-fini-camera-riforme-berlusconi/03-11-2009/articolo-id=396122-page=0-comments=1, il Giornale, 3 novembre 2009.

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“La caduta della sua [di Silvio Berlusconi] leadership mi preoccupa, potrebbe bloccare il processo di costruzione di una democrazia dell'alternanza in Italia.”

Massimo d'Alema (1949) politico italiano, presidente del Consiglio dei Ministri dal 1998 al 2000

31 maggio 1996
Origine: Citato in Marco Travaglio, Ad personam, Chiarelettere, Milano, 2010, p. 110. ISBN 978-88-6190-104-9.

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“[Nel 2015] In F.1 serve una leadership forte che possa forzare il processo decisionale, oggi troppo complicato. Proprio come era all’epoca di Max Mosley.”

Bernie Ecclestone (1930) imprenditore britannico

Origine: Citato in Formula 1, Helmut Marko rivuole l’era Mosley http://autosprint.corrieredellosport.it/2015/03/31/formula-1-helmut-marko-rivuole-lera-mosley/27707/, Autosprint, 31 marzo 2015.

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“Il manifesto di convocazione, nella sua indubitabile rozzezza (dire che "dal '43 a oggi in Italia non è cambiato niente" è, per dirla con Grillo, una notevole belinata), era di contenuto squisitamente politico. Almeno due dei tre punti in oggetto (negare ai condannati il diritto di rappresentare il popolo, impedire alle segreterie dei partiti di nominare di straforo i candidati senza passare attraverso il vaglio degli elettori) sono molto difficilmente liquidabili come "qualunquisti". Esprimono, al contrario, un'insofferenza per larga parte condivisibile e condivisa da milioni di italiani, molti dei quali (senza bisogno di vaffanculo) hanno appena fatto la coda per il referendum Segni contro questa indecorosa legge elettorale proprio perché non sopportano più il piglio castale e l'autoreferenzialità malata delle varie leadership di partito. E chiedono la partecipazione diretta dei cittadini alla scelta della propria classe dirigente. Più controverso il terzo punto, perché non è detto che congedare un ottimo politico dopo due sole legislature coincida con il miglioramento della qualità professionale della classe politica (anzi). Ma quello che lascia il segno, vedendo decine di migliaia di cittadini mobilitarsi attorno a Grillo, alle sue drastiche parole d'ordine, al suo ringhio esasperato, perfino alla sua presunzione di Unto dalla Rete, è constatare, piaccia o non piaccia, che un uomo famoso ma isolato, popolare ma ex televisivo, antimediatico suo malgrado o fors'anche per sua scelta, sia in grado di mobilitare una folla che molti dei piccoli partiti, pur radicatissimi nei telegiornali e sui giornali, neanche si sognano.”

Michele Serra (1954) giornalista, scrittore e autore televisivo italiano

9 settembre 2007
la Repubblica

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“Mi resta ancora da esaminare i tre quesiti proposti ai tavoli delle firme da Beppe Grillo. Molti che hanno firmato distinguono infatti la firma di quei quesiti dall'adesione al "grillismo". La distinzione è assolutamente legittima: si può firmare anche valutando il movimento dei "Vaffa" per ciò che è. Ma esaminiamoli nella sostanza quei tre quesiti. Il primo stabilisce che tutti i cittadini che concorrono a cariche elettive debbano essere scelti attraverso elezioni primarie preliminari. Questo principio mi sembra meritevole di essere accolto. Il Partito democratico, tanto per dire, ha deciso di farlo proprio. Tutto sta a come saranno organizzate queste primarie. Grillo per esempio ha definito una "mascalzonata" l'esclusione di Pannella e di Di Pietro dalle candidature per la leadership del Pd, ignorando che entrambi fanno parte di altri partiti e anzi li guidano e non hanno accettato di abbandonarli all'atto della candidatura. Come se un nostro condomino, invocando questa qualifica, pretendesse di decidere assieme a noi e ai nostri figli questioni strettamente familiari. Dov'è la logica? Il secondo quesito vieta ai membri del Parlamento di farne parte per più di due legislature. Questo divieto è una pura sciocchezza. Ci obbligherebbe a rinunciare ad esperienze talvolta preziose. Forse anche a molti vizi acquisiti durante l'esercizio del mandato. Ma quei vizi non possono essere presupposti e affidati all'automatismo di una norma. Spetta agli elettori discernere tra vizi e virtù e decidere del loro voto. Per di più una norma automatica del genere sarebbe incostituzionale perché priverebbe l'elettore di una sua essenziale facoltà che è quella di poter votare per chi gli pare. Che cosa sarebbe successo per esempio se nei primi anni Cinquanta fosse stato impedito agli elettori democristiani di votare una terza volta per De Gasperi, a quelli comunisti per Togliatti, ai socialisti per Nenni e ai repubblicani per Pacciardi o La Malfa? Il terzo quesito – impedire ai condannati fin dal primo grado di giurisdizione di far parte del Parlamento – sembra a prima vista ineccepibile. Per tutti i reati? E fin dal primo grado di giurisdizione? La presunzione d'innocenza è un principio sancito dalla nostra Costituzione; per modificarlo ci vuole una legge costituzionale, non basta una legge ordinaria. I reati d'opinione andrebbero sanzionati come gli altri? Quando Gramsci, Pertini, Saragat, Pajetta, furono arrestati io credo che gli elettori di quei partiti li avrebbero votati e mandati in Parlamento se un Parlamento elettivo fosse ancora esistito e se quei partiti non fossero stati sciolti d'imperio. Personalmente ho fatto un'esperienza in qualche modo consimile: entrai alla Camera dei deputati nel 1968 sull'onda dello scandalo Sifar-De Lorenzo nonostante o proprio perché ero stato condannato in primo grado dal tribunale di Roma. Lo ricordo perché è un piccolissimo esempio di una proposta aberrante.”

Eugenio Scalfari (1924) giornalista, scrittore e politico italiano
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“Zbigniew Brzezinski, il giovane e celebre professore di scienze politiche alla Columbia University, giunge a conclusioni analoghe [a quelle di John Kenneth Galbraith] allorché osserva che l'America è oggi in uno stato di transizione fra dell'industria convenzionale e un'età che egli definisce tecnetronica: «In una società industriale, il modo di produzione passa dall'agricoltura all'industria sostituendo l'azione dell'uomo presso la macchina all'uso della forza umana e animale. Nella società tecnetronica, l'azione dell'uomo alle macchine è sostituita dall'automazione e dalla cibernetica… Nella società industriale, la guida passa dallélite rurale-aristocratica a quella urbana ‹plutocratica›… Nella società tecnetronica post-industriale, la preminenza del potere finanziario o della plutocrazia, è insidiata a causa d'una leadership politica sempre più influenzata da uomini che posseggono perizia e talento intellettuale di tipo nuovo. La conoscenza diviene uno strumento di potere.» (XIII. Il grattacielo di Babele”

Alberto Ronchey (1926–2010) giornalista italiano

L'America «post-industriale»), pp. 208-209
Atlante ideologico
Variante: Zbigniew Brzezinski, il giovane e celebre professore di scienze politiche alla Columbia University, giunge a conclusioni analoghe dell'industria convenzionale e un'età che egli definisce tecnetronica: «In una società industriale, il modo di produzione passa dall'agricoltura all'industria sostituendo l'azione dell'uomo presso la macchina all'uso della forza umana e animale. Nella società tecnetronica, l'azione dell'uomo alle macchine è sostituita dall'automazione e dalla cibernetica... Nella società industriale, la guida passa dall'élite rurale-aristocratica a quella urbana ‹plutocratica›... Nella società tecnetronica post-industriale, la preminenza del potere finanziario o della plutocrazia, è insidiata a causa d'una leadership politica sempre più influenzata da uomini che posseggono perizia e talento intellettuale di tipo nuovo. La conoscenza diviene uno strumento di potere.» (XIII. Il grattacielo di Babele (L'America «post-industriale», pp. 208-209)
Origine: Z. Brzezinski, America in the technetronic age, «Encounter», gennaio 1968. [N.d.A., p. 209]

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“Come ribadisce Papa Francesco, il cambiamento climatico è una minaccia totalizzante … Mi congratulo con il Papa per la sua forte leadership morale ed etica. Abbiamo bisogno di più di tale guida ispirata. Ci vediamo al vertice sul clima a Parigi?»”

Kofi Annan (1938–2018) 7º segretario generale delle Nazioni Unite

Origine: Statement by Kofi Annan, Chair of the Africa Progress Panel and Kofi Annan Foundation, in Support of the Encyclical on Climate Change by His Holiness Pope Francis, globenewswire.com, en, 21 giugno 2015 http://globenewswire.com/news-release/2015/06/18/745567/10138977/en/Statement-by-Kofi-Annan-Chair-of-the-Africa-Progress-Panel-and-Kofi-Annan-Foundation-in-Support-of-the-Encyclical-on-Climate-Change-by-His-Holiness-Pope-Francis.html,

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