Frasi su orrendo
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“[Su Il processo, di Franz Kafka] Nel romanzo tutto ha dimensioni ridotte e soffocanti, dal tribunale nel soppalco delle soffitte di un vecchio edificio, dove gli impiegati rischiano di urtare la testa al soffitto, allo studio dell'avvocato di K., piccolo, orrendo appartamento in cui riceve stando a letto.”

Paolo Petroni (1942) scrittore italiano

Origine: Dall'articolo Claustrofobica e grottesca, benvenuti nella tana di Kafka https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2012/gennaio/04/Claustrofobica_grottesca_benvenuti_nella_tana_co_10_120104037.shtml, Corriere della Sera, 4 gennaio 2012.

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“Il governo Bush fa il suo lavoro in maniera orrenda. E ciò porta il paese in una situazione molto difficile.”

Antonio Banderas (1960) attore spagnolo

Origine: Citato in Zeta-Jones e Banderas contro Bush http://trovacinema.repubblica.it/news/dettaglio/zeta-jones-e-banderas-contro-bush/296481, repubblica.it, 3 ottobre 2005.

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“Sottili fili di acciaio, avvolti intorno a quella stessa sorta di viti di legno che negli strumenti musicali servono a tender le corde, tenevano aperte le labbra di quelle orrende ferite: si vedeva il cuore nudo pulsare, i polmoni dalle venature dei bronchi simili a rami d'albero, gonfiarsi proprio come fa la chioma di un albero nel respiro del vento, il rosso, lucido fegato contrarsi adagio adagio, lievi fremiti correre sulla polpa bianca e rosea del cervello come in uno specchio appannato, il groviglio degli intestini districarsi pigro come un nodo di serpi all'uscir dal letargo. E non un gemito usciva dalle bocche socchiuse dei cani crocifissi. […] A un tratto, vidi Febo. Era disteso sul dorso, il ventre aperto, una sonda immersa nel fegato. Mi guardava fisso, e gli occhi aveva pieno di lacrime. Aveva nello sguardo una meravigliosa dolcezza. Non mandava un gemito, respirava lievemente, con la bocca socchiusa, scosso da un tremito orribile. Mi guardava fisso, e un dolore atroce mi scavava il petto. "Febo" dissi a voce bassa. E Febo mi guardava con una meravigliosa dolcezza negli occhi. Io vidi Cristo in lui, vidi Cristo in lui crocifisso, vidi Cristo che mi guardava con gli occhi pieni di una dolcezza meravigliosa. "Febo" dissi a voce bassa, curvandomi su di lui, accarezzandogli la fronte. Febo mi baciò la mano, e non emise un gemito. Il medico mi si avvicinò, mi toccò il braccio: "Non potrei interrompere l'esperienza", disse, "è proibito. Ma per voi… Gli farò una puntura. Non soffrirà". […] Anche gli altri cani, distesi sul dorso nelle loro culle, mi guardavano fisso, tutti avevano negli occhi una dolcezza meravigliosa, e non il più lieve gemito usciva delle loro bocche. A un tratto un grido di spavento mi ruppe il petto: "Perché questo silenzio?", gridai, "che è questo silenzio?"”

Era un silenzio orribile. Un silenzio immenso, gelido, morto, un silenzio di neve. Il medico mi si avvicinò con una siringa in mano: "Prima di operarli", disse, "gli tagliamo le corde vocali".
La pelle, Il vento nero

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“Noi trepidiamo per la pace. Certo non osiamo sperare che la pace possa essere eterna, perché nulla di eterno esce dalle mani dell'uomo. Ma vorremmo che essa potesse essere la più duratura possibile, vorremmo che la prova orrenda che ha travagliato e noi e i nostri figli non si riproducesse ad ogni generazione, vorremmo che l'Europa risorgesse alla sua funzione di creatrice delle forme più alte di civiltà.”

Adolfo Omodeo (1889–1946) storico italiano

Origine: Dal discorso di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università di Napoli, 11 novembre 1944; in I problemi della pace http://bibliotecaginobianco.it/flip/ACR/01/0200/?#4/z, L'Acropoli, Anno I, n. 2, febbraio 1945, p. 82.

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“Non si dovrebbero lasciare specchi appesi nelle proprie stanze più di quanto si debbano lasciare in giro libretti di assegni aperti o lettere in cui si confessano orrendi delitti.”

Virginia Woolf (1882–1941) scrittrice, saggista e attivista britannica

Origine: Citato in Guillaume Musso, Central Park, traduzione di Sergio Arecco, Bompiani, 2016, p. 278.

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“Di te che spendi stipendi, | stipato in posti stupendi | tra culi su cubi, | succubi di beat orrendi, | succhi brandy e ti stendi.”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

da Fuori dal tunnel, n. 8
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