Frasi su selvaggio
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“Finché l’uomo vive nel suo ambiente e in condizioni normali, gli elementi del curriculum vitae rappresentano per lui periodi importanti e svolte significative della sua vita. Ma appena il caso o il lavoro o le malattie lo separano dagli altri e lo isolano, questi elementi di colpo cominciano a scolorirsi, si inaridiscono e si decompongono con incredibile rapidità, come una maschera di cartone o di lacca senza vita, usata una volta sola. Sotto questa maschera comincia a intravedersi un’altra vita, conosciuta solo a noi, ossia la “vera” storia del nostro spirito e del nostro corpo, che non è scritta da nessuna parte, di cui nessuno suppone l’esistenza, una storia che ha molto poco a che fare con i nostri successi in società, ma che è, per noi, per la nostra felicità o infelicità, l’unica valida e la sola davvero importante.
Sperduto in quel luogo selvaggio, durante le lunghe notti, quando tutti i rumori erano cessati, Daville pensava alla sua vita passata come a una lunga serie di progetti audaci e di scoraggiamenti noti a lui solo, di lotte, di atti eroici, di fortune, di successi e di crolli, di disgrazie, di contraddizioni, di sacrifici inutili e di vani compromessi. Nelle tenebre e nel silenzio di quella città che ancora non aveva visto ma in cui lo attendevano, senza dubbio, preoccupazioni o difficoltà, sembrava che nulla al mondo si potesse risolvere né conciliare. In certi momenti gli pareva che per vivere fossero necessari sforzi enormi e per ogni sforzo una sproporzionata dose di coraggio. E, visto nel buio di quelle notti, ogni sforzo gli sembrava infinito. Per non fermarsi e rinunciare, l’uomo inganna se stesso, sostituendo gli obiettivi che non è riuscito a raggiungere con altri, che ugualmente non raggiungerà; ma le nuove imprese e i nuovi tentativi lo obbligheranno a cercare dentro di sé altre energie e maggiore coraggio. Così l’uomo si autoinganna e col passare del tempo diviene sempre più e senza speranza debitore verso se stesso e verso tutto quello che lo circonda.”

Ivo Andrič (1892–1975) scrittore e diplomatico jugoslavo

Travnicka Kronika: Hrvatske Knjige

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“Innanzitutto credo che siamo tutti soli. Allontanandoci dalla nostra solitudine possiamo interagire con gli altri. Per quanto possiamo espandere la nostra prospettiva personale, la nostra esperienza, la nostra conoscenza, vediamo sempre il mondo con gli stessi due occhi, i nostri occhi. È insieme benedizione e maledizione, prigione e giungla. Tuttavia negli ultimi tempi ci completiamo solo con l'amore di e per qualcun altro, sebbene anche questa concezione stia mutando, evolvendo. Nulla rimane uguale per sempre e nulla è assoluto, tranne il cambiamento. Di modo che ci troviamo sempre in lotta per rimanere sulla superficie della corrente selvaggia, aggrappandoci alle rocce, affannandoci per respirare, ridendo e piangendo e sperando di raggiungere quel grande mare blu che è calmo e infinito… O forse no… Non lo so, non ci sono mai stato. Anche se lo sogno spesso.”

Danijel Žeželj (1966) fumettista, illustratore e pittore croato

Variante: Innanzitutto credo che siamo tutti soli. Allontanandoci dalla nostra solitudine possiamo interagire con gli altri. Per quanto possiamo espandere la nostra prospettiva personale, la nostra esperienza, la nostra conoscenza, vediamo sempre il mondo con gli stessi due occhi, i nostri occhi. È insieme benedizione e maledizione, prigione e giungla. Tuttavia negli ultimi tempi ci completiamo solo con l’amore di e per qualcun altro, sebbene anche questa concezione stia mutando, evolvendo. Nulla rimane uguale per sempre e nulla è assoluto, tranne il cambiamento. Di modo che ci troviamo sempre in lotta per rimanere sulla superficie della corrente selvaggia, aggrappandoci alle rocce, affannandoci per respirare, ridendo e piangendo e sperando di raggiungere quel grande mare blu che è calmo e infinito… O forse no… Non lo so, non ci sono mai stato. Anche se lo sogno spesso.

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“Verrà un giorno in cui l'idea che per nutrirsi gli uomini del passato allevavano e massacravano degli esseri viventi, mettendo in mostra nelle vetrine le loro carni dilaniate, ispirerà senza dubbio la stessa repulsione provata dai viaggiatori del XVII e XVIII secolo nei confronti dei pasti cannibalici dei selvaggi americani, africani, o dell'Oceania.”

Claude Lévi-Strauss (1908–2009) antropologo e etnologo francese

Origine: Da La leçon de sagesse des vaches folles, 2001; citato in Matthieu Ricard, Sei un animale!, traduzione di Sergio Orrao, Sperling & Kupfer, Milano, 2016, p. 77. ISBN 978-88-200-6028-2

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“C'è chi si rifà la reputazione e chi si rifà le tette. Selvaggia Lucarelli non è in grado di rifarsi la prima perché non l'ha mai avuta, le tette se le è già rifatte con risultati mediocri. Sul suo cervello non mi esprimo, non l'ho scovato.”

Vittorio Feltri (1943) giornalista italiano

Origine: Da Vittorio Feltri risponde a Selvaggia Lucarelli: "Per te sono un nonno rincoglionito, tu non dici mai niente, ma lo fai bene" http://www.liberoquotidiano.it/news/opinioni/13251958/vittorio-feltri-vecchio-non-mi-vergogno-selvaggia-lucarelli-stroncata.html, LiberoQuotidiano.it, 26 settembre 2017.

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“[Su Alberto Sordi] Non è un uomo colto. Non ha letto niente. Ma ha un colpo d'occhio infallibile. È un animale selvaggio, un animale del bosco che ci vede anche di notte.”

Rodolfo Sonego (1921–2000) sceneggiatore italiano

Origine: Citato nel libro intervista di Tatti Sanguineti; citato in Simonetta Robiony, Sonego, il cinema italiano che se ne va http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,19/articleid,0453_01_2000_0280_0023_4409501/, La Stampa, 16 ottobre 2000.

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“Tra le mani capitano | tante cose. In tempi di sventura || un esultare selvaggio.”

Robert Creeley (1926–2005) poeta statunitense

da Per W.C.W., p. 57
Multiplazioni Non solo poesia

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“Notti selvagge – Notti selvagge! | Fossi io con te | notti selvagge sarebbero | la nostra voluttà!”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

J249 – F269, vv. 1-4
Lettere
Origine: In Tutte le poesie. J201 – 250 http://www.emilydickinson.it/j0201-0250.html, EmilyDickinson, traduzione di G. Ierolli.

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“Sono profondamente consapevole delle concezioni popolari sulle donne indiane quali bestie da soma, squaw, traditrici o, al massimo, abitanti scomparse di una landa selvaggia perduta da tempo.”

Paula Gunn Allen (1939–2008) scrittrice, poetessa e critica letteraria statunitense

citato in AA.VV., Il libro del femminismo, traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 227. ISBN 9788858022900

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“Mi sento come un selvaggio seme bagnato nella cieca e arida terra.”

William Faulkner (1897–1962) scrittore, sceneggiatore e poeta statunitense