Frasi su tedesco
pagina 7

Sami Khedira photo
Robert Katz photo
Lorenzo Bedeschi photo
Emmanuel Macron photo
Papa Francesco photo
Jerome Klapka Jerome photo
Tahar Ben Jelloun photo
Sami Khedira photo
Richard Spencer photo
Andrea Carandini photo
Jerome Klapka Jerome photo
Haile Selassie photo
Alberto Ronchey photo
Jerome Klapka Jerome photo
Sami Khedira photo
Beppe Severgnini photo
Sami Khedira photo
Anna Louise Strong photo
Herbert Kappler photo
Francesco Merloni photo

“Dopo essere stata una colonia tedesca, il Ruanda è diventato nel 1918, in seguito alla sconfitta della Germania nella prima guerra mondiale, una colonia belga, vale a dire un paese francofono. Qualità che più tardi, ottenuta l'indipendenza, gli ha consentito di entrare nel privilegiato club dei paesi africani protetti dalla Francia. In quel club conta senz'altro il fascino per la cultura francese. Conta altresì la preferenza per i prodotti e la tecnica francesi ben inteso, anche se gli scambi con l'Africa francofona rappresentano soltanto il 3 per cento del commercio con l'estero di Parigi. In compenso i vari regimi hanno la garanzia di essere assistiti dall'Armée. Così quello ruandese, dominato dalla maggioranza hutu (85 per cento della popolazione) ha avuto un appoggio militare quando è cominciato il conflitto con la minoranza tutsi. La quale aveva tra l'altro un difetto, quello di essere per lo più anglofona, per via degli stretti rapporti con la vicina Uganda, ex colonia britannica. È dunque con armi e istruttori forniti dai francesi, che è cominciato il genocidio dei tutsi compiuto dalle milizie hutu. Ed ora che i primi, i tutsi, hanno vinto, e che gli hutu fuggono per timore di essere a loro volta massacrati, i francesi intervenuti per ragioni umanitarie sono costretti a proteggerli, e con loro proteggono gli autori del genocidio.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: Dopo essere stata una colonia tedesca, il Ruanda è diventato nel 1918, in seguito alla sconfitta della Germania nella prima guerra mondiale, una colonia belga, vale a dire un paese francofono. Qualità che più tardi, ottenuta l'indipendenza, gli ha consentito di entrare nel privilegiato club dei paesi africani protetti dalla Francia. In quel club conta senz'altro il fascino per la cultura francese. Conta altresì la preferenza per i prodotti e la tecnica francesi ben inteso, anche se gli scambi con l'Africa francofona rappresentano soltanto il 3 per cento del commercio con l'estero di Parigi. In compenso i vari regimi hanno la garanzia di essere assistiti dall'Armée. Così quello ruandese, dominato dalla maggioranza hutu (85 per cento della popolazione) ha avuto un appoggio militare quando è cominciato il conflitto con la minoranza tutsi. La quale aveva tra l'altro un difetto, quello di essere per lo più anglofona, per via degli stretti rapporti con la vicina Uganda, ex colonia britannica. È dunque con armi e istruttori forniti dai francesi, che è cominciato il genocidio dei tutsi compiuto dalle milizie hutu. Ed ora che i primi, i tutsi, hanno vinto, e che gli hutu fuggono per timore di essere a loro volta massacrati, i francesi intervenuti per ragioni umanitarie sono costretti a proteggerli, e con loro proteggono gli autori del genocidio.

Alessandro Guiccioli photo
Gustav Thöni photo
Giovanni Russo Spena photo
Peppino di Capri photo
Alba Rohrwacher photo
Paul B. Preciado photo
Giovanni De Castro photo
Carlo Quintavalle photo

“Dimitrov è con i tedeschi staliniani quando la destra buchariniana attacca Thaelman perché ha coperto la malversazione di una segretaria; è solo neutrale allorché Stalin, dopo aver federato Zinovev e Bucharin, per spacciare Trotskij, gioca la realtà uscita dalla rivoluzione contro quest'ultimo in seno all'Internazionale.”

Carlo Quintavalle (1932–1989) giornalista e scrittore italiano

Origine: Quella parte dei comunisti sovietici che si richiamavano alle tesi di Nikolaj Ivanovič Bucharin.
Origine: Georgi Dimitrov: dall'incendio del Reichstag nasce il «fronte popolare», p. 16

Marcello Marchesi photo

“Tre tedeschi su quattro sono fieri di esserlo. Il quarto piange.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il malloppo, p. 39

Primo Levi photo
Henry Ford photo

“Io so chi ha fatto scoppiare la guerra. I banchieri ebrei tedeschi. Ho le prove. I fatti. I banchieri ebrei tedeschi sono la causa della guerra.”

Henry Ford (1863–1947) imprenditore statunitense

Origine: Henry Ford si riferisce alla prima guerra mondiale.
Origine: Citato in Philip Roth, Il complotto contro l'America, Einaudi, Torino, 2006, p. 395.

Wolfgang Schäuble photo

“Il Marco era un simbolo di stabilità e affidabilità. Convincere i tedeschi a rinunciare al marco non è stato facile.”

Wolfgang Schäuble (1942) politico tedesco

Origine: Dall'intervista di Tonia Mastrobuoni, Schäuble: "Il muro era paura e guerra Il giorno più felice fu quando cadde", la Repubblica, 9 novembre 2019.

Indro Montanelli photo
Curzio Malaparte photo
Alberto Ronchey photo
Primo Levi photo
Juan Domingo Perón photo
Matteo Bandello photo
Enver Hoxha photo
Aldo Cazzullo photo

“Weitling ha trasmesso al movimento sociale tedesco, allora agli inizi, il patrimonio ideale francese. In lui si ricongiungono i due filoni del comunismo, quello economico e quello politico, che da Babeuf in poi erano proceduti divisi.”

Werner Hofmann (1922–1969)

Parte prima, Capitolo secondo, III. A. Unificazione del comunismo utopistico e politico: Wilhelm Weitling, p. 61
Da Babeuf a Marcuse