Frasi su esperto
pagina 3

Hans Magnus Enzensberger photo
Raymond Benson photo
José Mourinho photo
Lee Child photo
Mario Tozzi photo
Dionigi l'Areopagita photo
Masaru Ibuka photo

“Gli esperti tendono a pensare perché non è possibile fare una certa cosa, mentre noi abbiamo sempre insistito per creare qualcosa dal nulla.”

Masaru Ibuka (1908–1997) imprenditore, ingegnere e scrittore giapponese

citato in Focus, n. 108, p. 204

Gerald Durrell photo
Arthur Conan Doyle photo
Daniel Pennac photo
Jonathan Safran Foer photo
Ken Follett photo
Isaac Asimov photo
Norodom Sihanouk photo

“I Khmer Rossi non volevano essere semplicemente dei comunisti; volevano essere estremisti. La loro filosofia era un misto di nazismo e di rivoluzionarismo culturale cinese. Volevano che la Cambogia avesse un nome nella storia, renderla ancora più potente di quanto fosse nel periodo di Angkor, tra il nono e dodicesimo secolo, quando l'antico regno di Cambogia dominava tutta questa parte del mondo. Dicevano inoltre che per avere una nazione grande, tutti dovevano essere impavidi, come il popolo di Sparta nella Grecia antica. Avevano buone ragioni per pensare di riuscire. Il loro ragionamento era questo: siccome abbiamo sconfitto gli americani e siamo riusciti a avere il miglior esercito del mondo, perché dovremmo fallire nei nostri tentativi di rendere il resto della nazione puro, impavido e esperto come il nostro esercito?”

Norodom Sihanouk (1922–2012) re della Cambogia

The Khmer Rouge didn't want to be just Communists. They wanted to be extremists. Their philosophy was a mixture of Hitlerism and Chinese cultural revolutionism. They wanted Cambodia to have a name in history, to be even more powerful than we were during the period of Angkor between the Ninth and 12th centuries, when the ancient kingdom of Cambodia dominated this entire part of the world. And in order to be a great nation, they said, everybody must be tough, like the people of Sparta in ancient Greece. And they had reason to believe they could succeed. The Khmer reasoning was this: Since we defeated the Americans and succeeded in having the best army in the world, why should we fail in our attempts to make the rest of the nation as pure, as tough, as skillful as our army?
Citazioni tratte dalle interviste
Variante: I Khmer Rossi non volevano essere semplicemente dei comunisti; volevano essere estremisti. La loro filosofia era un misto di nazismo e di rivoluzionarismo culturale cinese. Volevano che la Cambogia avesse un nome nella storia, renderla ancora più potente di quanto fosse nel periodo di Angkor, tra il nono e dodicesimo secolo, quando l'antico regno di Cambogia dominava tutta questa parte del mondo. Dicevano inoltre che per avere una nazione grande, tutti dovevano essere impavidi, come il popolo di Sparta nella Grecia antica. Avevano buone ragioni per pensare di riuscire. Il loro ragionamento era questo: siccome abbiamo sconfitto gli americani e siamo riusciti a avere il miglior esercito del mondo, perché dovremmo fallire nei nostri tentativi di rendere il resto della nazione puro, impavido e esperto come il nostro esercito?

Oriana Fallaci photo
Kwame Nkrumah photo
Donald Trump photo
Alex Sandro Lobo Silva photo

“Ho iniziato a giocare a pallone nella mia città, Catanduva, all'età di dieci anni. Seguivo mio fratello che ne aveva cinque più di me e quindi mi sono sempre confrontato con giocatori più grandi, grossi ed esperti. Facevo l'attaccante all'epoca e, sì, di botte ne ho prese un bel po', ma così ho imparato a essere veloce e abile nel dribbling, doveva essere più difficile prendermi.”

Alex Sandro Lobo Silva (1991) calciatore brasiliano

Citazioni di Alex Sandro
Origine: Citato in Guido Vaciago, Alex Sandro: «Juventus, odio perdere! Anche alla Play... Dybala alla Neymar» http://www.tuttosport.com/news/calcio/serie-a/juventus/2016/02/12-8396419/esclusivoalex_sandro_juventus_odio_perdere_anche_alla_play_dybala_alla_neymar, Tuttosport.com, 12 febbraio 2016.

Haile Selassie photo
Alan Dean Foster photo

“Andrews incrociò le dita sul ventre. — Vediamo se ho capito bene, tenente. Lei mi sta dicendo che abbiamo qui un insetto carnivoro alto più di due metri che schizza acido corrosivo e che è arrivato qui con il suo veicolo.
— Non sappiamo se è un insetto, — lo corresse Ripley. — Si tratta solo di un’analogia di comodo, ma nessuno lo sa con certezza. Non sono così mansueti da lasciarsi studiare. È difficile analizzare qualcosa che da morto ti fonde gli strumenti e da vivo fa di tutto per mangiarti o per riempirti di uova. Gli esperti della colonia su Acheron hanno fatto il possibile per studiare queste creature. Non è servito a niente. Sono stati sterminati ancora prima che potessero cominciare a capirci qualcosa. Purtroppo, gli esiti delle loro ricerche sono andati distrutti assieme alla base. Sappiamo ben poco su queste creature, giusto quanto basta per trarre delle conclusioni generiche.
«Tutto quello che possiamo affermare con un certo margine di sicurezza è che hanno un sistema biosociale grosso modo analogo a quello degli insetti sociali sulla terra, le formiche, le api e così via. A parte questo, non si sa altro. Il loro livello di intelligenza è certamente superiore a quello di qualunque insetto sociale, anche se è difficile stabilire se siano o meno in grado di ragionare. Sono quasi certa che possono comunicare con l’odore. Potrebbero avere altre capacità percettive di cui non sappiamo nulla.
«Sono incredibilmente veloci e forti. Ho visto con i miei occhi uno di quei mostri sopravvivere nel vuoto interstellare finché non l’ho arrostito con uno dei motori del VE.
— Un essere disgustoso che uccide a vista, per lo meno stando a quel che dice, — commentò Andrews.”

Alan Dean Foster (1946) scrittore statunitense

E naturalmente lei pretende che io creda a questo fantasioso racconto basandomi soltanto sulla sua parola. (p. 72)
Alien<sup>3</sup>

“Spears sogghignò accarezzando l’uovo, come fosse la testa di un cane fedele. Le regine aliene erano in grado di riprodursi mediante una sorta di partenogenesi modifi-cata, mentre i fuchi erano prevalentemente neutri. Esistevano tuttavia alcuni maschi sessuati che, stando a quanto avevano scoperto i tecnici di laboratorio, erano in grado di accoppiarsi. Quando i maschi sessualmente attivi raggiungevano un numero critico, cominciavano a battersi a morte tra di loro finché non ne rimaneva uno solo, l’unico che aveva il diritto di accoppiarsi con una regina. Il cerimoniale che accompagnava i preliminari dell’accoppiamento era particolarmente aggressivo e solo se il maschio sopravviveva a quella lotta, ben più violenta degli scontri avuti con gli altri suoi simili, la regina accettava di sottomettersi a lui.
Ma il trionfo del maschio era di breve durata. Pochi secondi dopo la conclusione di quel dispotico atto sessuale, la regina uccideva il malcapitato amante. A tale proposito, gli scienziati blateravano di diversità genetica, ma la cosa era irrilevante. Di fatto, se non c’erano maschi a disposizione, la regina era in grado di fare tutto da sé. E, nel caso in cui mancasse anche la regina, uno dei fuchi subiva quella che gli esperti definivano una tempesta ormonale al termine della quale il maschio stesso si trasformava in regina.
Il generale scosse la testa senza smettere di sorridere. Quei bastardi erano maledettamente efficienti. Proprio quello che serviva a un comandante sul campo. In pochi mesi sarebbe stato possibile allevare e addestrare nuove schiere di soldati e anche se uno solo sopravviveva alla lotta, si poteva ricominciare tutto daccapo, all’infinito.”

Steve Perry (1947) scrittore statunitense

Origine: Aliens. Incubo, p. 75

Haile Selassie photo
Haile Selassie photo

“Noi abbiamo provveduto a terra, macchine agricole, assistenza di esperti per queste aziende, e nutriamo grandi speranze che il loro successo stimolerà la Nostra gente a intraprendere sempre più imprese cooperative.
Se il Nostro popolo non dovesse riuscire ad usufruire di questa opportunità, le conseguenze sarebbero in verità incresciose.”

Haile Selassie (1892–1975) negus neghesti etiope

Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Dal discorso di S.M.I. Haile Selassie I sullo sviluppo comunitario, 7 luglio 1964; citato in Discorsi di sua maestà imperiale Haile Selassie I tradotti in italiano.

Marjane Satrapi photo
Konrad Lorenz photo
Haile Selassie photo
Massimo Ghini photo

“Lo scià era stato un despota a tratti illuminato e innovatore, a tratti incline alla repressione e ignaro della rivolta che covava tra i sudditi. Aveva regnato trentasette anni e anche lui aveva fatto la sua Rivoluzione bianca. In particolare una riforma agraria che non aveva colpito troppo i latifondisti. A restituirgli il trono travolto da un'insurrezione popolare, nel 1953, era stata la Cia. Non gli erano poi mancati gli ossequi di mezzo mondo. Ossequi di un'intensità proporzionata alla produzione petrolifera della Persia. Persia era il nome che lo scià preferiva per il suo paese. Lo voleva storicamente collegato all'epoca preislamica. La protezione della superpotenza americana gli era garantita. Migliaia di esperti militari venuti dagli Stati Uniti erano la prova concreta che per questi ultimi la Persia di Pahlevi era il migliore alleato nella regione, insieme a Israele. L'idea di poter essere scalzato dai religiosi non l' aveva forse mai sfiorato. Lui aveva seguito le orme del padre, umiliandoli in più occasioni. Reza scià, il genitore, aveva destituito la vecchia dinasta Qajar e si era proclamato imperatore nel 1925, quando era un semplice ufficiale venuto dalla gavetta. Imitando il turco Ataturk, suo grande ispiratore, entrava a cavallo nelle moschee per dimostrare in quale conto tenesse la religione e i religiosi. Cosi aveva fondato una nuova dinastia, quella dei Pahlevi, giudicati dei parvenus da chi poteva vantare un antico sangue reale.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano
Adolfo Venturi (storico dell'arte) photo

“[…] più che da Giotto e dai Fiorentini, come si è ritenuto sin qui, Ambrogio attinse da Simone Martini e dal fratello prendesse qualche abitudine dal fratello maggiore saputo ed esperto. (p. 722)”

Adolfo Venturi (storico dell'arte) (1856–1941) storico dell'arte e accademico italiano

Storia dell'arte italiana, La pittura del Trecento e le sue origini
Variante: [... ] più che da Giotto e dai Fiorentini, come si è ritenuto sin qui, Ambrogio attinse da Simone Martini e dal fratello prendesse qualche abitudine dal fratello maggiore saputo ed esperto. (vol. 5, p. 722)

Riccardo Saponara photo

“[Dopo la morte di Davide Astori] O capitano, mio capitano. Perché non sei sceso a fare colazione insieme a tutti noi? Perché non sei passato a riprendere le tue scarpe fuori dalla camera di Marco e non sei venuto a bere la tua solita spremuta d'arancia? Ora ci diranno che la vita scorre, che lo sguardo va puntato in avanti e dovremo rialzarci, ma che sapore avrà la tua assenza? Chi arriverà ogni mattina in mensa a riscaldare l'ambiente con il proprio sorriso? Chi ci chiederà incuriosito ciò che abbiamo fatto la sera precedente per riderci su? Chi sgriderà i più giovani e chi responsabilizzerà i più esperti? Chi formerà il cerchio per giocare a "due tocchi" o chi farà ammattire Marco alla play? Con chi dibatteremo sulle puntate di Masterchef, i ristoranti fiorentini, le serie TV o le partite disputate? Su chi appoggerò la mia spalla a pranzo dopo un allenamento estenuante? Torna dai, devi ancora finire di vedere LaLaLand per poterlo analizzare come ogni film appena uscito. Torna a Firenze, ti attendono in sede per rinnovare il contratto e riconoscerti il bene e la positività che doni quotidianamente a tutti noi. Esci da quella maledetta stanza, ti aspettiamo domani alla ripresa degli allenamenti. Nella vita ci sono persone che conosci da sempre con le quali non legherai mai, poi ci sono i Davide che ti entrano immediatamente dentro con un semplice "Benvenuto a Firenze Ricky."”

Riccardo Saponara (1991) calciatore italiano

Ovunque tu sia ora, continua a difendere la nostra porta e dalle retrovie illuminaci il giusto cammino. O capitano, mio capitano. Per sempre mio capitano.
Origine: Da un post https://www.instagram.com/p/Bf8Kcfln3_C/?utm_source=ig_embed&utm_campaign=embed_ufi_test sul profilo Instagram.com, 5 marzo 2018.

Loretta Napoleoni photo
Lucia Sturdza-Bulandra photo

“Il regista ideale dovrebbe essere un buon psicologo, un decoratore esperto, uomo di vasta cultura e competente nella recitazione, vale a dire l'applicazione del mestiere di attore dal vivo.”

Lucia Sturdza-Bulandra (1873–1961) attrice e docente rumena

Regizorul ideal ar trebui să fie un bun psiholog, un iscusit decorator, un om cu o vastă cultură universală şi să cunoască bine actoria, adică aplicarea pe viu a meşteşugului actoricesc

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
Arthur C. Clarke photo
Nikita Sergeevič Chruščëv photo
Aksel Lund Svindal photo

“La prima cosa che mi dissero i più esperti quando arrivai in Nazionale è che questa non è una squadra NBA. Non puoi essere venduto, siamo tutti qui a vita.”

Aksel Lund Svindal (1982) sciatore alpino norvegese

Origine: Citato in Nicola Bambini Gli sciatori norvegesi condividono tutto: «A volte anche il letto» https://www.vanityfair.it/sport/altri-sport/2018/02/23/sciatori-norvegesi-condividono-tutto-letto-svindal-foto, 23 febbraio 2018.

Maurizio Viscidi photo
Ernst Hans Josef Gombrich photo
Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
Daniel Kahneman photo
Prevale photo

“Quando una critica proviene da un esperto: l'idiota la considera un insulto, l'intelligente un aiuto.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net