Frasi su insulto
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“Insulto (s. m.). Motto di spirito cui non si riesce a rispondere.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 100
Dizionario del diavolo

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“Le lobby religiose agiscono fuori dal Parlamento e in modo occulto. … Non mi hanno mai contattano, anzi hanno una tecnica che non apprezzo: fanno mandare migliaia di mail a tutti i deputati con insulti dicendo che io sono un killer di bambini e un nazista.”

Marc Tarabella (1963) politico belga

Origine: Citato in Aborto, Tarabella: “A Bruxelles le lobby religiose agiscono in modo occulto” http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/03/12/aborto-tarabella-a-bruxelles-lobby-religiose-agiscono-fuori-da-pe-in-modo-occulto/348406/, Il Fatto Quotidiano.it, 12 marzo 2015.

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“Tra quei cinque che fischiavano ne ho visto uno più stronzo degli altri, Amendola, che appunto è uno stronzo. […] Chissà se quelli che aizzava all'insulto sono a conoscenza di quanto guadagna Amendola per ogni apparizione su Mediaset. Soldi di Berlusconi, naturalmente.”

Ignazio La Russa (1947) politico italiano

citato in Roberta Catania, La Russa bastona Amendola: "Lui il più stronzo di tutti" http://www.libero-news.it/news/859454/La-Russa-bastona-Amendola-Lui-il-pi%C3%B9-stronzo-di-tutti.html, Libero, 3 novembre 2011

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“E poi gli africani sono africani, appartengono a un etnia molto diversa dalla nostra. Non hanno prodotto grandi geni, basta consultare l'enciclopedia di Topolino. Diciamo che io ho un pregiudizio favorevole ai mitteleuropei. Kyenge fa il medico, gli abbiamo dato un posto in una Asl che è stato tolto a qualche medico italiano.”

Mario Borghezio (1947) politico italiano

dalla trasmissione radiofonica La Zanzara, Radio 24, 2013; citato in Borghezio cacciato dal gruppo degli euroscettici al Parlamento europeo per gli insulti alla Kyenge http://www.ilmessaggero.it/primopiano/politica/borghezio_cacciato_dal_gruppo_degli_euroscettici_al_parlamento_europeo_per_gli_insulti_alla_kyenge/notizie/287369.shtml, Ilmessaggero.it, 3 giugno 2013

“Capodanno nella lista di Rocco Schiavone veniva al terzo posto delle peggiori date del calendario. Al primo posto c'era il suo compleanno, che lui odiava in maniera totale, violenta, omicida. Gli auguri li considerava degli insulti. E non era un atteggiamento preso dopo i quaranta, non era una cosa da scambiare con la senilità incipiente e col tempo che passa sempre più veloce. Lui già a sei anni, quando giocava per le strade di Trastevere, poteva spaccare teste e setti nasali se un amichetto o un parente gli avesse fatto i fatidici auguri il 7 di marzo.
Al secondo posto c'era la Pasqua. Rocco la odiava per tre motivi. Il primo era che non arrivava mai lo stesso giorno. Cambiava ogni anno, e questo la rendeva imprevedibile e micidiale come un killer professionista. Il secondo che, proprio per la sua imprevedibilità, faceva arrivare le colombe e le uova mentre ancora stavi digerendo il panettone di Natale. Il terzo era di natura squisitamente teologica. Sapete quando è nato il figlio di Dio. Possibile che non siete mai riusciti a capire quand'è che è risorto? Al terzo posto c'era il Capodanno. Dovere per forza andare da qualche parte a fare il conto alla rovescia, stappare la bottiglia, urlare auguri a squarciagola e fingere di divertirsi e essere sereno. E poi c'erano i botti. Nel suo personalissimo codice la pena per i costruttori e i fruitori dei fuochi di Capodanno andava da un anno di reclusione ai lavori forzati in una miniera in Cile, in base ai botti che utilizzavano, al rumore che provocavano e ai soldi che riuscivano a sprecare in sei minuti. Gente che lesina sulla frutta e la verdura tutto l'anno per poi scoppiare centinaia di euro in pochi minuti ferendosi, facendosi danni, spaccando oggetti e coglioni, lui la detestava. Il primo gennaio invece era uno dei giorni più belli dell'anno. Nessuno per le strade, nessuno nei negozi, tutti a dormire gonfi di cibo e vino da supermercato, con le bocche secche e le orecchie che ancora fischiano per la musica a palla e i tricchetracche sul balcone. E lui solo, a Ostia a passeggiare sulla spiaggia.”

Antonio Manzini (1964) attore, sceneggiatore e regista italiano

da L'accattone
Cinque indagini romane per Rocco Schiavone, L'accattone

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“Grillo è destra, destra pura, insulto e manganello.”

Michele Santoro (1951) giornalista, conduttore televisivo e autore televisivo italiano

Origine: "L’anno due di Michele Santoro" http://www.ilfoglio.it/cultura/2016/11/26/news/michele-santoro-intervista-107575/

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“La sanzione nei confronti del leghista Buonanno è la conferma che gli insulti e l'esibizione di cattivo gusto da lui messa in piedi nella scorsa seduta plenaria non è tollerabile in un'arena politica civile qual è il Parlamento Europeo. Ho chiesto che fosse sanzionato perché un comportamento simile disonora l'Aula, il lavoro dei parlamentari e la fiducia di centinaia di milioni di cittadini europei che si attendono risposte concrete dall'Unione Europea e dal suo Parlamento. Buonanno può avere posizioni critiche nei confronti delle istituzioni europee, l'insulto, però, non è dialettica politica, ma esattamente il suo contrario: una forma di violenza che non può trovare spazio in un confronto democratico. Nessuna istituzione, europea o nazionale, può tollerare questo tipo di linguaggio da parte dei suoi rappresentanti.”

Cécile Kyenge (1964) politica ed ex-ministro Italiano

Origine: Commentando la sanzione della decurtazione della diaria, per un importo pari a 2.128 Euro, inflitta dal Parlamento Europeo a Gianluca Buonanno che aveva detto in Aula: «Alto rappresentante Federica Mogherini, lei nell'Unione Europea non conta un emerito cazzo.» Cfr. Buonanno a Mogherini: "In Europa non conta un c..." http://www.blitzquotidiano.it/video/video-youtube-buonanno-a-mogherini-in-europa-non-conta-un-c-2098255/, Blitzquotidiano.it, 10 febbraio 2015.
Origine: Citato in Kyenge, Buonanno disonora il Parlamento europeo http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/voceeurodeputati/2015/03/12/kyenge-buonanno-disonora-il-parlamento-europeo_5c9b8116-495a-4725-83f3-c9f2730c48f2.html, Ansa.it, 12 marzo 2015.

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“Non so se devo temere l'arrivo dei corazzieri a difesa di Villa Arzilla, ma una cosa è certa: Giorgio Napolitano non ha alcun titolo per distribuire patenti etiche. Per disdicevole storia personale, per palese e nepotistica condizione familiare, per evidente faziosità istituzionale. È indegno di una carica usurpata a maggioranza.”

Francesco Storace (1959) politico e giornalista italiano

citato in Storace insulta Napolitano "Non ha titolo per parlare di etica" http://www.repubblica.it/2007/06/sezioni/politica/napolitano-due/insulti-storace/insulti-storace.html, la Repubblica, 13 ottobre 2007
Origine: Dopo che Giorgio Napolitano aveva difeso Rita Levi Montalcini dalle critiche di Storace.

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“Santoro e il presunto comico Vauro sono due volgari sciacalli che vomitano insulti con le tasche piene di soldi dei cittadini. Gente così offende la verità, alimenta odio e merita solo disprezzo totale della gente perbene. L'insulto è la loro regola. Colpa di gestori della Rai che per fortuna stanno per essere cacciati come meritano.”

Maurizio Gasparri (1956) politico italiano

Origine: Citato in Gasparri: «Santoro e Vauro? Due volgari sciacalli» http://www.corriere.it/politica/09_febbraio_13/gasparri_santoro_vauro_20a6bd54-f9bc-11dd-b292-00144f02aabc.shtml, Corriere della sera, 13 febbraio 2009.

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“Se sei autobiografico negli insulti questo è un problema tuo.”

Daniele Capezzone (1972) politico italiano

Origine: Dall'intervista di Lilli Gruber con Marco Travaglio, Otto e Mezzo https://www.youtube.com/watch?v=hyuJ7ZvikUw, La7, 16 novembre 2008.

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“Un giorno si avvicina a un gruppo di giapponesi e coi suoi modi sussiegosi li ricopre di insulti, sicuro che quelli non lo avrebbero capito: "Pidocchiosi, teste di cazzo, coglioni". Così per ridere. Anche loro ridevano…”

Francesco Storace (1959) politico e giornalista italiano

citato in Fabio Greggio, Fini: di tutta l'"erba" un "Fascio" http://www.italianiestero.antoniodipietro.it/sezioni/editoriali/editoriali.php?editid=59

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“Dice che, a pensarci, è curioso che persone normali, intelligenti, possano credere a una cosa tanto pazzesca come la religione cristiana, una cosa in tutto e per tutto identica alla mitologia greca o alle favole. […]
Eppure viene creduta. Sono in molti a crederci. Durante la messa recitano il Credo, ogni frase del quale è un insulto al buonsenso, e lo recitano nella loro lingua, che si presume capiscano. Quand’ero piccolo, la domenica mio padre mi portava in chiesa e gli dispiaceva che la messa non fosse più in latino, un po’ per passatismo, e un po’ perché, ricordo ancora le sue parole, «in latino non ci si accorgeva che scemenza fosse». Ci si può rassicurare dicendo: non ci credono. Come non credono a Babbo Natale. Fa parte di un retaggio, di abitudini secolari e belle alle quali sono attaccati. Tramandandole, affermano un legame, di cui vanno fieri, con ciò che ha ispirato le cattedrali e la musica di Bach. Borbottano quelle parole perché è la consuetudine, come noialtri radical-chic, per i quali il corso di yoga della domenica mattina ha preso il posto della messa, borbottiamo un mantra seguendo il maestro prima di cominciare la pratica. In questo mantra, tuttavia, ci auguriamo che la pioggia cada al momento giusto e tutti gli uomini vivano in pace, nient’altro che pii desideri, probabilmente, i quali però non offendono la ragione, e questa è una differenza sostanziale con il cristianesimo.”

Le Royaume

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“Il tradimento, la codardia, gli insulti e gli spregevoli attacchi da parte dei reazionari mi hanno aperto gli occhi, e mi rendo dolorosamente conto della mia ingenuità imperdonabile e del mio errore di giudizio che mi fece credere che un paese pacifico, prospero e felice potesse essere eretto con l'aiuto di tali personaggi infami; gli elementi borghesi corrotti e i principi, i fascisti, e i reazionari come quelli che compongono l'attuale «governo» e «parlamento» di Phnom Penh.”

Norodom Sihanouk (1922–2012) re della Cambogia

Variante: Il tradimento, la codardia, le calunnie e gli spregevoli attacchi da parte dei reazionari mi hanno aperto gli occhi, e mi hanno reso dolorosamente consapevole della mia ingenuità imperdonabile e del mio errore di giudizio che mi fece credere che un paese libero, democratico, pacifico, prospero e felice potesse essere edificato con l'aiuto di tali famigerati personaggi; gli elementi borghesi corrotti e i principi, i fascisti, i reazionari come quelli che compongono l'attuale «governo» e «parlamento» di Phnom Penh.

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“[Su MasterChef Italia] La cucina è fatta di odori, di profumi, non di insulti e piatti tirati nei lavelli. La cucina è fatta di fatica e di piacevoli conquiste. Nei reality passa l'idea che tu in poche settimane diventi un fenomeno, apri un ristorante e lo riempi. Può succedere, ma la cucina è altro.”

Massimiliano Alajmo (1974) cuoco italiano

Origine: Dall'intervista di Vittorio Zincone, "La cucina è fatta di fatica, non di insulti. I talent creano illusioni e fanno danni" http://www.corriere.it/14_febbraio_04/cucina-fatta-fatica-non-insulti-talent-creano-illusioni-fanno-danni-021b3502-8dbb-11e3-9737-22dadb171b02.shtml, Corriere.it, 7 febbraio 2014.

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“Si insulta la Parola di Dio quando, nella stessa omelia, si dedica alle indulgenze quasi più tempo che alla Parola.”

Martín Lutero (1483–1546) teologo tedesco

Origine: Citato in AA.VV., Il libro della storia, traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2018, p. 161. ISBN 9788858016572

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“Quando una critica proviene da un esperto: l'idiota la considera un insulto, l'intelligente un aiuto.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net