Frasi su jazz

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema jazz, musico, musica, grande.

Frasi su jazz

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“Cos'era? Non lo so. Quando non sai cos'è, allora è Jazz.”

Novecento. Un monologo
Variante: «Cos’era?»
«Non lo so»
Gli si illuminarono gli occhi.
«Quando non sai cos’è, allora è jazz»

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“Il jazz non è morto, ha solo un odore un po' curioso.”

Frank Zappa (1940–1993) chitarrista, compositore e arrangiatore statunitense

da Roxy & Elsewhere

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“In tutti i club circolava un sacco d'erba; era sempre stato facile trovarla in tutti i jazz club, e anche in quelli folk, e tutti i musicisti ne facevano uso… Quando vennero fuori gli allucinogeni, tutto sembrò diventare irrilevante, perché essi non avevano niente a che fare con il suonare o lo scrivere poesie… La gente si alterava il cervello e pensava di essere ciò che non era, che so, un uccello, un idrante, o chissà cosa”

Bob Dylan (1941) cantautore e compositore statunitense

1978
Citazioni tratte dalle interviste
Variante: "In tutti i club circolava un sacco d'erba; era sempre stato facile trovarla in tutti i jazz club, e anche in quelli folk, e tutti i musicisti ne facevano uso... Quando vennero fuori gli allucinogeni, tutto sembrò diventare irrilevante, perché essi non avevano niente a che fare con il suonare o lo scrivere poesie... La gente si alterava il cervello e pensava di essere ciò che non era, che so, un uccello, un idrante, o chissà cosa"

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“[Su una schiacciata di Kobe Bryant] O Signore, il morso del Mamba.”

Federico Buffa (1959) giornalista italiano

LA Lakers vs Utah Jazz, gara #6, 2008
Citazioni tratte da telecronache

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“Vedete, io ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio… Credo che sia stato con Miles Davis, nel 1955, che ho cominciato a rendermi conto che avrei potuto fare qualcosa di più.”

John Coltrane (1926–1967) sassofonista e compositore statunitense

Da John Coltrane: C'est chez Miles Davis, en 1955, que j'ai commencè à prendre conscience de ce que je pouvais faire d'autre, di Francois Postif, gennaio 1962. (Riportato in Jazz – La vicenda e i protagonisti della musica afro-americana, di Arrigo Polillo, Mondatori, 1975)

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“In genere, il jazz è sempre stato simile al tipo d'uomo con cui non vorreste far uscire vostra figlia.”

Duke Ellington (1899–1974) direttore d'orchestra, pianista e compositore statunitense

Origine: Nat Hentoff: At the Jazz Band Ball: Sixty Years on the Jazz Scene

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“Non c'è bisogno del Paradiso… ci sono le finali NBA!”

Flavio Tranquillo (1962) giornalista e scrittore italiano

Utah Jazz vs Chicago Bulls, NBA Finals 1998, gara 6
Citazioni tratte da telecronache, NBA

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“Il jazz è musica della venuta, musica che crea.”

Amiri Baraka (1934–2014) poeta e scrittore statunitense

citato in Flavio Caprera, Jazz Music, Mondadori, Milano 2006

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“La giovinezza di tutti è un sogno, una forma di follia chimica.”

Francis Scott Fitzgerald (1896–1940) scrittore e sceneggiatore statunitense

Origine: Da Il diamante grosso come l'Hotel Ritz, in Racconti dell'età del jazz, traduzione di Bruno Armando, Newton Compton Editori, 2011

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“[Su Michael Jordan] Qui ne mette due di una certa rilevanza, diciamo così…”

Federico Buffa (1959) giornalista italiano

Chicago Bulls-Utah Jazz, NBA Finals 1998
Citazioni tratte da telecronache

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“La notte è un pazzo con le mêches che stapazza dei pezzi di jazz”

Sergio Caputo (1954) cantautore e musicista italiano

Anche i detective piangono, n. 3
Storie di whisky andati

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“Il mio compito di musicista è trasformare gli schemi tradizionali del jazz, rinnovarli e soprattutto migliorarli. In questo senso la musica può essere un mezzo capace di cambiare le idee della gente.”

John Coltrane (1926–1967) sassofonista e compositore statunitense

Riportato in John Coltrane – Con il blues nell'anima di Alberto Rodriguez, in Musica Jazz, dicembre 1981

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“Non sembra vero, ma il primo disco jazz inciso è opera proprio di italiani, in particolare siciliani. Grazie a loro e al melting pot, New Orleans è diventata la patria del jazz mondiale.”

Renzo Arbore (1937) cantautore, showman e conduttore radiofonico italiano

Origine: Citato in Arbore: Vi racconto come rinasce la mia amata New Orleans http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/02/12/arbore-vi-racconto-come-rinasce-la-mia.html, Repubblica.it, 12 febbraio 2006.

“[Su John McEnroe] Le sue partite erano assoli di jazz, musica sconsacrata.”

Emanuela Audisio (1953) giornalista e scrittrice italiana

la Repubblica

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“E mi arrendo dolcemente abbandonata su di te, | come jazz che striscia sul parquet…”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Ancora un po
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“Eravamo un gruppo felice: eravamo Io, Fidel, Cumpaio Segundo, Sotomayor, Lino Padruba e la sua Jazz Band, Tarek Aziz, Arthur Ashe, Pavel Tonkov, I king Krimson, Edy Orioli, Frida Medici, Roger Milla e Mario Lavezzi…”

Fiorello (1960) showman, imitatore e conduttore radiofonico italiano

Citazioni dal programma radiofonico Viva Radio 2, Imitazioni e personaggi, Gianni Minà

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“Il pugilato è una specie di jazz. Più è bello, meno gente lo apprezza.”

George Foreman (1949) pugile statunitense

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 83. ISBN 88-8598-826-2

“Carnera era un mito annebbiato, eco lontana dell'età del jazz e del Charleston.”

Nantas Salvalaggio (1923–2009) scrittore italiano

da L'Epopea di Primo Carnera

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“Era per me doveroso portare alla luce la storia del jazz che affonda proprio qui in Sicilia le sue radici primordiali; Nick la Rocca fu uno dei pochi ad ottenere un considerevole successo ma sono decine e decine i nomi dei musicisti tutti siciliani che ne scrissero la storia.”

Renzo Arbore (1937) cantautore, showman e conduttore radiofonico italiano

Origine: Citato in Renzo Arbore racconta le radici del jazz http://www.siciliainformazioni.com/64318/palermo-renzo-arbore-racconta-le-radici-del-jazz, SiciliaInformazioni.com, 15 dicembre 2013.

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“Ho proposto e lavorato sulla "musica di confine" con arie da camera, citazioni che spaziavano dal jazz al blues: un lavoro di cesello che lasciò perplessa la mia casa d'incisione.”

Giuni Russo (1951–2004) cantautrice italiana

Origine: Citato in http://guide.supereva.it/franco_battiato/interventi/2004/09/175474.shtml.

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“Ho bevuto fino a impazzire, mi sono stordita con le droghe a sedici anni, sono sgattaiolata fuori con uomini adulti per andare all’ultimo spettacolo del Fillmore East, ho vissuto nuda nelle comuni e ho rubato. Ho scritto la mia tesi sul suicidio nella poesia contemporanea americana lavorando come barista mentre mi facevo scopare sul tavolo da biliardo nel retro. Sono stata un’assistente in una clinica per schizofrenici a Chelsea e capogruppo in un centro d’accoglienza per senzatetto sulla Trentesima. Ho seguito le tracce di Giovanna d’Arco in Francia, preso un treno per Roma a mezzanotte e indossato tacchi a spillo per una lesbica italiana feticista della pelle. Ho preso acidi per tre giorni sul treno da Montréal a Vancouver, dove ho passato una notte con un famoso musicista jazz musulmano che mi ha sedotto con il suo sassofono e le sue invocazioni predicatorie. Ho trovato il modo di entrare in campi di accoglienza per vittime di stupro in Bosnia, ho indossato il burqa nell’Afghanistan dei talebani, ho guidato caricata a caffè attraverso le strade minate del Kosovo. Dovevo vedere, sapere, toccare, trovare l’orecchio. Forse stavo inscenando la mia cattiveria, o cercando la mia bontà, o avvicinandomi alla disumanità più profonda per provare a capire come sopravvivere al peggio di cui siamo capaci. Poi sono andata in Congo, ed è là che tutto è andato in frantumi. Là, dove, in un solo colpo, i peggiori atti di crudeltà incontravano la più pura gentilezza. Ero arrivata fin là.”

Eve Ensler (1953) drammaturga statunitense

Nel corpo del mondo. La mia malattia e il dolore delle donne che ho incontrato

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