Frasi su veduta
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“Mussolini stesso con grande energia ha creato una forma di governo sorretta dalla spada, dalla violenza e dal pervertimento politico. Il vigore delle sue vedute, la potenza dei suoi sradicati seguaci hanno soppresso la democrazia in Italia.»”

Giacomo Matteotti (1885–1924) politico e antifascista italiano

da Machiavelli, Mussolini and Fascism, English life, luglio 1924, pp. 87 e sgg., citato in M. Canali, Il delitto Matteotti Bologna, Il Mulino, 1997

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“[Canaletto] si distinse per il talento nel dipingere vedute, ed eseguì a lungo quadri di siffatto genere: la finezza del tocco, la verità che vi poneva, e la singolarità degli aspetti li hanno fatti oggetto di ricerca da parte degli stranieri, degli inglesi soprattutto, per i quali ha lavorato molto. Fece due viaggi a Londra, e si riempì le tasche di ghinee. Lavorò nella maniera del Vanvitelli, ma io lo credo superiore.”

Pierre-Jean Mariette (1694–1774) storico dell'arte francese

da Abecedario [ante 1774], 1851-1853
Origine: Citato in Canaletto, I Classici dell'arte, a cura di Cinzia Manco, pagg. 181 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\CAG\0608462 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?db=solr_iccu&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2540and%2B%2540and%2B%2B%2540attr%2B1%253D13%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522759.5%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4005%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522classici%2Bdell%2527arte%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4018%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522rizzoli%252Fskira%2522&totalResult=13&select_db=solr_iccu&nentries=1&rpnlabel=+Codice+Classificazione+Dewey+%3D+759.5+&format=xml&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&searchForm=opac%2Ficcu%2Ferror.jsp&do_cmd=search_show_cmd&refine=4005%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7CCollezione%404018%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7CEditore&saveparams=false&&fname=none&from=11

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“Voglio fare di Monaco una città che, chi non l'abbia vista, non possa dire d'avere veduta tutta la Germania.”

Ludovico I di Baviera (re) (1786–1868) Uno degli ultimi re di Baviera

Origine: Citato in Il re folle. Luigi II di Baviera, p. 38

“Felici coloro i cui cuori possono spezzarsi senza avere veduta la morte!”

Carlo Maria Franzero (1892–1986) scrittore e giornalista italiano

Origine: Il fanciullo meraviglioso, p. 320

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“A Ulisse, personaggio pagano interpretato dal cristiano Dante, nel suo libero e coraggioso vagare su una superficie orizzontale, manca la spinta ideale verso l'alto. Quando l'asse verticale e le sue coordinate spaziali gli si presentano alla fine della vita (il «turbo», «la montagna bruna e alta quanto veduta non avea alcuna»), il loro significato resta per lui incomprensibile e il movimento della nave dall'alto verso il basso, causa della sua morte gli viene imposto da una forza che egli non è in grado di riconoscere. Al contrario per Dante personaggio ad essere imposto da una realtà terrena che gli appare caotica e catastrofica e della quale gli sfugge il significato non negativo di profonda trasformazione di un'epoca di trapasso, è il movimento secondo l'asse orizzontale: la partenza da Firenze, il vagare di corte in corte, la proibizione di fare ritorno. Lo slancio verso l'alto, il suo movimento lungo l'asse verticale, è strettamente legato all'esperienza tutta terrena del movimento orizzontale imposto dall'esilio che a Dante personaggio minacciosamente si prepara – come parte della sua missione e del suo grande destino – e che Dante autore vive durante la stesura della Commedia: immane sforzo per ristabilire, in un tentativo «a cui  pongono mano cielo e terra», quell'equilibrio che rendeva l'uomo parte integrante di un'armonica costruzione cosmica e insieme mezzo per sollevarsi al di sopra del caos di un mondo fortemente squilibrato e diviso nella divina perfezione dell'Empireo.”

Jurij Michajlovič Lotman (1922–1993) linguista e semiologo russo

da Testo e contesto: semiotica dell'arte e della cultura, a cura di Simonetta Salvestroni, Laterza, Roma-Bari, 1980.
Origine: Citato in A. Tocco, G. Domestico, A. Maiorano e A. Palmieri, Parole nel tempo, [Testi, contesti, generi e percorsi attraverso la letteratura italiana, 1A, Dalle origini al Trecento], Loffredo Editore, Napoli, p. 345. ISBN 978887564209-9

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“Quello in che veramente riuscì, fu una bizzarrissima maniera, ch'egli s'inventò; e questa sua propria, né più usata da altri, né più veduta; e fu il dipingere ogni sorta di strumenti da suono con incredibile naturalezza, e verità; e n'è riuscito con tanta perfezione, che io non so ch'altri l'abbia uguagliato giammai. (tomo I, Prete Evaristo Baschenis pittore, p. 234)”

Francesco Tassi (1710–1782) storico dell'arte italiano

Vite de' pittori scultori e architetti bergamaschi
Variante: Quello in che veramente riuscì, fu una bizzarrissima maniera, ch'egli s'inventò; e questa sua propria, né più usata da altri, né più veduta; e fu il dipingere ogni sorta di strumenti da suono con incredibile naturalezza, e verità; e n'è riuscito con tanta perfezione, che io non so ch'altri l'abbia uguagliato giammai. (Prete Evaristo Baschenis pittore, p. 234)

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“Un aforisma francese noto ai più, afferma che nessuno è un eroe pel proprio servo, e cioè che i grandi uomini, veduti da vicino, spesso sembrano molto piccini e dappoco; ma l'inverso era del Sella, che a nessuno appariva così buono e grande come a coloro che avevano con lui giornaliera dimestichezza.”

Alessandro Guiccioli (1843–1922) diplomatico e politico italiano

vol. I, Prefazione, p. V
Variante: Un aforisma francese noto ai più, afferma che nessuno è un eroe pel proprio servo, e cioè che i grandi uomini, veduti da vicino, spesso sembrano molto piccini e dappoco; ma l'inverso era del Sella, che a nessuno appariva così buono e grande come a coloro che avevano con lui giornaliera dimestichezza. (vol. I, Prefazione, p. V)

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