Frasi su adulazione

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema adulazione, fatto, essere, grande.

Frasi su adulazione

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“Le menti più sane rifuggono dall'adulazione perché scorgono l'egotismo dietro lo schermo dell'altruismo.”

Fulton J. Sheen (1895–1979) arcivescovo cattolico statunitense

Origine: Tre per sposarsi, p. 20

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“Non potevo credere, sebbene ne avessi il desiderio, in un Dio che non era migliore di un comune uomo come si deve. I monaci mi dicevano che Dio aveva creato il mondo per la sua gloria. Ma a me non sembrava uno scopo molto nobile. Beethoven creò forse le sue sinfonie per la propria gloria? Non credo. Le creò, piuttosto, perché la musica che aveva nell'anima cercava un mezzo d'espressione, e non si curò d'altro, poi, che di renderle quanto più perfette poteva.
«Quando i monaci ripetevano il Pater noster mi domandavo come potessero continuare a chiedere con fiducia al loro Padre celeste il pane quotidiano. I figli chiedono forse al loro padre terreno di sostenerli? Si aspettano che egli li mantenga e non provano riconoscenza per lui. Non sarebbe nemmeno giusto che ne provassero. Un uomo che metta al mondo dei figli quando non può o non vuole provvedere a loro, merita solo biasimo. Mi sembra che se un Creatore onnipotente non era disposto a provvedere alle necessità materiali e spirituali delle proprie creature, avrebbe fatto meglio a non crearle.»
«Caro Larry», dissi, «lei ha fatto bene a non nascere nel medioevo. L'avrebbero certamente bruciato vivo.»
Sorrise.
«Lei ha molto successo come autore», proseguì. «Le piace sentirsi lodare?»
«M'imbarazza soltanto.»
«Lo sospettavo. Ebbene, mi sembrava che anche a Dio non dovesse piacere. Nell'aviazione non stimavamo molto quelli che riuscivano a strappare incarichi comodi ai loro superiori, lisciandoli. Poteva mai Dio stimare chi cercava di strappargli la salvezza con basse adulazioni? Secondo me, la forma di culto che doveva essergli più gradita era che ognuno si comportasse meglio che poteva, secondo i propri lumi.”

cap. VI, 3
Il filo del rasoio
Variante: «Non potevo credere, sebbene ne avessi il desiderio, in un Dio che non era migliore di un comune uomo come si deve. I monaci mi dicevano che Dio aveva creato il mondo per la sua gloria. Ma a me non sembrava uno scopo molto nobile. Beethoven creò forse le sue sinfonie per la propria gloria? Non credo. Le creò, piuttosto, perché la musica che aveva nell'anima cercava un mezzo d'espressione, e non si curò d'altro, poi, che di renderle quanto più perfette poteva. «Quando i monaci ripetevano il Pater noster mi domandavo come potessero continuare a chiedere con fiducia al loro Padre celeste il pane quotidiano. I figli chiedono forse al loro padre terreno di sostenerli? Si aspettano che egli li mantenga e non provano riconoscenza per lui. Non sarebbe nemmeno giusto che ne provassero. Un uomo che metta al mondo dei figli quando non può o non vuole provvedere a loro, merita solo biasimo. Mi sembra che se un Creatore onnipotente non era disposto a provvedere alle necessità materiali e spirituali delle proprie creature, avrebbe fatto meglio a non crearle.»«Caro Larry», dissi, «lei ha fatto bene a non nascere nel medioevo. L'avrebbero certamente bruciato vivo.»Sorrise.«Lei ha molto successo come autore», proseguì. «Le piace sentirsi lodare?»«M'imbarazza soltanto.»«Lo sospettavo. Ebbene, mi sembrava che anche a Dio non dovesse piacere. Nell'aviazione non stimavamo molto quelli che riuscivano a strappare incarichi comodi ai loro superiori, lisciandoli. Poteva mai Dio stimare chi cercava di strappargli la salvezza con basse adulazioni? Secondo me, la forma di culto che doveva essergli più gradita era che ognuno si comportasse meglio che poteva, secondo i propri lumi.»

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“L'imitazione è la più sincera delle adulazioni.”

Charles Caleb Colton (1777–1832) religioso, scrittore

vol. I, n. 217
Lacon
Origine: Spesso erroneamente citata come "L'imitazione è la forma più sincera di adulazione". Erroneamente attribuita anche a John Garland Pollard: la sua opera Connotary contiene, infatti, anche citazioni di altri autori.

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“Se non fossimo noi stessi ad adularci, l'adulazione altrui non potrebbe nuocerci.”

François de La Rochefoucauld (1613–1680) scrittore, filosofo e aforista francese

152
Massime, Riflessioni morali

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“Quando Fairbanks e Chaplin facevano le loro tournée europee, negli anni Venti, erano accolti da un'universale adulazione, da un'apoteosi di massa di un'intensità che la storia non aveva mai registrato sino ad allora.”

Peter Bogdanovich (1939) regista, attore e sceneggiatore statunitense

Origine: Chi c'è in quel film? Ritratti e conversazioni con le stelle di Hollywood, p. 50

“L'adulazione batte l'intelligenza.”

Eric Ambler (1909–1998) scrittore e sceneggiatore britannico

da Topkapi, traduzione di Bruno Oddera, Mondadori, 1965

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“L'adulazione ha tanto fascino solo perché ci sembra confermare il giudizio del nostro amor proprio.”

Citato in Le petit philosophe de poche, Textes réunis par Gabriel Pomerand

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“Quegli uomini [pitagorici] evitavano il più possibile di lamentarsi e di piangere e di provare ogni emozione del genere; lo stesso discorso valeva per la adulazione e la preghiera e la supplica e per ogni manifestazione del genere.”

Aristosseno (-360–-300 a.C.) filosofo greco antico

Origine: Da Vita di Pitagora; citato in Giamblico, Vita di Pitagora, in Summa pitagorica, traduzione di Francesco Romano, Bompiani, Milano, 2006, § 234, p. 255. ISBN 88-452-5592-1

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“Pietro non ha bisogno delle nostre bugie o della nostra adulazione. Coloro che difendono ciecamente e indiscriminatamente ogni decisione del Sommo Pontefice sono quelli che più minano l'autorità della Santa Sede: distruggono, invece di rafforzare le sue fondamenta.”

Melchor Cano (1509–1560) teologo, filosofo e vescovo cattolico spagnolo

Origine: Citato in Antonio Socci, La profezia finale: Lettera a Papa Francesco sulla Chiesa in tempo di guerra, Rizzoli, p. 52 https://books.google.it/books?id=0slVCwAAQBAJ&pg=PT52. ISBN 8858682874

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“Ferdinando IV non vende più i suoi pesci e le sue quaglie a questa plebe, ma, in cambio di voti, i partiti politici le vendono feste televisive e adulazioni sociali.”

Giovanni Artieri (1904–1995) giornalista e storico italiano

da Ritratto borghese di Gino Doria, p. 280
Napoli, punto e basta?