Frasi su cinematografo

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema cinematografia, cinematografo, cinema, film.

Frasi su cinematografo

“Data l'esistenza della fotografia e della cinematografia, la riproduzione pittorica del vero non interessa né può interessare più nessuno.”

Giacomo Balla (1871–1958) pittore, scultore e scenografo italiano

da Manifesto del colore, 1918
Origine: Citato in Umbro Apollonio, Futurismo, Mazzotta, Milano, 1970, p. 276.

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“La cinematografia è l'arma più forte.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

Origine: Tale motto, a firma di Mussolini, fu posto su di una parete nel cantiere degli studi di Cinecittà a Roma, in occasione della posa della prima pietra, il 26 gennaio 1936. In Amedeo Benedetti, Gli archivi delle immagini, Erga, è descritto come «una scritta cubitale in caratteri moderni, seguiti dalla firma in facsimile»; si veda l' immagine http://eco86.altervista.org/_altervista_ht/cinema/duce.jpg della parete e l' immagine http://www.terramedia.co.uk/Chronomedia/years/Mussolini_opening_Cinecitta.jpg della posa della pietra, nella quale, sullo sfondo, si può intravedere parte della scritta e della firma.

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“Benigni e Villaggio sono due ricchezze ignorate e trascurate. Due attori che una cinematografia sana e vitale… Ignorarne il potenziale mi sembra una delle tante colpe che si possono imputare ai nostri produttori.”

Federico Fellini (1920–1993) regista e sceneggiatore italiano

Origine: Citato in Roberto D'Agostino, Chi è, chi non è, chi si crede di essere, Mondadori, Milano, 1988. ISBN 88-04-31375-7

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“Hollywood è un quartiere dorato adatto ai giocatori di golf, ai giardinieri, a vari tipi di uomini mediocri ed ai cinematografi soddisfatti. Io non sono nulla di tutto ciò.”

Orson Welles (1915–1985) attore, regista e sceneggiatore statunitense

citato in Peter Noble, The fabulous Orson Welles, 1956

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“La cinematografia è il linguaggio di apparenze, e le apparenze non parlano. Il linguaggio delle apparenze è la musica. Bisogna levare il cinematografo dalla letteratura e metterlo nella musica, perché deve essere il linguaggio visivo della musica.”

Luigi Pirandello (1867–1936) drammaturgo, scrittore e poeta italiano premio Nobel per la Letteratura nel 1934

citato in Virgilio Tosi, Breve storia tecnologica del cinema, p. 72, Bulzoni, 2001, ISBN 8883195388
Citazioni di Jacopo marino

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“La cinematografia procura un foro e una tribuna allo stato mondiale: ne rende possibile l'esistenza.”

Ernst Jünger (1895–1998) filosofo e scrittore tedesco

Origine: La forbice, p. 118

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“Scelsi per il ruolo della madre di Giuliano, una contadina il cui figlio era finito male. Lo sapevo: ma, qualche volta, un cineasta che vuole dare l'impressione del vissuto è spinto a essere crudele… L'ho portata, quasi spinta, dentro l'obitorio. Era la prima volta che ci entravamo. La luce era quasi inesistente. Nella penombra si muovevano a fatica, oltre al fonico, Di Venanzo e Pasqualino De Santis. La donna doveva fingere di essere una madre che vede il cadavere del figlio. Lo fece con forte emozione e, insieme, con perizia da attrice di professione. La ripresi con l'obiettivo 75 che avvicina molto il personaggio ma, di continuo, rischia di perderlo dal quadro. Non potevo, naturalmnete, chiederle di andare ai segni. Le dissi di seguire, con la coda dell'occhio, i movimenti della mia mano. L'avrei guidata, e ai miei gesti lei doveva andare avanti, rallentare, tirarsi un poco indietro. La donna si scioglieva in lacrime, viveva il dolore di una madre che ha perso il figlio e, intanto, seguiva alla perfezione le mie indicazioni finché, quando glielo indicavo, si arrestava d'improvviso. Furono tre riprese, tutte istinto e controllo. Una pausa e, poi, un pianto raccapricciante. Fuori dall'obitorio, nel frattempo era arrivato un funerale. Piangevano dentro e fuori, qui per finta e là per davvero. Questo, anche questo ahimè, è il cinematografo. (da Il mestiere del narratore”

Francesco Rosi (1922–2015) regista italiano

conversazione con Francesco Rosi), p. 27

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“Chiamerai bello il film che ti darà un'alta idea del cinematografo.”

Robert Bresson (1901–1999) regista francese

Note sul cinematografo

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“E per la prima volta sullo schermo cinematografò, il piccolo Riccardino Fuffolo”

Marcello Macchia (1978) comico italiano

appare una persona dal volto coperto, alta e dalla corporatura esile
voce fuori campo
La Febbra

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“Se a spiegare Dante è necessaria la filosofia di san Tommaso a spiegare Pound basta il cinematografo e l'oniromanzia freudiana.”

Mario Praz (1896–1982) critico d'arte, critico letterario e saggista italiano

Origine: Cronache letterarie anglosassoni: vol. II, p. 37

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“Eh, sì. Blasetti è un grande, per me. Non sarà mai superato, Blasetti. Blasetti ha inventato tutto. Ha inventato il neorealismo, senz'altro. E poi Blasetti è veramente un cervello da cinematografo.”

Guido Celano (1904–1988) attore, doppiatore e regista italiano

citato in Francesco Savio, Cinecittà Anni Trenta, Bulzoni 1979

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“Ricordate certi film di Frank Capra con Jean Arthur e James Stewart? Bene, quelli di Bragaglia possono costituire per la nostra cinematografia un palliativo non banale.”

Massimo Scaglione (1931–2015) regista teatrale italiano

Origine: I Divi del Ventennio. Per vincere ci vogliono i leoni..., pp. 38-39

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“Mentre gestivamo la crisi non abbiamo visto l'opposizione e questo per la democrazia è un problema. Abbiamo visto le elite, o sedicenti tali, impegnate a buttare giù il governo. Sono sempre le solite: quelle delle rendite editoriali, finanziarie, burocratiche, cinematografiche e culturali, che hanno combattuto il governo reo di aver cominciato a colpire le case matte della rendita. […] La povera sinistra sarebbe nata con altri scopi e invece si fa condizionare da un'élite di merda. […] Stanno preparando un colpo di Stato a cui si risponde a viso aperto parlando con gli italiani, costruendo l'Aquila, con un grande piano per il Mezzogiorno. La vera unità d'Italia è risolvere la questione meridionale. […] Abbiamo una grande occasione, la nostra missione sarà una missione straordinaria contro la cattiva rendita, contro i parassiti dovunque essi siano: nella finta cultura, nella finta cinematografia ideologica parassitaria, nel finto sindacato, nelle cattive banche, nella cattiva finanza, nei cattivi giornali. […] Propongo una lotta di liberazione per i compagni della sinistra per bene: liberatevi da questo abbraccio mortale di questa cattiva finanza, di questo cattivo sindacato, di questi cattivi gruppi editoriali. […] Questa sedicente elite in questo anno di grande crisi ha pensato solo a come far cadere un governo che guarda caso cominciava a colpire proprio le case matte della rendita.”

Renato Brunetta (1950) economista e politico italiano

Origine: Citato in Repubblica http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-29/brunetta-sinistra/brunetta-sinistra.html, 19 settembre 2009.

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“Il cinema italiano con Alida Valli perde uno dei volti più intensi e significativi. Al suo straordinario talento interpretativo sono legate alcune delle migliori opere dei grandi maestri della nostra cinematografia.”

Walter Veltroni (1955) politico italiano

citato in Maurizio Porro, Addio allo sguardo più bello del cinema, Corriere della sera, 23 aprile 2006, p. 36-37

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“L'aneddoto che resta secondo me nella storia e che mi lega al doppiaggio è questo: io nasco come un fruitore del cinema in una famiglia che non mi ha portato molto al cinema, non si andava molto al cinema ma d'estate accadeva un miracolo, nelle arene estive si celebrava e si celebra ancora ora la visione plein air della cinematografia… mia madre mi portava in un mese al cinema una volta… io molte sere scappavo, mi mettevo dalla parte del posteggio, c'erano dei platani che dividevano il posteggio dall'arena di proiezione e io mi mettevo là molte sere a sentire il cinema e nel sentire il cinema con la percezione del soundtrack e la percezione di quelle voci magiche del cinema degli anni sessanta io mi sono innamorato di chi parlava dentro quella pellicola e sono diventato il più grande fan di Carletto Romano, di cui nutro un profondo senso di riconoscenza perché mi ha dato una percezione sottilissima del mestiere dell'attore e del mestiere del doppiaggio.”

Stefano De Sando (1954) attore e doppiatore italiano

Variante: L’aneddoto che resta secondo me nella storia e che mi lega al doppiaggio è questo: io nasco come un fruitore del cinema in una famiglia che non mi ha portato molto al cinema, non si andava molto al cinema ma d’estate accadeva un miracolo, nelle arene estive si celebrava e si celebra ancora ora la visione plein air della cinematografia... mia madre mi portava in un mese al cinema una volta… io molte sere scappavo, mi mettevo dalla parte del posteggio, c’erano dei platani che dividevano il posteggio dall’arena di proiezione e io mi mettevo là molte sere a sentire il cinema e nel sentire il cinema con la percezione del soundtrack e la percezione di quelle voci magiche del cinema degli anni sessanta io mi sono innamorato di chi parlava dentro quella pellicola e sono diventato il più grande fan di Carletto Romano, di cui nutro un profondo senso di riconoscenza perchè mi ha dato una percezione sottilissima del mestiere dell’attore e del mestiere del doppiaggio.
Origine: Da La voce di De Niro... non ama celebrare troppo il doppiaggio http://guide.supereva.it/doppiaggio_e_doppiatori/interventi/2007/09/306982.shtml, a cura di Daniela Sgambelluri, Supereva.it, 30 settembre 2007.

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“Il cinematografo futurista collaborerà così al rinnovamento generale, sostituendo la rivista (sempre pedantesca), il dramma (sempre previsto) e uccidendo il libro (sempre tedioso e opprimente).”

Filippo Tommaso Marinetti (1876–1944) poeta, scrittore e romanziere italiano

da La cinematografia futurista
Origine: Citato in Umbro Apollonio, Futurismo, Mazzotta, Milano, 1970, p. 271.