Frasi su paratia

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema parata, paratia, grande, vita.

Frasi su paratia

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“[È una grande parata tanto importante quanto un gol? ] Onestamente penso che sì. I portieri sanno che è difficile per loro di compensare eventuali errori che potrebbero commettere. È una posizione che richiede concentrazione totale. Non si può mai permettersi di rilassarsi.”

Gianluigi Buffon (1978) calciatore italiano

[Is a big save as important as a goal?] I honestly think it is. Goalkeepers know that it's hard for them to make up for any mistakes they might commit. It's a position that demands total concentration. You can never afford to relax.

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“[Qual è la parata più importante che abbia mai fatto nella tua carriera? ] È molto difficile sceglierne una in particolare. Per fortuna ho avuto alcune, anche se penso che quella che feci a Zinedine Zidane nella finale di Coppa del Mondo del 2006 in Germania è stata probabilmente la più decisiva.”

Gianluigi Buffon (1978) calciatore italiano

[What's the most important save you've ever made in your career?] It's very hard to pick one out in particular. Luckily, I've had quite a few, though I think one I made from Zinedine Zidane in the Final at the 2006 World Cup in Germany was probably the most decisive.

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“Non scampa, fra chi veste da parata, chi veste una risata…”

Francesco Guccini (1940) cantautore italiano

da Canzone di notte n. 2
Via Paolo Fabbri 43

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“dormiremo insieme | stanotte | cercando di inserirci | nella carta da parati.”

Charles Bukowski (1920–1994) poeta e scrittore statunitense

da fottere; p. 27
L'amore è un cane che viene dall'inferno

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“Vediamo dunque, qual è il processo da cui risulta quella particolar rappresentazione che si suol chiamare umoristica; se questa ha peculiari caratteri che la distinguono, e da che derivano; se vi è un particolar modo di considerare il mondo, che costituisce appunto la materia e la ragione dell'umorismo. […] Ho già detto altrove, e qui m'è forza ripetere– l'opera d'arte è creata dal libero movimento della vita interiore che organa le idee e le immagini in una forma armoniosa, di cui tutti gli elementi han corrispondenza tra loro e con l'idea madre che le coordina. […] Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di qual orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d'abiti giovanili. Mi metto a ridere. "Avverto" che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa espressione comica. Il comico è appunto un "avvertimento del contrario".
Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse piacere a pararsi così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente, s'inganna che, parata così, nascondendo le rughe e le canizie, riesca a trattenere a sé l'amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario. Ed è tutta qui la differenza tra il comico e l'umoristico. […] non ci fermiamo alle apparenze, ciò che inizialmente ci faceva ridere adesso ci farà tutt'al più sorridere.”

Luigi Pirandello (1867–1936) drammaturgo, scrittore e poeta italiano premio Nobel per la Letteratura nel 1934

da L'umorismo
Citazioni di Jacopo marino

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“La dolce parata è cominciata.”

Jim Morrison (1943–1971) cantautore e poeta statunitense

Canzoni

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“Il mio desiderio più ardente e la più fervida preghiera che formulo per voi, e anche per me, nell'eventualità che la cosa non sia già fatta,——è, che i grandi doni e talenti tanto dello spirito quanto del giudizio, con tutto quanto è solito accompagnarli,———come memoria, fantasia, genio, eloquenza, prontezza d'ingegno, e così via, possano in questo prezioso momento esser versati senza limite o misura, ostacolo o impedimento, tanto caldi quanto ognuno di noi può sopportarlo,—schiuma e sedimenti e tutto; (poiché non vorrei perderne neppure una goccia) nei diversi ricettacoli, cellette, cellule, domicili, dormitori, refettori, e ripostigli del nostro cervello,—in tal guisa, che possano continuare a esservi iniettati e stivati; secondo l'autentica intenzione e significato del mio desiderio, fino a che ogni suo vasello, grande e piccolo, ne sia così colmo, saturato e riempito fino all'orlo, che neppure per salvare una vita umana vi possa entrare o uscire niente altro.
Che Dio ci benedica!—quale nobile lavoro non faremmo!—quanto lo completeremmo con successo!——e con quale entusiasmo scriverei per simili lettori!—e voi,—giusto Cielo!—con quale rapimento siedereste a leggere,—ma oh!—è troppo,——mi sento mancare,——svengo deliziosamente a pensarci!——è più di quanto la natura umana possa sopportare!——sostenetemi,—mi gira la testa,—mi si annebbia la vista,——muoio,——sono spacciato.——Aiuto! Aiuto! Aiuto!—Ma ferma,—principio a sentirmi un po' meglio, perché incomincio a prevedere, quando sarà tutto finito, che poiché continueremo tutti a essere begli spiriti,—non saremo mai d'accordo fra noi, per un giorno intero:——vi sarebbero tanta satira e sarcasmo,——beffe e motteggi, con prese in giro e risposte per le rime,——con affondi e parate in un angolo o nell'altro,——non ci sarebbe fra noi altro che malizia.—Caste stelle! che morsi e che graffi, e che schiamazzo e strepito faremmo, con tante teste rotte, e bacchettate sulle nocche, e colpi bassi,—non sarebbe più vita la nostra.
Mai poi, poiché saremmo tutti uomini di gran giudizio, rappattumeremmo le cose non appena andassero storte; e per quanto ci detestassimo, dieci volte più di altrettanti diavoli e diavolesse, saremmo non di meno, figlioli cari, tutti bontà e cortesia,——latte e miele,——sarebbe una seconda terra promessa,——un paradiso in terra, se una cosa del genere si potesse avere,—cosicché nell'insieme ce la saremmo cavata abbastanza bene.
L'unica cosa per cui mi agito e fumo, e che turba maggiormente la mia invenzione in questo momento, è come ottenere questo risultato; poiché come le vostre signorie ben sanno, di quelle celesti emanazioni di spirito e giudizio, che ho tanto generosamente invocato sulle vostre signorie quanto su di me,—non vi è che un certo quantum immagazzinato per tutti, a uso e consumo dell'intera razza umana; e ne vengono mandati in questo vasto mondo dosi così piccole, che circolano qua e là in un angolino o nell'altro,—e in rivoletti così stretti, e a intervalli così prodigiosi l'uno dall'altro, che ci si chiede come possa durare, o bastare a soddisfare i bisogni e le emergenze di tanti grandi stati, e imperi popolosi.”

vol. III, cap. XX; 1982, p. 189
Vita e opinioni di Tristram Shandy

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“O miei cari fratelli! Satana è uno schermitore che darebbe del filo da torcere a Grand-Jan, a Jan-petit e all'Inglese, e io vi dico in verità che molto rudi sono i suoi assalti. Fintanto che noi siamo nell'età di peccare mortalmente, messer Satana ci chiama sul Préx-aux-Clercs della vita. Le nostre armi sono i divini sacramenti; ma egli porta tutto un arsenale fatto dei nostri peccati, armi offensive e difensive insieme. Mi par di vederlo entrare in campo chiuso; la Golosità sul ventre; ecco la sua corazza; la Pigrizia gli serve da speroni; nella sua cintura vi è la Lussuria, che è uno stocco pericoloso, l' Invidia è la sua spada, sulla testa porta l' Orgoglio come un gendarme l'elmetto; ha in testa l' Avarizia per servirsene al bisogno ed ha in bocca la Collera con le ingiurie e tutto quel che segue il che vi dimostra che egli è armato fino ai denti. Quando Dio dà il segnale, Satana non vi dice come i cortesi gentiluomini: Signore in guardia! ma si precipita sul cristiano a testa bassa. Il cristiano accorgendosi che sta per ricevere un colpo di Gola nel mezzo dello stomaco, lo para col Digiuno. A questo punto il predicatore, per essere più eloquente, staccò un crocefisso e prese a maneggiare, dando colpi e facendo parate come un maestro d'armi col suo fioretto per mostrare un colpo difficile. – Satana ritirandosi, tira un gran fendente di Collera, poi producendo una ferita con l' Ipocrisia vi lascia andare un colpo di Orgoglio. Il cristiano prima si copre con la Pazienza, poi risponde all' Orgoglio con un colpo di Umiltà. Satana irritato, gli dà un 'a fondo' di Lussuria, ma vedendolo parato dalla Mortificazione, si getta a corpo morto sul suo avversario, dandogli una frustata di Pigrizia e un colpo di spada di Invidia, mentre tenta di fargli entrare l' Avarizia nel cuore. È qui che bisogna avere buon occhio e buoni piedi. Col Lavoro ci si libera della frustata della Pigrizia; del colpo di spada con l' Amore del prossimo (parata molto difficile, fratelli); e quanto alla botta dell' Avarizia non vi è che la Carità che possa farla deviare.”

Prosper Mérimée (1803–1870) scrittore, storico e archeologo francese
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“Per sette o otto anni io non sono andato più a Palermo, non sono andato più… non avevo più voglia neanche di vedere quei posti dove era stato ammazzato mio fratello. Nel 2007, se ben ricordo, dopo aver scritto quella lettera: "1992, una strage di Stato", andai a Palermo, e andai proprio il 19 luglio in via D'Amelio, e in via D'Amelio fui costretto a vedere Schifani, il presidente Schifani, una di quelle persone che vilipendono le istituzioni, perché vedete, io ritengo… io ritengo che il più grosso vilipendio alle istituzioni sia il fatto che persone non degne di occupare quelle istituzioni le occupino, perché io rispetto profondamente le istituzioni, però non sempre gli uomini che occupano le istituzioni sono degni di rappresentarle, e allora, io, vedete, non faccio il magistrato, quindi non condanno nessuno, non… non è che dico che Schifani sia colpevole di qualcosa, non posso dirlo perché una persona viene riconosciuta colpevole di qualcosa quando la magistratura l'ha giudicato, non è passato attraverso i tre gradi di giudizio, eccetera, eccetera, ma mi chiedo perché una persona nel momento in cui gli si chiede, come ha fatto il giornalista, come ha fatto Marco Travaglio, gli ha chiesto quali erano i suoi trascorsi societari in Sicilia, invece di rispondere, è la cosa più normale che si può chiedere: con chi aveva fatto delle società in Sicilia, perché invece di rispondere si è ammantato della carica che riveste e ha minacciato querele contro lo stesso Travaglio, che poi, querelato, è stato anche assolto da… dalla sua… da… per… per le sue domande, perche erano delle semplici domande, erano quelle stesse domande che il… che su… su la Repubblica il… quel giornalista… come si chiamava… D'Avanzo poneva a Berlusconi dieci domande alle quali non ha avuto mai… mai una risposta, non faceva altro che porgli quelle domande. E perché Schifani non ha risposto? Avrebbe potuto rispondere ma non lo ha fatto. E allora magari sarebbe stato… avrebbe acquistato la dignità di occupare quel posto. Allora io quando, sette anni, fino al 2007, arrivai in via D'Amelio, e vidi che c'era Schifani che stava deponendo una corona davanti all'albero di olivo che è stato piantato nella buca che era stata scavata dal… dall'esplosione che ha ucciso mio fratello, io ebbi l'istinto di andare lì e di andargli a dire: "Le sue corone le vada a portare davanti alla tomba di…", volevo dirgli… volevo dirgli… volevo dirgli: "Questo è il nostro eroe, questi sono i nostri eroi, questi eroi li lasci onorare a noi come noi sappiamo onorarli.". Io quell'anno ebbi quell'impulso ma non lo feci, non lo feci perché in quel momento, mentre io proprio stavo andando, ero da solo, davanti non c'erano questi ragazzi delle agende rosse, c'ero soltanto io, e mentre stavo andando e l'avrei fatto, mi ci sarei parato davanti e glie l'avrei detto, però arrivò mia… mia cognata, Agnese. Mia cognata Agnese ha scelto un'altra… un'altra linea di condotta: lei, diciamo, partecipa alle cerimonie istituzionali e io rispetto le decisioni degli altri, quello che fa, io reagisco in maniera diversa, però, diciamo, fu quello che mi frenò.”

Salvatore Borsellino (1942) attivista italiano

da Salvatore Borsellino a Pescara - 30 settembre 2011 http://www.youtube.com/watch?v=aPhlwAEpB1E, YouTube; filmato caricato il 1° ottobre 2011

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“Zeman è un allenatore di calcio quindi dovrebbe occuparsi di campo più che di altre cose. Il boemo è comunque un paraculo che si è parato poco, per cui credo vada stimato. Sicuramente ha pagato per le battaglie che ha fatto.”

Urbano Cairo (1957) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Cairo: «Zeman è un parac... che si è parato poco» http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/torino/2012/09/17-213134/Cairo%3A+%C2%ABZeman+%C3%A8+un+parac...+che+si+%C3%A8+parato+poco%C2%BB, Tuttosport.com, 17 settembre 2012.

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“Giace questo comune [Esino Lario] sopra un bel piano lontano da Cornova passando il monte di Cainallo quatro miglia, il qual monte gli siede in capo verso settentrione et dal monte di Varena è lontano tre miglia et è verso sera o sia dal occidente. Da Varena è lontano tre altre miglia che ha mezzogiorno et dal oriente ha diversi monti, et in parte il territorio di Lierne, pol essere di circuito questo suo territorio da sedici miglia et malagevolmente si pol circondare, è di bello, allegro et vistoso sito molto fertile et abondante di grani come formento, biade, meglio, altri leghumi, et castagne, copiosa di grassine, de fieni, et altre cose. La sua chiesa risiede sopra un alto colle, alla similitudine di un forte castello dedicata al Glorioso Martire di M. Gesù Cristo Santo Vittore, parata et ornata di quanto fa di bisogno con campanile, campane, bella casa per il loro curato, con pozzo, giardino, orto, et altre assai comodità, quindi per prati et campi, passando alla prima villa detta Piaghe si perviene, nella quale hano ancora un'altra chiesuola di Santo Giovanni Evangelista. Sono qua diverse famiglie de Pensi, de Tarri, de Ruschoni, de Arrigoni, de Calgari. Si ascende alquanto verso settentrione et si ritrova un'altra villa, detta Cresi, tanto fertile quanto la prima, ivi un'altra chiesuola di Santo Antonio Abbate si ritrova, con alcune, famiglie di Tarri, de Arrigoni, de Pensa, de Bettuzzi, de Nicchie et di Troni et altri assai quali per brevità ometto. Hanno belli monti, belli piani, bone fonti, et altre assai particolarità, con sì vago territorio, di sì aeroso sito et ritrovandosi così alto sopra quei monti, copioso de tutto quello fa bisogno al vivere humano.”

Paride Cattaneo della Torre (1531–1614) sacerdote e scrittore italiano

304r-304v, citato in Giuseppe Arrigoni, Documenti inediti risguardanti [sic] la storia della Valsassina e delle terre limitrofe, vol. I, fasc. I, Milano 1857, pp. 70-71
Cronoca dei Torriani e Descrizione della Valsassina

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“[Rispondendo alla domanda di Maurizio Crosetti: Perché lei passa per musone? ] Perché le parole di troppo sono fumo. Perché non mi è mai andato di giudicare, di criticare, di dire bugie pur di dire qualcosa. Perché la banalità uccide, invece il silenzio fortifica.”

Dino Zoff (1942) allenatore di calcio, dirigente sportivo e ex calciatore italiano

Origine: Da Dino Zoff: Nei miei primi 70 anni ho parato tutto. Persino Berlusconi, Il Venerdì n. 1245, 27 gennaio 2012, pp. 34-37.

“[Dopo la partita Juventus-Livorno 2-0 del 19 settembre 2009] Non ho mai visto nulla di simile. Buffon è il miglior portiere di sempre, giocatori come lui e Maradona sono irripetibili. Questa sera ha parato tutto. Abbiamo tirato da tutte le parti e lui c'era sempre. Non ci ha concesso nulla.”

Aldo Spinelli (1940) imprenditore e dirigente sportivo italiano

citato in Livorno, Spinelli: "Buffon? È il miglior portiere di sempre" http://www.tuttomercatoweb.com/catania/?action=read&idnet=aXRhc3BvcnRwcmVzcy5pdC0xMzU2Ng, Tuttomercatoweb.com, 20 settembre 2009

“Sono nato granata. E sono venuto grande a pane e Toro. Aveveo cinque anni la prima volta che mio padre mi portò con sé al Filadelfia, ricordo le battaglie di capitan Bearzot e di Lancioni, le volate di Bertoloni e Crippa, padre, mica figlio, le parate di Panetti e Rigamonti, qualche gol di Jeppson e Virgili. […] Inevitabile, in queste ultime stagioni, coltivare un debole per il Chievo, farsi catturare da certe geometrie straordinarie della Roma, chiedere asilo politico al calcio inglese in cerca di emozioni quantitative, e a quello spagnolo per il ramo qualitativo. […] In stagioni normali l'indice di sgradimento vede al primo posto la Juventus, per ragioni cromosomiche dunque indipendenti dalla mia volontà, seguite dalle altre due appaiate: facciamo quaranta, trenta, trenta. Ma per un certo tempo al quaranta è salito il Milan, per ragioni politiche altrettanto indipendenti dalla mia volontà. Mentre oggi la maggioranza relativa spetta all'Inter perché se chiagne e fotte un napoletano mi diverte; un milanese, meno. E così l'outing è completo. […] Oggi ce n'è un altro. Non un altro funerale, per fortuna. Un altro Torino, come un altro Napoli, un'altra Fiorentina, e chissà quante altre ancora ne verranno. Benvenute a tutte, anzi, bentornate. Questa disinvolta riesumazione ha un nome, si chiama Lodo Petrucci. Sulle ceneri della vecchia società può nascerne una nuova, dalla sera alla mattina, a patto di accettare la perdita di categoria e di adempire a poche altre formalità. Sarà che ho smarrito la fede. Ma ho come la sensazione che un paese che se ne frega di chi perde il lavoro ma legifera in tutta fretta per chi perde il tifo, sia a sua volta un paese a perdere.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

cap. Complimenti per la trasmissione

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“Fanfare, bandiere, parate. Uno stupido è uno stupido. Due stupidi sono due stupidi. Diecimila stupidi sono una forza storica.”

Leo Longanesi (1905–1957) giornalista, pittore e disegnatore italiano

15 dicembre 1938
Parliamo dell'elefante

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“Vincere la depressione è stata la miglior parata della mia vita.”

Gianluigi Buffon (1978) calciatore italiano

Origine: Da un'intervista a ABC; citato in Buffon svela la sua parata più bella: battere la depressione http://www.goal.com/it/news/2/serie-a/2016/02/09/20181072/buffon-svela-la-sua-parata-pi%C3%B9-bella-battere-la-depressione, Goal.com, 9 febbraio 2016.

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“Uno vedendo una femmina parata a tener tavola in giostra, guardò il tavolaccio, e gridò vedendo la sua lancia: — ohimè! questo è troppo picciol lavorante a sì gran bottega!”

Leonardo Da Vinci (1452–1519) pittore, ingegnere e scienziato italiano

1979, p. 285
Le facezie
Origine: Cfr. Barzellette dai libri.

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“Oggi è il giorno del Gay Pride di Gerusalemme. C'è stata qualche polemica su questa sfilata, quindi voglio condividere con voi la mia prospettiva. Amare qualcuno non dovrebbe mai significare vivere nella paure e nel terrore. Per troppo tempo, la comunità LGBT in tutto il mondo ha affrontato la violenza e l'intimidazione. Settimane fa, decine di membri della comunità LGBT sono stati freddati a Orlando da un terrorista con un'ideologia fanatica. Abbiamo visto tutti le immagini orribili dell'ISIS che uccide le persone omosessuali gettandole dai tetti. E il regime iraniano li appende alle gru nelle piazze. Questo è a dir poco follia. Siamo attorniati da regimi che uccidono qualcuno solo per essere gay. In Israele, la comunità LGBT marcia con orgoglio. La mia convinzione incrollabile è che tutte le persone sono state create uguali. Questo principio di uguaglianza è il motivo per cui a 16 anni Shira Banki ha marciato alla parata lo scorso anno ed è per questo migliaia di voi sono in marcia oggi. Shira è stata assassinata da un estremista pieno di odio. E questo odio non ha posto nella società israeliana. Lotteremo contro di essa. Purtroppo, alcuni elementi della nostra società non sono ancora pronti ad accettare la comunità LGBT. La mia solenne promessa a voi oggi è quello di continuare a promuovere il rispetto per tutti i cittadini di Israele, senza eccezione. Sia che stiate marciando oggi o no, vi chiedo di essere solidali con i nostri fratelli e sorelle nella comunità LGBT. Non lasceremo che l'odio uccida l'accoglienza. Dignità, rispetto, accettazione. Questi sono i valori che trionferanno.”

Benjamin Netanyahu (1949) politico israeliano

Origine: Dal discorso al Gay Pride di Gerusalemme del 2016. Citato in Gay Pride Gerusalemme: il discorso del Primo Ministro Netanyahu è bellissimo http://www.lezpop.it/gay-pride-israele-discorso-del-primo-ministro-bellissimo-video/, Lezpop.it, 26 luglio 2016.

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“[Sul Gay Pride. ] Per me questa parata ha il significato spirituale della lotta per la libertà di amare. Non è una cosa politica, né religiosa: è un diritto della natura che esiste da sempre la libertà di amare. Che siano uomini e donne, uomini e uomini, donne e donne. ‎Non è una questione di classe sociale.”

Asia Argento (1975) attrice italiana

Origine: Citato in Asia Argento al Gay Pride: "Sono qui per la libertà di amare" http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2016/06/11/asia-argento-gay-pride-sono-qui-per-liberta-amare-video_hO3MpcKqFzuPHhLuNZHigI.html?refresh_ce, Adnkronos.com, 11 giugno 2016.

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“La regina ha imparato a ubbidire ai comandi del generale, — esordì Powell appoggiandosi a una paratia e fissando il pavimento.— A ubbidire? — ripeté Hicks incredulo.Erano dentro la piccola nave già da molto tempo e Hicks cominciava a sentire i muscoli intorpiditi, ma voleva ascoltare tutto ciò che Powell era in grado di dirgli prima che qualcuno, o qualcosa, li interrompesse.— Ha iniziato ad addestrarla come un cane, usando l’accendino. Ha ordinato a un soldato di bruciare un uovo con un lanciafiamme proprio sotto gli occhi della regina, poi, quando lei si è calmata, ha fatto entrare un uomo nella stanza in cui era rinchiusa e nel momento in cui lei si è lanciata sulla preda ha fatto scattare l’accendino e lo ha avvicinato a un altro uovo. La regina ha imparato velocemente. Si potrebbe rimanere per ore nel locale in cui è rinchiusa insieme a una decina di fuchi senza il pericolo di essere toccati. È tutt’altro che stupida, quella.— Eppure, — continuò Powell, — sembra strano che sia pronta a sacrificare i fuchi senza esitare e che invece ubbidisca a Spears pur di proteggere le uova.Hicks si strinse nelle spalle. — Non dobbiamo dimenticare che è una creatura aliena. Probabilmente segue impulsi diversi dai nostri. Forse la sua responsabilità cessa nel momento in cui quelle dannate cose si schiudono.— È quello che sostiene anche Spears. Comunque sia, lei è in grado di controllare i fuchi. Se ciò avvenga telepaticamente o mediante un potere basato sull’empatia, non possiamo saperlo perché qui non disponiamo delle attrezzature necessarie per stabi-lirlo. Certamente non si serve di suoni, odori o segnali visivi, di questo siamo sicuri. In alcuni test abbiamo isolato un fuco in un locale sigillato ermeticamente a una notevole distanza dalla regina, senza che egli avesse alcuna possibilità di vederla o sentirla, eppure Spears è riuscito a fargli fare quello che voleva. (p. 78)”

Steve Perry (1947) scrittore statunitense

Aliens. Incubo