Frasi sul calcio
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“La Lazio è un ente morale, molto di più rispetto ad una semplice società di calcio.”

Giorgio Vaccaro (1892–1983) politico e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Onorificenze e riconoscimenti http://www.sslazio1900.it/lazio_onorificenze.asp, SsLazio1900.it.

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“Più conosci il calcio, più ti rendi conto che è tutta una questione di soldi, che è marcio, e questo ti toglie l'entusiasmo.”

Javi Poves (1986) calciatore spagnolo

Origine: Citato in Javi Poves, clamoroso ritiro a 24 anni: "Il calcio è marcio" http://sport.sky.it/sport/calcio_estero/2011/08/10/javi_poves_sporting_gijon_ritiro_24_anni_disgustato_dal_calcio.html, Sport.sky.it, 11 agosto 2011.

“Il calcio professionale è solo denaro e corruzione. Il calcio è capitalismo e il capitalismo è morte. Non voglio più far parte di un sistema che si basa su ciò che guadagna la gente grazie alla morte di altri in Sudamerica, Africa o Asia. A cosa mi serve guadagnare tanto se quello che ottengo è frutto della sofferenza di molta gente? La fortuna di questa parte del mondo esiste solo grazie alle disgrazie del resto.”

Javi Poves (1986) calciatore spagnolo

Origine: Citato in Javi Poves, il calciatore rivoluzionario lascia il calcio a 24 anni: Il calcio è capitalismo e il capitalismo è morte http://www.informarexresistere.fr/2011/08/18/javi-povesil-calciatore-rivoluzionario-lascia-il-calcio-a-24-anniil-calcio-e-capitalismo-e-il-capitalismo-e-morte/#axzz1fgoFugeu, Informarexresistere.fr, 18 agosto 2011.

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“[Famosa gaffe] Se tutti stessero al gioco simpaticamente, sdrammatizzamente come Tacconi, il calcio sarebbe perfetto.”

Maurizio Mosca (1940–2010) giornalista e conduttore televisivo italiano

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 36, ISBN 88-8598-826-2

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“Il calcio non è come il tennis, dove si gioca da soli: qui si vince in undici, anzi in ventidue.”

Amedeo Carboni (1965) calciatore e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Marco Sappino, Dizionario biografico enciclopedico di un secolo del calcio italiano, Dalai editore, 2000, p. 2109 http://books.google.it/books?id=J5OpwwKggrsC&pg=PA2109. ISBN 8880898620

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“Il calcio non è come il ciclismo. Nel calcio non esiste mai la discesa, c'è solo la salita.”

Maurizio Ganz (1968) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Citato in Marco Sappino, Dizionario biografico enciclopedico di un secolo del calcio italiano, Dalai editore, 2000, p. 2109 http://books.google.it/books?id=J5OpwwKggrsC&pg=PA2109. ISBN 8880898620

“Con Rozzi ho firmato dei contratti su tovaglioli del bar. È una questione di stile e di amore per il calcio.”

Romeo Anconetani (1922–1999) dirigente sportivo, giornalista e imprenditore italiano

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 37, ISBN 88-8598-826-2.

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“[Ti senti un simbolo del calcio africanno come Weah? ] Difficile paragonarmi a lui o a Eto'o. Io sono nato e cresciuto in Europa, sono stato per la prima volta in Ghana pochi mesi fa. Mi sento più un simbolo della società multiculturale.”

Kevin-Prince Boateng (1987) calciatore tedesco

Origine: Citato in Boateng: "Mister X? Ben venga, ma vorrei giocare dietro le punte" http://www.milannews.it/?action=read&idnotizia=57033, MilanNews.it, 17 luglio 2011.

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“[Sul Milan nel 2009] La miglior squadra del calcio moderno.”

Alex Ferguson (1941) allenatore di calcio e ex calciatore scozzese

Origine: Citato in Milannews.it http://www.milannews.it/index.php?action=read&idnotizia=5362, 11 marzo 2009.

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“Calcio… inferno di sangue.”

Alex Ferguson (1941) allenatore di calcio e ex calciatore scozzese
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“[Nel 2006 sul calcio moderno] Come negli altri sport, non c'è più l'attaccamento alla maglia. I ragazzi a 22 anni sono miliardari. Alle prime difficoltà nel club se ne vanno. Esistono ancora eccezioni, che diventano eroi. In Italia, Paolo Maldini è un esempio straordinario.”

Yannick Noah (1960) tennista e cantante francese

Origine: Citato in Alessandro Grandesso, Noah ecco il mio doppio http://archiviostorico.gazzetta.it/2006/gennaio/21/Noah_ecco_mio_doppio_sw_0_060121221.shtml, Gazzetta dello Sport, 21 gennaio 2006.

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“La portiera della nazionale di calcio femminile italiana si è fatta cogliere dall'orgasmo sul terzo gol.”

Tonino Carino (1944–2010) giornalista e personaggio televisivo italiano

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 40, ISBN 88-8598-826-2.

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“[Riferendosi al tifo contro la nazionale italiana di calcio durante l'Europeo 2012 da parte dal giornalista Marco Travaglio] Certe cose mi amareggiano, mi dispiace vederle, non si può tifare contro, è solo un modo per distruggere, è una cosa orribile che non comprendo. Diffido di chi critica sempre e non costruisce mai.”

Giancarlo Abete (1950) imprenditore, politico e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Euro 2012, Abete cita Travaglio e attacca: “Mi vergogno di chi non ha tifato Italia” http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/02/euro-2012-abete-cita-travaglio-e-attacca-mi-vergogno-di-chi-non-ha-tifato-italia/281519/, Il Fatto Quotidiano, 2 luglio 2012.

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“Rossi ha riconosciuto di aver sbagliato e fermo restando che questo episodio non ci voleva, perché determina un'immagine negativa di tutto il sistema calcio, non si diventa mostri o persone da isolare perché si commette un errore. Rossi merita rispetto perché è stato sempre un professionista esemplare. Quindi bisogna avere la logica di prendere atto di un errore, di scontare una sanzione e di ripartire, così come avviene per tutti noi.”

Giancarlo Abete (1950) imprenditore, politico e dirigente sportivo italiano

Origine: Il riferimento è all'aggressione verbale e fisica da parte di Delio Rossi ad Adem Ljajić, dopo che il giocatore ha applaudito sarcasticamente all'allenatore. Si veda Fiorentina: Delio Rossi aggredisce Ljaic http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/calcio/2012/05/02/Delio-Rossi-aggredisce-Ljaic-immagini_6807048.html Ansa.it
Origine: Citato in Giuseppe Clabrese Ho sbagliato e chiedo scusa è stata toccata la mia famiglia http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/2012/05/04/news/rossi_scuse-34432087/, la Repubblica, 4 maggio 2012.

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“[Su José Mourinho] È un fenomeno. Attira tutta l'attenzione su di sé lasciando la squadra tranquilla. E siccome le cose gli scivolano addosso tutto funziona per il meglio. A me piace tantissimo e penso faccia un gran bene al nostro calcio.”

Fabio Cannavaro (1973) dirigente sportivo ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Filippo Maria Ricci, Cannavaro: «Del Piero stella del 2008, il 2009 sarà l'anno di Ibra» http://archiviostorico.gazzetta.it/2008/dicembre/23/Cannavaro_DEL_PIERO_STELLA_DEL_ga_10_081223011.shtml, Gazzetta dello Sport, 23 dicembre 2008.

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“In Italia il bambino ha soltanto il calcio, non sognerà mai qualcosa di diverso da uno stadio pieno e un pallone tra i piedi. Chiamiamo le cose con il loro nome: questa è dittatura.”

Fabio Cannavaro (1973) dirigente sportivo ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Marco Sappino, Dizionario biografico enciclopedico di un secolo del calcio italiano, Dalai editore, 2000, p. 2113 http://books.google.it/books?id=J5OpwwKggrsC&pg=PA2113. ISBN 8880898620

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“L'emblema del mio calcio è Antonio Conte, che ha vinto campionati di Serie B col 4-4-2 e che ora con un modulo diverso sta facendo giocare alla Juve il calcio più bello d'Europa.”

Eugenio Corini (1970) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Alessandro De Pietro, Chievo, ciao Di Carlo: c'è Corini. "Il mio modello è Conte" http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Chievo/02-10-2012/chievo-addio-carlo-arriva-ex-corini-912783954137.shtml, Gazzetta.it, 2 ottobre 2012.

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“[Su Alessandro Del Piero] È un esempio per il calcio italiano, un esempio per i giovani soprattutto e anche per chi gioca insieme a lui.”

Nicola Legrottaglie (1976) calciatore italiano

Origine: Citato nel programma televisivo Permette Signora, Sky, 4 dicembre 2008.

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“Dopo l'incidente non riconoscevo più le persone e le cose, ricominciai a parlare come un bambino. Ora posso dirlo, quell'incidente ha bruciato in un attimo la mia carriera. Mi ha tolto tutto.”

Gianluigi Lentini (1969) calciatore italiano

da La tribù del calcio, Premium Calcio; citato in "Capello mi stroncò. Materazzi persona sleale" http://www.repubblica.it/sport/calcio/2011/02/24/news/lentini-12861277/, la Repubblica, 24 febbraio 2011

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“[Riferendosi agli abusi di farmaci nel calcio degli anni novanta del XX secolo. ] Non voglio attribuire a Zeman più meriti di quanti possa avere, ma certo è stato lui a stimolare questa inchiesta.”

Ugo Longo (1941–2009) avvocato e dirigente sportivo italiano

Mario Sconcerti, Storia delle idee del calcio. Uomini, schemi e imprese di un'avventura infinita http://books.google.it/books?id=Wl4g5QmkH0oC&pg=PA343&dq=ugo+longo&hl=it&ei=m5eYTPCdHcn4OaOMufkC&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=5&ved=0CDYQ6AEwBA#v=onepage&q=ugo%20longo&f=false, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2009, pag. 342. ISBN 9788860736079

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“Forza Ghana! Questi sorridenti ragazzoni del Ghana sono la nostra speranza, il nostro futuro, la nostra salvezza. Se vincono li ospiterò tutti a casa mia, a mie spese, farò una grande festa afrogenovese per celebrare la rinascita del nostro calcio e la sconfitta dei giggirrriva, dei lippizitti.”

Beppe Grillo (1948) comico, attore, attivista, politico e blogger italiano

Da Il Blog di Beppe Grillo
Origine: Da Forza Ghana!!! http://www.beppegrillo.it/2006/06/forza_ghana.html, BeppeGrillo.it, 11 giugno 2006.

“Penso che il Chievo sia lo spot per il calcio, non per l'altro calcio, ma per questo calcio. La nostra promozione non è in antagonismo con la politica dei grandi club, con i miliardi della serie A, noi viviamo dentro questo mondo, semplicemente lo facciamo alla nostra maniera. Ammesso che il nostro successo possa essere un segnale, lo sarà a favore del calcio, non contro.”

Luca Campedelli (1968) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Dall'intervista di Massimo Vincenzi, Campedelli e la favola Chievo: "Siamo uno spot per il calcio" http://www.repubblica.it/online/campionato/campe/campe/campe.html, Repubblica.it, 4 giugno 2001.

“Ecco a voi la sfiDa tra il più forte giocatore di calcio al mondo [Cristiano Ronaldo] e chi crede di esserlo”

Armando Ceroni (1959) giornalista svizzero

Zlatan Ibrahimovic
Citazioni tratte Dalle telecronache sulla TSI, Partite varie
Origine: Da Manchester United – Inter, 11 marzo 2009.

“Il problema è la spaventosa incultura sportiva che esiste in Italia anche da parte di persone come lei [riferito ad un radioascoltatore] e questa è la cosa avvilente, no, di tutto quello che alla fine si può ricavare. Perché, avendo negli occhi oltretutto anni e anni di arbitraggi in cui, davvero, per le squadre piccole contro le grandi non ce n'era, né in casa né fuori, in cui partite come quelle venivano raddrizzate a favore della big in modo completamente diverso con quello di oggi, non cogliere che invece se oggi accade per una somma di concause in cui c'entra la fatalità, c'entra il talento superiore degli uomini della grande squadra, c'entra l'errore che l'uomo della piccola squadra, nella fattispecie il portiere, fa e c'entra, per una parte minima, l'incidenza decisionale della parte arbitrale, è veramente avvilente, ma fotografa esattamente un paese che vive e campa esclusivamente di moviola. […] se un giorno vuole che facciamo un'inchiestina su come viene vissuto il calcio nel resto d'Europa, lei potrebbe toccare con mano che questo episodio minimo, insignificante e inesistente, sui cui è stato costruito un castello, nel resto d'Europa nemmeno sarebbe stato citato, nemmeno ci avrebbero pensato perché, superato Chiasso, o superato Ventimiglia e o superato il Brennero, non c'è quello strumento [la moviola], che potrebbe essere uno strumento anche culturale ma che in Italia è usato soltanto in maniera deteriore e su cui soltanto si specula. Quello strumento non c'è e dalle altre parti vivono il calcio leggermente meglio che da noi.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

11 gennaio 2010

“Da noi, per una serie di ragioni che fanno capo a uno staterello piazzato proprio nel centro della capitale, è invece prassi ormai consolidata santificare anche calcisticamente la ricorrenza pasquale, anticipando il campionato al sabato. Che da un lato è una bazzecola rispetto, come dire, ad altri oneri condominiali: dall'altro una buona idea dal punto di vista familiare. È qui, a questo punto della storia che si inserisce la straordinaria abilità manageriale del governo del pallone. Come? Ma è semplice. Piazzando esattamente a metà della settimana di Pasqua una bella serata infrasettimanale, tre giorni dopo il turno precedente e a meno di altri tre (mercoledì si gioca alle 20,30, sabato alle 15 con l'eccezione serale di Inter-Juventus) da quello successivo. È vero che le società di serie A vivono, o sopravvivono, di diritti televisivi e gli incassi al botteghino rappresentano salvo rare eccezioni poco più dell'argent de poche. Ma è anche vero che una serata di campionato come quella di domani sembra studiata apposta per tornare a far scendere la già non esaltante media di spettatori. Che è sì risalita a circa 22 mila unità a partita, dalla fossa delle Marianne della scorsa stagione. Ma resta sideralmente lontana dal resto dell'Europa calcistica che conta dove pure, come si è visto, la presenza della pay tv non è meno ingombrante e condizionante. […] Al di là del versante demenzial-logistico, ci sarebbe anche un aspetto tecnico da considerare. Più gli impegni sono ravvicinati e meno bene si gioca, più le squadre sono in debito di recupero psicofisico e più sale l'agonismo, più si picchiano e meno spettacolo si vede. Piaccia o meno a chi vende il prodotto, la quantità è nemica della qualità anche nel calcio. Ma il motto di chi ce lo somministra è: purché respiri. Il calciatore, il tifoso, il telespettatore.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

18 marzo 2008

“Finale tra le più strane che ricordi. Dieci minuti scarsi di Manchester, anzi di Cristiano Ronaldo, poi quel gol in coproduzione tra Eto'o e Van der Sar e da lì in poi ottanta di Barcellona, via via più convinto mano a mano che gli inglesi sparivano dal campo. Difficile dire se siano stati più i meriti del Barca o i demeriti degli altri. Fatto sta che il verdetto è ineccepibile. E che a gioco lungo la qualità degli spagnoli ha finito per stagliarsi in tutta la sua nitidezza, pur senza raggiungere i bagliori della magica serata al Bernabeu di un mese fa. Due grandi tessitori, Xavi e Iniesta, un fuoriclasse, Messi, non al suo meglio ma capace comunque di una prodezza fuori repertorio, quel colpo di testa in avvitamento che ha chiuso la partita. E uno strepitoso Puyol, che si è calato nei panni di Dani Alves prima chiudendo e poi sfiorando due volte nel finale il colpo della goleada. Ma anche una coppia centrale attenta, e un paio di gregari sempre puntuali al servizio dei costruttori di gioco. Pep Guardiola può andar fiero di questa sua creatura che, al debutto assoluto, ha spazzolato Liga, coppa di Spagna e coppa dei Campioni giocando il miglior calcio continentale di stagione. Si sa che la fortuna aiuta gli audaci. Quel colpo di Iniesta all'ultimo istante del ritorno col Chelsea, ha consentito che alla fine a trionfare fossero i più forti.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

28 maggio 2009

“Questo non consolerà certo la Juventus, ma almeno la lotteria dell'Old Trafford è servita a sfatare la leggenda secondo cui, con l'eccezione degli ultimi Europei, sono gli italiani i più tremebondi dal dischetto nelle occasioni che contano. Gli errori di Donadoni e Serena nella semifinale di Napoli '90, quelli di Baresi, Massaro e Baggio a Pasadena '94, di Albertini e Di Biagio a Parigi '98: lapidi scolpite nel muro del pianto del calcio italiano. Stavolta no. […] E poi che significa autogestione, come fa Lippi a non decidere lui la lista? La decide, la decide. Ma solo scremando chi se la sente, chi non ha il muscolo che tira o l'occhio sbarrato dalla fatica e dalla tensione. E Carletto allora che ha tolto due rigoristi come Pirlo e Rui Costa quando ormai era chiaro che nessuno avrebbe fatto gol prima dell'alba? È il fascino – perverso – delle lotterie, a Roma nel '96 non aveva avuto paura Jugovic, a Manchester non l'ha avuta Shevchenko. E chissà se l'ha avuta Inzaghi, e davvero se l'è svignata come Falcao diciannove anni fa con il Liverpool, o se è stato Ancelotti a tenerlo lontano da un dischetto dove fa danni più della grandine. Il piatto destro di Platini a Tokyo issò la Juventus sul tetto del mondo. Due anni dopo contro il Real nemmeno riuscì a batterlo il suo rigore. Lo ha ricordato giusto l'altra sera, aggiungendo perfido: «Vidi solo la buca sul dischetto che avevano fatto Brio e Favero».”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

30 maggio 2003

“Non so quanto la tv australiana avesse investito sul mondiale 2006, né come abbia reagito a un'eliminazione all'ultimo secondo dell'ottavo di finale, per un calcio regalato da un arbitro spagnolo a un terzino italiano colto da svenimento. Ma scommetterei in maniera più elegante, e più sportiva, di quella che la Rai scelse di cavalcare nell'infausto 2002 coreano. […] Durò un paio di giorni, per la verità, anche lo scarico di responsabilità da parte della squadra, sotto forma di tiro al bersaglio dell'arbitro Moreno. Ma poi, salvo qualche eccezione, il comune senso del pudore, prima ancora del fair play, riprese il sopravvento e si cominciò a riconoscere che se gli arbitraggi rassicuranti, oltre che davvero imparziali, sono oggettivamente diversi, ancor più diverse sono le congiure. Quando una squadra deve perdere, secondo quanto cercarono di farci credere [I giornalisti RAI], non arriva a giocarsi due match-ball come quelli di Vieri e Gattuso a pochi minuti dalla fine. La fermano prima, alla maniera di Aston in Cile. La Rai invece, impavida, andò avanti per settimane. E più passavano i giorni, più grosse le sparava. Sino a quella, davvero memorabile, dell'azione per danni alla Fifa. Il presupposto era, ovviamente, che Byron Moreno fosse il braccio armato di Blatter, investito della missione di far andare avanti, a qualunque costo, la squadra di casa. In buona sostanza, tuonò con supremo sprezo del ridicolo un avvocato dell'ufficio legale della Rai, chiederemo a Zurigo il rimborso totale di quanto è stato pagato per i diritti, cioè settanta milioni di euro, il rimborso delle spese di produzione per la trasferta in Corea e Giappone, e i danni derivati dalla caduta negativa della pubblicità. Mancavano giusto un paio di divisioni da ammassare al confine di Chiasso. I programmi sportivi dedicati al mondiale, che ovviamente continuava, amplificarono i toni, e più di un quotidiano cadde in tentazione. Si arrivò a leggere che la causa avrebbe fatto giurisprudenza a livello mondiale, al pari della sentenza Bosman: quando l'unico rimando possibile era, con tutta evidenza, a capitan Fracassa. […] La sera del 9 gennaio 2003, Raidue portò nei propri studi in esclusiva mondiale nientemeno che il famigerato Byron Moreno. E a chi affidare la faccia? A Enzo Biagi no, perché era già in vigore l'editto di Sofia, a Minoli nemmeno, Tosatti forse aveva un impegno. Sicché prese in prestito da Sky, senza alcun diritto di riscatto, l'intramontabile José Altafini. Civile la conversazione. Ma inserita nell'ambito di uno show dal titolo Stupido Hotel, mai come in quel caso un nome una garanzia. Così l'arbitro ecuadoregno entrò in scena dalla porta girevole con una valigetta piena di soldi, rispose punto per punto alle domande non proprio asfissianti dell'intervistatore, concluse argomentando sottilmente che quella sera a Daejon era stata l'Italia, non lui, a sbagliare la partita, e fu congedato da un simpatico gavettone sulle note del coro del Nabucco: che per una rete in quota Lega rappresentava, con tutta evidenza, l'inno nazionale. Una serie di interpellanze parlamentari non riuscirono a chiarire né la ragione di quella straordinaria partecipazione, né l'entità del compenso ricevuto da Moreno, dall'ordine comunque di alcune decine di migliaia di dollari. Fatto sta che, grazie alla sportività della Rai, l'ex nemico pubblico numero uno ebbe l'opportunità di dimostrare che i buffoni, semmai, erano altrove. E il cerchio finalmente si chiuse.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

cap. La cultura della sconfitta

“Sono nato granata. E sono venuto grande a pane e Toro. Aveveo cinque anni la prima volta che mio padre mi portò con sé al Filadelfia, ricordo le battaglie di capitan Bearzot e di Lancioni, le volate di Bertoloni e Crippa, padre, mica figlio, le parate di Panetti e Rigamonti, qualche gol di Jeppson e Virgili. […] Inevitabile, in queste ultime stagioni, coltivare un debole per il Chievo, farsi catturare da certe geometrie straordinarie della Roma, chiedere asilo politico al calcio inglese in cerca di emozioni quantitative, e a quello spagnolo per il ramo qualitativo. […] In stagioni normali l'indice di sgradimento vede al primo posto la Juventus, per ragioni cromosomiche dunque indipendenti dalla mia volontà, seguite dalle altre due appaiate: facciamo quaranta, trenta, trenta. Ma per un certo tempo al quaranta è salito il Milan, per ragioni politiche altrettanto indipendenti dalla mia volontà. Mentre oggi la maggioranza relativa spetta all'Inter perché se chiagne e fotte un napoletano mi diverte; un milanese, meno. E così l'outing è completo. […] Oggi ce n'è un altro. Non un altro funerale, per fortuna. Un altro Torino, come un altro Napoli, un'altra Fiorentina, e chissà quante altre ancora ne verranno. Benvenute a tutte, anzi, bentornate. Questa disinvolta riesumazione ha un nome, si chiama Lodo Petrucci. Sulle ceneri della vecchia società può nascerne una nuova, dalla sera alla mattina, a patto di accettare la perdita di categoria e di adempire a poche altre formalità. Sarà che ho smarrito la fede. Ma ho come la sensazione che un paese che se ne frega di chi perde il lavoro ma legifera in tutta fretta per chi perde il tifo, sia a sua volta un paese a perdere.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

cap. Complimenti per la trasmissione

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“È stato difficile scegliere di smettere di giocare ad alti livelli, faccio fatica anche a parlarne ora perché la situazione è fresca. Non è facile ma questa è la legge della vita, vediamo se ci sarà la possibilità di fare qualcosa di divertente nel calcio.”

Hernán Crespo (1975) calciatore argentino

Origine: Citato in Crespo a IC: "Che gioia Scudetto con Juve in B!" http://www.fcinternews.it/?action=read&idnotizia=71652, Fcinternews.it, 8 febbraio 2012.

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“San Siro è la Scala del calcio, Ancelotti mi disse al debutto che qui giocano solo i grandi e ha ragione. È uno stadio che ti dà emozioni, di sera poi è uno spettacolo, è roba da mettersi a giocare in smoking.”

Hernán Crespo (1975) calciatore argentino

Origine: Citato in Crespo: "Adriano viveva male, perché giocava lui?" http://www.fcinternews.it/?action=read&idnotizia=95763, Fcinternews.it, 22 ottobre 2012.

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“Ai nostri allenatori Mourinho non ha da insegnare niente. In Italia il calcio tatticamente è una cosa molto, molto seria. Sotto l'aspetto calcistico siamo i più avanzati e ormai tutti conoscono tutto. Mourinho adesso ha in mano una macchina straordinaria e non credo farà rivoluzioni, gli sarà sufficiente portare quell'un per cento di novità.”

Fabio Capello (1946) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Corrado Zunino, Mourinho in Italia non cambierà il calcio e tra due anni smetto http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/07/24/mourinho-in-italia-non-cambiera-il-calcio.html, Repubblica.it, 24 luglio 2008.

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“Francesco è un simbolo, un esempio per tutti i ragazzi che vogliono avvicinarsi al mondo del calcio, perché è rimasto un uomo semplice, non solo un grande professionista e un grande uomo, cresciuto con dei grandi valori che gli sono stati trasmessi dalla sua famiglia.”

Rosella Sensi (1971) imprenditrice e politica italiana

Origine: Citato in Totti, 20 anni di A. L'omaggio di Buffon e Riva: "Un fenomeno mandato dal cielo" http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Roma/27-03-2013/totti-20-anni-a-omaggio-buffon-riva-un-fenomeno-mandato-cielo-92697365263.shtml, Gazzetta.it, 27 marzo 2013.

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“Il golf è più difficile del calcio perché la pallina sta ferma: così la guardi, cominci a pensare a tutto quello che ti hanno insegnato e finisci quasi sempre per sbagliare.”

Gianluca Vialli (1964) allenatore di calcio, ex calciatore e commentatore televisivo italiano

Origine: Citato in Carolina Durante, Da Jordan a Kakà Lo sport in buca http://archiviostorico.gazzetta.it/2009/marzo/14/Jordan_Kaka_sport_buca_ga_10_090314089.shtml, La Gazzetta dello Sport, 14 marzo 2009.

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“[Descrivendo una sua foto] Ecco, ci sono io in campo… campo di calcio… festeggiato da alcuni giocatori in maglia a strisce rossonere, che alzano la Coppa dei Campioni. Baldini, forse ho capito: Sono… il presidente… del Foggia.”

Fiorello (1960) showman, imitatore e conduttore radiofonico italiano

Citazioni dal programma radiofonico Viva Radio 2, Imitazioni e personaggi, Lo Smemorato di Cologno (Silvio Berlusconi)

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“Ma l'impresa calcistica più straordinaria, da quando si gioca a pallone in questo paese, è la promozione del Chievo in Serie A. Un piccolo quartiere di Verona ha saputo esprimere in pochi anni un club così ben gestito da salire ai vertici del calcio iper-professionistico. Un incredibile miracolo di competenza e genialità, una storia commovente: altro che Cenerentola.”

Giorgio Tosatti (1937–2007) giornalista italiano

da L'impresa del Chievo la più grande del calcio https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/giugno/04/impresa_del_Chievo_piu_grande_co_0_0106045798.shtml, 4 giugno 2001

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“Io so soltanto che prendo 10-15 pasticche al giorno, mia moglie mi ricorda di prendere le pasticche, solo perché amo il calcio. Prendo dei medicinali che mi fanno indurire tutti i muscoli. Non pensate male.”

Gennaro Gattuso (1978) calciatore italiano

Origine: Citato in Tancredi Palmeri, Il blob del 2012. Tutte le frasi da ricordare http://www.gazzetta.it/Calcio/30-12-2012/blob-2012-913634965312.shtml, Gazzetta.it, 30 dicembre 2012.

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“Ho avuto l'onore di giocare contro Deschamps, lui è uno dei miei idoli. Quello che vedo ora, intendo i risultati da ct della Francia, non mi sorprendono. Lui è un uomo di calcio e grazie alla sua passione ha raggiunto grandi traguardi. Lui era un allenatore già quando giocava in campo.”

Gennaro Gattuso (1978) calciatore italiano

Origine: Da un'intervista a Radio Montecarlo; citato in Cristiano Sala, Gattuso: «Pregavo quando dovevo marcare Zidane» http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2012/11/14-225911/Gattuso%3A+%C2%ABPregavo+quando+dovevo+marcare+Zidane%C2%BB, Tuttosport.com, 14 novembre 2012.

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“[Sul Alessandro Del Piero] Strano vederlo a Sydney, davvero strano. Personalmente avrei messo la firma non so su cosa pur di vederlo alla Juve per tutta la vita e, visto quello che ha fatto, se lo meritava anche. Purtroppo nel calcio non c'è riconoscenza da parte di nessuno.”

Fabrizio Miccoli (1979) calciatore italiano

Origine: Citato in Assist di Cassano, Miccoli va in goal: "Non sono un soldatino, per questo ho lasciato la Juventus. E per lo Scudetto tifo Napoli" http://www.goal.com/it/news/2/serie-a/2012/10/30/3488358/assist-di-cassano-miccoli-va-in-goal-non-sono-un-soldatino?source=breakingnews, Goal.com, 30 ottobre 2012.

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“Da ragazzino ne sapevo di più | Di più di più | L'amore fu | Un calcio in culo | E tante stelle lassù.”

Zucchero (1955) composto chimico chiamato comunemente zucchero

da Chocabeck

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“Perfino in Vaticano parlano solo di calcio. Stamattina ho sentito che pregavano perché non crolli l'Olimpico.”

Osvaldo Soriano (1943–1997) giornalista e scrittore argentino

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 22, ISBN 88-8598-826-2

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“Il calcio è come il cibo: se ti abitui all'aragosta, poi il risotto coi funghi non lo vuoi più.”

Osvaldo Bagnoli (1935) allenatore di calcio

Origine: Citato in Le più belle barzellette sull'Inter, Sonzogno, 2004, p. 110, ISBN 88-454-1202-4.

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“Il calcio è come una briscola al bar con il tuo migliore amico. Quando giochi, fai di tutto per fregarlo. Quando posi le carte, bevi con lui un bicchiere.”

Osvaldo Bagnoli (1935) allenatore di calcio

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 35, ISBN 88-8598-826-2

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“[…] un tempo erano gli imprenditori come Berlusconi, De Laurentiis, Moratti o Della Valle ad acquistare squadre di calcio per fare affari e conquistarsi il bene della gente, oggi anche la Camorra segue la stessa strategia con club medio piccoli o facendo passare l'immagine di essere in contatto con i grandi delle squadre di serie A.”

Raffaele Cantone (1963) magistrato italiano

Origine: Citato in Alessandro Da Rold e Luca Rinaldi, La mafia nel calcio, per avere più potere e riciclare http://www.linkiesta.it/it/article/2015/03/01/la-mafia-nel-calcio-per-avere-piu-potere-e-riciclare/24879/, Linkiesta.it, 1° marzo 2015.

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“San Siro per me significa "fútbol puro", lo scenario che rappresenta il calcio in Italia, un simbolo. […] Si tratta di uno stadio eccezionale, costruito per il calcio, con la gente vicina ai giocatori e un ambiente che ti spinge, ti carica. C'è una grande acustica e sentiremo il tifo al meglio.”

Diego Simeone (1970) allenatore di calcio e ex calciatore argentino

Origine: Citato in Champions, Simeone: "San Siro ci darà la carica. Il 2014? Nessuna cicatrice" http://www.gazzetta.it/Calcio/Champions-League/21-05-2016/champions-simeone-san-siro-ci-dara-carica-2014-nessuna-cicatrice-150767310582.shtml, Gazzetta.it, 21 maggio 2016.

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“Fra calcio e ciclismo esiste una differenza sostanziale: nel calcio esiste il pareggio, nel ciclismo no, si perde, anche in fotografia per un niente.”

Alfredo Martini (1921–2014) ciclista su strada e dirigente sportivo italiano

La vita è una ruota

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“Gli immigrati? Sono solo un problema!”

Alberto Aquilani (1984) calciatore italiano

citato in Quel fascino per la camicia nera che cresce nel mondo del calcio http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/sport/calcio/calciatori-fascisti/calciatori-fascisti/calciatori-fascisti.html, La Repubblica, 1 ottobre 2008