
The Dome
Origine: «Non confondere la coincidenza con il destino.» (Don't mistake coincidence for fate.) La frase viene detta da John Locke nell'episodio 3x05 Il prezzo della vita.
Una raccolta di frasi e citazioni sul tema convulsione, morte, vita, due-giorni.
The Dome
Origine: «Non confondere la coincidenza con il destino.» (Don't mistake coincidence for fate.) La frase viene detta da John Locke nell'episodio 3x05 Il prezzo della vita.
Parte prima, libro II, cap. XXVI, p. 253-54
Origine: I fondamenti psicologici della credenza negli spiriti (1920), p. 238; 1985
Tutto in Una Notte, Mal Oscuro e Humor Nero
Origine: La crudeltà ne' giuochi, p. 210
A proposito della neve bagnata, I; 2002, p. 50
“Nell'insonnia, convulsioni o demenza sono un brutto segno.”
VII, 18; p. 75
Aforismi
“La convulsione o il singhiozzo che sopravvengono dopo una purga eccessiva, sono cattivo segno.”
V, 4; p. 51
Aforismi
Variante: La convulsione o il singhiozzo che sopravvengono in un abbondante flusso di sangue, sono cattivo segno.
Origine: Delle cause, dei segni e della cura delle malattie acute e croniche, p. 17
volume secondo
L'amica geniale
Variante: "Cos'è successo quando ti ho fatta? Un incidente, un singhiozzo, una convulsione, è mancata la luce, s'è fulminata una lampadina, è caduta la bacinella con l'acqua dal comò? Certo qualcosa ci dev'essere stato, se sei nata così insopportabile, così diversa dalle altre". (volume secondo)
Origine: Citato in Adelina Bisignani, Croce: il partito politico, Palomar, Bari, 2000, p. 45
LTI – Taccuino di un filologo (Lingua Tertii Imperii - Notizbuch eines Philologen)
Due anni...
Imperatrice nuda
Storia Antica e Romana
Origine: Da Storia Antica e Romana, vol. 9, p. 192.
Della cura de' morbi acuti, libro II, capitolo IV; p. 96
Delle cause, dei segni e della cura delle malattie acute e croniche
“La convulsione dopo elleboro è mortale.”
V, 1; p. 51
Aforismi
“L'elleboro è pericoloso per coloro che hanno le carni in buona salute, perché produce convulsioni.”
IV, 16; p. 40
Aforismi
Origine: Delle cause, dei segni e della cura delle malattie acute e croniche, p. 2
vol. 7, parte 1, p. 338
Storia dell'arte italiana, La pittura del Quattrocento
Variante: Nei primi giorni di gennaio del 1980 fui fortunato. Kabul era invisibile. I carri armati sovietici appena arrivati, nei giorni di Natale, dall'Uzbekistan e dal Tagikistan sembravano elefanti galleggianti su un oceano immacolato, con le proboscidi, i cannoni, puntati contro il nulla. Perché la capitale era deserta. Le principali tribù a confronto in quelle ore, perlomeno a Kabul, erano comuniste. Da un lato i comunisti Khalq (popolo) e dall' altro i comunisti Parsham (bandiera). Ma lo schieramento non era cosi netto. La tragedia delle ultime settimane si era svolta con una mischia in cui era difficile distinguere le fazioni. Breznev aveva deciso di far intervenire l' Armata Rossa proprio per far cessare quella rissa tra compagni. Il segretario generale del partito sovietico era stato colpito dall'assassinio di Nuhr Mohammad Taraqi, suo amico personale. Taraqi era stato strangolato dagli uomini di Hafizullah Amin. Il quale sarebbe stato a sua volta fucilato dai sovietici, sostenitori di Babrak Karmal. Erano al tempo stesso faide personali e convulsioni rivoluzionarie, sulle quali pesavano le interferenze di Mosca.
Origine: Citato in AA.VV., Il libro dell'ecologia, traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2019, p. 272. ISBN 9788858024362