Frasi su convulsione

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema convulsione, morte, vita, due-giorni.

Frasi su convulsione

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“Ed eccovi in secondo luogo la "cuna", altro flagello dell'infanzia, altro strumento di morte per bambini. Bisogna far dormire per forza quella mummia, che grida nei suoi ceppi. Le sue grida riescono importune, moleste, insopportabili. Dl'altronde, la madre deve attendere alla sua acconciatura, ha da intendersi colla sarta, ha da finire di leggere quel romanzo che tanto l'interessa! Deve vestirsi pel teatro, per le visite, pel veglione, per la passeggiata. Bisogna dunque per forza quel marzmottino si acceti nel sonno. Ed ecco il piccolo importuno consegnato alla balia, che te lo acchiappa come un involto di robe vecchie e te lo getta nella "cuna", dopo aver dato una buona ristretta alle fasce, quasi che tema ceh il prigioniero non scappi. Ed accola a far giuocare quel crpicciuolo ad un violento giuoco di altalena, agitando la culla in modo tempetosissimo che, senon fosse per legge fisica che il gran moto produce l'immobilità, quel puttino dovrebbe essere cento volte tramazzato sul suolo ovvero trabalzato in aria come la palla della racchetta. Bisogna far dormire a forza il monello. Dunque, stordendolo fino alla stupefazione, fino all'encefalagìa, fino al coma. L'oppio, la morfina ed altri mortali soporiferi riuscirebbero meno letali a quel tenero tessuto nervoso della violenta agitazione della "cuna". Un bel dì, il bambinello è assalito da convulsioni nervose e leva l'incomodo alla madre: «Dio se l'ha preso» dice questa. E noi diremo: «Siete voi che Glielo avete dato!».”

Francesco Mastriani (1819–1891) scrittore italiano

Parte prima, libro II, cap. XXVI, p. 253-54

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“Nell'insonnia, convulsioni o demenza sono un brutto segno.”

Ippocrate di Coo (-460–-370 a.C.) filosofo, medico

VII, 18; p. 75
Aforismi

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“La convulsione o il singhiozzo che sopravvengono dopo una purga eccessiva, sono cattivo segno.”

Ippocrate di Coo (-460–-370 a.C.) filosofo, medico

V, 4; p. 51
Aforismi
Variante: La convulsione o il singhiozzo che sopravvengono in un abbondante flusso di sangue, sono cattivo segno.

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“Cos'è successo quando ti ho fatta? Un incidente, un singhiozzo, una convulsione, è mancata la luce, s'è fulminata una lampadina, è caduta la bacinella con l'acqua dal comò? Certo qualcosa ci dev'essere stato, se sei nata così insopportabile, così diversa dalle altre.”

Elena Ferrante (1943) pseudonimo di una scrittrice

volume secondo
L'amica geniale
Variante: "Cos'è successo quando ti ho fatta? Un incidente, un singhiozzo, una convulsione, è mancata la luce, s'è fulminata una lampadina, è caduta la bacinella con l'acqua dal comò? Certo qualcosa ci dev'essere stato, se sei nata così insopportabile, così diversa dalle altre". (volume secondo)

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“È meglio che una febbre venga a seguito di una convulsione che la convulsione a seguito di una febbre.”

Ippocrate di Coo (-460–-370 a.C.) filosofo, medico

II, 26; p. 24
Aforismi

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“La convulsione dopo elleboro è mortale.”

Ippocrate di Coo (-460–-370 a.C.) filosofo, medico

V, 1; p. 51
Aforismi

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“L'elleboro è pericoloso per coloro che hanno le carni in buona salute, perché produce convulsioni.”

Ippocrate di Coo (-460–-370 a.C.) filosofo, medico

IV, 16; p. 40
Aforismi

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“Nei primi giorni di gennaio del 1980 fui fortunato. Kabul era invisibile. I carri armati sovietici appena arrivati, nei giorni di Natale, dall'Uzbekistan e dal Tagikistan sembravano elefanti galleggianti su un oceano immacolato, con le proboscidi, i cannoni, puntati contro il nulla. Perché la capitale era deserta. Le principali tribù a confronto in quelle ore, perlomeno a Kabul, erano comuniste. Da un lato i comunisti Khalq (popolo) e dall'altro i comunisti Parsham (bandiera). Ma lo schieramento non era cosi netto. La tragedia delle ultime settimane si era svolta con una mischia in cui era difficile distinguere le fazioni. Breznev aveva deciso di far intervenire l'Armata Rossa proprio per far cessare quella rissa tra compagni. Il segretario generale del partito sovietico era stato colpito dall'assassinio di Nuhr Mohammad Taraqi, suo amico personale. Taraqi era stato strangolato dagli uomini di Hafizullah Amin. Il quale sarebbe stato a sua volta fucilato dai sovietici, sostenitori di Babrak Karmal. Erano al tempo stesso faide personali e convulsioni rivoluzionarie, sulle quali pesavano le interferenze di Mosca.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: Nei primi giorni di gennaio del 1980 fui fortunato. Kabul era invisibile. I carri armati sovietici appena arrivati, nei giorni di Natale, dall'Uzbekistan e dal Tagikistan sembravano elefanti galleggianti su un oceano immacolato, con le proboscidi, i cannoni, puntati contro il nulla. Perché la capitale era deserta. Le principali tribù a confronto in quelle ore, perlomeno a Kabul, erano comuniste. Da un lato i comunisti Khalq (popolo) e dall' altro i comunisti Parsham (bandiera). Ma lo schieramento non era cosi netto. La tragedia delle ultime settimane si era svolta con una mischia in cui era difficile distinguere le fazioni. Breznev aveva deciso di far intervenire l' Armata Rossa proprio per far cessare quella rissa tra compagni. Il segretario generale del partito sovietico era stato colpito dall'assassinio di Nuhr Mohammad Taraqi, suo amico personale. Taraqi era stato strangolato dagli uomini di Hafizullah Amin. Il quale sarebbe stato a sua volta fucilato dai sovietici, sostenitori di Babrak Karmal. Erano al tempo stesso faide personali e convulsioni rivoluzionarie, sulle quali pesavano le interferenze di Mosca.

“Stiamo osservando una delle grandi convulsioni storiche della fauna e della flora di tutto il mondo.”

Charles Sutherland Elton (1900–1991)

Origine: Citato in AA.VV., Il libro dell'ecologia, traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2019, p. 272. ISBN 9788858024362