Frasi su ghetto

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema ghetto, stato, due-giorni, fare.

Frasi su ghetto

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“Mi era arrivata la voce dai primi di gennaio che gli ultranazisti ungheresi volevano rastrellare tutti gli ebrei del ghetto internazionale per portarli al ghetto comune, chiuderli dentro, dare fuoco al ghetto, e uccidere quelli che tentavano di scappare. C'era già un muro intorno. Io non credevo a una cosa del genere perché mi sembrava un'enormità, un'atrocità enorme. Non ci credevo. Però, una bella mattina, ho visto passare una colonna di ebrei […] portati verso il ghetto che era lì a trecento metri. Ho domandato chi erano, e mi hanno detto che erano i portoghesi, ebrei ungheresi protetti dalla legazione del Portogallo. Durante la notte - credo le due di notte - era venuto in legazione un inviato della legazione portoghese: mi chiedevano che assumessi la protezione degli interessi portoghesi perché lui non ce la faceva più. Quando la mattina ho visto passare questa colonna di ebrei ungheresi protetti dalla legazione portoghese, ho cominciato a capire che qualcosa stava succedendo. E così ho scritto una lettera a questo ministro Vajna, dicendo che ho sentito queste voci e sono sicuro che lui, come ministro dell'interno e responsabile civile e militare della capitale assediata, non avrebbe permesso una cosa del genere. Quello non ha risposto. Allora […] mi sono presentato lì dove lui aveva la sua sede, nel sotterraneo del municipio di Budapest, che è un grandioso edificio, con un sotterraneo spazioso con uffici, e lì ho trovato Wallenberg, lo svedese, e Zürcher lo svizzero, ai quali ho detto "adesso io vado dentro e poi vi saprò dire". Sono andato da questo signore, il quale mi ha detto chiaro e tondo che lui aveva intenzione di fare una cosa del genere. Io ero sbalordito. Pensavo dentro di me: "ma questo qui proprio sta diventando matto, lui è ministro degli interni, è responsabile civile e militare della capitale assediata, come fa a pensare di fare una strage del genere?". Penso che ci fossero dentro nel ghetto sessantamila [prigionieri], più trentamila che venivano dalle case protette, insomma: si trattava di ammazzare un centinaio di migliaia di persone, oltre che distruggere la parte storica della capitale.”

Giorgio Perlasca (1910–1992) funzionario italiano
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“Sono di un altro livello, | economicamente e fisicamente, | ma non scordate che vengo dal ghetto.”

Dr. Dre (1965) beatmaker, rapper e produttore discografico statunitense

Compton: A Soundtrack by Dr. Dre

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“Ho Visto tanto | Ho Visto tutto e non è MAI abbastanza | Ho Visto fumo | Ho Visto arrosto | Ho Visto la sostanza | Ho Visto questo ghetto e questa piazza cambiare | e spero che qualcosa possa ancora migliorare.”

Inoki (1979) rapper e writer italiano

da Ho Visto, n. 17
Origine: Citato in RapTxt.it http://www.raptxt.it/testi/inoki/ho_visto_2405.html, Ho Visto

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“Mentre la maggior parte dei teorici sociali sembrava non avere sufficiente consapevolezza del potere della gente di creare le proprie istituzioni e le proprie forme di organizzazione, ci sono molti esempi di questo potere che mi incoraggiano. Uno dei miei favoriti ha avuto luogo a New York negli ultimi anni '70. Questa esperienza si chiamava il "Movimento della undicesima strada est". Inizialmente il movimento era un'organizzazione di quartiere di portoricani, una delle tante del Lower East Side di Manhattan, che aveva formato un'alleanza con alcuni giovani ecologisti radicali per riabilitare un palazzo abbandonato che era stato completamente distrutto da un incendio. L'isolato stesso, uno dei peggiori nel ghetto ispanico, sarebbe divenuto un ritrovo per tossicodipendenti, ladri di auto, rapinatori e piromani. Dopo essere stato occupato illegalmente da una comunità di squatter, l'edificio fu completamente ricostruito dagli operai di una cooperativa, composti per la maggioranza da portoricani, una manciata di neri e qualche bianco. Il tentativo del movimento di acquistare la proprietà dell'edificio per finanziare la sua riabilitazione e allargare le sue attività ad altre strutture abbandonate, sarebbe divenuta una cause célèbre che ispirò imprese simili nel Lower East Side e in altri quartieri. […] Alla fine, l'edificio stesso fu non solo ricostruito, ma fu "ristrutturato ecologicamente" con dispositivi salva-energia, isolanti, pannelli solari per scaldare l'acqua e un generatore eolico per fornire una parte dell'energia elettrica. Si parlò di giardini pensili, riciclo dei rifiuti e di trasformare i terreni abbandonati nei paraggi in piccoli parchi di quartiere. Sarebbe troppo lungo fare un resoconto completo delle lotte del "Movimento della undicesima strada est". Tuttavia, sono felice di dire che alcune persone dell'Institute for Social Ecology giocarono un ruolo ispiratore e tecnico in questi progetti. Questo è, penso, un esempio poco conosciuto, ma notevole di come giovani ecologisti sociali bianchi hanno lavorato mano nella mano con persone ispaniche oppresse per ottenere un ambiente umano in maniera autenticamente ecologica. […] È stato un meraviglioso esempio della pratica dell'ecologia sociale che contrasta marcatamente con le carattaristiche bellicose, autoindulgenti e a volte misantropiche che trovo spesso nell'ecologia profonda e nell'ambientalismo della classe media.”

Murray Bookchin (1921–2006) scrittore statunitense

da Aa. Vv., Defending the Earth, A debate between Murray Bookchin and Dave Foreman, Black Rose Books, Montreal/New York, 1991, pp. 101-102
Origine: Citato in Ermanno Castanò, Ecologia e potere. Un saggio su Murray Bookchin, p. 114, Mimesis, Milano, 2011. ISBN 88-57-50501-4

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“Gli Ebrei dell'uno e dell'altro sesso non possano abitare fuori dal Ghetto… per qualunque pretesto, anche per quello della necessità o di mutar aria, e quando gli occorrerà andar fuori per un sol giorno, procurino ottenerne l'opportuna licenza in iscritto […] colle clausole che debbano gli Ebrei portare il segno al Cappello.”

Papa Pio VI (1717–1799) 250° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

da Editto sugli Eberi, 20 aprile 1775; citato in Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale attraverso i testi della Bibbia, dei papi, dei dottori della Chiesa, dei concili, Odradek, Roma, 2008, p. 292

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“Io do credito a mia mamma al mio buon senso, no disrispetto è solo quello che penso, se fossi cresciuto in un ghetto sarei diverso.”

Bassi Maestro (1973) rapper, disc jockey e beatmaker italiano

da Outside
Vivo e vero EP

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“Le donne non hanno un passato, una storia, una religione, non hanno come i proletari una solidarietà di lavoro e di interessi, tra loro non c'è neanche quella promiscuità nello spazio che fa dei negri d'America, degli ebrei dei ghetti, degli operai di Saint-Denis o delle officine Renault una comunità. Le donne vivono disperse in mezzo agli uomini, legate ad alcuni uomini – padre o marito – più strettamente che alle altre donne; e ciò per i vincoli creati dalla casa, dal lavoro, dagli interessi economici, dalla condizione sociale. Le borghesi sono solidali coi borghesi e non colle donne proletarie; le bianche con gli uomini bianchi e non colle donne negre. Il proletariato può prefiggersi il massacro della classe dirigente; un ebreo, un negro fanatici potrebbero sognare di trafugare il segreto della bomba atomica e di fare un'umanità tutta ebrea o tutta negra: neanche in sogno la donna può sterminare i maschi. Il legame che la unisce ai suoi oppressori non si può paragonare ad alcun altro. La divisione dei sessi è un dato biologico, non un momento della storia umana. La loro opposizione si è delineata entro un mitsein [stare insieme] originale e non è stata infranta. La coppia è un'unità fondamentale le cui metà sono connesse indissolubilmente l'una all'altra. Nessuna frattura della società in sessi è possibile. Ecco ciò che essenzialmente definisce la donna: essa è l'Altro nel seno di una totalità, i cui due termini sono indispensabili l'uno all'altro.”

Saggiatore
Il secondo sesso

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“Per quel che mi riguarda Morricone è il mio compositore preferito e quando parlo di compositore non intendo quel ghetto che è la musica per il cinema ma sto parlando di Mozart, di Beethoven, di Schubert.”

Quentin Tarantino (1963) regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico statunitense

ritirando il Golden Globe al posto di Morricone per la colonna sonora di The Hateful Eight
Origine: Citato in Silvia Bizio, "Dentro di me pensavo: stavolta mi porto a casa la statuetta!" http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2016/02/29/news/morricone_dentro_di_me_pensavo_stavolta_me_lo_porto_a_casa_-134519799/Morricone,, Repubblica.it, 3 marzo 2016.

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“L'esperienza dei paesi occidentali, dove ci sono veri e propri ghetti, dimostra che l'integrazione della comunità musulmana praticamente non è possibile.”

Miloš Zeman (1944) politico ceco

Origine: Da una dichiarazione riportata da Blesk; citato in Il presidente ceco Zeman: "Impossibile integrare i musulmani" http://www.qelsi.it/2016/il-presidente-ceco-zemanimpossibile-integrare-i-musulmani/, Qelsi.it, 19 gennaio 2016.

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“Di tutte le meraviglie della natura, un albero in estate è forse la più notevole, eccezion fatta forse per un alce con le ghette che canta "Embraceable You."”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

2004
Senza piume (Without Feathers), I primi saggi

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“Ibrahimović è un campione innanzitutto. Poi, quello che ammiro di lui è la storia. È nato dal niente, è nato da un ghetto come dice lui quindi mi sono appassionato al percorso lungo e difficile che ha intrapreso e al giocatore e all'uomo che è diventato.”

Federico Bernardeschi (1994) calciatore italiano

Origine: Citato in Federico Bernardeschi: "Voglio fare la storia in viola" http://www.footballnerds.it/intervista-a-federico-bernardeschi/, Footballnerds.it, 29 ottobre 2015.