Frasi su furfante

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema furfante, uomini, bisogno, uomo.

Frasi su furfante

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“Io sono fatto per combattere il crimine, non per governarlo. Non è ancora giunto il tempo in cui gli uomini onesti possono servire impunemente la patria. I difensori della libertà saranno sempre dei proscritti finché la masnada dei furfanti dominerà.”

Maximilien Robespierre (1758–1794) politico, avvocato e rivoluzionario francese

Origine: Da Ouvres de Maximilien Robespierre, X, pp. 566-576, Société des études roberspierristes; citato in Rudé.

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“La Follia è la maschera del furfante.”

William Blake (1757–1827) poeta, incisore e pittore inglese

Il Matrimonio del Cielo e dell'Inferno, Proverbi dell'inferno

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“[Dopo la fucilazione di Gian Galeazzo Ciano] I veri furfanti sono di un'altra stoffa.”

Winston Churchill (1874–1965) politico, storico e giornalista britannico

Origine: Citato in Paolo Pavolini, 1943, la caduta del fascismo – 1, Fratelli Fabbri Editori, Milano 1973.

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“Persino il pensiero criminale di un furfante è più grande e più sublime delle meraviglie del cielo.”

Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770–1831) filosofo tedesco

Origine: Citato in Donald Nicholl, Il pensiero contemporaneo.

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“Il primo: Il padre era un furfante; i figli sono innocenti.
Un altro: La mela non cade lontano dal melo.”

Alexander Sergejevič Puškin (1799–1837) poeta, saggista, scrittore e drammaturgo russo

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“Morir denno i plebei furfanti oscuri, | Perché i furfanti illustri sien sicuri.”

Lorenzo Pignotti (1739–1812) poeta, storico e medico italiano

da Il pastore ed il lupo

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“Conosco molti furfanti che non fanno i moralisti, ma non conosco nessun moralista che non sia un furfante. Senza, per carità, allusione a Scalfari. Solo come promemoria.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

Origine: Citato in Eugenio Scalfari, Incontro con io, Rizzoli, Milano, 1994, ISBN 8806200747.

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“Casini è uno stronzo. Casini è come quelli che non potendo avere meriti e qualità insultano gli altri. Casini è quel che rimane dei democristiani, di quei furfanti e farabutti che tradivano il nord.”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

citato in Bossi: «Berlusconi tentenna troppo», Poi gli insulti a Casini: «È uno str...» http://www.corriere.it/politica/10_agosto_23/bossi-berlusconi-tentenna-insulti-a-casini_2c250662-aefc-11df-92e9-00144f02aabe.shtml, Corriera della sera, 23 agosto 2010

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“[Klemens von Metternich] Qui giace, per la sua fama troppo tardi, | il Don Chisciotte della legittimità, | che vero e falso a piacer suo contorse, | dapprima agli altri, poi mentì a se stesso, | da furfante, pazzo divenne coi capelli grigi, | poiché finì per credere alle proprie menzogne.”

Franz Grillparzer (1791–1872) scrittore e drammaturgo austriaco

Origine: Da Werke, I, Monaco, 1960, p. 137, citato in Eric J. Hobsbawm, Il trionfo della borghesia 1848/1875, traduzione di Bruno Maffi, Laterza, Roma-Bari, 1976, cap. I, p. 30.

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“Mia cara Miledy — Son più morta che viva. I rapporti di Pignatelli fatti a Luzzj, i documenti forniti da quelle canaglie di nobili provano che la rivoluzione è intieramente consumata. Il popolo è unito col potere costituente. Essi hanno disarmata tutta l'infame truppa, castelli, arsenale ec. Mack è scomparso. Calandra con 2500 uomini dice di non poter far nulla. Tutta la truppa chiama il popolo e dà loro le armi. Zurlo è stato trascinato ferito innanzi il tribunale dell'infame città e messo in castello. Ciò prova che la nobiltà dirìge tutto. Tre colonnelli, Fardella, Bologna e Baumont tradotti innanzi al tribunale; i due primi messi in libertà, il terzo imprigionato, infine orrori. Castellammare e Salerno sono già in rivoluzione. M'aspetto domani sentir l'istesso delle Calabrie. Sono così afflitta, che preferisco l'entrata dei Francesi e che tolgano a quei miserabili fino all' ultima camicia, piuttosto che di vedere i nostri proprii sudditi bestie vili, poltroni, ma furfanti, condursi in tal guisa. Il pranzo è contramandato. Ohimè, mia cara, sono molto sventurata. Dio voglia che il contro colpo non si faccia sentire in Sicilia: sono desolata, ma bisogna riacquistar Napoli e difendere la Sicilia. Egli è certo che qualche birbante nascosto vi tien la mano. Questi sciocchi… non ho più testa: in una parola, sono molto fuor di speranza. Se potessi vedervi alle ore 23 o 24 col cavaliere ed il nostro eroe Nelson mi sarebbe di sollievo, bisogna efficacemente pensare a salvarci. Compatite un onesta amica, un alleata fedele, ma un affettuosa madre, sposa e sventurata regina.”

Maria Carolina d'Asburgo-Lorena (1752–1814) regina consorte di Napoli e Sicilia, moglie di Ferdinando I delle Due Sicilie

dalla lettera del gennaio 1799, p. 59
Carteggio di Maria Carolina Regina delle due Sicilie con Lady Emma Hamilton