Frasi su Dio
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“Se il dio egizio si fosse fatto la piramide di eternit, col cavolo che gli profanavano la tomba!”

Antonio Albanese (1964) attore, comico e cabarettista italiano

da Che tempo che fa, 2007
Personaggi, Ivo Perego

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“Mi sono autoregalato un'autoradio da otto milioni, e ho fatto costruire un'automobile attorno.”

Antonio Albanese (1964) attore, comico e cabarettista italiano

Alex Drastico
Patapim e Patapam

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“Non fate resistenza, o sarò costretto a bombardarvi con una micidiale pioggia radioattiva di incaprettamenti televisivi.”

Antonio Albanese (1964) attore, comico e cabarettista italiano

Diario di un anarchico foggiano

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“L'arte sfida la tecnologia e la tecnologia ispira l'arte.”

John Lasseter (1957) animatore e regista statunitense

dal commento audio del DVD di Toy Story - Il mondo dei giocattoli, 2005

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“Or gli Ebrei, che erano figli nella casa di Dio, per la loro durezza e incredulità, divennero cani. E di questi cani ce n'ha pur troppi oggidì in Roma, e li sentiamo latrare per tutte le vie, e ci vanno molestando per tutti i luoghi.”

Papa Pio IX (1792–1878) 255° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Origine: Da La Voce del S. Padre Pio Nono, 1874, Fascicolo Nono, Bologna, Tipografia Felsinea, pp. 264-265.
Origine: Citato in Garry Wills, <nowiki>'</nowiki>The Popes Against the Jews': Before the Holocaust http://archive.is/20120630204840/http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:8uo541ri4MoJ:online.sfsu.edu/~rone/Religion/popesagainstjews.html New York Times, 23 settembre 2001. Da originale: Garry Wills. <nowiki>'</nowiki>The Popes Against the Jews': Before the Holocaust http://online.sfsu.edu/~rone/Religion/popesagainstjews.html.

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“Una nuova apologetica per il nuovo millennio dovrebbe concentrarsi sulla bellezza della creazione di Dio.”

William Joseph Levada (1936–2019) arcivescovo cattolico e teologo statunitense

La bellezza della creazione per una nuova apologetica

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“Le meraviglie di Dio non accadono mai sotto i riflettori della storia mondiale.”

Joachim Meisner (1933–2017) cardinale e arcivescovo cattolico tedesco

Tragedia per la Chiesa: il sacramento della confessione dimenticato

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“Appartiene alla strategia di Dio ottenere effetti grandiosi con piccoli mezzi.”

Joachim Meisner (1933–2017) cardinale e arcivescovo cattolico tedesco

Tragedia per la Chiesa: il sacramento della confessione dimenticato

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“Scopo della confessione non è che noi, dimenticando i peccati, non pensiamo più a Dio.”

Joachim Meisner (1933–2017) cardinale e arcivescovo cattolico tedesco

Tragedia per la Chiesa: il sacramento della confessione dimenticato

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“La confessione ci consente piuttosto l'accesso a una vita dove non si può pensare a nient'altro che a Dio.”

Joachim Meisner (1933–2017) cardinale e arcivescovo cattolico tedesco

Tragedia per la Chiesa: il sacramento della confessione dimenticato

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“Comprendiamo bene come Wikipedia rappresenti un sogno illuminista di descrivere il mondo, che però si scontra con le difficoltà di accreditarsi come compendio di sapere credibile, mantenendo nel contempo anonimato, flessibilità e continua apertura a nuovi collaboratori. Nello stesso tempo questa «utopia» rovescia il sogno dell'enciclopedia tradizionale, intesa come costruzione autorevole, organica e integrata del sapere. Infatti Wikipedia è come un organismo vivente: cresce (al ritmo dei 7% ogni mese), si «ammala», è sottoposta a composizioni e scomposizioni interne, ad accrescimenti e riduzioni continue. Ma soprattutto Wikipedia nasconde un'altra utopia, a suo modo, ambigua: la democrazia assoluta del sapere e la collaborazione delle intelligenze molteplici che dà vita a una sorta di intelligenza collettiva. Questa utopia potrebbe nascondere una nuova forma di «torre di Babele», che ha il suo tallone di Achille non solo nell'inaffidabilità, ma anche nel relativismo. […] Le sue «utopie» nascono, radicalizzandole, dalle esigenze profonde della conoscenza umana, che i wíki, in generale, aiutano a trasformare in progetti concreti: il conoscere inteso come un processo dinamico, aperto a tutti, e frutto non solo di un impegno individuale, ma anche di una profonda collaborazione e di un intenso confronto tra menti disposte a condividere abilità e intelligenza. Questa potenzialità deve però confrontarsi con limiti strutturali invalicabili che si possono riassumere nella mancanza di certa autorevolezza e di un'esposizione continua al vandalismo, che rischia di vanificare gli sforzi positivi.”

Antonio Spadaro (1966) gesuita, scrittore e teologo italiano

da Wiki, utopie e limiti di una forma di «intelligenza collettiva», in La Civiltà cattolica, anno 2005 n. III

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“Dio desidera da te piuttosto il più piccolo grado di purezza di coscienza che tutte le opere che tu potrai compiere.”

Giovanni della Croce (1542–1591) sacerdote e poeta spagnolo

n. 12
Avvisi e sentenze

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“Rinnega i tuoi desideri e troverai quello che il tuo cuore desidera. Che sai tu se il tuo appetito è secondo Dio?”

Giovanni della Croce (1542–1591) sacerdote e poeta spagnolo

n. 15
Avvisi e sentenze

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“Un solo pensiero dell'uomo vale più del mondo intero, perciò Dio solo è degno di esso.”

Giovanni della Croce (1542–1591) sacerdote e poeta spagnolo

n. 32
Avvisi e sentenze

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“Il fatto che Dio la chieda in sacrificio dimostra l'importanza della sessualità.”

Xavier Tilliette (1921–2018) filosofo francese

La castità di Gesù

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“Una persona transessuale è figlia di Dio al pari di ogni altro essere umano.”

Andrea Gallo (1928–2013) presbitero italiano

Origine: Citato in Don Gallo: Anche i transessuali sono figli di Dio http://www.ilmondo.it/attualita/2012-11-21/don-gallo-anche-transessuali-sono-figli-dio_143340.shtml, Il Mondo, 21 novembre 2012.

“È giusto lodare Dio quando c'è il sereno, e non soltanto invocare il sole quando c'è la pioggia.”

Andrea Santoro (1945–2006) presbitero italiano

Lettere dalla Turchia

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“Contemplando la Santissima Trinità, vincere l'odiosa divisione di questo mondo.”

Sergio di Radonež (1314–1392) santo e religioso russo

citato in Raniero Cantalamessa, Gettate le reti. Riflessioni sui vangeli, Piemme, Casale Monferrato 2001, Anno C, p. 161

“Il capolavoro della bestialità umana è già stato perpretato: abbiamo ucciso Dio!”

Adolfo L'Arco (1916–2010) religioso, teologo e filosofo italiano

Origine: La Donna del Sanctus, p. 66

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“La teologia è una scienza della mente applicata a Dio.”

Henry Ward Beecher (1813–1887) politico statunitense

Senza fonte

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“Non scrivere mai per piacere al pubblico, ma per piacere a te.”

Wilbur Smith (1933) scrittore britannico

da Il dio del fiume

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“Noi abbiamo (o Essi hanno) un solo nemico, l'Inghilterra.”

Ernst Lissauer (1882–1937)

dal Canto dell'odio contro l'Inghilterra (Hassgesang gegen England), citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 694

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“"Il vostro spirito, bisognava tormentarlo ed esaltarlo e renderlo febbrile prima che poteste vedere un dio".
"Fu un atto crudele da parte vostra, questo" ella disse.”

James Stephens (1882–1950) scrittore

da Nel paese della giovinezza; citato in Christopher Morley, Tuono a sinistra, traduzione di Enrico Piceni, prefazione di Hugh Walpole, Medusa, Arnoldo Mondadori Editore, 1947

“Occorre una via per arrivare a Dio: il sentiero dell'amore.”

Grazyna Miller (1957–2009) scrittrice polacca

Alibi di una farfalla

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“«Ha fatto però una cosa non da poco: ha mescolato parole greche alle parole latine». O ritardatari delle belle lettere, ritenete davvero difficile e meravigliosa una cosa che riesce perfino a Pitoleone da Rodi”
«At magnum fecit, quod verbis graeca latinis miscuit». O seri studiorum, quine putetis difficile et mirum, Rhodio quod Pitholeonti contigit?

Quinto Orazio Flacco (-65–-8 a.C.) poeta romano

da I, 10, 20-23 - Mario Labate

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“L'ateo conferma la fede. E come una cavia che conferma la mia tesi o la mia fede in Dio.”

Jean Guitton (1901–1999) filosofo e scrittore francese

Quello che credeva al cielo e quello che non ci credeva

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“Alla scuola statale Leamy ci sono sette maestri e tutti quanti hanno una cinghia di cuoio, una verga, una bacchetta di prugnolo, Con la bacchetta ti picchiano sulle spalle, sulla schiena, sulle gambe e soprattutto sulle mani. Quando ti picchiano sulle mani si dice bacchettata. Ti picchiano se arrivi in ritardo, se hai un pennino che sgocciola, se ridi, se parli e se non sai le cose. Ti picchiano se non sai perché Dio ha creato il mondo, se non sai chi è il santo patrono di Limerick, se non sai il Credo, se non sai quanto fa diciannove più quarantasette, se non sai quanto fa quarantasette meno diciannove, se non conosci i capolughi e i prodotti delle trentadue contee d'Irlanda, se non riesci a trovare la Bulgaria sulla carta geografica del mondo appesa al muro che è tutta una macchiata di sputi, moccio e inchiostro che ci hanno tirato sopra scolari imbestialiti sospesi vita natural durante. Ti picchiano se non sai dire come ti chiami in irlandese, se non sai dire l'Ave Maria in irlandese, se non sai chiedere il permesso di andare al gabinetto in irlandese. Conviene ascoltre i bambini più grandi che stanno nelle classi avanti perché ti possono informare sui gusti del maestro che hai al momento, cosa gli piace e cosa non sopporta. C'è un maestro che ti picchia se non sai che Eamon De Valera è il più grand' uomo mai vissuto sulla terra. Ce n'è un altro che ti picchia se non sai che il più grand' uomo mai vissuto sulla terra è stato Michael Collins. Il maestro Benson odia l'America perciò bisogna ricordarsi di odiare l'America, sennò lui ti picchia. Il maestro O'Dea odia l'Inghilterra perciò bisogna ricordarsi di odiare l'Inghilterra, sennò lui ti picchia. E se per caso dici una cosa bella qualsiasi su Oliver Cromwell ti picchiano tutti quanti.”

Le ceneri di Angela

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“La Chiesa è saggia e Iddio è lontano.”

Antonio Beltramelli (1879–1930) poeta e giornalista italiano

Origine: L'ombra del mandorlo, p. 99

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“L'arma batteriologica del secolo: il tedio. Quella che ti convince che aspettare di vivere è meno faticoso di vivere.”

Stefano Benni (1947) scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano

Margherita dolcevita

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“Vent'anni fa, Leopold Mapple era il giovane scienziato più brillante del nostro corso per studenti superdotati all'Istituto di Scienze di Londra. Era un ragazzone di cento chili, roseo e ben vestito. Lo si sarebbe potuto prendere per un ricco rampollo nullafacente: invece era lo scienziato più importante nella ricerca sulla fisica subatomica. Ma era anche il più inveterato gaudente, mangione, bevitore, tabagista, donnaiolo e cultore di ogni altra cosa dai più chiamata vizio. Spesso veniva richiamato dal nostro rettore, gran lucertolone calvinista, ad un atteggiamento più morale, ma Apple gli rispondeva sempre: "Sono uno scienziato e ho studiato con attenzione il mondo: e dico mai, nelle mie osservazioni, né col microscopio, né con con la camera a bolle, né con le analisi chimiche, né coi raggi X ho mai visto apparirmi una cosa chiamata 'morale'. Era infatti Leopold Mapple, l'uomo più radicalmente ateo, più rigidamente materialista, più lontano da qualsiasi sbavatura filosofica o mistica, che io avessi conosciuto. Per lui tutto era materia, numero, osservazione, confronto, realtà: su tutto il resto egli spargeva abbondantemente la sua risata fragorosa, ben conosciuta in tutte le birrerie londinesi. "C'è un solo mezzo", egli ripeteva spesso, "per elevarsi da questa terra: ed è possedere una velocità superiore a 11,45 chilometri al secondo: tutto il resto è carburante per la superstizione e l'ignoranza." E a questo suo monolitico approccio all'esistenza, egli si manteneva coerente. Radunava un gruppo di amici, io, il dottor Hyde, e Bohr, e Fermi e Jacobson e ci trascinava nella Londra notturna. Mangiava e beveva smodatamente: "Nulla teoria, sine hosteria,"diceva e aggiungeva: "Certo non ci si ciba in fondo che di molecole, ma tra un piatto di idrogeno e un pasticcio di maiale, c'è una bella differenza." E a chi gli diceva che diventa sempre più grasso, rispondeva: "Nell'Universo, le cose grosse sono più rare delle piccole: pochi elefanti, molte zanzare, pochi grandi stelle, tanti pianetini." Insomma, un tipo piuttosto bizzarro, l'avrete capito: ma l'eccezionale bravura scientifica e l'allegria contagiosa, lo rendevano simpatico a tutti. Piaceva anche alle donne, anche se lui ripeteva spesso:"Considero ogni parola detta a letto, oltre le sei, come una conferenza, e come tale mi riservo di abbandonarla." Questo suo carattere gli causava anche qualche guaio, come una volta, quando vide alcuni bambini fermi davanti a un presepe sotto Natale. Subito volle spiegare loro: uno, che Gesù Bambino non poteva essere nato seminudo nella capanna perché sarebbe morto assiderato entro pochi minuti, due, che la Madonna non poteva averlo partorito restando vergine perché la fecondazione artificiale è stata inventata quasi duemila anni dopo, e tre, che se veramente sulla capanna fosse arrivata una cometa avrebbe ridotto tutta la Palestina a una voragine fumante. Inoltre i pastori che arrivavano con le pecore probabilmente non erano venuti per regalarle, ma per venderle come è loro abitudine, e che i tre re magi erano la più grande delle fandonie perché mai nella storia un re si è fatto una cammellata nella notte per andare a portare dei doni a un bambino nudo, magari a una bambina di sedici anni sì, ma a un neonato mai nei secoli dei secoli amen e dopo, siccome i bambini erano piuttosto choccati, li portò tutti in una pasticceria e offrì loro una montagna di kraffen dicendo: prendete e mangiate, eccovi dio infinitamente buono nella sua santa trinità di crema, marmellata di arance e cioccolato. Fu denunciato dai genitori, e si guadagnò una nota di biasimo dal rettore, che però non lo espulse perché proprio in quei mesi Mapple stava ultimando un esperimento straordinario: era riuscito a costruire una camera a bolle speciale dove era sicuro di scoprire la terza forza elementare, la forza che, diceva, sta all'origine di tutte, e non è né onda né particella, qualcosa di completamente diverso, e definitivo. "Farò l'ultimo strip-tease alla cosiddetta materia," ci disse, troneggiando tra macerie di lattine di birre, a una festa organizzata la sera prima dell'esperimento. "E quello che resterà alla fine, sarà il principio: altroché Buddha e Javeh e Visnù e altri figuri metà uomo e metà cane e splendenti e resuscitanti e volanti e sibilanti su e giù per il cielo. Basta con il traffico aereo degli impostori! Quello che troveremo al termine del mio esperimento, sarà Dio a tutti gli effetti di legge: ciò da cui tutto è composto, e creato, e causato: una particella, un'onda, una relazione. Non lancerà fulmini, nel suo nome nessun profeta sarà costretto a massacri, non avrà bisogno di travestirsi da toro di legno per scopare: sarà una formula, tutto lì. Gioiosa, semplice, tangibile, consistente, divulgabile nelle scuole, utilizzabile in industria. Ragazzi quel giorno andrò dal rettore e gli dirò: 'faccia mettere questa formula nel presepe al posto di Gesù Bambino. E vedrà se giuseppi e marie e pastori e pecorelle e reganti cammellari e angeli trombettieri non ci faranno la figura dei fessi!" Noi scoppiammo a ridere, qualcuno era un po' scandalizzato, ma Mapple ci travolse, beveva e cantava e petava come un cavallo gridando: "In interiore hominis vox veritatis!" e passammo in rassegna tutte le bettolacce di Sub-Chelsea e per contare i tappi di birra fatti saltare Bohr disse che ci sarebbe voluta un'equazione complessa, e tornammo a casa ubriachi fradici. Il giorno dopo, fragoroso come sempre, Mapple arrivò all'Istituto per l'esperimento. "Bene," disse "ora prendiamo un bell'atomo grassotto e prendiamolo a cazzotti finché non gli cascano giù tutti gli elettrodentoni." Era questo un suo modo colorito di definire gli esperimenti subatomici. Un giovane tecnico si calò nella grande camera a bolle, dentro la quale sarebbe avvenuto il bombardamento, fino all'ultima particella. Quella mattina Mapple era particolarmente euforico, e ben farcito di birra. Non si accorse che il tecnico si era sdraiato a terra per controllare la temperatura del suolo. Così lo chiuse senza accorgersene dentro la camera e iniziò il bombardamento. L'esperimento durò otto giorni: per quel tempo, il reparto restò chiuso a tutti. Il nono giorno ecco arrivare Mapple in smoking, reduce dalla solita notte di baldoria. C'eravamo tutti con lui, mentre si avviava alla camera nucleare: "Ragazzi", egli gridava, facendo roteare il bastone d'avorio, "le nuvole di duemila anni di incensi religiosi stanno finalmente per dissolversi. Migliaia di preti invaderanno gli uffici di disoccupazione in tutto il mondo. Nessun bambino verrà mai più atterrito da purgatori e inferni! Le marmellate in cima agli armadi verranno sterminate, senza paura di ritorsioni. Nelle chiese risuonerà, liberatorio, il tintinnio dei brindisi. Suore nude si concederanno a rabbini infoiati, ex voto, ex stole, ex messali, tiare, sottanoni e paramenti e ultime cene tutto brucerà, nello stesso fuoco in cui la chiesa ha bruciato i libri, gli eretici, i villaggi degli infedeli. L'ultima crociata è giunta! L'umanità è salva! Cristo è disceso in terra, anzi è sempre stato lì, e io ve lo mostrerò! La causa causarum, la sacra particula, il colui da cui, il primo motore, l'ordo initialis, l'uovo cosmico, il fabbro celeste, il danzatore eterno, l'occhio del Buddha, il kkien, il waugwa, il primo bit, il supremo artefice! Presto a voi in tutto il suo scientifico splendore! Seguitemi!" E noi lo seguimmo, eccitati, fin davanti la porta sigillata della camera dell'esperimento, e trattenemmo il fiato insieme a lui, quando lui aprì la porta e vide… vide… Vide il tecnico, con la barba lunga, i capelli incolti, con il viso scavato da otto giorni di digiuno, e il camice bianco strappato, che alzava al cielo le mani bruciate dalle ustioni radioattive e gridava: "Sono qui! Sono io, Mapple, finalmente mi hai trovato!" Descrivere il viso di Mapple in quel momento, non mi è possibile: diventò bianco come un marmo, gli occhi sembrarono uscirgli dalle orbite, ed egli lanciò un urlo, un urlo che fece tremare i vetri dell'Istituto, e i nostri cuori. "Nooooooooooooooooo!" Fuggì, travolgendo tutti. Nessuno di noi riuscì a raggiungerlo per spiegargli cos'era veramente successo. Sparì nel nulla e riapparve solo dopo molti giorni, la barba lunga, gli occhi rossi: capimmo subito che era uscito di senno. "Mapple," cercammo di spiegargli "quello che hai visto era solo il tecnico dell'Istituto, rimasto chiuso nella tua camera atomica per otto giorni!" "No amici," egli disse con voce ispirata, "era Dio! In fondo a ogni atomo c'è Dio." Due mesi dopo partì, con questa strana astronave, nello spazio. Da quel giorno egli vola per le galassie, portando la Religione ovunque, nelle stazioni spaziali, nei pianeti, nelle astronavi: non c'è culto o rito o confessione che egli non conosca e commerci. Cosi sia.”

Stefano Benni (1947) scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano
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“Addio Francia! Addio Francia! Io penso che non ti rivedrò mai più.”

Maria Stuarda (1542–1587) regina di Scozia, Francia e d'Inghilterra

in Brantôme, Vies des dames illustres, disc. III

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“[Su Claudio Marchisio] Fa un ruolo dove serve ragionamento e lui è uno che ragiona, è uno intelligente.”

Vincenzo Chiarenza (1954) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

dalla trasmissione televisiva Solo Calcio, Sportitalia; citato in Chiarenza: "Marchisio sta diventando completo. Giovinco? Pochi in Europa come lui, che occasione per la Juve!" http://www.tuttojuve.com/?action=read&idnotizia=92995, TuttoJuve.com, 4 maggio 2012

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