Frasi su cantica

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema cantica, amore, dio, essere.

Frasi su cantica

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“Certo l'ultima causa dell'essere non è la felicità; perocché niuna cosa è felice.”

Giacomo Leopardi (1798–1837) poeta, filosofo e scrittore italiano

Cantico del gallo silvestre

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“[Su Simone Weil] Sorelluccia inviolata | ultima colomba dei diluvi stroncata | bellezza del Cantico dei Cantici camuffata in quei tuoi buffi occhiali da scolara miope.”

Elsa Morante (1912–1985) scrittrice e saggista italiana

Origine: Citato in Gabriella Fiori, Simone Weil. Biografia di un pensiero, Garzanti, Milano, 2006, seconda di copertina. ISBN 88-11-68044-1

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“Quanto più si è buoni, tanto più si è cattivi, se si attribuisce a proprio merito ciò per cui si è buoni.”

Bernardo di Chiaravalle (1090–1153) religioso, abate e teologo francese

da Sermones super Cantica Canticorum, LXXXIV

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“Chi siete e che cosa siete? – domandò Scrooge.
– Sono lo Spirito di Natale passato.”

Charles Dickens (1812–1870) scrittore, giornalista e reporter di viaggio britannico

da Cantico di Natale, seconda strofa

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“Dacia Maraini è una bravissima scrittrice di romanzi che leggo sempre con piacere; ma nel suo discettare etico-politico ritrovo soltanto gli stanchi luoghi comuni del terzomondismo politicamente corretto. Tiziano Terzani ci ha raccontato con finezza e bravura dell'Asia; ma quando cita – come ricette di salvezza – San Francesco d'Assisi, Gandhi e poi, scendendo di parecchi chilometri, padre Balducci e il mio collega (alla Columbia University) Edward Said, allora cita a sproposito. Personalmente io preferisco i Domenicani ai Francescani. Concedo che Il Cantico di Frate Sole è un testo di un candore commovente. Ma quel candore non può essere trasferito da una età davvero primitiva all'età ultracomplicata del terzo millennio. Quanto a Gandhi, lui aveva a che fare con gli inglesi, e noi non abbiamo a che fare con dei Gandhi. E padre Balducci? Pochi sanno chi fosse. Ma a Firenze negli anni nei quali padre Balducci affascinava il colto e l'inclita (e anche, a quanto pare, Terzani) c'ero anch'io; e ricordo un dibattito nel quale lui attaccò così smodatamente il Papa da costringere il sottoscritto, laico abbastanza catafratto, a fare il papalino, il papofilo. Bel personaggio quel padre Balducci! Ma sempre più bello del cupissimo Edward Said, che scrive bene ma razzola malissimo. Il fatto che Said sia palestinese lo legittima nel suo essere pro palestinesi. Ma non mi risulta che Said abbia mai condannato i suoi uomini-bomba, ed esiste una fotografia che lo coglie, in zona Gaza, che lancia un sasso «intifadico» contro gli israeliani. Lui sarebbe un fautore di «campi di comprensione invece di campi di battaglia?»”

Giovanni Sartori (1924–2017) politologo italiano

On aura tout vu, se ne vedono (e sentono) proprio di tutte.

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“Il Vaticano, del resto, ha tutto il diritto di rendere interessante e accattivante l'insegnamento religioso; certamente, se il Cantico dei cantici fosse stato studiato da tanti onorevoli, «cicciolini» porcellini che sono fra noi, essi sarebbero diventati più buoni, più onesti.”

Ilona Staller (1951) attrice pornografica, cantante e politica ungherese naturalizzata italiana

Origine: Dall intervento alla Camera dei Deputati http://legislature.camera.it/_dati/leg10/lavori/stenografici/sed0029/sed0029.pdf, 9 ottobre 1987.

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“Come potrò dire a mia madre che ho paura?”

Fabrizio De André (1940–1999) cantautore italiano

da Cantico dei drogati; dalla poesia Eroina di Riccardo Mannerini, n.° 1

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“Perché non hanno fatto | delle grandi pattumiere | per i giorni già usati | per queste ed altre sere.”

Fabrizio De André (1940–1999) cantautore italiano

da Cantico dei drogati, n.° 1

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“Tu che m'ascolti insegnami | un alfabeto che sia | differente da quello | della mia vigliaccheria.”

Fabrizio De André (1940–1999) cantautore italiano

da Cantico dei drogati, n.° 1

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“Il vero Ecclesiaste è Cristo
il quale, essendo in forma di Dio,
ha svuotato se stesso,
assumendo la forma di servo.”

Origene di Alessandria (185–254) scrittore, religioso, teologo (catechista)

Origine: Da Commentario al Cantico dei cantici, prologo; citato in Gianfranco Ravasi, Qohelet e le sette malattie dell'esistenza, Edizioni Qiqajon, Magnano, 2005, p. 7. ISBN 88-8227-172-2

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“E a me togli ogni onore se porti via il mare!”

Rudyard Kipling (1865–1936) scrittore e poeta britannico

da L'ultimo cantico, in I grandi romanzi, racconti e poesie

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“Illusione

Come un irrisolto
l'enigma mistero
spazia confini
nell'interstizio dei due cuori,
verticali assonanze
intersecati nei respiri flebili
dischiusi come ombrelli
a riparare dall'illusione cieca,
mentre suona mélo
il celtico cantico antico dell'universo astratto velleitario
nel fato di quegli occhi,
strade intrecciate
nello sguardo magnetico
dalle radici recise dal fuoco
della verace verità
che parla la lingua
della vita reale viscerale
a separare mani protese
l'uno per l'altra,
proteste al disincanto amore.
Come fumo liberatorio
che si libra in aria
quell'incenso del candelabro a quattro posti a evocare
aria e acqua, terra e fuoco,
così i loro olezzi dell'essere
si palesano ai loro petti
riscoprendo diversi
i loro pulsanti spiriti,
spiagge nel deserto del cuore
inviolate e inesplorate
ove ideare zattere dell'addio
che accarezza e materializza
la fine dell'illusione effimera
che plana verso il fango
della sua fasulla magia
nel palustre dell'inganno.
Esaltando le proprie ragioni
che slegano il nastro
del legame indissolubile
in due parti uguali…
Lui l'essenza della chimera
nell'etere fanatismo nel viaggio spazio temporale.
Lei l'equilibrio della ragione illuminata dalla fede
che vivifica la vita
nel tangibile reale
coi piedi in marcia sulla terra.
Ellittiche visioni personali
occludono il fluido sentire
dal manoscritto di quel amore
che destatosi dalla sua fulgore eccitazione,
ne firma il capolinea dell'illusione!

© Laura Lapietra”