Frasi su cosa
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“Luglio. Caldo. In città i due termini sono sinonimi, significano la stessa cosa. […] Caldo e Luglio, due gemelli nati per far soffrire la gente.”

Ed McBain (1926–2005) scrittore e sceneggiatore statunitense

Origine: Da Lo spettacolo è finito.

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“Coll'amico ogni cosa è maggiore e più dilettevole, e ogni male minore è meno annojoso.”

Bartolomeo da San Concordio (1262–1347) scrittore e aforista italiano

Origine: Citato in Harbottle, p. 277.
Origine: Giunta agli Ammaestramenti degli Antichi, XIII

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“Niuno dee essere in una medesima cosa avvocato e giudice.”

Bartolomeo da San Concordio (1262–1347) scrittore e aforista italiano

CLXV
Giunta agli Ammaestramenti degli Antichi
Origine: Citato in Harbottle, p. 370.

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“Ai nostri allenatori Mourinho non ha da insegnare niente. In Italia il calcio tatticamente è una cosa molto, molto seria. Sotto l'aspetto calcistico siamo i più avanzati e ormai tutti conoscono tutto. Mourinho adesso ha in mano una macchina straordinaria e non credo farà rivoluzioni, gli sarà sufficiente portare quell'un per cento di novità.”

Fabio Capello (1946) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Corrado Zunino, Mourinho in Italia non cambierà il calcio e tra due anni smetto http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/07/24/mourinho-in-italia-non-cambiera-il-calcio.html, Repubblica.it, 24 luglio 2008.

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“[…] la guerra è una cosa atroce. …Inutile dirlo, ormai hai capito, vero? Quante orribili disgrazie ha provocato…”

Jirō Taniguchi (1947–2017) fumettista giapponese

nonna di Hiroshi al nipote: cap. 8, p. 201
In una lontana città

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“Il commercio inchiuderà eternamente come prima idea sua essenziale che uno dia liberamente una cosa e l'altro liberamente la ricambi.”

Gian Domenico Romagnosi (1761–1835) giurista, filosofo e fisico italiano

Disputa sull'idea di commercio

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“Non vi è cosa più divina della bellezza, la quale, non appartenendo al corpo e non avendo principio o esistenza se non nello spirito e nella ragione, può essere svelata e appresa da questa parte più divina di noi, quando essa contempla se stessa, unico oggetto degno di lei.”

Anthony Ashley Cooper, III conte di Shaftesbury (1671–1713) politico, filosofo e scrittore inglese

citato in Eugenio Spedicato, La strana creatura del caos: idee e figure del male nel pensiero della modernità, Donzelli Editore, Roma 1997. ISBN 88-7989-348-3
Citazioni di Shaftesbury

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“Denise: "Cosa c'entra? Per innamorarsi basta un minuto, no?"”

Cecelia Ahern (1981) scrittrice irlandese

Ps: I Love You

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“A te piace una cosa sola: esser sicura.”

Enrico Ruggeri (1957) cantautore, scrittore e conduttore televisivo italiano

da Peggio per te
Vivo da re

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“Cosa sono stato, io non posso dirtelo.”

Enrico Ruggeri (1957) cantautore, scrittore e conduttore televisivo italiano

da Passato, presente, futuro
Champagne Molotov

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“MANI non le tue | da quattro sono diventate due | e stanno sempre in tasca chiuse a pugno | ferite dallo specchio del mio bagno.”

Umberto Tozzi (1952) cantautore e chitarrista italiano

da A cosa servono le mani, in Tozzi, 1980

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“A che A chi A cosa servono le mani se non puoi | congiungerle e pregare senza un Dio.”

Umberto Tozzi (1952) cantautore e chitarrista italiano

da A cosa servono le mani

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“Thessius, tu che mi avevi giurato eterna fedeltà… Qualunque cosa tu posa dire io continuerò con la mia durezza. Con queste lacrime versate ora l'ultimo brandello di cuore che mi restava se n'è andato.”

Leiji Matsumoto (1938) fumettista e animatore giapponese

Raflesia, sequenza censurata nella versione italiana
Capitan Harlock serie classica Space Pirat, Episodio 26, Lungo viaggio verso la patria

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“Per i capricci di un dittatore fu ucciso mio padre. Mia madre e mia sorella morirono poco dopo dal dolore. Da allora ho odiato i dittatori! Ho deciso di combatterle ma per sconfiggerli era necessario che diventassi anch'io un uomo potente. Temprai la mia volontà, studiai con grandi sacrifici e mi laureai all'Accademia Militare. La mia determinazione mi portò al successo e fui eletto comandante in capo. Ma un giorno avvenne qualcosa di nuovo e la mia mente ne fu sconvolta : vidi per la prima volta Mayu e Harlock e mi tornò in mente mia sorella Tami. Ricordai tutte le sue sofferenze, la mia impotenza a salvarle la vita. Imprecai contro le ingiustizie del mondo! Mi consumavo d'invidia per coloro che sembravano più fortunati di me. Odiai voi e Mayu, vi odiai ferocemente, con rabbia, con una rabbia che mi aveva portato al limite della follia! Capite? Harlock, avete visto tutti quei bambini a Cruna, vero? Quando sono stato deposto dal Primo Ministro come traditore mi nascondevo nei luoghi più impensati. In quel quartiere povero ho incontrato quei bambini: erano abbandonati a se stessi ma sono stati molto affettuosi con me. Hanno capito che ero affamato e mi procuravano da mangiare. Appena mi è stato possibile ho portato quei ragazzi a Cruna e ho chiesto al vecchio Ashi di prendersi cura di loro. Erano felici anche perché c'erano un mucchio di cose da mangiare. Mi chiamavano "capo", chissà perché. Io li consideravo come fratellini e sorelline e avrei fatto qualunque cosa per renderli felici. Avrei voluto costruire tante scuole e palestre di giochi per loro, avrei voluto costruire una casa su un monte perché da lontano potessero vedere l'oceano. Ahahahah… Non so più quello che sto dicendo, quel mattacchione del Dr. Zero deve aver spostato qualche rotellina in questa mia testaccia di bufalo.”

Leiji Matsumoto (1938) fumettista e animatore giapponese

Kirita
Capitan Harlock serie classica Space Pirat, Episodio 39, Morte di Kirita

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“La Campagna è proporzionata alle caccie, all'uccellare mediante boschi, selve e dilettevoli colline vi è da pescare mediante l'Arno et altri fiumi. Fertilissima è la sua pianura, non più par si possa desiderare dalla Natura, moltiplicandovi il grano fino in 40 per staio, le biade tutte vi vengono felicemente. Per tre anni continui si semina il grano, o il terzo la segale, et all'ultimo mietuto che si è, subito vi si semina fagioli, o miglio con rapi per buoi. L'Invernata veniente si vanga, o si coltra per raccor l'estate fave, o fagioli con saggina, o vero si fa a poponi con altri ortaggi che più vi è terreno, che in un anno da tre raccolte, cosa che rende stupore à Forestieri. I Monti e colline amene abbondano di tutto quello che al viver umano si ricerca di olio, di vino in particolare bianco, giallo, nero, vermiglio, di tutti i sapori, dolce, amarognolo, cotognino, di viola, mammola, subastringente, sottile, pieno, tutto odorifero. Frutte similmente d'ogni sorte per l'Estate, e per l'Inverno. Per tutto si trovano fonti di buone acque fino d'acque minerali di ferro et allume. Si dice acqua buona utilissima a molte infermità. Salutifera l'aria alla vita umana per tutto. Molti sono gli Artieri e Mercanti e da questo i Montevarchini mi credo sono chiamati Industriosi et ogni Giovedì si fa il Mercato da dirsi una gran Fiera.”

Jacopo Sigoni (1579–1658) medico, religioso e storiografo italiano

da Cronica breve della Terra di Montevarchi

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“C'è gente convinta che un romanzo debba spiegare tutto. Che il romanzo debba essere il riparatore della vita e delle sue incoerenze. Ma la vita è mai stata coerente? E perciò pensa che lo scrittore occupi questa posizione centrale nello spazio e nel tempo per dare un inizio e un finale alle storie (ma lei conosce qualche storia che abbia un finale, una cosa che si dovrebbe chiamare finale, finale-finale?), collegare riempire vuoti e dissipare zone d'ombra; spiegare i comportamenti dei personaggi.
C'è chi crede che il romanzo abbia una funzione divulgativa e una vocazione pedagogica. Niente di più lontano dalla verità. Il romanzo non è fatto per mettere ordine nel caos. Il romanzo non è fatto per mettere ordine in un beneamato cazzo. Il romanzo non è nato per dare soddisfazione agli amanti dell'ordine. È fatto per divertirsi con le vertigini, per creare casino, per goderne, per rimestarlo.
Non si tratta di rispondere a domande ma di farne altre, sempre nuove, sempre più inquietanti.
Il romanzo, come la realtà reale, come le storie che conosciamo tutti e che ci capitano sempre, è pieno di parentesi, buchi, ellissi che ballano saltellando da una parte e dall'altra senza desiderare concretizzarsi, senza voglia di spiegarsi.
Credo di essere ben lontano dall'illusione che quando la vita diventa profondamente incoerente arrivi il romanzo a metterci una pezza.
D'altra parte non dobbiamo lamentarci troppo. Il romanzo è certamente il guercio in questo luminoso deserto messicano in cui abbondano i ciechi.”

Paco Ignacio Taibo II (1949) scrittore spagnolo

parte XIII, cap. II
Ritornano le ombre

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“[Su Giovanni Passannante, dopo l'attentato, poco prima di un pranzo] Signori, pensiamo ai poveri digiuni, andiamo a desinare… anche per un po' di riguardo ai cuochi… che vedete cosa fanno!…”

Umberto I d'Italia (1844–1900) re d'Italia dal 1878 al 1900

Citazioni di Umberto I
Origine: Citato in Giuseppe Galzerano, Giovanni Passannante, Galzerano, 2004, p. 77.

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“[Riferendosi alle dichiarazioni di Mario Monti sullo scandalo di Scommessopoli] L'unica cosa indegna in questo Paese è che uno come Monti osi dire quello che ha detto. L'unica persona indegna è Lui che ci sta massacrando, sta distruggendo l'Italia.”

Maurizio Zamparini (1941) imprenditore italiano

Origine: "IL CALCIO SI DOVREBBE FERMARE" http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/calcioscommesse/articoli/83239/il-calcio-si-dovrebbe-fermare.shtml, sportmediaset.it, 29 maggio 2012

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“Cosa fatta capo ha.”

Mosca dei Lamberti politico e condottiero italiano

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 500

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“Se c'è una cosa che odio è il rap negativo | Quando lo ascolto divento cattivo.”

Nesli (1980) rapper, beatmaker e cantautore italiano

da Riot, n. 1
Le verità nascoste

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“Come non mai, come non mai | Hai bisogno di trovare la tua verità | Tanto lo sai, tanto lo sai | È inutile cercarla se ogni cosa non va.”

Nesli (1980) rapper, beatmaker e cantautore italiano

da Slam, n. 15
Le verità nascoste

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“Guarda l'amore cosa fa, non sono niente i ricordi di fronte a quello che verrà.”

Nesli (1980) rapper, beatmaker e cantautore italiano

da Guarda l'amore cosa fa, n. 10

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“[Prima di suonare Nuntereggae più durante un concerto del 1979] C'è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio! Io non li temo! Non ci riusciranno! Sento che, in futuro, le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni! Che, grazie alla comunicazione di massa, capiranno cosa voglio dire questa sera! Capiranno e apriranno gli occhi, anziché averli pieni di sale! E si chiederanno cosa succedeva sulla spiaggia di Capocotta.”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

Origine: Gaetano cita questa spiaggia anche nel testo della canzone Nuntereggae più in riferimento all'omicidio di Wilma Montesi.
Origine: Citato in Musica: Rino Gaetano, l'artista crotonese avrebbe compiuto oggi 60 anni http://www.ilquotidianoweb.it/news/ultimora/206240/Musica--Rino-Gaetano--l-artista-crotonese---avrebbe-compiuto-oggi-60-anni.html, il Quotidiano della Calabria, 29 ottobre 2010.

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“Scusa, scusa se ho portato anche lei, | ah, ah, ma mi si è attaccata al braccio cosa vuoi, | non temere non dà fastidio, | quando piange poi c'è il rimedio.”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

da Resta vile maschio, dove vai?, lato A, n. 1
Resta vile maschio, dove vai?
Origine: Testo di Mogol. Si tratta dell'unico brano dell'intera discografia di Gaetano scritto da un'altra persona.

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“Visto che tu vuoi andare, | vai sicura non ti voltare, | porta via ogni cosa | che io possa poi scordare.”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

da Visto che mi vuoi lasciare, 1978
Pubblicate solo come singoli
Origine: Il 45 giri Gianna/Visto che mi vuoi lasciare fu pubblicato nel 1978 dalla It.

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“[Ultime parole secondo Possidio] Non sarà grande chi reputa gran cosa il fatto che cadono le costruzioni in legno e in pietra e che i mortali muoiono.”

Agostino d'Ippona (354–430) filosofo, vescovo, teologo e santo berbero con cittadinanza romana

Origine: Citato in Le confessioni, tradotto da C.Vitali, Bur, 2011, p.29 http://books.google.it/books?id=_vv9Bxy6ja0C&pg=PT29, ISBN 8858607996.

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