Frasi su cosa
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“Cos'è la filosofia? Scusate il mio conservatorismo banale, ma non trovo ancora di meglio che la definizione che ne dà Aristotele nella Metafisica: è la risposta a un atto di meraviglia.”

Umberto Eco (1932–2016) semiologo, filosofo e scrittore italiano

Origine: Aristotele: «Gli uomini, sia nel nostro tempo sia dapprincipio, hanno preso dalla meraviglia lo spunto per filosofare, poiché dapprincipio essi si stupivano dei fenomeni che erano a portata di mano e di cui essi non sapevano rendersi conto, e in un secondo momento, a poco a poco, procedendo in questo stesso modo, si trovarono di fronte a maggiori difficoltà, quali le affezioni della luna e del sole e delle stelle e l'origine dell'universo».
Origine: Da Che cosa fanno oggi i filosofi?

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“Cosa è il leghismo se non la storia di un movimento che non legge?”

Umberto Eco (1932–2016) semiologo, filosofo e scrittore italiano

Origine: Da Eco: se la Lega ignora il romanzo italiano http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/03/06/eco-se-la-lega-ignora-il-romanzo.html, la Repubblica, 6 marzo 2009.

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“La filosofia è sempre una forma di alto dilettantismo, in cui qualcuno, per tanto che abbia letto, parla sempre di cose su cui non si è preparato abbastanza.”

Umberto Eco (1932–2016) semiologo, filosofo e scrittore italiano

da Che cosa fanno oggi i filosofi?

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“Pensa a una trasmissione come Drive in, al suo ritmo, alla quantità di cose che riesce a far vedere in due minuti e paragona due minuti di Drive in a due minuti della vecchia televisione. Un salto da fantascienza, no? Eppure a quanto pare la cosa non ha provocato traumi, noi siamo passati dal ritmo di valzer a quello di rock'n roll senza perdere nessuna memoria.”

Umberto Eco (1932–2016) semiologo, filosofo e scrittore italiano

Origine: Citato in La sinistra amava Drive in. Eco e le ragazze fast food http://www.ilgiornale.it/interni/le_donne_drive_in_ora_sinistra_basima_ma_leggete_cosa_dicevano/televisione-berlusconi-drive-ragazze-sinistra-eco-umberto-scollature-femminismo-italiauno-repubblica-unita/22-02-2011/articolo-id=507661, Il Giornale.it, 23 febbraio 2011.

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“Se nulla è, che cosa si potrebbe dire di esso, come se fosse qualcosa.”

Melisso di Samo (-470–-430 a.C.) filosofo e militare greco antico

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Frammenti di Sull'essere (titolo convenzionale)

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“Questo che abbiamo detto è dunque massima prova che l'essere è soltanto uno. Ma sono prove anche le seguenti. Se ci fossero molte cose dovrebbero essere così come io dico che è l'uno. Infatti se c'è la terra e l'acqua e l'aria e il fuoco e il ferro e l'oro e una cosa è viva e l'altra è morta e nera e bianca e quante altre cose gli uomini dicono essere, se dunque tutto questo esiste e noi rettamente vediamo e udiamo, bisogna che ciascuna cosa sia tale quale precisamente ci parve la prima volta e che non muti ne diventi diversa, ma che ciascuna sempre sia quale precisamente è. Ora noi diciamo di vedere udire intendere rettamente. Invece ci sembra il caldo diventi freddo e il freddo caldo, il duro molle e il molle duro e che il vivente muoia e venga dal non vivente e che tutte queste cose si trasformino e che ciò che era e ciò che è ora per nulla siano uguali; anzi che il ferro che pure è duro, si logori a contatto col dito e così l'oro e le pietre e ogni altra cosa che sembra essere resistente, e che all'inverso la terra e le pietre vengano dall'acqua. Cosicché ne viene di necessità che noi ne vediamo ne conosciamo la realtà. Perché non c'è certo accordo in questo. Mentre infatti diciamo che le cose sono molte ed eterne e che hanno certi aspetti e resistenza, ci sembra che tutto si trasformi e si muti da quel che ogni vola l'occhio ci fa vedere. È chiaro dunque che non rettamente vedevamo e che quelle cose non rettamente sembrano essere molteplici; infatti non si trasformerebbero se fossero reali, ma ciascuna sarebbe tale quale precisamente sembrava. Ma se si trasforma ecco che l'essere perì e il non essere nacque. Così se ci fosse il molteplice esso dovrebbe essere tale quale è appunto l'uno.”

Melisso di Samo (-470–-430 a.C.) filosofo e militare greco antico

frammento 8
Frammenti di Sull'essere (titolo convenzionale)

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“Kant è il fondatore di una filosofia dei limiti della ragione. «Cosa siano le cose in sé non lo saprò mai. Uomo, io posso solo sapere cosa sono le cose l'uomo.»”

Massimo Piattelli Palmarini (1942) professore di scienze cognitive, linguista, epistemologo italiano

Variante: Kant è il fondatore di una filosofia dei limiti della ragione. «Cosa siano le cose in sé non lo saprò mai. Uomo, io posso solo sapere cosa sono le cose l’uomo.»
Origine: Ritrattino di Kant a uso di mio figlio, Capitolo 1, Perché proprio Kant? Ovvero: il fascino discreto della ragione pura, p. 29

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“Il concetto che qualcosa sia la causa di un'altra cosa io ce l'ho dentro a priori, non lo derivo da quanto osservo intorno a me.”

Massimo Piattelli Palmarini (1942) professore di scienze cognitive, linguista, epistemologo italiano

Variante: Il concetto che qualcosa sia la causa di un’altra cosa io ce l’ho dentro a priori, non lo derivo da quanto osservo intorno a me.
Origine: Ritrattino di Kant a uso di mio figlio, Capitolo 3, Come si può conoscere il mondo, p. 61

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“[Kant] Egli ci dà delle massime formali, cioè delle regole di principio, le quali non dicono: «Fai questo o quello», ma piuttosto: «Qualunque cosa tu faccia, fallo ispirandoti a questo criterio.»”

Massimo Piattelli Palmarini (1942) professore di scienze cognitive, linguista, epistemologo italiano

Origine: Ritrattino di Kant a uso di mio figlio, Capitolo 4, Come è possibile agire bene, p. 74

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“Ci deve essere qualcosa come l' esperienza religiosa, e credo ci sia. E con la parola «esperienza» voglio dire di conoscitivo, non solo una emozione, sebbene senza dubbio l'emozione l'accompagni. Voglio dire un modo di consapevolezza, unico, non riducibile a qualsiasi altro… se dobbiamo classificarla sotto una delle definizioni familiari, io stesso la chiamerei piuttosto «un senso», un senso del divino; poiché ha questo in comune con i sensi ordinari, che è una sorgente originale di dati sebbene (per altri lati) non è niente come loro: per esempio, nessun organo di senso è connesso con lei… Sembra ci siano molte persone, specialmente nell'epoca nella quale viviamo, nelle quali questa consapevolezza di cui ho parlato è completamente assente. Esse vi direbbero che non hanno mai avuto alcun genere di esperienza religiosa, e che semplicemente non sanno che cosa voglia dire quando parlate di ciò. Arrischio l'ipotesi (naturalmente non è niente di più) che in tali uomini la consapevolezza di cui parlo è repressa, un po' allo stesso modo che desideri e ricordi sono repressi secondo la psicologia di Freud; ed è repressa, penso, perché non va d'accordo con la concezione del mondo e della natura umana che è comunemente accettata nella attuale concezione laica della civiltà ocidentale. Non è molto difficile reprimerla. È descritta nella Bibbia come «una voce calma, piccola». Ciò non toglie che io non creda rimarrà repressa per sempre, più di quanto non pensi che la fase presente della civiltà occidentale durerà per sempre. Verrà il tempo, e penso potrebbe venire abbastanza presto, nel quale la nostra moderna Weltanschauung di ispirazione prettamente naturalistica sembrerà rivoluzionaria, in un tentativo sistematico di mettere le cose seconde prime e le cose prime in nessun luogo.”

H. H. Price (1899–1984) filosofo britannico

da The Socratic, 1952; citato in Donald Nicholl, Il pensiero contemporaneo

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“Credere in una cosa ben nota è il modo migliore per non interrogarsi mai su di essa.”

Fabrice Hadjadj (1971) scrittore e filosofo francese

Mistica della carne

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“Anche in questo siamo uguali.
L'unica cosa che ci fa differenti è che tu, quando hai finito di parlare con loro, hai la possibilità di sentirti stanco.
Puoi andare a casa e spegnere la tua mente e ogni sua malattia.
Io no.
Io di notte non posso dormire, perché il mio male non riposa mai."

"E allora tu che cosa fai, di notte, per curare il tuo male?"

"Io uccido…”

Variante: Anche in questo siamo uguali. L'unica cosa che ci fa differenti è che tu, quando hai finito di parlare con loro, hai la possibilità di sentirti stanco.
Puoi andare a casa e spegnere la tua mente e ogni sua malattia.
Io no. Io di notte non posso dormire, perché il mio male non riposa mai."

"E allora tu che cosa fai, di notte, per curare il tuo male?"

"Io uccido...
Origine: Io uccido, pp.29-30

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“Era accaduto che Giovanni Tigani, la cui attività era quella di scippatore, si era impossessato di un'auto Vw "maggiolone" cabrio, a bordo nella quale Franco Giuseppucci custodiva un "borsone" di armi appartenenti ad Enrico De Pedis. Il Giuseppucci aveva lasciato l'auto, con le chiavi inserite, davanti al cinema "Vittoria", mentre consumava qualcosa al bar. Il Tigani, ignaro di chi fosse il proprietario dell'auto e di cosa essa contenesse, se ne era impossessato. Accortosi però delle armi, si era recato al Trullo e, incontrato qui Emilio Castelletti che già conosceva, gliele aveva vendute, mi sembra per un paio di milioni di lire. L'epoca di questo fatto è di poco successiva ad una scarcerazione di Emilio Castelletti in precedenza detenuto. Franco Giuseppucci, non perse tempo e si mise immediatamente alla ricerca dell'auto e soprattutto delle armi che vi erano custodite e lo stesso giorno, non so se informato proprio dal Tigani, venne a reclamare le armi stesse. Fu questa l'occasione nella quale conoscemmo Franco Giuseppucci il quale si unì a noi che già conoscevamo Enrico De Pedis cui egli faceva capo, che fece si che ci si aggregasse con lo stesso. La "batteria" si costituì tra noi quando ci unimmo, nelle circostanze ora riferite, con Franco Giuseppucci. Di qui ci imponemmo gli obblighi di esclusività e di solidarietà.”

Maurizio Abbatino (1954) collaboratore di giustizia e criminale italiano

dall'interrogatorio di Maurizio Abbatino, 13 dicembre 1992

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“La sicurezza del Paese e dei cittadini viene prima di ogni altra cosa.”

José Luis Rodríguez Zapatero (1960) politico spagnolo

Origine: Citato in Maurizio Stefanini, I numeri svelano l'ipocrisia di Zapatero sui clandestini, l'Occidentale; riportato in CarloPannella.it http://www.carlopanella.it/web/dett-art.asp?ID=68.

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“Non so cosa si prova a fare i ricchi, so quanto fa male l'invidia più la tua testa quando ce la picchi.”

Bassi Maestro (1973) rapper, disc jockey e beatmaker italiano

da Non sappiamo
Background

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“E non scherzo: chi ha mollato l'hip-hop per la famiglia ed il lavoro, non sa cosa si è perso.”

Bassi Maestro (1973) rapper, disc jockey e beatmaker italiano

da Fuori dal coro
L'ultimo testimone

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“L'unica cosa sicura è tenerli lontano | dalla nostra cultura.”

Giorgio Gaber (1939–2003) cantautore, commediografo e regista teatrale italiano

da Non insegnate ai bambini, n. 2
Io non mi sento italiano

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“[Su Alessandro Del Piero] Una carriera esemplare. Un esempio per i bambini. La cosa più bella che possa raggiungere uno sportivo: diventare esempio per i figli dei suoi tifosi.”

Fabio Caressa (1967) giornalista e conduttore televisivo italiano

Premiazione della Juventus campione d'Italia 2011/2012
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“Dopo una grande vittoria la cosa più difficile è non cedere agli ozi, non mettersi in poltrona con whisky e sigaro.”

Fabio Caressa (1967) giornalista e conduttore televisivo italiano

Inter-Anorthosis, 4 novembre 2008
UEFA Champions League

“La cosa che mi sorprende di Riquelme è che non ha mai paura di perdere palla. Può avere tre giocatori ad un metro e lui continua a palleggiare.”

Gialappa's Band trio di autori e commentatori televisivi e radiofonici

Argentina-Messico, 24 giugno 2006
Da Rai dire gol