Frasi su olocausto

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema olocausto, stato, dopo, volta.

Frasi su olocausto

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“Chi ascolta un superstite dell'Olocausto diventa a sua volta un testimone.”

Elie Wiesel (1928–2016) scrittore rumeno

Origine: Dall'intervista di Roberta Serdoz, I bambini ci aiuteranno a ricordare l'Olocausto, Il Bergamo, 27 gennaio 2007.

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“Dai tempi dell'Olocausto, con grande ignominia, il mondo ha fallito più di una volta nel prevenire o porre fine a dei genocidi, per esempio in Cambogia, in Ruanda e nell'ex Jugoslavia.”

Kofi Annan (1938–2018) 7º segretario generale delle Nazioni Unite

24 gennaio 2005; citato in Christian Rocca, Contro l'ONU, Linadu

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“La Regione Sicilia deve proteggere la propria immagine come gli ebrei d'America, che hanno la Lega anti-diffamazione. In Usa si guardano bene dalle speculazioni sull'Olocausto. Ma perché non raccontare la vera Sicilia, quella di Verga e Pirandello?”

Franco Zeffirelli (1923–2019) regista italiano

Origine: Citato in La Piovra anni '50 fa paura anche in TV https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1997/ottobre/05/Piovra_anni_paura_anche_Tv_co_0_9710052806.shtml, Corriere della Sera, 5 ottobre 1997.

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“Omicidio a sangue freddo e cultura non si escludono a vicenda. Se l'Olocausto ci ha dimostrato qualcosa, è che una persona può amare la poesia e comunque uccidere i bambini.”

Elie Wiesel (1928–2016) scrittore rumeno

Origine: Citato in Jeffrey Moussaieff Masson, Chi c'è nel tuo piatto?, traduzione di Nello Giugliano, Cairo editore, Milano, 2009, p. 109. ISBN 978-88-6052-218-4

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“Io credo che la verità sull'Olocausto ancora non sia completa e non tutto è venuto alla luce.”

Elio Toaff (1915–2015) rabbino italiano

Origine: Citazioni di Elio Taff, p. 7

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“Gandhi è stato indubbiamente il pacifista più influente del XX secolo. Il successo che ha riportato nel costringere l'impero britannico a ritirarsi dal subcontinente indiano ha fatto scendere il pacifismo dalle altezze dei precetti religiosi e gli ha dato nuova rilevanza politica. Un pacifismo di quel tipo richiedeva indubbiamente un tipo di coraggio da parte di chi lo praticava e costituiva un attacco diretto all'ingiustizia. […] tuttavia è chiaro che la politica della nonviolenza di Gandhi si può limitare soltanto ad una gamma limitata di conflitti umani. Faremmo bene a riflettere sul rimedio suggerito da Gandhi per l'Olocausto: egli credeva che gli ebrei si sarebbero dovuti suicidare in massa, in quanto tale atto "avrebbe reso il mondo ed il popolo tedesco consapevoli della violenza di Hitler". Potremmo chiederci cosa avremmo fatto in un mondo pieno di pacifisti dopo essere stato così "risvegliato": forse si sarebbe suicidato a sua volta? […] Quello di Gandhi era un mondo in cui altri milioni di persone sarebbero morte nella speranza che i nazisti un giorno iniziassero a dubitare della bontà del loro Reich. Ecco che ci troviamo di fronte ad una situazione paradossale: quando il vostro nemico non ha scrupoli, i vostri stessi scrupoli si trasformano in un'arma nelle sue mani.”

Origine: George Orwell, “Reflection on Gandhi”, in “The Oxford Book Essay”, s cura di J. Gross, Oxford University Press, 1949, p. 506
Origine: La fine della fede, p. 173

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“Adesso avvertimenti di diverso tipo segnalano un olocausto ambientale senza precedenti. Ma dov'è la vigilanza morale che potrebbe renderci più sensibili al nuovo modello di cambiamento ambientale? Ancora una volta, i leader mondiali cianciano, sperando che il pericolo si dissolva. Eppure oggi l'evidenza di una Notte dei cristalli ecologica è chiara come il suono di un vetro che s'infrange a Berlino.”

Origine: Now warnings of a different sort signal an environmental holocaust without precedent. But where is the moral alertness that might make us more sensitive to the new pattern of environmental change? Once again, world leaders waffle, hoping the danger will dissipate. Yet today the evidence of an ecological Kristallnacht is as clear as the sound of glass shattering in Berlin. Da Earth in Balance: Healing the Global Environment, Routledge, 2013, p. 177 https://books.google.it/books?id=FYfcAAAAQBAJ&pg=PA177. ISBN 1134038380

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“Sono stato vegetariano due volte. La prima è durata dal 2001 al 2008. La seconda è adesso e non smetterà.
Era l'aprile del 2010. In aeroporto acquistai Niente importa di Jonathan Safran Foer. Lo lessi tutto d'un fiato.
Safran Foer, da non vegetariano, fa una inchiesta sugli allevamenti industriali. Racconta in dettaglio come vengono ammazzati suini e bovini, tonni e polli. Si sofferma sulla vita a cui sono costrette le galline ovipare.
Fa menzione dettagliata del sadismo umano.
E poi racconta una delle nostre molte stranezze. Di come ci faremmo svenare per il nostro cane e di come non ci interessi nulla dell'olocausto quotidiano di animali non meno sensibili e intelligenti dei cani.
La domanda è: perché un maiale sì e un cane no? Perché riteniamo inaccettabili i coreani, che mangiano carne canina, e reputiamo normale crescere i figli con carne equina? Come è possibile commuoversi per un agnello visto alla tivù, o un piccolo cinghiale allo zoo, salvo poi mangiare voluttuosamente entrambi?
Lo so, tale dilemma ci porterebbe lontano. E molti di voi non condividono il mio approccio. Poche cose infastidiscono come i vegetariani convinti. Un po' perché sono pallosi e un po' perché toccano nervi scoperti: ci ricordano quanto siamo incongrui, ipocriti e sostanzialmente insensibili.
Non ho mai cercato di fare proseliti. Non parlo mai di questa scelta etica in pubblico. Però ne vado fiero.”

Andrea Scanzi (1974) giornalista e scrittore italiano

cap. 27
I cani lo sanno

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“[Su Django Unchained] La schiavitù in America non fu uno spaghetti western di Sergio Leone. Fu un olocausto. I miei antenati erano schiavi. Portati via dall'Africa. Onorerò la loro memoria.”

Spike Lee (1957) regista statunitense

Origine: Da Twetter; citato in Matteo Pervisale, Spike Lee contro Tarantino: no al western sugli schiavi https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2012/dicembre/27/Spike_Lee_contro_Tarantino_western_co_0_20121227_dbe81cf2-4fee-11e2-aac5-863e6e243a1a.shtml, Corriere della Sera, 27 dicembre 2012, p. 43.

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“Per dare una idea sintetica di quella lunga esistenza di dolori, il riportare qui alcuni brani di una lettera l'egregio sig. Speranza Mazzoni, già dal 63 scriveva al Popolo d'Italia, giornale repubblicano di Napoli, onde rammentare al paese i diritti del Morelli al risarcimento de' danni patiti, allorché il governo italiano, cui eransi lasciati i beni particolari e 24 milioni di risparmi dei Borboni, per indennizzare i prigionieri politici vittima del loro governo, offrivagli la ridicola somma di lire 34 al mese! Dopo aver riportato vari certificati di persone che attestano aver sofferto col Morelli e ricevuto da lui aiuti e protezione nel tempo della loro comune prigionia, il sig. Mazzoni dice: «Oltracciò son testimoni le carceri di Lecce — di Campi — di Manduria — di Taranto — di Mottola — di Gioia — di Casamassima — il castello di Bari — le carceri di Molfetta — di Barletta — di Canosa — di Cerignola — il centrale di Foggia— le carceri di Bovino — di Ariano — di Grotta Minarda — i criminali di Castel Capuano a Napoli — ì criminali di Avellino — le carceri di Baiano — di Marigliano — la Questura di Napoli — il bagno, le caserme e le carceri giudiziarie di Ponza — l'ergastolo del castello d'Ischia — i criminali di Aversa — il centrale di Santa Maria — la torre di Ventotene — luoghi infernali dove il Morelli passò immacolato dodici anni della sua giovinezza in olocausto alla libertà, all'unità, ed all'indipendenza italiana.”

Virgilio Estival (1835–1870) patriota e scrittore francese

Origine: Cenno critico e biografico, p. XIX-XX

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“Non ho mai sentito parlare di questo Olocausto: sono nata nel 1957.”

Melanie Griffith (1957) attrice statunitense

Origine: Citato in E Stallone vince la sua quarta "Pernacchia d'oro". Lo affianca la Griffith, "spia" che ignora l'olocausto https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1993/marzo/30/Stallone_vince_sua_quarta_Pernacchia_co_0_93033014743.shtml, Corriere della Sera, 30 marzo 1993, p. 33.

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“Il più vasto olocausto della storia… un miliardo di vittime… Parlo dell'aborto.”

Antonio Socci (1959) giornalista e scrittore italiano

Il genocidio censurato

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“Il tizzo acceso fin che arde fuma; | simile, o mesto amico, al nostro cuore | che in pianto si consuma | fin che arde l'amore. || Lascia dunque che s'alzi e che s'esali | questa nube di duol cotanto intenso; | essa abbraccia i tuoi mali | come grani d'incenso. || Sii in te stesso al par d'un vaso sacro | d'olocausto, di fede e di speranza; | vedi, il fumo pare acro, | ma il turibolo danza. || Non ispegner per tema o per ristoro | quell'incendio divin che ti fa egro, | non far che il carbon d'oro | si muti in carbon negro. || Anzi affronta gli spasmi ed il martiro, | cerca nell'ansia del tormento occulto | dopo il duol del sospiro | l'estasi del singulto; || troverai qualche vero. È la tempesta | esultazione a chi non sa temerla, | e sulla duna resta | dopo l'onda la perla. || Piangi, medita e vivi; un dì lontano | quando sarai del tuo futuro in vetta | questo fiero uragano | ti parrà nuvoletta. || *** || Oggi volli per te cantar la vita, | ma la dolce canzon sul metro mio | torna fioca e smarrita | per troppo lungo oblio. || Torva è la Musa. Per l'Italia nostra | corre levando impetuösi gridi | una pallida giostra | di poeti suicidi. || Alzan le pugna e mostrano a trofèo | dell'Arte loro un verme ed un aborto | e giuocano al palèo | colle teste di morto. || Io pur fra i primi di cotesta razza | urlo il canto anatemico e macabro, | poi, con rivolta pazza, | atteggio a fischi il. || Praga cerca nel buio una bestemmia | sublime e strana! e intanto muor sui rami | la sua ricca vendemmia | di sogni e di ricami. || Dio ci aiuti, o Giovanni, egli ci diede | stretto orizzonte e sconfinate l'ali; | ci diè povera fede | ed immensi ideali. || E il mondo ancor più sterile, o fratello, | ci fa quel vol di pöesia stupendo, | e non trovando il Bello | ci abbranchiamo all'Orrendo. || Dio ci aiuti! Su te sparga l'ulivo, | sparga la pace e le benedizioni, | sii sulla terra un vivo | felice in mezzo i buoni. || A me calma più piena e più profonda; | quella che splende nell'orbita d'una | pupilla moribonda, | mite alba di luna.”

Arrigo Boito (1842–1918) librettista italiano

A Giovanni Camerana., pp. 796-798
Origine: Citato in G. Baldi, S. Giusso, M. Razetti e G. Zaccaria, Dal testo alla storia dalla storia al testo , [Letteratura italiana con pagine di scrittori stranieri, Analisi dei testi e critica, vol III, tomo secondo, Dal Decadentismo ai giorni nostri, Storia del teatro e dello spettacolo a cura di Gigi Livio], Paravia, Torino, 1993. ISBN 88 395 0453 2

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“I nostri nipoti un giorno ci chiederanno: dove eravate durante l'olocausto degli animali? Cosa avete fatto contro questi orribili criminali? Non potremo una seconda volta accampare la giustificazione che non lo sapevamo.”

Helmut F. Kaplan (1952) filosofo austriaco

Origine: Citato dall'organizzazione animalista PeTA in una propria campagna su internet nel 2004; citato in Susann Witt-Stahl, Auschwizt non sta sul vostro piatto. Note critiche sul paragone tra olocausto e massacri animali http://www.liberazioni.org/articoli/Witt-StahlS-01.htm, traduzione di Marco Maurizi, Liberazioni.org.

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“Ma proprio, direi, guardi, che è il momento di fare le Brigate Internazionali come in Spagna, eh! E certo, perché lì c'è un regime fascista che sta sta distruggendo un popolo intero. In Spagna non era niente in confronto a questo: questo è un genocidio in atto, nazista, razzista, colonialista, imperialista, e qui ci vuole una resistenza […]. Contro gli Israeliani, che bombardano ospedali, cliniche private, bambini eccetera eccetera sparerei, certo; purtroppo non sono capace, ché non ho fatto il servizio militare, essendo figlio unico di madre vedova, però imparerei volentieri […]. Vado lì e combatto contro questi bastardi di Israeliani sionisti, che non hanno niente a che fare con gli Ebrei […]. Io sono a favore della libertà dei Palestinesi, che sono stati cacciati dalla loro terra e vengono distrutti, distrutti, genocizzati da questi qui con la scusa dell'Olocausto […]. Stanno facendo l'Olocausto al rovescio e stanno sterminando i Palestinesi, in tutti i modi […]. [Israele] È uno stato razzista dove c'è una minoranza perseguitata, maltrattata, tenuta senz'acqua, espropriata, murata via via, altro che democrazia, belli miei!”

Gianni Vattimo (1936–2023) filosofo e politico italiano

Origine: Durante la trasmissione radiofonica La Zanzara, 16 luglio 2014; audio disponibile su video.corriere.it http://video.corriere.it/vattimo-frasi-choc-israele-stato-canaglia/f68ba454-0d0f-11e4-b4c9-656e12985e4f

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“Sembra che il movimento sionista sia interessato ad aumentare le stime dei morti a causa dell'Olocausto per averne un maggiore tornaconto. Questo li ha portati ad enfatizzare questa stima [sei milioni] per conquistare la solidarietà dell'opinione pubblica internazionale. Molti studiosi hanno analizzato tale stima ed hanno raggiunto conclusioni sorprendenti, fissando il numero di vittime a poche centinaia di migliaia.”

Mahmūd Abbās (1935) politico palestinese

Citazioni di Abū Māzen
Origine: Dalla sua tesi di dottorato in storia svolta presso il Collegio Orientale di Mosca nel 1982 e intitolata "La connessione tra nazismo e sionismo, 1933-1945", pubblicata nel 1984 in arabo ad Amman in Giordania dall'editrice Dār Ibn Rush, Un primo ministro palestinese negazionista dell'Olocausto? http://www.wymaninstitute.org/articles/2003-03-denier.php, Rafael Medoff (The David S. Wyman Institute for Holocaust Studies)
Origine: Abu Mazen e l'Olocausto http://www.tomgrossmedia.com/mideastdispatches/archives/000032.html di Tom Gross

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“Se ora penso agli anni di allora, mi colpisce quanto poco ci fosse in realtà da vedere, quante poche immagini illustrassero la vita e la morte nei Lager. Conoscevamo di Auschwitz il portale con la sua scritta, i pancacci di legno a più piani, i mucchi di capelli, occhiali e valigie; di Birkenau l'entrata con la torre, i corpi laterali e il passaggio per i treni; e da Bergen-Belsen ci venivano le montagne di cadaveri trovate e fotografate dagli alleati al momento della liberazione. Conoscevamo alcune testimonianze di detenuti, ma molti libri apparvero subito dopo la guerra e vennero ristampati solo negli anni Ottanta, visto che nel frattempo non rientrarono nei programmi delle case editrici. Ora ci sono così tanti libri e film che il mondo dei Lager è ormai parte dell'immaginario collettivo che completa il mondo reale. La fantasia lo conosce ormai bene, e a partire dalla serie televisiva Olocausto e da film come La scelta di Sophie e soprattutto Schindler's list si muove anche in quel mondo. E non ne prende solo atto, ma integra e abbellisce. Allora la fantasia stentava a muoversi; riteneva che allo sgomento di cui era debitrice al mondo dei Lager non si confacessero le movenze della fantasia. Quelle poche immagini che doveva alle foto degli alleati e alle testimonianze dei detenuti, le ha poi guardate riguardate, fino a farne dei cliché.”

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“Prima dei bombardamenti, i Khmer Rossi erano stati una setta maoista senza base popolare. I bombardamenti fecero da catalizzatore. Quello che Nixon e Kissinger avevano iniziato, venne completato da Pol Pot. Kissinger non sarà sul banco degli accusati a Phnom Penh. Lui fa il consulente di Obama per la geopolitica. Né vi sarà Margaret Thatcher, e neppure un certo numero di suoi ministri e funzionari ora in pensione che, sostenendo segretamente i Khmer Rossi dopo che i vietnamiti li avevano cacciati, contribuirono direttamente alla terza fase dell’olocausto cambogiano.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

Variante: Prima dei bombardamenti, i Khmer Rossi erano stati un culto maoista senza base popolare. I bombardamenti fecero da catalizzatore. Quello che Nixon e Kissinger avevano iniziato, venne completato da Pol Pot. Kissinger non sarà sul banco degli accusati a Phnom Penh. Lui fa il consulente di Obama per la geopolitica. Né vi sarà Margaret Thatcher, e neppure un certo numero di suoi ministri e funzionari ora in pensione che, sostenendo segretamente i Khmer Rossi dopo che i vietnamiti li avevano cacciati, contribuirono direttamente alla terza fase dell’olocausto cambogiano.

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“Stava lavorando a un ennesimo libro sull'Olocausto. Questo, con dei tagli. (1981)”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

Effetti collaterali (Side Effects), In ricordo di Needleman

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