Frasi su affresco

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema affresco, grande, mondo, arte.

Frasi su affresco

Kaos One photo
Stefano Benni photo
Alberto Arbasino photo
Charles de Gaulle photo
Michail Bulgakov photo
Vittorio Sgarbi photo

“[Riferendosi al Cenacolo di Leonardo da Vinci] Quella cagata di affresco non lo si può danneggiare più di così, è già un fantasma.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

citato in Sgarbi: «L'unico danno l'ha fatto Leonardo» http://www.corriere.it/vivimilano/politica/articoli/2007/10_Ottobre/26/sgarbi_cenacolo.shtml, Corriere della sera, 26 ottobre 2007
Da interviste

Joseph L. Mankiewicz photo
Indro Montanelli photo
Gianni Clerici photo
Wim Wenders photo

“[Su Palermo Shooting e la città di Palermo] Qui ci sono le catacombe, la festa dei morti, un dipinto come Il trionfo della morte, un affresco che è stato come un enorme testo per il film. Io credo che una città possa avere un forte diritto alla morte solo se ha un forte rapporto con la vita.”

Wim Wenders (1945) regista tedesco

Origine: Citato in Antonella Lombardi, Al cinema "Palermo Shooting" la Sicilia e la vita secondo Wim Wenders http://livesicilia.it/2008/11/17/film-al-cinema-palermo-shooting-la-sicilia-e-la-vita-secondo-wim-wenders_313/, livesicilia.it, 17 novembre 2008.

“Buscaroli non è un "musicologo" professionista. È un vero storico, possiede quindi profondità e ampiezza di visione che all'altro manca quasi sempre; e ha una cultura generale, una conoscenza del mondo classico, una preparazione specialistica sull'arte figurativa e l'iconologia che pochi possono vantare. Eppure non lavora costruendo il "grande affresco", metodo che ti rende inevitabile il grande, talora il fatale, errore. Con pazienza rabbiosa rilegge le sterminate fonti.”

Paolo Isotta (1950–2021) critico musicale e scrittore italiano

Origine: Da Uno scrittore «bastian contrario», ma baciato dal successo https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2004/aprile/16/Uno_scrittore_bastian_contrario_baciato_co_9_040416036.shtml, Corriere della Sera, 16 aprile 2004, p. 37.

Federico Fellini photo
Giordano Bruno Guerri photo
Riccardo Scamarcio photo
Federigo Tozzi photo
Wim Wenders photo
Ezra Pound photo
Renato Mucci photo

“L'affresco de "La dolce vita" è grandioso e plasticamente esemplare: l'autore non si sofferma a descrivere la degradazione in cui versa l'aristocrazia e quella meno sintomatica dei tempi che emerge dalla "notte del falso miracolo", ma anche la degradazione su cui poggia il mito della donna-sesso e della "diva" e il mondo che li circonda (due fenomeni di isterismo collettivo, quelli del miracolo e della diva, che tanti punti hanno in comune).”

Guido Aristarco (1918–1996) critico cinematografico e sceneggiatore italiano

da Cinema nuovo, IX, 143, Milano, gennaio-febbraio 1960
Origine: Citato in Claudio G. Fava, I film di Federico Fellini, Volume 1 di Effetto cinema, Gremese Editore, 1995, p. 96 https://books.google.it/books?id=DNMSsPUpWnoC&pg=PA96. ISBN 8876059318

Pietro Pensa photo
Indro Montanelli photo
Ardengo Soffici photo

“Volendo assegnare una paternità ideale a Paul Cézanne, le grandi immagini di Michelangelo e di Eschilo apparirebbero fra le prime alla fantasia. Al pari del toscano, egli ha compreso la forza mistica che scoppia dalle cose mute, dai tronchi e dalle rocce; al pari del greco, ha sentito la potenza selvaggia che erompe dal cuore ingenuo del popolo, e queste due energie ha racchiuse nei suoi paesi e nelle sue figure. Così come la loro, la sua opera è un rozzo terreno, spoglio, pietroso, atroce, scorticato, dal quale sbocciano piante, fiori ed erbe, mestamente, castamente, con semplice spontaneità naturale. Per arrivare a suggerire pittoricamente delle immagini tanto solenni, è naturale che Paul Cézanne abbia dovuto sfrondare le sue fantasie e presentarle religiosamente, col solo magistero dello stile. Infatti il suo colore e il suo disegno sono agri, poveri e brutali. Nella sua pittura si riscontrano i conflitti cromatici che, per il primo, Masaccio suscitò realisticamente negli affreschi della cappella Brancacci al Carmine; ed anche le torsioni vigorose del Tintoretto. Senza legge, senza scrupoli, il suo stile accusa le asperità dei contorni degli esseri e di ciò che li circonda.”

Ardengo Soffici (1879–1964) scrittore italiano

da Scoperte e massacri, 1929
Origine: Citato in Stefania Lapenta, Cézanne, I Classici dell'arte, Rizzoli - Skira, Milano, 2003, pp. 183-188 e frontespizio. ISBN 88-7624-186-8

Leonard Woolley photo
Matteo Renzi photo
Théophile Gautier photo

“Si sarebbe detto un dio ibiocefalo, come se ne vedono negli affreschi funebri, confinato in un corpo di studioso in seguito a qualche trasmigrazione.”

Théophile Gautier (1811–1872) scrittore, poeta e giornalista francese

Origine: Il romanzo della mummia, p. 21

Diego Rivera photo
Herman Melville photo
Alessandro Piperno photo
Enzo Bettiza photo
Giovanni Morelli photo
Guido Menasci photo
Giovanni Morelli photo
Adolfo Venturi (storico dell'arte) photo