Frasi su fumetto

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema fumetto, grande, storia, personaggio.

Frasi su fumetto

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“Se pensi ad una cosa alle tre del mattino e poi ci ripensi l'indomani a mezzogiorno, arrivi a conclusioni diverse.”

Charles M. Schulz (1922–2000) fumettista statunitense

fumetto Striscia ‘Charlie Brown’

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“Vengo dai fumetti come Wolverine, | giro in una Punto, mica in limousine.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Ah Yeah Mr. Simpatia, n. 1
Pensieri scomodi

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“Da piccola ho letto una storia tipica di shojo manga ambientata nell'antico Egitto. Era una storia immaginaria, ma mi ha affascinata tanto, al punto che ho cominciato a leggere i libri veri sull'antico Egitto. I fumetti possono essere la porta d'entrata di qualsiasi mondo nuovo perché sono più facili da seguire grazie ai disegni.”

Keiko Ichiguchi (1966) fumettista giapponese

Origine: Da Keiko Ichiguchi: "Memorie di Iris" e "La Promessa dei Ciliegi" http://www.fumettodautore.com/magazine/autori-e-anteprime/4784-lintervista-r-keiko-ichiguchi-memorie-di-iris-e-la-promessa-dei-ciliegi, FumettoD'Autore.it, 24 novembre 2014.

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“Allora, regola numero 1, per essere un buon fumetto bisogna essere fighi.”

Giacomo Bevilacqua (1983) fumettista italiano

p 8
A Panda piace... fare i fumetti degli altri (e viceversa)

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“[Sull'Uomo Ragno] È il più umano tra i supereroi dei fumetti: con lui ci si può identificare e le sue debolezze lo rendono incredibilmente seducente. Batman è ricco sfondato, Superman è quasi intoccabile, Spider-Man invece è un adolescente qualsiasi per il quale ti viene da fare il tifo.”

Emma Stone (1988) attrice statunitense

Origine: Citato in Alessandra Venezia, Emma Stone: "Ho perso la testa per Spider-Man" http://www.iodonna.it/personaggi/interviste/2012/emma-stone-intervista-40741180141_2.shtml, Iodonna.it, 7 giugno 2012.

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“Non c'è fonte di umorismo più ricca e affidabile della mente di un bambino. Gran parte degli autori di fumetti, essendo infantili, lo riconoscono, anche se, nel momento in cui tentano di catturare la natura tumultuosa dei giovanissimi, falliscono e finiscono per creare bambini che non sono bambini, ma noiosissimi adulti in miniatura che fanno dell'umorismo. È sorprendente, ma la stragrande maggioranza degli autori di strisce comiche per bambini (compresi gli autori dei Cosby) dimostra di aver ben poco feeling e fiducia nella vera fonte della comicità che è l'infanzia in tutta la sua fascinosa spensieratezza. Questo non vale per Bill Watterson, che si è distinto, come del resto i suoi personaggi alquanto insoliti, Calvin & Hobbes. Watterson ce l'ha fatta, è riuscito a cogliere l'infanzia in tutti i suoi innumerevoli stati d'animo. Chiunque stia vicino a un bambino sa che la realtà per lui non esiste. La fantasia nel suo mondo è così facilmente raggiungibile e lontana dalla realtà quotidiana. Guardate i genitori di Calvin, che vivono nell'angoscia di cadere nei suoi tranelli mentre, in realtà, per Calvin non esistono neanche. Il bambino è il re e custode del suo fantastico regno, ed è molto selettivo nello scegliere i suoi compagni. Il fatto che il suo regno sia così esclusivo non fa che provocare il tentativo, da parte di molti grandi, di riconquistare la serendipità della giovinezza per recuperare ciò che è irrecuperabile. Pochi disperati si sforzano a tal punto da guadagnarsi un bel posto al Betty Ford Center [clinica per recupero alcolisti]. Gli altri, dotati di un pizzico di sensibilità in più, leggono Calvin & Hobbes.”

Garry Trudeau (1948) fumettista statunitense

dall'introduzione di Bill Watterson, Calvin and Hobbes, Comix, 1998. ISBN 9788881930432

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“Disegnare i fumetti e scriverli non è difficile, purché si scriva con squadra e compasso e si disegni col vocabolario”

Origine: Intervista durante Treviso Comic 1995. Video su YouTube https://www.youtube.com/watch?v=f05g26WPLg0

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“Scrivo fumetti perché il loro è un medium sperimentale, che mi permette di sconvolgere qualsiasi regola. Me l'ha insegnato quel genio di Alan Moore.”

Neil Gaiman (1960) fumettista, scrittore e giornalista britannico

dall'intervista di M. Giovannini, Ciak, giugno 2009

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“I fumetti di Capitan Futuro mi piacciono perché concernono il mondo di domani: tutto ciò che concerne il mondo di domani è interessantissimo.”

William Peter Blatty (1928–2017) scrittore, sceneggiatore e regista statunitense

Origine: Mi ricordo di te, p. 59

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“Sì, forse Tex mi ha assorbito un po' troppo, e la gente è portata a ricordarmi solo per questo. Però devo dire che il personaggio mi ha ripagato di tutto il tempo che gli ho dedicato.”

Aurelio Galleppini (1917–1996) fumettista italiano creatore di Tex Willer

citato in Renato Genovese, L'avventurosa storia del fumetto italiano. Quarant'anni di fumetti nelle mani dei protagonisti, Alberto Castelli Editore, 2009, p. 230

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“[Su V per Vendetta] La sceneggiatura è imbecille. Ci sono dei buchi di sceneggiatura così grossi che non sarebbero accettabili neppure in un fumetto di Tiramolla.”

Alan Moore (1953) fumettista e scrittore britannico

Origine: Citato in Alan Moore: questo non è il mio V http://www.fantascienza.com/magazine/notizie/5811/alan-moore-questo-non-a-il-mio-v/, Corriere della Fantascienza], 26 maggio 2005.

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“È anche ovvio che i personaggi a fumetti, una volta animati, perdono molte caratteristiche per acquisirne altre, trasformandosi quasi in tutt'altro.”

Silver (1952) fumettista italiano

Intervista a Silver http://www.inkonline.info/?p=233, Ink on Line, 2 marzo 1999

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“Cosa potevo fare, da grande? Le strade erano due. O donavo gli organi, o facevo il fumettista.
Il cuore l'aveva già preso mia moglie Caterina, il resto era da buttare.
Così ho fatto fumetti.”

Leo Ortolani (1967) autore di fumetti italiano, creatore di Rat-Man

Origine: Da "Welcome to The Rock!", Rat-Man: Vent'anni senza condizionale, ed. Panini Comics, aprile 2009, pp. 5-7.

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“In quasi mezzo secolo di carriera ho dipinto fumetti e puntini per soli due anni. Possibile che nessuno si sia mai accorto che ho fatto altro?”

Roy Lichtenstein (1923–1997) artista statunitense

citato in Corriere della sera, 25 gennaio 2010

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“[Sul fumetto Rat-Man] Iniziò sette anni fa, cercavo a ogni nuova uscita l'edicola esatta dove trovarlo e volevo rintracciare l'autore. Ancora adesso trovo geniale la sua ironia.”

Ambra Angiolini (1977) attrice, conduttrice televisiva e conduttrice radiofonica italiana

da Da Ambra a Cofferati «Mai senza i nostri eroi» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/settembre/30/Ambra_Cofferati_Mai_senza_nostri_co_9_090930013.shtml, Corriere della sera, 30 settembre 2009

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“Sono convinto che i fumetti non debbano solo far ridere. Per questo nelle mie storie trovate lacrime, rabbia, odio, dolore e finali non sempre lieti.”

Osamu Tezuka (1928–1989) fumettista, animatore e regista giapponese

Origine: Citato in Helen McCarthy, Osamu Tezuka: il dio del manga, traduzione di Fabio Deotto, Edizioni BD, 2010, quarta di copertina.

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“[Andrea Pazienza] Era il capostipite di una grande scuola che non ha avuto poi nessun allievo prediletto perché era inimitabile, un talento irripetibile.”

Roberto Benigni (1952) attore, comico, showman, regista, sceneggiatore e cantante italiano

Origine: Da un intervento durante la mostra antologica su Pazienza tenutasi a Roma, Complesso del Vittoriano, 16 settembre 2005; citato nella tesi di laurea di Antonio Vigliaroli, Andrea Pazienza. Protagonista del fumetto negli anni Settanta-Ottanta Università degli Studi di Parma, Anno Accademico 2004-2005.

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“Una storia appassionante unita a immagini splendide, Ego di Darwyn Cooke è senz'altro il debutto a fumetti pià esaltante dell'anno.”

Bruce Timm (1961) fumettista statunitense

Origine: Dalla quarta di copertina di Darwyn Cooke, Batman: Ego, traduzione di Francesco Argento, edizione italiana Play Press, maggio 2003

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“Decisi che se la polizia non riusciva a catturare i banditi, avrei creato io un individuo capace di farlo.”

Chester Gould (1900–1985) fumettista statunitense

cit. in Luca Raffaelli, Il mondo di Chester Gould in Dick Tracy, I Classici del Fumetto di Repubblica n. 60, ed. Gruppo Editoriale L'Espresso/Panini Comics, Roma, 2004, p. 9

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“Nonostante sia pop, ad analizzarla per bene la comicità di Ortolani è una lezione accademica: sul linguaggio, sul fumetto, sull'emozione e sui miti di oggi.”

Luca Raffaelli (1959) giornalista, saggista e sceneggiatore italiano

Origine: Da Metamorfosi di un bat-topo: è uno zombie un po' eretico, Il Venerdì, 11 novembre 2016, p. 100

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“Il lavoro di Bill Watterson ha qualcosa di mistico. Ciò che abbiamo di fronte non è una qualunque striscia a fumetti. Possiede quella particolare dimensione riconosciuta un tempo in Krazy Kat di George Herriman e, più tardi, in Pogo di Walt Kelly. Il che è stato, comunque, molto tempo fa: dopo di loro non c'è stato più niente di simile nel mondo del cartoon. Ora abbiamo Calvin & Hobbes. In questa striscia non ci sono personaggi finti o sdolcinati. Il ragazzino è decisamente e irresistibilmente pestifero. La madre e il padre (i nomi non sono necessari) vivono a fianco della loro discendenza chiedendosi con perenne e agitato stupore che cosa abbiano fatto per meritarsi un figlio del genere. Il bambino, da parte sua, vive per un buon 70 per cento del suo tempo in un mondo parallelo popolato dalle creature indicibili della sua fantasia, e per il resto del tempo in un mondo reale popolato da altre creature indicibili (la maestra, la bambina, il bullo). E trova scampo da questo secondo mondo rifugiandosi nel primo. E poi c'è il tigrotto di pezza. È un animo nobile e molto più intelligente del bambino, di cui, con sarcastica e affettuosa saggezza, tempera l'esuberanza. Ci sono un sacco di strisce a fumetti in giro, alcune buone, altre passabili, la maggior parte semplicemente roba di secondo piano. Tutti hanno il loro cast di personaggi, più o meno indovinati, tenuti insieme dal dialogo, a volte buono, a volte no. Sono pochissimi quelli che posseggono quella magia particolare che li fa reggere il confronto con il meglio del passato. Guardando al lavoro dei nostri due paragoni, Herriman e Kelly, possiamo vedere un connubbio tra sceneggiatura e segno grafico che si trova raramente al giorno d'oggi, la sensazione che le parole migliorino il disegno e che il disegno faccia lo stesso con il testo, che la fusione attentamente miscelata di questi due ingredienti possa creare quell'incanto che rivela il genio. Volete la magia? L'alchimista Watterson ha portato avanti un lavoro che, per acume, carattere e profondità, è portentoso in rapporto alla sua giovane età. Gli auguro lunga vita e possano i poteri della sua stregoneria non venir mai meno. Volete la magia? Questa è una raccolta di ricette dello stregone per trasformare della semplice carta e del semplice inchiostro in oro puro. Lasciate che umilmente vi presenti Calvin (il bambino) e Hobbes (il tigrotto). Questo libro è magico.”

Pat Oliphant (1935)

dalla prefazione di Bill Watterson, C'è qualcosa che sbava sotto il letto, Comix, 1997. ISBN 9788881930197

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“[Su Wolverine - L'immortale] Lo stesso Giappone, a prescindere dai film tratti dai fumetti, è diverso rispetto al resto del mondo. È un luogo ricco di storia, tradizioni e usanze che si contrappone a ciò che Wolverine rappresenta.”

Hugh Jackman (1968) attore australiano

Origine: Da Clip Esclusiva Extra 1 - Wolverine: L'immortale http://movieplayer.it/video/clip-esclusiva-extra-1-wolverine-l-immortale_16145/, Movieplayer.it.

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