Frasi su innovazione

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema innovazione, politico, grande, mondo.

Frasi su innovazione

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“Le innovazioni sartoriali di Spiffy erano leggenda e lui fu il primo a indossare i guanti sulla testa.”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

2004
Senza piume (Without Feathers), Origini dello slang

“Non è possibile fare delle innovazioni radicali con la presenza di truppe di occupazione. Il governo inglese e quello americano considerano il nostro Paese come un trampolino di lancio contro la Russia e hanno tutto l'interesse ad appoggiare i reazionari, loro eventuali alleati contro i comunisti. È vero. Noi abbiamo perso la partita. Ma le carte che avevamo in mano non ci permettevano di vincerla.”

Ernesto Rossi (1897–1967) politico, giornalista e antifascista italiano

da una lettera a Gaetano Salvemini, 16 aprile 1946
Variante: Non è possibile fare delle innovazioni radicali con la presenza di truppe di occupazione. Il governo inglese e quello americano considerano il nostro Paese come un trampolino di lancio contro la Russia e hanno tutto l’interesse ad appoggiare i reazionari, loro eventuali alleati contro i comunisti. È vero. Noi abbiamo perso la partita. Ma le carte che avevamo in mano non ci permettevano di vincerla. (da una lettera a Gaetano Salvemini, 16 aprile 1946)
Origine: Citato in Corrado Stajano, Gli impuniti del dopoguerra http://www.corriere.it/cultura/17_aprile_28/postfascismo-libro-saggio-davide-conti-einaudi-mussolini-97881fa0-2c24-11e7-a45f-5318c0275c1e.shtml, Corriere.it, 28 aprile 2017.

“Un mondo senza gli hacker sarebbe un mondo senza curiosità e innovazione.”

Jon Erickson (1977) esperto di sicurezza informatica

L'arte dell'hacking

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“La scelta di fare il prossimo G7 in Sicilia più che logistica è una scelta di politica culturale. Quale migliore terra della Sicilia che è la terra della bellezza, del volontariato, del medico Pietro Bartolo e dell'innovazione?”

Matteo Renzi (1975) politico italiano

Origine: Citato in Migranti, Ue: "Serve sostegno del G7". Renzi: "Il prossimo a Taormina, è scelta politica" http://palermo.repubblica.it/cronaca/2016/05/26/news/renzi_al_g7_porto_l_orgoglio_dell_italia_che_salvano_le_vite_umane_-140621889/, Repubblica.it, sezione Palermo, 26 maggio 2016.

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“Quando un'innovazione è troppo difficile da introdurre è segno che non è punto necessaria.”

Luc de Clapiers de Vauvenargues (1715–1747) scrittore e saggista francese

1923
Riflessioni e massime

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“Sono la passione e la curiosità a guidare l'innovazione.”

Dan Brown (1964) scrittore statunitense

da La verità del ghiaccio, 2005

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“(EN) Liberà, innovazione e convenienza: intervista a RMS”

Richard Stallman (1953) informatico e attivista statunitense, fondatore del progetto GNU

dicembre 2004

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“In tutti i paesi del mondo la ricerca vive di finanziamenti pubblici. Ci sono essenzialmente tre modi per assegnarli: criteri di opportunità politica, indici bibliometrici, o la peer review, la valutazione da parte dei pari, anonima e indipendente. Prima di assumere un docente, qualsiasi dipartimento chiederà cosa ne pensino i rappresentanti della sua disciplina sparsi per il mondo. Il capo del dipartimento manderà una ventina di e-mail ai più noti studiosi in quella disciplina, chiedendo loro di scrivere una o due pagine con una valutazione della ricerca e delle prospettive future del docente in esame, e una comparazione della sua ricerca con quella di altri studiosi della stessa età che insegnano in atenei dello stesso livello. E prima di decidere se pubblicare un lavoro, un direttore di rivista scientifica chiederà a dei referees esterni cosa ne pensano. Questi sottoporranno dei rapporti, con una valutazione dettagliata degli elementi di innovazione nel lavoro e di eventuali difetti, ed eventuali suggerimenti su come correggere questi ultimi. Il direttore della rivista deciderà quindi se accettare il lavoro, rigettarlo, oppure rimandarlo agli autori perché vi apportino modifiche, da far poi valutare nuovamente ai referees. Con questa procedura, le migliori riviste di ogni disciplina pubblicano meno del 10% dei lavori ad esse sottoposte. Infine, molti dipartimenti pagano per essere sottoposti periodicamente alla valutazione dei migliori colleghi di altri atenei che ne indichino i punti di forza e di debolezza.”

Roberto Perotti (1961) economista italiano

Origine: L'università truccata, p. 148

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“Il lavoro di Franz Cerami con Light your blue si inscrive nell'ambito di quelle porte d'arte globale su cui lavoro da anni. L' innovazione di questa installazione risiede nella sua capacità di sedurre il pubblico del web invitandolo a modificare l'opera d'arte da qualunque angolo del globo.”

Derrick de Kerckhove (1944) filosofo, sociologo e accademico belga

citato in Monumedia Festival - Borgo Light & Vision dal 20 ottobre al 6 novembre a Napoli http://www.chronica.it/2009/10/20/monumedia-festival-borgo-light-vision-dal-20-ottobre-al-6-novembre-a-napoli/, chronica.it, 20 ottobre 2009

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“Bisogna costruire, giorno per giorno, una vera politica dell'innovazione tecnologica nella giustizia non solo annunciata ma concretamente praticata, con una migliore utilizzazione delle risorse disponibili e su un rinnovamento procedurale basato su strumenti informatici avanzati di trattamento ed elaborazione dei dati giudiziari e processuali, e oggi strumenti informatici avanzati non significa costi elevati, al contrario.
Ogni giorno di più l'arretratezza sul terreno dell'innovazione nella giustizia si traduce in un passo indietro sul terreno dell'innovazione pubblica complessiva, e la schematicità di certe soluzioni sconta, a volte, anche la mancanza di una progettualità "di sistema" nel settore dell'informatica giuridica e giudiziaria rinunciando alle molte prospettive di interazione interna ed esterna (a cominciare dalla scarsa propensione di molti all'uso quotidiano ed efficace degli strumenti informatici disponibili o nella incapacità di individuare ed adottare caso per caso soluzioni informatiche in grado di porsi come "interfacce" condivise semplici e diffuse, ed il processo telematico costituisce forse un significativo banco di prova per i magistrati, ma anche per gli avvocati).
Ed in questo occorre allora un impegno diretto senza deleghe all'esterno cioè a uffici particolari o a referenti particolari, o mantenendo la consueta (e deleteria a mio modo di vedere) politica delloutsourcing. L'innovazione implica un impegno all'interno dei nostri uffici, un impegno locale e insieme globale, ma un impegno diretto e non una delega costante agli "specialisti".
E una politica dell'innovazione implica anche un completo ripensamento delle strutture dedicate: il sistema dei referenti distrettuali ha dieci anni, risente di un'articolazione rigida e inattuale e non ha dato molti risultati concreti o, meglio, non sono mancate esperienze innovative in qualche caso molto interessanti, ma esse non si sono tradotte in riferimenti generali.”

Giuseppe Corasaniti (1957) magistrato italiano

dall'intervento al XXIX Congresso della ANM, 2008; citato in Le proposte della Magistratura http://archivio.associazionenazionalemagistrati.it/media/71664/Atti%202008.pdf, archivio.associazionenazionalemagistrati.it

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“L'Iran imperiale disponeva di enormi risorse finanziarie che consentivano grandi innovazioni, in tutti i campi. Teheran era la meta obbligata di legioni di uomini d'affari occidentali, incolonnati come questuanti davanti ai ministeri, ansiosi di proporre prodotti e progetti. Non mi passò neppure per la testa l'idea che quel successo potesse condurre a un disastro. A ritorcesi contro lo scià fu l'eccessiva modernizzazione, compresa quella culturale. La precipitosa industrializzazione, pagata con i proventi petroliferi, non dette i frutti sperati. L'Iran non era competitivo sul piano internazionale e all'interno i consumi non erano sufficienti per mantenere le attività appena create. Si accentuò il declino dell'agricoltura, ferita da una riforma che, per volontà dello scià, aveva trasformato mezzadri e fittavoli in tanti proprietari troppo piccoli per sopravvivere. Così il distacco tra le città, gonfiate da popolazioni inurbate in gran fretta, e la società rurale era aumentato, ed era cresciuto in modo vertiginoso quello tra le classi beneficiate dalla pioggia petrolifera e quelle escluse, abbandonate a se stesse. Le campagne in favore dell'emancipazione femminile e dell'alfabetizzazione fecero emergere strati sociali subito assetati di libertà adeguate al loro nuovo status. Ma un apparato poliziesco severo, e spesso spietato, reprimeva quegli slanci suscitati dalle riforme. La monarchia non fu capace di gestire la modernizzazione (l'occidentalizzazione) che essa stessa aveva voluto. Non fu capace di rinunciare a un rigido autoritarismo che comprimeva la società civile in espansione.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Sulle strade di Teheran con la furia di un popolo http://download.repubblica.it/pdf/diario/31012004.pdf, la Repubblica, 31 gennaio 2004.

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“Vi sono alcuni valori di fondo che ne costituiscono l’ossatura e la chiave di lettura. Uno di questi valori è il pluralismo, che sostiene l’intero impianto della Costituzione, in conseguenza della scelta di porre la persona – ogni persona - al centro dell’azione dello Stato in tutte le sue articolazioni. Pluralismo nell’assetto dell’ordine istituzionale che presenta organi con diverse fonti di legittimazione e che svolgono funzioni differenti in modo autonomo e indipendente. Pluralismo nell’assetto della società civile, nel cui ambito sorgono e si affermano formazioni autonome di diversa natura e, tra queste quelle delle rappresentanze sociali: in queste formazioni, nel rispetto dei principi democratici, si manifesta l’esercizio di diritti inviolabili dei cittadini. Pluralismo nel dovere di assoluto rispetto della libertà dell’arte e della scienza; dell’autonomia delle università e delle altre realtà attraverso cui si esprimono. Pluralismo nella libertà riconosciuta al mondo dell’informazione e alle molteplici voci che ne costituiscono espressione; da salvaguardare perché rappresentano un presidio irrinunciabile dello Stato democratico. Pluralismo nella libera iniziativa economica che garantisce solidità, innovazione e ulteriore sviluppo al tessuto imprenditoriale che fa, tra l’altro, dell’Italia il secondo Paese manifatturiero d’Europa.”

Sergio Mattarella (1941) 12º Presidente della Repubblica Italiana

2018
Origine: Dall Intervento Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno con i Rappresentanti delle Istituzioni, delle Forze Politiche e della Società Civile https://www.quirinale.it/elementi/19730. Roma, Palazzo del Quirinale, 19 dicembre 2018.

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“Questi Viceré sono a uno a uno scolpiti e colpiti: sono arroganti ed ignoranti, in passato sapevano al massimo fare la firma, donna Ferdinanda tiene come un vangelo la prosa bolsa del Teatro genologico di Sicilia del Mugnòs, don Eugenio concepisce un Araldo Sicolo con ridicole innovazioni di ortografia e di fonetica, Ferdinando poi – figuriamoci, il Babbeo!”

è fulminato dalla lettura di Robinson Crusoe, che gli ha regalato il retorico don Cono Canalà, e il neodeputato duca d' Oragua non è in grado di articolare motto affacciandosi al balcone davanti alla folla che lo acclama. Una sola cosa resiste, nella caduta di ogni valore e nel conflitto universale degli interessi: la passione comune per la roba, l'orgoglio di appartenere a una casta e a un clan. (Sergio Campailla)
I Viceré, Citazioni sull'opera

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“Il femminismo è la sola vera novità in materia di politica sociale. Esistono precedenti a tutti i sistemi politici, salvo quello della eguaglianza dei sessi. Questa eguaglianza è la sola vera innovazione contemporanea, la sola innovazione integrale.”

Gaston Bouthoul (1896–1980)

Parte terza, La pianificazione demografica, Il femminismo è la sola vera novità in politica. Ed è possibile soltanto con la moderazione delle nascite, p. 271
La sovrappopolazione

“Questi Viceré sono a uno a uno scolpiti e colpiti: sono arroganti ed ignoranti, in passato sapevano al massimo fare la firma, donna Ferdinanda tiene come un vangelo la prosa bolsa del Teatro genologico di Sicilia del Mugnòs, don Eugenio concepisce un Araldo Sicolo con ridicole innovazioni di ortografia e di fonetica, Ferdinando poi – figuriamoci, il Babbeo!”

Sergio Campailla (1945) scrittore, saggista e critico letterario italiano

è fulminato dalla lettura di Robinson Crosue, che gli ha regalato il retorico don Cono Canalà, e il neodeputato duca d' Oragua non è in grado di articolare motto affacciandosi al balcone davanti alla folla che lo acclama. Una sola cosa resiste, nella caduta di ogni valore e nel conflitto universale degli interessi: la passione comune per la roba, l'orgoglio di appartenere a una casta e a un clan. (dalla prefazione a Federico De Roberto, I Viceré, BEN, 1995)