Frasi su sale
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“I tram tendono a rapire la signora che sale, lasciando a piedi il marito.”

Ramón Gómez De La Serna (1888–1963) scrittore e aforista spagnolo

Origine: Mille e una greguería, Greguería‎s‎, p. 91

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“Il sonno non è ai nostri ordini. È un pesce cieco che sale dagli abissi, un uccello che piomba dall'alto su di noi.”

Jean Cocteau (1889–1963) poeta, saggista e drammaturgo francese

Origine: La spaccata, p. 104

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“Il creatore d'arte sta, di giorno, come uomo, fra le grida della città, al sole; di notte, sale nella torre, sotto la luna. Di giorno, guarda il mondo nella sua contingenza; di notte, lo guarda in assoluto. Il momento primo è necessario. Il rinchiudersi nella torre, però, questo rappresenta la fase artistica. Cosicché l'artista è alternativamente appassionato e freddo, uomo ed Espero.”

George Călinescu (1899–1965) critico letterario, storico della letteratura, poeta, scrittore, italianista, accademico rumeno.

Origine: Dall'introduzione alla Storia della letteratura romena dalle origini fino ad oggi, citato in Mircea Popescu, Antologia della letteratura romena, in Letteratura universale, a cura di Luigi Santucci, vol. 34, Fratelli Fabbri Editori, Milano, p. 202, traduzione per George Călinescu di M. Popescu.

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“Mare infinito
Il mare oggi mi vede, il mondo gira con i suoi pianeti e stelle cosmiche accese da luci laser e scie di fuoco in un cielo spento da fontane di acqua di luce senza limiti nell'infinito eterno.
Un giorno vicino mi guarderai ma io non riuscirò più a vederti perché sarò anni luce da te.
Le prospettive dei progetti e cantieri eretti da palazzi vetrati di specchi creano cloni di individui che si riproducono di continuo e nuovi mondi si formano con città, mari, soli artificiali.
Passato presente futuro
Il centro del mondo con melodie di note vibrano lungo le orbite dell'infinito, accompagnati da scie di cavalli dorati e trasparenti delfini pesci, balene, elefanti sospesi nell'aria che galleggiano nel cielo in folli corse
Rivedo tutti dappertutto e alzo gli occhi al cielo portando in alto la terra e formano un paradiso gigante.
Volo leggero e non vedo più nulla e il pensiero volge è affonda tra i tuoi magnifici occhi che in rilievo manifestano gioia e sorrisi, un bagno caldo di emozioni spensieratezza tra la luce del tuo dolce sguardo che conquista ed attrae, perché spaziale e le tue orbite di energia fulminante corrono attorno ad emozioni trasparenti illuminando il desiderio.
Mi inondi di amore con tua aurea di pace e benessere sento i brividi quando il tuo sguardo mi scalda e lievito in alto proteggendo e assaporando la tua freschezza delicata che mi inebria
Sento vibrare la tua voce quando ti lascio e i sorrisi contagiosi che mi esaltano dentro quegli occhi profondi c'è un oceano di saggezza che corre via e mi sfuggono. Onde pacifiche di piacere da assaporare dolcemente senza fine e gustare il tuo profumo che si scioglie tra le mie labbra pallide
Tu plachi la mia sete come neve che si scioglie in bocca, con un sussurro, un suono che sale dentro me, fino in fondo per sentire la tua musica così soave attraversare il mio animo che inebriano il respiro fondendo il cuore con passione.

RUGIADA DI LACRIME
Dammi la forza di piangere perché mi celo in una rugiada di lacrime di verità, in questo fiume che sfocia nella ipocrisia dell'inganno, dammi il coraggio per uscire da compromessi e umiliazioni e di iniziare da dove non sono mai partito, cancellando tutto il presente perché il domani non esiste e il passato non ritorna, ma vive solo attraverso ai ricordi ormai irraggiungibili, che costruiscono la nostra vita in frammenti che non riconosciamo. Corro per raggiungere un obiettivo perso in partenza che non riesco più a vedere ma esiste, impedito dallo sconforto, e malvagità è una routine obbligata, non mi apre la mente per nuovi orizzonti e crollo travolto dagli eventi…
Si può ottenere indipendenza, autonomia nella libertà interiore fuori dagli schemi imposti e attendo quel viaggio per staccarsi da impedimenti forzati mentali che impediscono e limitano i pensieri e la capacità di creare la vita a cui si aspira e non quella degli altri tesi a rubarti la tua anima, creatività ed originalità. Ti vengo a cercare per parlarti, per curarmi attraverso il tuo spirito, candido che illumina il cuore e colora il buio attraverso occhi spenti da egoismo e subordinazione. Ti cerco al di sopra di tutto dove hai il potere di controllare con il vento e calore che emani la forza di un incantesimo tra giorno e notte giocando con il cosmo e nuotando immergendosi nel sole sciogliendo il ghiaccio della crudeltà. Ti cerco tra le nuvole che piangono la tua bontà di salvezza e accecato dalle guerre, doni pace correndo nelle orbite attorno all'infedelta'. Vivi in ogni cuore ma siamo morti dentro senza gratitudine. Ti cerco nel mare che crea la vita ma tu sei l'infinito incontaminato ma stringo ogni misera molecola che ti compone. Bevo il tuo nettare nella pioggia infinita. Ti trovo tra il canto dei passerotti e il volo di aquile lontane e in stormi migratori a caccia di sopravvivenza a causa di crudele polvere nera creata dal progresso. Sento l'erba e il profumo degli alberi che crescono formando linfa e non carbone. Ti raggiungo ovunque e ti sento dentro annulli le solitudini e i falsi amori. Uomini e donne sono il davanti e dietro alla medaglia ma un entità unica, espansa da una terra stanca e vecchia senza risorse. Ti ho trovato finalmente nelle mie riflessioni e pensieri o solitudini perché eri stato sempre nel mio cuore ma non ti sentivo e ti premevo in fondo come un fiocco di neve che diventa slavina nell'immensita' di una creazione effimera ma reale dove tutti calpestiamo le tue orme dorate e il denaro è sabbia che un alito di vento è di menzogne innalza e si perde attraverso onde di oceano che lottano contro un tempo assetato di successi e profitti di infelicità e che procede inizia ma finisce ogni giorno il suo lavoro. Il treno non aspetta mai è quel minuto poteva decidere il tuo destino quell'ora e i mesi che si susseguono segnano una vita che firmiamo noi e si ritrova in un progresso improvviso che ci travolge e ci rende schiavi. I binari della vita sono innalzati al cielo e quel treno è già partito con la sua folle corsa a non arrivare mai a destinazione…
Insegniamo ai sogni a ritornare bambini nell'intensità e nella speranza che il domani si fissi nel tempo quando raggiungiamo la felicità.

Amicizia
Scandendo il tempo, fermi frammenti unici ed irripetibili, dipingendo in autentica semplicità, tramonti che accendono scie di stelle in infinite emozioni. Accarezzando suoni di magistrali percorsi che allietano fiocchi di neve danzanti di fronte a concerti di fulmini energetici in impetuosi arrivi senza partenze. Dove termini gli spazi vuoti e crei un nuovo inizio, coperto da un cielo limpido che si rispecchia nel tuo impetuoso mare di allegria eterna proiettata in un domani già passato. Il volo avvolto tra ali dorati temperate dal tuo umore costante, in equilibrio, con sorrisi sempre annunciati che presentano una personalità piccante e carismatica si perde in pazienti sentimenti che giungono con dolcezza in questa valle, dispersa in monti crescenti che stuzzicano atmosfere vaganti. Palazzi di carta, immagini di ricordi si susseguono con terre rosse e colori di pareti che si ergono in oceani dove si sentono le tue melodie dei fiori che sbocciano e distinguono primavere fresche. Vedi le foglie trasportate da venti stagionali tiepidi e folli respiri agitati ma calmi. Annunci il tuo ritorno quando arrivi in un passaggio di orme tra boschi illuminati da petali fuggenti. Ora i sogni sono realtà nel protagonismo di fantasie che crescono in ognuno di noi
Un cuore irrefrenabile di vita essenziale e valore estremo gratificante con una pioggia di tesori argentati e cablati in ogni essenza che tocchi e rendi incantata.”

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“Ci hai minacciato di pagare un prezzo che pochi Paesi hanno mai pagato. Trump, questa è la lingua dei night club e delle sale da gioco.”

Qasem Soleimani (1957–2020) militare iraniano

Da un discorso rivolto a Trump a Hamedan
Origine: Citato in Iran, Soleimani a Trump: "Se tu inizi la guerra, noi la chiudiamo" http://www.ilgiornale.it/news/mondo/iran-generale-soleimani-trump-se-tu-inizi-guerra-noi-1558687.html, Ilgiornale.it, 27 luglio 2018.

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“Siamo fiori cresciuti sotto un temporale | con le radici forti in un campo di sale.”

Coez (1983) Cantautore italiano

da Jet, n. 7
Niente che non va

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“Mettiamoci d’accordo, | quanto vorrai costare? | Molti costano poco. | La libertà col sale.”

Filippo Gatti (1970) cantautore, musicista e produttore discografico italiano

da Requiem per i grandi numeri, n.5
Tutto sta per cambiare

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“Sale della terra e luce del mondo.”

Angelo Bagnasco (1943) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

Il sale ci spinge a incarnarci negli ambienti dove viviamo; la luce ci ricorda che dobbiamo stare dentro al mondo ma anche davanti al mondo, visibili. Questa posizione non è comoda!
Dal magistero episcopale, Sei una lampada che rischiara?

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“Chi non ha più spalle sale alle stelle.”

Henri Michaux (1899–1984) scrittore, poeta e pittore belga

Tranci di sapere

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“Qui il tempo è dei giorni | che passano pigri | e lasciano in bocca | il gusto del sale.”

Gino Paoli (1934) cantautore e musicista italiano

da Sapore di mare, lato B, n. 1
Basta chiudere gli occhi

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?

“Sì, era il 1949. Come ci sono arrivato. È come conoscere uno essere umano. Accade così che ho sempre avuto una preferenza - poiché tutti hanno pregiudizi e preferenze - per il quadrato come forma in preferenza per il cerchio come forma. E ho saputo da molto tempo che un cerchio mi illude sempre non dirmi se è fermo o no. E se circola un cerchio non lo vedi. La curva esterna ha lo stesso aspetto se si muove o non si muove. Quindi il quadrato è molto più onesto e mi dice che è seduto su una linea dei quattro, di solito orizzontale, come base. E sono anche giunto alla conclusione che la piazza è un'invenzione umana, il che la rende solidale. Perché non lo vedi in natura. Dato che non vediamo i quadrati in natura, ho pensato che fosse fatto dall'uomo. Ma mi sono corretto. Poiché i quadrati esistono nei cristalli di sale, il nostro sale quotidiano. Lo sappiamo perché possiamo vederlo al microscopio. D'altra parte, crediamo di vedere cerchi in natura. Ma raramente precisi. Maturo, a quanto pare, non è un matematico. Probabilmente non ci sono nemmeno linee rette. Soprattutto da quando Einstein afferma nella sua teoria della relatività che non esiste una linea retta, Rod sa se ci sono o no, io no. Mi piace ancora credere che il quadrato sia un'invenzione umana. E questo mi solletica. Quindi, quando ho una preferenza per questo, posso solo dire che mi scusi.”

Josef Albers (1888–1976) pittore ed educatore statunitense di origine tedesca

“Cammino Senza Di Te

È già tardi, in questi fili 
di giorni sbiaditi senza sale, 
che al mio fianco lentamente camminano in silenzio a farmi ombra, 
senza ascoltare il cuore che piange, 
senza un sorriso a illuminarmi il viso, una carezza a scaldarmi la pelle, 
senza parlarmi di te e dei tuoi occhi, 
di quanto manchino in queste ore! 
Ormai cammino con il mio riflesso 
tra le tue preferite vie in fiore 
nei giorni d'estate, 
e le strade deserte d'inverno 
sotto la neve che imbiancava. 
La primavera era la tua festa 
nei campi d'ulivo, seduta sulla panca, 
paziente restavi a osservarla. 
L’autunno, la tua malinconia, 
tingeva di giallo e bronzo 
le foglie rosse del nostro giardino, 
e in ogni ricordo che scrivevi, 
per restituirlo alla sensibilità 
del cuore tra le pieghe dell'anima, 
c'era il timbro del sentimento. 
E in quei tramonti senza un perché, 
le tue cantilene sui tuoi gioielli 
più preziosi che sfoggiavi 
con orgoglio, i nostri splendidi figli, 
appesi al futuro che tesse in segreto 
i loro destini a noi sconosciuti,
che nelle notti tra le tue preghiere, 
nelle tue lacrime imprigionate, 
una luce di purezza d'animo, 
erano speranza sul tuo volto sincero! 
Oh cara, stanchi e tristi, senza respiro 
di felicità a lasciarci volare
sull'oceano d'amore,
i miei passi vagabondi seminano vento di tempesta dietro di me, 
senza rumori di rassegnazioni. 
Ti sei vestita di perle d'anima 
per addormentarti, ormai matura 
nei tuoi anni di spine e vittorie, 
nelle braccia del sonno eterno, 
verso la valle della libertà eterna. 
E io qui, ancora in questa giungla 
del tempo che squarcia e rattoppa ferite sul cuore che brucia sempre, 
soltanto questo amore nel mio petto. 
Amore mio, fedele colomba bianca, 
le tue ali sono le mie lacrime, 
ma il ricordo della tua essenza 
è la coltre che scalda l'anima 
nel fiore d'amore per te, 
che sulla tua tomba 
di freddo marmo adagio piano 
per non farti mancare mai 
il frastuono in tormenta d'amore 
nel sacrificio del silenzio rotto 
in ogni petalo che appassisce,
ma rinsavisce nell'eterno cielo 
nelle tue mani che un giorno rivedrò. 

Laura Lapietra ©”