Frasi su squadra
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“Il problema è la spaventosa incultura sportiva che esiste in Italia anche da parte di persone come lei [riferito ad un radioascoltatore] e questa è la cosa avvilente, no, di tutto quello che alla fine si può ricavare. Perché, avendo negli occhi oltretutto anni e anni di arbitraggi in cui, davvero, per le squadre piccole contro le grandi non ce n'era, né in casa né fuori, in cui partite come quelle venivano raddrizzate a favore della big in modo completamente diverso con quello di oggi, non cogliere che invece se oggi accade per una somma di concause in cui c'entra la fatalità, c'entra il talento superiore degli uomini della grande squadra, c'entra l'errore che l'uomo della piccola squadra, nella fattispecie il portiere, fa e c'entra, per una parte minima, l'incidenza decisionale della parte arbitrale, è veramente avvilente, ma fotografa esattamente un paese che vive e campa esclusivamente di moviola. […] se un giorno vuole che facciamo un'inchiestina su come viene vissuto il calcio nel resto d'Europa, lei potrebbe toccare con mano che questo episodio minimo, insignificante e inesistente, sui cui è stato costruito un castello, nel resto d'Europa nemmeno sarebbe stato citato, nemmeno ci avrebbero pensato perché, superato Chiasso, o superato Ventimiglia e o superato il Brennero, non c'è quello strumento [la moviola], che potrebbe essere uno strumento anche culturale ma che in Italia è usato soltanto in maniera deteriore e su cui soltanto si specula. Quello strumento non c'è e dalle altre parti vivono il calcio leggermente meglio che da noi.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

11 gennaio 2010

“Da noi, per una serie di ragioni che fanno capo a uno staterello piazzato proprio nel centro della capitale, è invece prassi ormai consolidata santificare anche calcisticamente la ricorrenza pasquale, anticipando il campionato al sabato. Che da un lato è una bazzecola rispetto, come dire, ad altri oneri condominiali: dall'altro una buona idea dal punto di vista familiare. È qui, a questo punto della storia che si inserisce la straordinaria abilità manageriale del governo del pallone. Come? Ma è semplice. Piazzando esattamente a metà della settimana di Pasqua una bella serata infrasettimanale, tre giorni dopo il turno precedente e a meno di altri tre (mercoledì si gioca alle 20,30, sabato alle 15 con l'eccezione serale di Inter-Juventus) da quello successivo. È vero che le società di serie A vivono, o sopravvivono, di diritti televisivi e gli incassi al botteghino rappresentano salvo rare eccezioni poco più dell'argent de poche. Ma è anche vero che una serata di campionato come quella di domani sembra studiata apposta per tornare a far scendere la già non esaltante media di spettatori. Che è sì risalita a circa 22 mila unità a partita, dalla fossa delle Marianne della scorsa stagione. Ma resta sideralmente lontana dal resto dell'Europa calcistica che conta dove pure, come si è visto, la presenza della pay tv non è meno ingombrante e condizionante. […] Al di là del versante demenzial-logistico, ci sarebbe anche un aspetto tecnico da considerare. Più gli impegni sono ravvicinati e meno bene si gioca, più le squadre sono in debito di recupero psicofisico e più sale l'agonismo, più si picchiano e meno spettacolo si vede. Piaccia o meno a chi vende il prodotto, la quantità è nemica della qualità anche nel calcio. Ma il motto di chi ce lo somministra è: purché respiri. Il calciatore, il tifoso, il telespettatore.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

18 marzo 2008

“Non so quanto la tv australiana avesse investito sul mondiale 2006, né come abbia reagito a un'eliminazione all'ultimo secondo dell'ottavo di finale, per un calcio regalato da un arbitro spagnolo a un terzino italiano colto da svenimento. Ma scommetterei in maniera più elegante, e più sportiva, di quella che la Rai scelse di cavalcare nell'infausto 2002 coreano. […] Durò un paio di giorni, per la verità, anche lo scarico di responsabilità da parte della squadra, sotto forma di tiro al bersaglio dell'arbitro Moreno. Ma poi, salvo qualche eccezione, il comune senso del pudore, prima ancora del fair play, riprese il sopravvento e si cominciò a riconoscere che se gli arbitraggi rassicuranti, oltre che davvero imparziali, sono oggettivamente diversi, ancor più diverse sono le congiure. Quando una squadra deve perdere, secondo quanto cercarono di farci credere [I giornalisti RAI], non arriva a giocarsi due match-ball come quelli di Vieri e Gattuso a pochi minuti dalla fine. La fermano prima, alla maniera di Aston in Cile. La Rai invece, impavida, andò avanti per settimane. E più passavano i giorni, più grosse le sparava. Sino a quella, davvero memorabile, dell'azione per danni alla Fifa. Il presupposto era, ovviamente, che Byron Moreno fosse il braccio armato di Blatter, investito della missione di far andare avanti, a qualunque costo, la squadra di casa. In buona sostanza, tuonò con supremo sprezo del ridicolo un avvocato dell'ufficio legale della Rai, chiederemo a Zurigo il rimborso totale di quanto è stato pagato per i diritti, cioè settanta milioni di euro, il rimborso delle spese di produzione per la trasferta in Corea e Giappone, e i danni derivati dalla caduta negativa della pubblicità. Mancavano giusto un paio di divisioni da ammassare al confine di Chiasso. I programmi sportivi dedicati al mondiale, che ovviamente continuava, amplificarono i toni, e più di un quotidiano cadde in tentazione. Si arrivò a leggere che la causa avrebbe fatto giurisprudenza a livello mondiale, al pari della sentenza Bosman: quando l'unico rimando possibile era, con tutta evidenza, a capitan Fracassa. […] La sera del 9 gennaio 2003, Raidue portò nei propri studi in esclusiva mondiale nientemeno che il famigerato Byron Moreno. E a chi affidare la faccia? A Enzo Biagi no, perché era già in vigore l'editto di Sofia, a Minoli nemmeno, Tosatti forse aveva un impegno. Sicché prese in prestito da Sky, senza alcun diritto di riscatto, l'intramontabile José Altafini. Civile la conversazione. Ma inserita nell'ambito di uno show dal titolo Stupido Hotel, mai come in quel caso un nome una garanzia. Così l'arbitro ecuadoregno entrò in scena dalla porta girevole con una valigetta piena di soldi, rispose punto per punto alle domande non proprio asfissianti dell'intervistatore, concluse argomentando sottilmente che quella sera a Daejon era stata l'Italia, non lui, a sbagliare la partita, e fu congedato da un simpatico gavettone sulle note del coro del Nabucco: che per una rete in quota Lega rappresentava, con tutta evidenza, l'inno nazionale. Una serie di interpellanze parlamentari non riuscirono a chiarire né la ragione di quella straordinaria partecipazione, né l'entità del compenso ricevuto da Moreno, dall'ordine comunque di alcune decine di migliaia di dollari. Fatto sta che, grazie alla sportività della Rai, l'ex nemico pubblico numero uno ebbe l'opportunità di dimostrare che i buffoni, semmai, erano altrove. E il cerchio finalmente si chiuse.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

cap. La cultura della sconfitta

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“Juventus, Juventus, | la squadra dei grandi sei tu | che non tramonta più.”

Corrado Corradino (1852–1923) critico letterario, storico dell'arte e poeta italiano

Inno del Foot-Ball Club Juventus (1915)

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“Per chi si fosse sintonizzato ora la partita che state vedendo fra una squadra con la divisa gialla e una con la divisa azzurra non è Brasile-Empoli ma Australia-Italia.”

Gialappa's Band trio di autori e commentatori televisivi e radiofonici

Italia-Australia, 26 giugno 2006
Da Rai dire gol

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“Dico a tutti gli interisti che mi seguono che spero capiscano la mia scelta. Ho dovuto lasciare l'Inter per problemi interni. La vita però deve continuare, questa è la vita di un calciatore. Sono comunque orgoglioso di aver fatto parte di una squadra che ha riportato la Champions all'Inter dopo 49 anni, ora sarò alla Juve come ho indossato per tre anni la maglia nerazzurra. Sono contento della nuova fase della mia vita.”

Lucimar Ferreira da Silva (1978) calciatore brasiliano

Citazioni di Lúcio
Origine: Dal suo profilo ufficiale di Twitter; citato in La vita continua, parola di Lucio: "Via dell'Inter per problemi interni, ma sono contento di aver fatto parte del gruppo Champions" http://www.goal.com/it/news/2/serie-a/2012/07/18/3250343/la-vita-continua-parola-di-lucio-via-dellinter-per-problemi, Goal.com, 18 luglio 2012.

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“L'Inter, un sogno: non potete neanche immaginare quanto questa squadra sia amata e seguita all'estero. L'Inter è un sogno per tutti, ma in Sudamerica ancora di più: da quando si è bambini si guardano le partite dell'Inter.”

Álvaro Pereira (1985) calciatore uruguaiano

Origine: Citato in Pereira: "Inter, sogno sudamericano" http://www.inter.it/aas/news/reader?L=it&N=59104&stringa=pereira, inter.it, 24 agosto 2012.

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“Così il 10 giugno, quando si decise che era venuto il momento di riprendersi le piazze, ci si aspettava il solito schieramento di granatieri, la familiare, compatta macchia azzurra fitta di sguardi corrucciati, più le sei nuove unità antisommossa inaugurate un paio di mesi prima e alle quali la mitologia studentesca giù attribuiva poteri straordinari e molteplici, fra cui quello di sputare lacrimogeni, getti d'acqua, vernice, pallottole blindate, pallottole comuni, scoregge e inni nazionali, quello di far suonare sirene assordanti, di vederci al buio grazie ai raggi infrarossi, di investire con le camionette i più distratti e di essere completamente invulnerabili alle molotov. E infatti eccole là, schierate in cerchio tutt'attorno al Casco de Santo Tomàs, le sei squadre antisommossa nuove di zecca, grigioazzurre e verde oliva. C'erano anche un paio di battaglioni di granatieri, rinnovati nel corso degli ultimi tre anni con un nuovo afflusso di giovani contadini senza terra di Puebla, di Tlaxcala, di Oaxaca, venuti a riempire i buchi lasciati dai disertori del '68, ormai svezzati dall'inevitabile abbrutimento iniziale e che già cominciavano ad assaporare il piccolo potere, la piccola impunità dell'uniforme; vaccinati con le prime iniezioni della grossolana ideologia secondo cui gli studenti sono contro la Vergine di Guadalupe, il comunismo vuole rovinare il Messico e cancellare il ricordo dei Piccoli martiri, e noi siamo l'ultimo baluardo della patria; eccoli là, a cercar di nascondere la loro paura sotto la nostra paura.”

Paco Ignacio Taibo II (1949) scrittore spagnolo

cap. 8, p. 92
Niente lieto fine

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“[Nel 2013] La squadra non era così sbagliata, solo che abbiamo avuto per tanto tempo un allenatore perdente [riferendosi a Gian Piero Gasperini] che ci ha messi in questa situazione. Ma il passato è passato, guardiamo al futuro.”

Maurizio Zamparini (1941) imprenditore italiano

Origine: Citato in Ora che il Palermo è tornato in corsa per la salvezza, Zamparini individua il colpevole del tracollo: "Gasperini è un perdente" http://www.goal.com/it/news/2/serie-a/2013/04/15/3905543/ora-che-il-palermo-%C3%A8-tornato-in-corsa-per-la-salvezza?source=breakingnews&ICID=HP_BN_2, Goal.com, 15 aprile 2013.

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“La Juve, il sogno della mia vita. La sognavo davvero. Perché io, che portavo all'occhiello il distintivo bianconero, avevo in quegli anni un solo desiderio: giocare una partita di serie A con la maglia bianconera.
Me ne sarebbe bastata una, ero sicuro, per essere felice per sempre. È andata meglio: in campionato ne ho giocate 444.
Ho fatto la mia parte senza sacrifici.
Perché ho dato quello che avevo dentro. Sono un uomo felice.”

Giampiero Boniperti (1928) dirigente sportivo, politico ed ex calciatore italiano

sulla sua carriera da giocatore nella squadra torinese da 1947 al 1961
Origine: Citato in Giampiero Boniperti, Enrica Speroni, Una vita a testa alta. Cinquant'anni sempre e solo per la Juventus, Biblioteca Universale Rizzoli, 2003 ISBN 88-1710-685-2.

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“Quando abbiamo giocato per la prima volta la Champions League loro [la Juventus] erano la squadra migliore, loro erano quelli che aspiravamo a essere.”

Ryan Giggs (1973) calciatore britannico

citato su manutd. com (versione inglese), 2 agosto 2008

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“La Juventus rispecchia il mio modo di pensare e vivere, Nonostante giocassi in una delle squadre più forti del mondo, la caratteristica dominante era il low profile: non eccedere nell'entusiasmo, non esagerare, nel bene e nel male.”

Gianluca Pessotto (1970) dirigente sportivo e ex calciatore italiano

Origine: Citato in Tiziana Bottazzo, Pessotto, dolore e rinascita, la partita più importante http://www.gazzetta.it/Libri/Primo_Piano/2008/Pessotto.shtml, Gazzetta.it, 5 maggio 2008.

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“Conte sembra Al Pacino in Ogni maledetta domenica: le sue parole alla squadra hanno gasato anche me.”

Gennaro Gattuso (1978) calciatore italiano

Origine: Citato in Paolo Menicucci, Nedvěd: grinta Conte e classe Del Piero http://it.uefa.com/memberassociations/news/newsid=1783496.html, Uefa.com, 12 aprile 2012.

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“La Juve è qualcosa di più di una squadra, non so di­re cosa, ma sono orgoglioso di farne parte.”

Gaetano Scirea (1953–1989) calciatore italiano

Origine: Citato in Guido Vaciago, Storiche citazioni di juventini veri http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2009/12/02-47339/Storiche+citazioni+di+juventini+veri+-+COMMENTA, Tuttosport.com, 2 dicembre 2009.

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“[su José Mourinho] È un tecnico che ha nel dialogo il punto di forza. Gli piace lavorare su ogni piccolo dettaglio, dà una personalità forte alla squadra. È un grande allenatore. In conferenza stampa ha un tono forte ma lui se lo può permettere.”

Esteban Cambiasso (1980) calciatore argentino

Origine: Citato in Cambiasso: Inter, vogliamo continuare a vincere http://www.inter.it/aas/news/reader?N=52080&L=it, Inter.it, 26 marzo 2011.

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“Quando ero presidente del Como avemmo Messi per un provino. Aveva 15 anni e lo scartammo. […] Avere uno come lui è come avere mezza squadra. E poi avremmo sistemato i bilanci per trent'anni.”

Enrico Preziosi (1948) imprenditore e dirigente sportivo italiano

da Sky Sport24; citato in Preziosi racconta quando il suo Como scartò Messi http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=28089&sez=HOME_SPORT&npl=&desc_sez=, ilmessaggero.it, 7 aprile 2010

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“[…] un tempo erano gli imprenditori come Berlusconi, De Laurentiis, Moratti o Della Valle ad acquistare squadre di calcio per fare affari e conquistarsi il bene della gente, oggi anche la Camorra segue la stessa strategia con club medio piccoli o facendo passare l'immagine di essere in contatto con i grandi delle squadre di serie A.”

Raffaele Cantone (1963) magistrato italiano

Origine: Citato in Alessandro Da Rold e Luca Rinaldi, La mafia nel calcio, per avere più potere e riciclare http://www.linkiesta.it/it/article/2015/03/01/la-mafia-nel-calcio-per-avere-piu-potere-e-riciclare/24879/, Linkiesta.it, 1° marzo 2015.

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“[Per me la Juve è] Zidane, Trezeguet, Nedved. Talento, classe, disciplina, senso di squadra.”

Paul Pogba (1993) calciatore francese

Origine: Dall'intervista di Emanuela Audisio, "Una lunga sfida alla solitudine. Ecco il segreto del mio calcio" http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/juventus/2014/01/02/news/podgba-74959932/?ref=search, Repubblica.it, 2 gennaio 2014.

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“Questo tipo d'ambiente non è assolutamente nuovo per me, ho già lavorato in una squadra di estrazione latina come il Porto e questa è la nostra passione. La gente latina trasmette emozioni.”

José Mourinho (1963) allenatore di calcio e calciatore portoghese

Inter (2008-2010)
Origine: Citato in Mourinho: "Miglioriamo di giorno in giorno" http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Squadre/Inter/Primo_Piano/2008/07_Luglio/26/nourinhocontento.shtml, Gazzetta.it, 26 luglio 2008.

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“Diventare l'allenatore del Manchester United è un onore speciale. È un club conosciuto e ammirato in tutto il mondo, c'è una mistica e un fascino che nessun altro club può eguagliare. Ho sempre sentito una certa affinità con l'Old Trafford al quale sono legato da alcuni importanti ricordi della mia carriera. Ho sempre avuto anche un bel rapporto con i tifosi dello United e non vedo l'ora di essere il loro allenatore e godermi il loro magnifico sostegno negli anni a venire […]. Mi sento bene, arrivo nel giusto momento della mia carriera per allenare una squadra come lo United. Bisogna essere preparati per guidare club come lo United, essere i migliori allenatori, e io sono pronto. Penso che si possa guardare al nostro club attraverso due prospettive. Una è considerare gli ultimi tre anni, l'altra la storia del club. Preferisco dimenticare le tre stagioni passate, e concentrarmi sulla storia di questo immenso club. I tifosi si aspettano che dica che voglio vincere, i giocatori vogliono sentirmelo dire, penso che possiamo davvero riuscirci.”

José Mourinho (1963) allenatore di calcio e calciatore portoghese

Manchester United (2016-2018)
Origine: Durante un'intervista rilasciata alla tv ufficiale del club; citato in Manchester United, ufficiale Mourinho: "Un onore speciale essere qui" http://www.repubblica.it/sport/calcio/esteri/2016/05/27/news/manchester_united_mourinho_e_il_nuovo_allenatore-140708214/, Repubblica.it, 27 maggio 2016.

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“[…] i tifosi riconoscono il suo spirito da combattente, la sua voglia di vincere e soprattutto il contributo che garantisce al gruppo. Mario è un uomo squadra, ma soprattutto un attaccante top: è fortissimo nel gioco aereo, aggressivo ed è anche un buon finalizzatore.”

Ante Čačić (1953) allenatore di calcio croato

Origine: Dall'intervista di Filippo Cornacchia, Il ct della Croazia: «Juventus, Mandzukic ala? No, guerriero!» http://m.tuttosport.com/notizia/calcio/serie-a/juventus/2017/02/03-20979638/il_ct_della_croazia_mandzukic_ala_no_guerriero_/, Tuttosport, 3 febbraio 2017.

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“Sono fiducioso, perché se lo scorso anno questa squadra si è salvata negli ultimi due mesi vuol dire che ha una resistenza fantastica: perché non potremmo continuare a correre? Il Leicester è come Forrest Gump. Anzi vi do il titolo qui: il Leicester è Forrest Gump!”

Claudio Ranieri (1951) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Dall'intervista allIndependent; citato in Daniere Alfieri, Ranieri: "Leicester è Forrest Gump. Nel 2010 l'Inter..." http://www.fcinternews.it/ex-nerazzurri/ranieri-leicester-e-forrest-gump-nel-2010-l-inter-204180, FcInterNews.it, 25 dicembre 2015.

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“La società bianconera è strutturata in maniera importante, è bella, quadrata: ognuno è al suo posto, sanno quello che devono fare, programmano il futuro, per cui credo sia importante vedere anche come loro lavorano, non solo la squadra in campo.”

Claudio Ranieri (1951) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Dalla cerimonia della Hall of Fame della Federazione Italiana Giuco Calcio a Palazzo Vecchio, Firenze, 17 gennaio 2017; citato in Ranieri: "Juve squadra da battere ma la prenderanno. Il Leicester? Salviamoci" http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Juventus/17-01-2017/ranieri-juve-squadra-battere-ma-prenderanno-leicester-salviamoci-180451571655.shtml, Gazzetta.it, 17 gennaio 2017.

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“L'Inter era la squadra del mio cuore, così realizzai un sogno quando ci andai. Anche se cambiarono tanti giocatori e allenatori in quel periodo. Poi io non fui continuo e loro mi cedettero.”

Andrea Pirlo (1979) calciatore italiano

Origine: Citato in Pirlo si racconta: "Potevo andare al Real Madrid, ora gioco senza stress" http://www.goal.com/it/news/13502/nord-america-mls/2016/11/15/29544312/pirlo-si-racconta-potevo-andare-al-real-madrid-ora-gioco, Goal.com, 15 novembre 2016.

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“Siete voi giornalisti che le chiamate grandi e fate delle distinzioni che io invece non faccio. Rispetto al passato oggi a certe squadre non danno 20 rigori a stagione.”

Zdeněk Zeman (1947) allenatore di calcio ceco

Origine: Citato in [//www.corrieredellosport.it/calcio/serie_b/pescara/2012/02/17-221990/Zeman%3A+%C2%ABRigori+alla+Juve%3F+C'era+solo+su+Giovinco%C2%BB Zeman: «Rigori alla Juve? C'era solo su Giovinco»], Corriere dello Sport, 17 febbraio 2012.

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“[…] il capitano, che nel rugby non è una fascia bianca al braccio del più pagato: lì il capitano è il cuore e i marroni della squadra, uno che quando pensi mi arrendo lo guardi e ti senti un verme.”

Alessandro Baricco (1958) scrittore e saggista italiano

Origine: Da Rugby, bellezza della sconfitta http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/03/19/rugby-bellezza-della-sconfitta.html, la Repubblica, 19 marzo 2000.

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“Poter lavorare in una Società dalla storia gloriosa e prestigiosa come il Toro è per me motivo di grandissimo orgoglio. Questa è una piazza unica, il pubblico granata è conosciuto in tutta Italia per la sua passione, per il suo grande attaccamento alla squadra, per quel suo forte senso di appartenenza alla maglia: sono valori importanti, in cui mi riconosco […].”

Siniša Mihajlović (1969) allenatore di calcio e ex calciatore serbo

Origine: Citato in Torino, Mihajlovic è il nuovo tecnico: "Mi riconosco nei valori granata" http://www.gazzetta.it/Calciomercato/25-05-2016/torino-mihajlovic-nuovo-tecnico-mi-riconosco-valori-granata-150826149163.shtml, Gazzetta.it, 25 maggio 2016.

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