Origine: Da Le stagioni, Ricchezze d'autunno, in Giuseppe Morici, Il poeta nazionale della Lituania, Cristiano Donalitius, Studi Baltici, 3, 1933, pp. 41-61, traduzione di Giuseppe Morici; citato in Kristijonas Donelaitis, Le Stagioni, traduzione, introduzione e note di Adriano Cerri, prefazione di Pietro U. Dini, Edizioni Joker, Novi Ligure, 2014, appendice testuale, p. 281. ISBN 978-88-7536-353-6
Frasi su affanno
pagina 2
Origine: Citato in Musō Soseki, Buddismo e Zen, a cura di Thomas Cleary, traduzione di Roberto Sorgo, Gruppo Editoriale Armenia, Milano, 1996, p. 58.
“Udite or tutti del mio cor gli affanni.”
Ernani: I, 2
Ernani
Origine: Umberto Saba in Scorciatoie e raccontini, dopo aver citato quelli che secondo lui sono i due versi più belli della letteratura italiana, afferma: «Dimenticavo un terzo, meno bello; ma, per quello che dice, più italiano ancora. Lo canta (preludendo alla cabaletta "Aragonese vergine") il «partigiano» Ernani; ed è – specialmente se il tenore ha una bella voce ed attacca bene – come lo spiegarsi al sole della bandiera nazionale: "Udite tutti del mio cor gli affanni."»
“Benchì summersu 'ntanti affanni amari | animu fazzu e non disperu mai.”
da Sperannu; citato in I capolavori della poesia italiana, a cura di Guido Davico Bonino, CDE, Milano 1972
da Lettera a Francesco Vettori, Firenze, 10 dicembre 1513, in Tutte le opere, a c. di M. Martelli, Firenze, Sansoni, 1971; citato in Classici italiani http://www.classicitaliani.it/machiav/mac64_let_05.htm
Variante: Venuta la sera, mi ritorno a casa ed entro nel mio scrittoio; e in sull'uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente, entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e ch'io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro humanità mi rispondono; e non sento per quattro hore di tempo alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte: tutto mi transferisco in loro.
«Udite tutti del mio cor gli affanni», p. 154
Scorciatoie e raccontini
Origine: Da I Marinisti. Opere scelte, a cura di G. Getto, Utet, Torino, 1954; citato in Lunario dei giorni di quiete. 365 giorni di letture esemplari, a cura di Guido Davico Bonino, prefazione di Claudio Magris, Einaudi, Torino, 1997, p. 392. ISBN 8806147234
Il lungo esilio
Origine: La figlia del cardinale, p. 119
IV, § 22; 1981, pp. 277-278
Il fondamento della morale
L'età delle donne, p. 150
Citato in Voci del tempo nostro
“Ov'è colpa, ivi è pena: il reo che fugge ha un fier rimorso, che l'affanna e strugge.”
Origine: Proverbj, motti e sentenze ad uso ed istruzione del popolo, p. 6
da Il vitello d'oro, pp. 117-119; in Il meraviglioso, Leggende, fiabe e favole ticinesi, p. 180
Leggende delle Alpi Lepontine e dei Grigioni
Origine: Citato in http://www.informusic.it/old/giunirusso.htm.
Autore: p. 323
Satire, Satira VI, L'invidia
Souced, Il Libro del Cortegiano (1528)
Origine: Da Che autogol il rigore sui rigori, Sportweek nº 39 (956), 28 settembre 2019, p. 11.