Frasi su altro
pagina 22

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“Quanto poco c'è da fidarsi di una donna che si fa cogliere in flagrante fedeltà! Oggi fedele a te, domani a un altro.”

Karl Kraus (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista austriaco

Detti e contraddetti

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“L'uno scrive perché vede, l'altro perché sente dire.”

Karl Kraus (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista austriaco

Detti e contraddetti

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“Il nazionalismo è un fiotto in cui ogni altro pensiero annega.”

Karl Kraus (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista austriaco

4 giugno 1909
Aforismi in forma di diario

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“"Non mi piace la bistecca che un altro ha già assaggiato", disse un forte mangiatore dell'amore. Ma poi divenne un boccone per una forte mangiatrice.”

Karl Kraus (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista austriaco

12 marzo 1906
Aforismi in forma di diario

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“E questi due grandi ruderi si consolavano l'un l'altro.”

Jacques Delille (1738–1813) poeta, traduttore

da Jardins, IV

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“Due cose mantengono vive le creature: il letto e il giuoco; peroché l'uno è refrigerio de le fatiche e l'altro ricreazione de i fastidi.”

Pietro Aretino (1492–1556) poeta, scrittore, drammaturgo

Carte: p. 61
Le carte parlanti

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“Quando un mito viene a cozzare contro un altro mito, lo scontro è quanto mai reale.”

Stanisław Jerzy Lec (1909–1966) scrittore, poeta e aforista polacco

Pensieri spettinati

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“Tra un amore e l'altro, ci vuole una quarantena con un terzo.”

Stanisław Jerzy Lec (1909–1966) scrittore, poeta e aforista polacco

Pensieri spettinati

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“Come mi sono trovato in manicomio? Piuttosto male. Ma in quale altro posto si poteva vivere in America?”

Ezra Pound (1885–1972) poeta, saggista e traduttore statunitense

Aforismi e detti memorabili

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“Noi scriveremo altro; con questo criterio si giudichi ciò che si sente dire ogni giorno.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…
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“Scrivere la storia è un modo come un altro di liberarsi del passato.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…

XIV, 3

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“Anche a me qui [Napoli] sembra di essere un altro. Dunque le cose sono due: o ero pazzo prima di giungere qui, oppure lo sono adesso.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…
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“Gli uomini sono fatti in un modo tale che ognuno fa ciò in cui ha visto un altro aver successo, a prescindere dal fatto ch'egli abbia attitudine oppure no.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…

I, 70-1

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“[Ferdinand Hardekopf] Un buon prosatore e saggista, le cui poesie non sono altro che glosse messe in versi.”

Georg Heym (1887–1912) scrittore tedesco

da una lettera a Richard Weiβbach
Origine: Citato in Franco Buono, Ferdinand Hardekopf: il fantasma dell'avanguardia, Edizioni Dedalo.

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“Aiuta te stesso. Poi anche ogni altro ti aiuterà. Prinicipio dell'amore del prossimo.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

Detti e frecce, 9, 1998

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“Non resta altro mezzo per rimettere in onore la politica, si devono come prima cosa impiccare i moralisti.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

Origine: Aforisma postumo citato da Giuliano Ferrara in il Giornale http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=356126&START=1&2col=, 4 giugno 2009, p. 3.

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“Avete sentito di quel folle uomo che accese una lanterna alla chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: "Cerco Dio! Cerco Dio!". E poiché proprio là si trovavano raccolti molti di quelli che non credevano in Dio, suscitò grandi risa. "È forse perduto?" disse uno. "Si è perduto come un bambino?" fece un altro. "Oppure sta ben nascosto? Ha paura di noi? Si è imbarcato? È emigrato?" – gridavano e ridevano in una gran confusione. L'uomo folle balzò in mezzo a loro e li trapassò con i suoi sguardi: "Dove se n'è andato Dio? – gridò – ve lo voglio dire! L'abbiamo ucciso – voi e io! Siamo noi tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto? Come potemmo vuotare il mare bevendolo fino all'ultima goccia? Chi ci dette la spugna per strofinare via l'intero orizzonte? Che mai facemmo per sciogliere questa terra dalla catena del suo sole? Dov'è che si muove ora? Dov'è che ci moviamo noi? Via da tutti i soli? Non è il nostro un eterno precipitare? E all'indietro, di fianco, in avanti, da tutti i lati? Esiste ancora un alto e un basso? Non stiamo forse vagando come attraverso un infinito nulla? Non alita su di noi lo spazio vuoto? – Non si è fatto piú freddo? Non seguita a venire notte, sempre piú notte? Non dobbiamo accendere lanterne la mattina? Dello strepito che fanno i becchini mentre seppelliscono Dio, non udiamo ancora nulla? Non fiutiamo ancora il lezzo della divina putrefazione? Anche gli dèi si decompongono! Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso! Come ci consoleremo noi, gli assassini di tutti gli assassini? Quanto di piú sacro e di piú possente il mondo possedeva fino ad oggi si è dissanguato sotto i nostri coltelli – chi detergerà da noi questo sangue? Con quale acqua potremmo lavarci? Quali riti espiatòri, quali sacre rappresentazioni dovremo noi inventare? Non è troppo grande, per noi, la grandezza di questa azione? Non dobbiamo anche noi diventare dèi, per apparire almeno degni di essa? Non ci fu mai un'azione piú grande – e tutti coloro che verranno dopo di noi apparterranno, in virtú di questa azione, ad una storia piú alta di quanto mai siano state tutte le storie fino ad oggi!". A questo punto il folle uomo tacque, e rivolse di nuovo lo sguardo sui suoi ascoltatori: anch'essi tacevano e lo guardavano stupiti. Finalmente gettò a terra la sua lanterna che andò in frantumi e si spense. "Vengo troppo presto" proseguí "non è ancora il mio tempo. Questo enorme evento è ancora per strada e sta facendo il suo cammino – non è ancora arrivato fino alle orecchie degli uomini. Fulmine e tuono vogliono tempo, il lume delle stelle vuole tempo, le azioni vogliono tempo, anche dopo essere state compiute, perché siano viste e ascoltate. Quest'azione è ancor sempre piú lontana dagli uomini delle stelle piú lontane – eppure son loro che l'hanno compiuta!". – Si racconta ancora che l'uomo folle abbia fatto irruzione, quello stesso giorno, in diverse chiese e quivi abbia intonato il suo Requiem aeternam Deo. Cacciatone fuori e interrogato, si dice che si fosse limitato a rispondere invariabilmente in questo modo: "Che altro sono ancora queste chiese, se non le fosse e i sepolcri di Dio?".”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

125; 2007

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“Meglio non sapere nulla, che molte cose a metà! Meglio essere un folle per propria iniziativa, che un saggio secondo il parere di un altro!”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

IV, La sanguisuga, Montinari 1972

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“Il giudice. – Chi ha contemplato l'ideale di un altro, ne è il giudice inesorabile e per così dire la cattiva coscienza.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

402

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“La vita non è forse più bella perché da un momento all'altro si può perderla?”

Cesare Pavese (1908–1950) scrittore, poeta, saggista e traduttore italiano

Origine: Vita attraverso le lettere, p. 39

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“Un chiodo tira un altro, ma quattro fanno una croce.”

Cesare Pavese (1908–1950) scrittore, poeta, saggista e traduttore italiano

16 agosto 1950

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“La vita dell'uom su questa terra, altro non è che una continua guerra.”

Niccolò Tommaseo (1802–1874) scrittore italiano

da Degli studi elementari e dei superiori delle universita e de' collegi