Frasi su altro
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“No, signor Ammiraglio, il nostro dovere è un altro. Io non riconosco come legittimo un governo che non ha prestato giuramento al re. Pertanto non eseguirò gli ordini che mi vengono da questo governo. L'ordine è di uscire in mare domattina al comando della torpediniera Aliseo. Ebbene l'Aliseo non uscirà.”

Carlo Fecia di Cossato (1908–1944) militare italiano

citato in Carlo Fecia di Cossato - Il Corsaro dell'Atlantico http://www.biellaclub.it/_cultura/personaggi/CarloFeciaDiCossato/carlo.htm
Origine: In occasione dell'insediamento del governo Bonomi, rivolto all'ammiraglio Nomis di Pollone, quando la Marina cambia procedure richiedendo il giuramento al nuovo governo del provvisorio "Regno del Sud" invece che al Re, e l'Ammiraglio Nomis di Pollone chiamati a rapporto gli ufficiali, li invita ad obbedire, in quanto la Marina era l'unica forza compatta della Nazione e bisognava mantenerla tale

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“Seguimmo per istinto le scie delle comete, | come avanguardie di un altro sistema solare.”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

da No Time No Space, n. 3
Mondi lontanissimi

“Le formazioni sovrane non avranno altro intento che quello di mascherare l'assenza di scopo e di senso della loro sovranità attraverso lo scopo organico della loro creazione.”

Pierre Klossowski (1905–2001) scrittore, traduttore e pittore francese

da Nietzsche et le cercle vicieux; citato in Gilles Deleuze e Félix Guattari L'Anti-Edipo, traduzione di Alessandro Fontana, Einaudi, 2002, p. 396

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“Ci sono tante persone e tanti professionisti dell'aiuto al Terzo mondo, a cominciare dai signori o da certe signore che vediamo dottoreggiare nelle trasmissioni in prima serata, che in realtà sono più che altro clienti degli hotel a 5 stelle. Alla faccia dei veri poveri.”

Mario Borghezio (1947) politico italiano

Origine: Borghezio sulla Urru: "Volontariato nel Terzo mondo moda cattocomunista", 5 marzo 2012 http://frontierenews.it/2012/03/caso-urru-borghezio-volontariato-nel-terzo-mondo-dannosa-moda-cattocomunista/,

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“Nigel Farage, visti i fatti, per il vero piuttosto imbarazzanti, che il Daily Mirror gli ha attribuito e di cui ha dovuto fare penosa ammenda, rappresenta un altro eloquente esempio di quei politici – uomini e donne, ovviamente – che predicano in un senso e poi agiscono nel senso esattamente contrario. Volgarmente parlando, cioè come qualche volta parlo io, puttane della politica.”

Mario Borghezio (1947) politico italiano

Origine: Citato in Mario Borghezio, Borghezio: Farage com la Idem, anzi peggio. http://padaniaeliberta.com/2013/06/25/borghezio-farage-come-la-idem-anzi-peggio/, Padania e libertà, 25 giugno 2013; ripreso da Ue: Borghezio, anche Farage e' puttana della politica http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/voceeurodeputati/2013/06/25/Ue-Borghezio-anche-Farage-puttana-politica_8926619.html, Ansa, 25 giugno 2013.

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“Chi vive amante sai che delira; | Spesso si lagna, sempre sospira, | Né d'altro parla che di morir.”

Pietro Metastasio (1698–1782) poeta italiano

Alessandro, a. I, sc. 4

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“Piaga d'acuto acciaro | sana l'acciaro istesso | ed un veleno è spesso | riparo all'altro ancor.”

Pietro Metastasio (1698–1782) poeta italiano

da Semiramide, 390

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“Per qualche motivo, questa notizia non lo sorprese; soltanto lo fece sentir peggio. Come se si fosse aggiunto dell'altro peso all'oppressione che lo schiacciava ormai da ogni parte.”

Philip K. Dick (1928–1982) scrittore di Fantascienza statunitense

1986, p. 214
Ma gli androidi sognano pecore elettriche?

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“Col mutarsi della civiltà si mutano dell'uomo ben altro che le maniere del vivere; si rafforza cioè o si indebolisce la potenza dell'affetto.”

Pietro Selvatico (1803–1880) architetto, critico d'arte e storico dell'arte italiano

Esposizione delle belle arti in Venezia

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“Casi sono due(I). Casistica della Guerra, divulgata (estate 1917) e divenuta popolare (Petrolini), rispecchia parte dell'indole italiana. «Fra poco sarai sottoposto a nuova visita medica ed i casi sono due: o ti fanno non idoneo o ti fanno idoneo; se ti fanno non idoneo te ne freghi; se ti fanno idoneo i casi sono due: o ti mettono in armi speciali od in fanteria; se ti mettono in armi speciali te ne freghi; se ti mettono in fanteria i casi sono due: o ti mandano in zona di guerra o ti mandano in territorio di pace; se ti mandano in territorio di pace te ne freghi; se ti mandano in zona di guerra i casi sono due: o ti mettono ai servizi speciali o ti mandano in trincea; se ti mettono ai servizi speciali te ne freghi; se ti mandano in trincea i casi sono due: o sei ferito leggermente o sei ferito gravemente; se sei ferito leggermente te ne freghi; se sei ferito gravemente i casi sono due: o vai all'altro mondo o guarisci; se guarisci te ne freghi; se vai all'altro mondo i casi sono due: o vai in paradiso o vai all'inferno; se vai in paradiso te ne freghi; se vai all'inferno i casi sono due: o trovi Cecco Beppe o non lo trovi; se non lo trovi te ne freghi; se lo trovi i casi sono due: o lui impicca te o tu impicchi lui; se tu impicchi lui te ne freghi; se lui impicca te, requie all'animaccia tua.»”

Alfredo Panzini (1863–1939) scrittore e critico letterario italiano

N.B. Questo classico me ne frego non so se, in basso, sia filosofia, ma in alto è delitto. Vedi E CHI SE NE FREGA. MENEFREGHISMO.
Dizionario Moderno

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“Nello smantellamento dei suoi libri Agnese impiegò parecchio tempo fra volere e disvolere. Lavorava soffrendo. Le tre mogli infelici, vittime di mariti crudeli e mai contente di narrarne scrupolosamente i misfatti, furono agevolmente convertite in isteriche maniache, calunniatrici di uomini un po' strambi, come, del resto, gran parte degli uomini. Fra loro una matura nubile pronunciava ogni tanto parole ragionavoli, umane. I fatti narrati erano se non proprio autentici, probabili, ma ripensandoli, Agnese si sentiva coinvolta in un partito preso, in un'ira soffocata che aveva conosciuto in gioventù nel comportamento delle sue coetanee: lei che dal presente aveva sempre voluto astrarsi. Dunque avevano ragione quelli che l'avevano accusata di femminismo, la parola che lei detestava. E qui, immergendosi in una intensa riflessione, si scavava a fondo, volta a volta deplorandosi o giustificandosi. No, lei non aveva reclamato altro che la parità della mente e la libertà del lavoro, ciò che tuttora, da anziana contestatrice, la tormentava. Aveva amato pochi uomini, anzi un uomo solo, ma pochissime donne, e quelle poche, riunite in una favola, sempre la stessa: il mito dell'eccezione contro la norma del conformismo. E poiché l'eccezione s'era resa inafferrabile, l'aveva inventata lei, per donarla malinconicamente a una ragazza antica senza volto, che voleva suonare la propria musica e glielo proibivano. Ecco, questa ragazza lei non aveva il coraggio di distruggerla: l'aveva mandata lontano, al di là del mare o in fondo al mare.”

Origine: Un grido lacerante, pp. 112-113

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“L'attacco alla Varaita iniziò, dicevamo, il 21 agosto. Tra l'altro, per quanto è dato saperne, i tedeschi possedevano informazioni errate sulla consistenza delle forze partigiane in valle, che facevano ammontare a diverse migliaia d'uomini muniti di cannoni. Presumibilmente queste valutazioni si basavano sulle voci correnti, sull'incessante attività partigiana in pianura e sugli attacchi portati al presidio di Piasco. Un episodio che doveva aver contribuito a rafforzare l'ipotesi di grandi ammassamenti di volontari in Varaita, era avvenuto il 6 agosto. In piena notte, nella cittadina di Saluzzo una serie di esplosioni violente aveva squassato l'aria. Una carica di esplosivo aveva danneggiato la Casa Littoria, nel centro della città, altre cariche avevano abbattuto due pali del telegrafo nella stazione, distrutto tratti di binario, sfasciato una locomotiva, dei carri merci ed una «littorina»; infine il posto di blocco all'uscita di Saluzzo era stato attaccato e fatto anch'esso saltare. I nazifascisti ritenevano che l'azione fosse frutto di un attacco in forze dei partigiani, non supponendo che pochi arditi avessero potuto penetrare in una città dove stazionavano ingenti reparti di truppa. Invece, il colpo di mano era stato opera di quattro volontari della sezione guastatori GL della brigata Varaita, al comando di Vittorio Giuliani.”

Mario Giovana (1925–2009) partigiano, giornalista e storico italiano

pagg. 231 e 232
Storia di una formazione partigiana – Resistenza nel Cuneese

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“Mi ricordo che nel 1840, essendo a Presinge, egli si faceva svegliare ogni mattina, alle cinque, dal suo cameriere, e a qualunque ora avanzata della notte si fosse coricato, scuoteva il sonno, e, avendo sorbito una tazza di caffè, con un bicchiere d'acqua, si metteva all'opera. Quest'opera consisteva nella lettura della Storia d'Inghilterra di lord Mahon, autore esatto e scrupoloso, ma scialbo e senza interesse. Ricordo quale repulsione invincibile m'ispirava il solo aspetto di questi volumi. Ma Camillo di Cavour aveva risoluto d'imparare l'inglese, e, al fine di questo studio avesse nello stesso tempo per risultato di fargli conoscere la storia d'Inghilterra, consacrava senza stancarsi le sue mattinate a tradurre un libro noioso, scritto in una lingua ch'egli ignorava. Più tardi trovandomi con lui nella terra di Leri, partivo allo spuntar del giorno per la caccia. Non m'è accaduto una sola volta di partire senza che Cavour mi salutasse con uno di quegli auguri che fanno la disperazione del cacciatore, e benché non avesse alcuna intenzione di andare a tirare le beccaccine, era sempre in piedi dall'alba, esaminando i conti, visitando le stalle, fissando i particolari di qualche miglioramento, sorvegliando lo sballaggio di qualche nuova macchina e occupando i momenti perduti per qualsiasi altro con la lettura di un libro sostanzioso italiano, francese e inglese, di agricoltura, d'economia politica e di storia.”

Auguste-Arthur de La Rive (1801–1873) fisico svizzero

citato in Cavour, l'uomo e l'opera

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“Il più ostico è Chiellini, tra l'altro un mio amico. È una cosa fuori dal comune, io lo chiamo un "osso clamoroso" perché non avendo grandi doti tecniche sopperisce con la sua grande fisicità.”

Giampaolo Pazzini (1984) calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Marco Pasotto, Milan, Pazzini salta Barcellona: "Mi sa che Portanova ce l'ha con me" http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Milan/10-03-2013/milan-pazzini-salta-barcellona-mi-sa-che-portanova-ce-ha-me-92411320076.shtml, Gazzetta.it, 11 marzo 2013.

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“Per sette o otto anni io non sono andato più a Palermo, non sono andato più… non avevo più voglia neanche di vedere quei posti dove era stato ammazzato mio fratello. Nel 2007, se ben ricordo, dopo aver scritto quella lettera: "1992, una strage di Stato", andai a Palermo, e andai proprio il 19 luglio in via D'Amelio, e in via D'Amelio fui costretto a vedere Schifani, il presidente Schifani, una di quelle persone che vilipendono le istituzioni, perché vedete, io ritengo… io ritengo che il più grosso vilipendio alle istituzioni sia il fatto che persone non degne di occupare quelle istituzioni le occupino, perché io rispetto profondamente le istituzioni, però non sempre gli uomini che occupano le istituzioni sono degni di rappresentarle, e allora, io, vedete, non faccio il magistrato, quindi non condanno nessuno, non… non è che dico che Schifani sia colpevole di qualcosa, non posso dirlo perché una persona viene riconosciuta colpevole di qualcosa quando la magistratura l'ha giudicato, non è passato attraverso i tre gradi di giudizio, eccetera, eccetera, ma mi chiedo perché una persona nel momento in cui gli si chiede, come ha fatto il giornalista, come ha fatto Marco Travaglio, gli ha chiesto quali erano i suoi trascorsi societari in Sicilia, invece di rispondere, è la cosa più normale che si può chiedere: con chi aveva fatto delle società in Sicilia, perché invece di rispondere si è ammantato della carica che riveste e ha minacciato querele contro lo stesso Travaglio, che poi, querelato, è stato anche assolto da… dalla sua… da… per… per le sue domande, perche erano delle semplici domande, erano quelle stesse domande che il… che su… su la Repubblica il… quel giornalista… come si chiamava… D'Avanzo poneva a Berlusconi dieci domande alle quali non ha avuto mai… mai una risposta, non faceva altro che porgli quelle domande. E perché Schifani non ha risposto? Avrebbe potuto rispondere ma non lo ha fatto. E allora magari sarebbe stato… avrebbe acquistato la dignità di occupare quel posto. Allora io quando, sette anni, fino al 2007, arrivai in via D'Amelio, e vidi che c'era Schifani che stava deponendo una corona davanti all'albero di olivo che è stato piantato nella buca che era stata scavata dal… dall'esplosione che ha ucciso mio fratello, io ebbi l'istinto di andare lì e di andargli a dire: "Le sue corone le vada a portare davanti alla tomba di…", volevo dirgli… volevo dirgli… volevo dirgli: "Questo è il nostro eroe, questi sono i nostri eroi, questi eroi li lasci onorare a noi come noi sappiamo onorarli.". Io quell'anno ebbi quell'impulso ma non lo feci, non lo feci perché in quel momento, mentre io proprio stavo andando, ero da solo, davanti non c'erano questi ragazzi delle agende rosse, c'ero soltanto io, e mentre stavo andando e l'avrei fatto, mi ci sarei parato davanti e glie l'avrei detto, però arrivò mia… mia cognata, Agnese. Mia cognata Agnese ha scelto un'altra… un'altra linea di condotta: lei, diciamo, partecipa alle cerimonie istituzionali e io rispetto le decisioni degli altri, quello che fa, io reagisco in maniera diversa, però, diciamo, fu quello che mi frenò.”

Salvatore Borsellino (1942) attivista italiano

da Salvatore Borsellino a Pescara - 30 settembre 2011 http://www.youtube.com/watch?v=aPhlwAEpB1E, YouTube; filmato caricato il 1° ottobre 2011

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“Non esistono opere belle ed eterne, bensì umilmente opere che in un tempo emozionano, alcune a un pugno di uomini, altre ad un altro.”

Juan Larrea (1895–1980) scrittore e poeta spagnolo

Origine: Margherita Bernard. LUDUS, ... op. cit. pag. 184.

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“Le canzoni sono come i treni: ti portano da un posto all'altro.”

Chiara Civello (1975) cantautrice italiana

Origine: Citato in Chiara Civello presenta il suo nuovo album http://www.barleyarts.com/News/1/5/5060/chiara-civello-presenta-il-suo-nuovo-album, barleyarts.com.

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“L'altro o si incontra dentro di sé nella propria costituzione o non si incontra mai.”

Pietro Barcellona (1936–2013) docente, politico e filosofo italiano

L'individuo sociale

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“La Verità […] è l'unico fine cui egli tende e che, in quanto eterna, eternamente pasce l'intelletto. Questa Verità che pasce l'intelletto non è altro che il Verbo stesso.”

Nicola Cusano (1401–1464) cardinale, teologo e filosofo tedesco

Origine: L'uomo.
Origine: Da La pace nella fede, II, in Opere religiose, a cura di Pio Gaia, UTET, 1971.

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“I geni, vivono la stessa vita delle persone comuni… Ma le danno un altro significato.”

Daniele Luttazzi (1961) attore, comico e scrittore italiano

da "Barracuda 2005"

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“Se l'aereo che deve portarvi su un altro continente ha le ali incrostrate di alghe marine, scendete.”

Daniele Luttazzi (1961) attore, comico e scrittore italiano

dal libro Crampo

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“Sono con te | in un modo o nell'altro.”

L'Aura (1984) cantautrice italiana

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