Frasi su evangelico

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema evangelico, dio, fede, vita.

Frasi su evangelico

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“La novità di Francesco è proprio il fatto che parole antiche e evangeliche, come fede, misericordia, perdono, speranza, missione…, sono tornate attuali e attrattive.”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

Con data
Origine: Da «Da Francesco l'invito a scrivere una nuova storia missionaria», Avvenire, 15 dicembre 2013; riportato in RiccardiAndrea.it http://www.riccardiandrea.it/2013/12/da-francesco-linvito-scrivere-una-nuova.html.

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“Le narrazioni evangeliche sono altamente interessate a riportare le gesta di Gesù più che a testimoniare solo la fede dei primi cristiani.”

Angelo Amato (1938) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

La questione cristologica odierna

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“La povertà evangelica non solamente comanda che si lasci, ma che si doni quanto si ha.”

Maria Maddalena de' Pazzi (1566–1607) monaca e mistica italiana

Detti e sentenze memorabili, Detti e sentenze circa i tre voti religiosi

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“Ricondurre i singoli e ricondurre l'opera di coloro che governano alle pure fonti dei principi evangelici.”

Elisabetta Conci (1895–1965) politica italiana

citazione necessaria, Se sai qual è la fonte di questa citazione, inseriscila, grazie.

“Abbiamo poi appreso che la cultura di sinistra, una parte della cultura di sinistra, che dalla nascita della repubblica è andata a senso unico tutte giuste le guerre comuniste, le rivoluzioni comuniste, sempre sbagliate le guerre dell'Occidente massime degli Stati Uniti ora non avendo più la sponda dell'Unione sovietica e del sol dell'avvenir su cui far rimbalzare la sua propaganda e trovare uno zoccolo duro alle sue parole, passa a un pacifismo totale e indiscriminato per cui, pur di contrastare una guerra votata dalle Nazioni unite, si sostiene che non esistono guerre giuste. E se quell'uomo serio, prima che un grande intellettuale, che è Norberto Bobbio si permette di ricordare che le guerre giuste esistono, che combattere il nazismo nella Resistenza fu una guerra giusta come lo sono le guerre in corso dei baltici o dei negri sudafricani o di chiunque si difenda da una ingiusta oppressione lo si attacca come un cattivo maestro. Il filosofo Vattimo, bontà sua, ci ha fatto sapere che forse la Resistenza l'avrebbe fatta anche lui, ma tutti gli altri firmatari del manifesto contro Bobbio non hanno mezzi termini, tutte le guerre per loro sono ingiuste, sono diventati tutti gandhiani, evangelici, se li schiaffeggiano su una guancia porgono l'altra. Ora se il pacifismo e il neutralismo cattolici hanno una giustificazione storica, hanno alle spalle una dottrina coerente, salvo qualche piccola eccezione come la guerra di Spagna con benedizione papale delle truppe franchiste, quelli del filone comunista o come chiamarlo, neo comunista o nostalgico comunista o comunista desiderante? Ci sembrano francamente poco decenti se ritroviamo fra i suoi esponenti degli stalinisti come il professor Gian Mario Bravo catafratto laudatore dei carri armati di Krusciov e di Breznev. Quanto allo squadrismo rosso del Manifesto meglio sorvolare, si sarebbero trovati bene anche a Salò.”

Giorgio Bocca (1920–2011) giornalista italiano
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“[Su Luigi Pirandello] Comunque, per schematicamente abbreviare, i punti da cui partire per un più "attendibile " discorso su Pirandello, per una più libera e acuta lettura dell'opera sua, a me pare siano questi: 1) la Sicilia: non solo come "luogo delle metamorfosi" delle creature in personaggi, dei personaggi in creature, della vita nel teatro e del teatro nella vita – un luogo, insomma, in cui più evidente, concitato e violento si fa "el gran teatro del mundo"; ma il luogo, anche, di una cultura e di una tradizione da cui Pirandello decolla verso spazi vertiginosi (e qui bisogna tenere un certo conto della sua iniziale e poi alquanto persistente affinità al mondo realistico, fiabesco e anche "spiritistico" di Luigi Capuana); 2) la "religiosità": che, si capisce, non ha nulla a che fare con le religioni rivelate, con la chiesa e con le chiese, anche se molto ha a che fare con l'essenza evangelica del Cristianesimo, ma che soprattutto si riconosce in quella che tout court possiamo dire la sua religione dello scrivere, dello scrivere come vivere, dello scrivere invece di vivere ("la vita" diceva "o la si vive o la si scrive": e nella sua scelta di scriverla c'è evidentemente un religioso eroismo); 3) il suo rapporto con Montaigne, mai finora scrutato, e l'antagonistica attrattiva che certamente Pascal esercitò su di lui: e ci vorrebbe una ricerca da elaboratore elettronico – ma meglio se fatta da mente umana – per estrarre dall'opera di Pirandello i momenti diciamo pascaliani, di sentimento e sgomento cosmico particolarmente. E avendo fatto questi due nomi – Montaigne e Pascal, grandi pilastri nell'edificio della letteratura francese – ne discende in definitiva la necessità di esaminare e puntualizzare il rapporto di Pirandello con quella cultura: rapporto che finirà col rivelarsi molto più importante ed effettuale di quello, che è ormai luogo comune riconoscergli, con la cultura tedesca. Ed anche questo punto, cui ho voluto dare rilevanza a sé, in verità si appartiene al Pirandello "siciliano", poiché il rapporto con la Francia è un dato inalienabile della cultura siciliana, e di grande intensità particolarmente lo era negli anni formativi di Pirandello.”

Leonardo Sciascia (1921–1989) scrittore e saggista italiano

Origine: Dal discorso commemorativo pronunciato a Palermo nel 1986 per il cinquantenario della morte di Luigi Pirandello; riportato in Sciascia: Pirandello http://www.parodos.it/archivio/sciascia_pirandello.htm, Parodos.it.

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“Il senso della vita nei consigli evangelici consiste nell'introdurre sempre oltre e al di là di ciò che è privato e personale, a ciò che è proprio della Chiesa tutta intera […].”

Hans Urs Von Balthasar (1905–1988) presbitero e teologo svizzero

Origine: Dalla prefazione a Adrienne Von Speyr, E seguirono la sua chiamata: vocazione e ascesi, traduzione di Giacomo Coccolini, Centro Ambrosiano, Milano, 2010. ISBN 978-88-8025-774-5

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“Il nobile, ricevendo da Dio il compito del comando, inizia a farsi baciare la mano come il sacerdote. Ma perché la mano? Il bacio ha un’origine evangelica. Veniva dato alle mani di Cristo, perché Cristo, imponendole sulle persone, compiva miracoli. Anche le mani degli apostoli vengono baciate, come quelle dei santi, perché dalle loro mani discende il miracolo, la grazia.”

Roberto Saviano (1979) giornalista, scrittore e saggista italiano

Origine: Da Quel baciamano a Salvini svela il volto della Lega a Sud https://www.repubblica.it/politica/2019/01/21/news/baciamano_salvini_afragola_saviano_il_volto_della_lega_a_sud-217062459/, Repubblica.it, 21 settembre 2019. URL archiviato il 17 gennaio 2020 http://archive.is/y2AW7.