
Origine: Da Poemetti in prosa; citato in Alessandro Paronuzzi (a cura di), 101 gatti d'autore, F. Muzzio, Padova, 1997, pp. 5-6. ISBN 88-7021-844-9
Origine: Da Poemetti in prosa; citato in Alessandro Paronuzzi (a cura di), 101 gatti d'autore, F. Muzzio, Padova, 1997, pp. 5-6. ISBN 88-7021-844-9
Origine: Citato in Gianluca Magi, Il Gioco dell'Eroe. La porta della percezione per essere straordinario in un mondo ordinario, Il Punto d'Incontro, 2012. p. 6.
Origine: Dalla lettera a P. Antonio Foscarini, 12 aprile 1615; citato in la Civiltà Cattolica, Serie IX, Vol. X, Presso Luigi Manuelli Libraio, Firenze, 1876, p. 74 https://books.google.it/books?id=W3IRAAAAYAAJ&pg=PA74.
Le luci di Atlantide
The dinosaur world I grew up in was classical. They were universally seen as scaley herps that inhabited the immobile continents. There was no hint that birds were their direct descendents. Being reptiles, dinosaurs were cold-blooded and rather sluggish except perhaps for the smaller more bird-like examples. They all dragged their tails. Forelimbs were often sprawling. Leg muscles were slender in the reptilian manner. Intellectual capacity was minimal, as were social activity and parenting... Hadrosaurs and especially sauropods were dinosaurian hippos, the latter perhaps too titanic to even emerge on land, and if they did so were limited by their bulk to lifting one foot of the ground at a time. Suitable only for the lush, warm and sunny tropical climate that enveloped the world from pole to pole before the Cenozoic, a cooling climate and new mountain chains did the obsolete archosaurs in, leaving only the crocodilians. Dinosaurs and the bat-winged pterosaurs were merely an evolutionary interlude, a period of geo-biological stasis before things got really interesting with the rise of the energetic and quick witted birds and especially mammals, leading with inexorable progress to the apex of natural selection: Man. It was pretty much all wrong. Deep down I sensed something was not quite right. Illustrating dinosaurs I found them to be much more reminiscent of birds and mammals than of the reptiles they were supposed to be. I was primed for a new view.
Autobiography
da L'uomo senz'ombra. Elementi di sociologia dell'inautentico, FrancoAngeli, 2007
“Al pari di un grazioso vaso, un gatto, quando se ne sta immobile, sembra fluttuare.”
Origine: Citato in Aa. Vv., Antica saggezza dei gatti: aforismi felini, Edizioni del Baldo, Colognola ai Colli, 2013, p. 10. ISBN 8867210530
If Nobody Speaks of Remarkable Things
The Curious Incident of the Dog in the Night-Time
Origine: Citato in Elezioni Palermo, la quinta volta di Orlando: l’arte di annacarsi e nessuno sfidante vero. Così il sindaco ha vinto https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/06/12/elezioni-palermo-la-quinta-volta-di-orlando-larte-di-annacarsi-e-nessuno-sfidante-vero-cosi-il-sindaco-ha-vinto/3643058/, Il Fatto Quotidiano.it, 12 giugno 2017
“"Siccome immobile", sto sul palco del 5 maggio. (da Prosopagnosia, n. 1)”
Prisoner 709
da Il Ballo del Potere, n.4
Gommalacca
At 7:30 AM on April 17, 1975, the war on Cambodia was over. It was a unique war, for no country has ever experienced such concentrated bombing. On this, perhaps the most graceful and gentle land in all of Asia, president Nixon and mister Kissinger unleashed 100,000 tons of bombs, the equivalent of five Hiroshimas. The bombing was their personal decision. Illegally and secretly, they bombed Cambodia, a neutral country, back to the Stone Age, and I mean Stone Age in its literal sense. Shortly after dawn on April 17, the bombings stopped and there was silence. Then, out of the forest, came the victors, the Khmer Rouges, whose power had grown out of all proportion to their numbers. They entered the capital Phnom Penh, a city most of them had never seen. They marched in disciplined Indian file through the long boulevards and the still traffic. They wore black and were mostly teenagers, and people cheered them, nervously, naively. After all, the bombing, the fighting, was over at last. The horror began almost immediately. Phnom Penh, a city of 2.5 million people, was forcibly emptied within an hour of their coming, the sick and wounded being dragged from their hospital beds, dying children being carried in plastic bags, the old and crippled being dumped beside the road, and all of them being marched at gunpoint into the countryside and towards a totally new society, the likes of which we have never known. The new rulers of Cambodia called 1975 "Year Zero", the dawn of an age in which there would be no families, no sentiments, no expressions of love or grief, no medicines, no hospitals, no schools, no books, no learning, no holidays, no music, no songs, no post, no money, only work and death.
Variante: Alle sette e mezzo il 17 aprile 1975, la guerra contro la Cambogia si concluse. Era una guerra particolare, poiché nessun paese aveva sofferto d'un tale bombardamento. Su questa terra, forse la più graziosa e più pacifica in tutta l'Asia, il presidente Nixon e il signor Kissinger sguanciarono centomila tonnellate di bombe, l'equivalente di cinque Hiroshima. Il bombardamento fu una loro scelta personale. Illegalmente e in segreto, bombardarono la Cambogia, un paese neutrale, fino a riportarla all'età della pietra, e intendo età della pietra nel suo senso strettamente letterale. Poco dopo l'alba, il 17 aprile 1975, i bombardamenti cessarono, e regnò il silenzio. Poi, i vittoriosi, i Khmer Rossi, il cui potere era cresciuto fuori proporzione dai loro numeri, emersero dalla foresta. Entrarono la capitale, Phnom Penh, una città che molti di loro non avevano mai visto prima. Marciarono in fila indiana disciplinata lungo i viali e il traffico immobile. Si vestivano di nero, ed erano per la maggior parte adolescenti. Il popolo li acclamò ansiosamente ed ingenuamente. Dopo tutto, i bombardamenti e le sparatorie erano finiti. Il terrore cominciò quasi immediatamente. Phnom Penh, una città di 2.5 milioni d'abitanti, fu evacuata con la foza entro un ora del loro arrivo, i malati e feriti trascinati dai loro letti d'ospedale, bambini morenti trasportati in sacchi di plastica, i vecchi e zoppi lasciati per la strada, tutti marciati sotto tiro verso la campagna e una società totalmente nuova, mai vista prima. I nuovi leader di Cambogia nominarono 17 aprile «Anno zero», l'alba di un' era in cui non ci sarebbero state famiglie, niente sentimenti, nessuna espressione d'amore o lutto, niente medicine, niente ospedali, niente scuole, niente libri, niente istruzione, niente vacanze, niente musica, niente canzoni, niente posta e niente denaro: solo fatica e morte.
Origine: Citato in di Historia, Mensile illustrato di Storia, Anno VII – N. 66 – Milano – Maggio 1963, p. 60
da Par le chemins de Marcel Proust
Origine: Citato in Enzo Catagna e Francesco Desiderio, Espressioni letterarie del Novecento, [Pagine critiche e testi esemplari di scrittori e poeti contemporanei, Antologia italiana per le Scuole Medie Superiori], Signorelli, Milano, 1981, p. 142.
Origine: I pittori Agostino (1557-1602), Annibale (1560-1609) e Ludovico Carracci (1555-1619).
Origine: Antichi pittori italiani, p. 601
Evelyn Franceschi Marini
Origine: I pittori Agostino (1557-1602), Annibale (1560-1609) e Ludovico Carracci (1555-1619).
Origine: Roma, la conservazione dei monumenti antichi, p. 8
Uno è quello di tenerlo fermo, e si chiama schiavitù. Un altro, molto più subdolo, si chiama demagogia. Consiste nel convincere ogni singolo essere umano che tutti gli uomini sono uguali in tutto. Alla fine, l'effetto è lo stesso: visto che ognuno fa come gli pare, non si va da nessuna parte. Non c'è una direzione, non c'è coerenza, c'è solo casino. È molto più facile da sconfiggere un esercito in cui ognuno combatte da solo di uno che sta fermo, basta aspettare che comincino a spararsi tra di loro... (p. 54)
Romanzi, A bocce ferme
Origine: Da 2666. Citato in AA.VV., Il libro della letteratura, traduzione di Daniele Ballarini, Gribaudo, 2019, p. 339. ISBN 9788858024416
da Tutti mi vogliono quando mi va bene, n.2
Il pilota e la cameriera
Origine: Ci vogliono le palle per essere una donna, p. 50
da Il corpo di Carlo, p. 16
Lamento in morte di Carlo Giuliani