Frasi su mondiale
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“[Famosa gaffe] A livello europeo e mondiale trovare un terzino sinistro con ambedue i piedi è difficilissimo.”

Riccardo Ferri (1963) calciatore e allenatore di calcio italiano

Origine: Citato in Le più belle barzellette sull'Inter, Sonzogno, 2004, p. 104. ISBN 88-454-1202-4

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“[Su del Potro] È durissima contro di lui, è più alto di me, si muove bene, è più costante di me ed ha una potenza almeno uguale alla mia. Per batterlo bisogna anticiparlo perché è come una macchina. Se non si fosse fatto male al polso, adesso sarebbe numero 2 o 3 mondiale.”

Jo-Wilfried Tsonga (1985) tennista francese

Origine: Citato in Davide Zarone, Del Potro è tornato? http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/05/04/707040-potro_tornato.shtml, Ubitennis.com, 4 maggio 2012.

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“Cantelmi svolge un lavoro eccellente. Fino agli Anni Ottanta nei principali testi scientifici mondiali l'omosessualità era classificata come patologia, poi la lobby degli omosessuali è riuscita a farla cancellare. Ma le evidenze cliniche dimostrano il contrario.”

Paola Binetti (1943) medico e politico italiano

citata in Giacomo Galeazzi, Si finge gay, lo curano come se fosse malato http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200712articoli/28715girata.asp, La Stampa, 24 dicembre 2007

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“[Nell'agosto del 2000, Bossi aveva scoperto che era in atto un piano per creare] "lo Stato unico mondiale, un' unica razza, un' unica religione, un unico utero, una sola lingua e magari una sola taglia per i vestiti"”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

Origine: Dai gay ai mondialisti i nuovi nemici di Bossi, la Repubblica, 14 settembre 2000, 31 ottobre 2011, 12, Sebastiano Messina http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/09/14/dai-gay-ai-mondialisti-nuovi-nemici-di.html,

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“[Parlando di Fiorenzo Magni] Fiorenzo era Magni, uno dei più grandi interpreti del ciclismo italiano e mondiale di quegli anni.”

Adriano De Zan (1932–2001) giornalista, conduttore radiofonico e conduttore televisivo italiano

Gentili signore e signori buongiorno

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“[Riferendosi alla partita Italia-Brasile 3-2 di Spagna '82] Per il Brasile fu una lezione per la quale dovrebbero ringraziarci e darmi un premio. Da quella sconfitta impararono molto, tanto che poi vinsero altri due mondiali. Dopo quella gara loro sono diventati più guardinghi, si sono europeizzati, eppure vederli giocare è sempre uno spettacolo.”

Paolo Rossi (calciatore) (1956) calciatore italiano

Citazioni di Paolo Rossi
Origine: Citato in Zico non ha un gran ricordo di Italia-Brasile 3-2 ("Un male per il calcio"), Rossi non è d'accordo: "Devono ringraziarci per la lezione" http://www.goal.com/it/news/4962/nazionali/2012/11/28/3562431/zico-non-ha-un-gran-ricordo-di-italia-brasile-3-2-un-male-per-il, Goal.com, 28 novembre 2012.

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“Questa isola, tanto lontana e dissimile dalla nostra piccola Europa, detiene un curioso primato. Wimbledon è infatti, senza dubbio alcuno, la capitale mondiale del tennis. Masse di fedeli vi accorrono, in devoti atteggiamenti. E tuttavia, fin da lontano 1936, dall'addio di Fred Perry, il Papa non appartiene alla stirpe dei padri fondatori.”

Gianni Clerici (1930) giornalista italiano

la Repubblica
Origine: Da La parabola di Henman, l'eroe che non arriva mai http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/07/01/la-parabola-di-henman-eroe-che.html, la Repubblica, 1 luglio 2004.

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“Tre cartellini gialli, 43 falli: 22 fischiati contro l'Argentina, 21 contro l'Inghilterra. Detta così sembra facile. Il fatto è che bisogna saperla rendere facile una partita come Argentina-Inghilterra, con tutto quel che si portava dietro, dalla mano de dios dell'86 alla sceneggiata di Simeone del '98 e sullo sfondo tutto il resto che sappiamo. Il fatto è anche che quell'unico fischio di differenza è proprio quello che la differenza l'ha fatta, quando mancava poco più di un minuto alla fine del primo tempo. Pure, non ci ha pensato un istante il nostro Collina. Piazzato, tanto per cambiare, in posizione ideale per decidere, Collina ha visto la gamba di Pochettino alzarsi d'istinto per intercettare quella di Owen. […] Non ha azzeccato soltanto quel fischio, Collina. Ha indovinato anche gli altri quarantadue, così come i tre cartellini: uno a Batistuta per aver lasciato il piede su Cole che rinviava, subito in avvio, per far capire che aria tirava, uno allo stesso Cole per sgambetto su Ortega, uno a Heskey per aver allontanato il pallone fingendo di non aver udito il fischio. Dopo tanti dilettanti allo sbaraglio con l'hobby dell'arbitraggio, finalmente un fuoriclasse del fischietto, non a caso reputato il migliore del mondo. Mica per altro. Per la disinvoltura con cui riesce a rendere facili le partite difficili, quale certamente era questa di Sapporo. Come era successo ad Agnolin al Mondiale messicano dell'86, quando aveva domato da par suo un'Argentina-Uruguay ben più avvelenata della sfida di ieri. E come non era invece accaduto a Gonella, unico arbitro italiano a dirigere una finale nella storia dei Mondiali, in Argentina-Olanda del '78, al cospetto dei generali padroni di casa. E se in Italia, Collina non gode della stessa reputazione che lo accompagna nel resto del mondo, non è soltanto perché da noi restano più gettonati gli arbitri che sanno essere deboli con i forti e forti con i deboli. È anche perché, per evadere dalla routine di indiscutibile primo della classe, Collina coltiva il ben noto vezzo, tra tante partite difficili che riesce a rendere facili, di renderne di tanto in tanto difficile una che sarebbe facile.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

8 giugno 2002

“Non so quanto la tv australiana avesse investito sul mondiale 2006, né come abbia reagito a un'eliminazione all'ultimo secondo dell'ottavo di finale, per un calcio regalato da un arbitro spagnolo a un terzino italiano colto da svenimento. Ma scommetterei in maniera più elegante, e più sportiva, di quella che la Rai scelse di cavalcare nell'infausto 2002 coreano. […] Durò un paio di giorni, per la verità, anche lo scarico di responsabilità da parte della squadra, sotto forma di tiro al bersaglio dell'arbitro Moreno. Ma poi, salvo qualche eccezione, il comune senso del pudore, prima ancora del fair play, riprese il sopravvento e si cominciò a riconoscere che se gli arbitraggi rassicuranti, oltre che davvero imparziali, sono oggettivamente diversi, ancor più diverse sono le congiure. Quando una squadra deve perdere, secondo quanto cercarono di farci credere [I giornalisti RAI], non arriva a giocarsi due match-ball come quelli di Vieri e Gattuso a pochi minuti dalla fine. La fermano prima, alla maniera di Aston in Cile. La Rai invece, impavida, andò avanti per settimane. E più passavano i giorni, più grosse le sparava. Sino a quella, davvero memorabile, dell'azione per danni alla Fifa. Il presupposto era, ovviamente, che Byron Moreno fosse il braccio armato di Blatter, investito della missione di far andare avanti, a qualunque costo, la squadra di casa. In buona sostanza, tuonò con supremo sprezo del ridicolo un avvocato dell'ufficio legale della Rai, chiederemo a Zurigo il rimborso totale di quanto è stato pagato per i diritti, cioè settanta milioni di euro, il rimborso delle spese di produzione per la trasferta in Corea e Giappone, e i danni derivati dalla caduta negativa della pubblicità. Mancavano giusto un paio di divisioni da ammassare al confine di Chiasso. I programmi sportivi dedicati al mondiale, che ovviamente continuava, amplificarono i toni, e più di un quotidiano cadde in tentazione. Si arrivò a leggere che la causa avrebbe fatto giurisprudenza a livello mondiale, al pari della sentenza Bosman: quando l'unico rimando possibile era, con tutta evidenza, a capitan Fracassa. […] La sera del 9 gennaio 2003, Raidue portò nei propri studi in esclusiva mondiale nientemeno che il famigerato Byron Moreno. E a chi affidare la faccia? A Enzo Biagi no, perché era già in vigore l'editto di Sofia, a Minoli nemmeno, Tosatti forse aveva un impegno. Sicché prese in prestito da Sky, senza alcun diritto di riscatto, l'intramontabile José Altafini. Civile la conversazione. Ma inserita nell'ambito di uno show dal titolo Stupido Hotel, mai come in quel caso un nome una garanzia. Così l'arbitro ecuadoregno entrò in scena dalla porta girevole con una valigetta piena di soldi, rispose punto per punto alle domande non proprio asfissianti dell'intervistatore, concluse argomentando sottilmente che quella sera a Daejon era stata l'Italia, non lui, a sbagliare la partita, e fu congedato da un simpatico gavettone sulle note del coro del Nabucco: che per una rete in quota Lega rappresentava, con tutta evidenza, l'inno nazionale. Una serie di interpellanze parlamentari non riuscirono a chiarire né la ragione di quella straordinaria partecipazione, né l'entità del compenso ricevuto da Moreno, dall'ordine comunque di alcune decine di migliaia di dollari. Fatto sta che, grazie alla sportività della Rai, l'ex nemico pubblico numero uno ebbe l'opportunità di dimostrare che i buffoni, semmai, erano altrove. E il cerchio finalmente si chiuse.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

cap. La cultura della sconfitta

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“La Dichiarazione universale, che fu scritta all'indomani della Seconda guerra mondiale, in un clima di distruzione totale e di massima povertà, riflette le aspirazioni dell'umanità verso il futuro di prosperità, di dignità e di coesistenza pacifica.”

Ban Ki-moon (1944) 8º segretario generale delle Nazioni Unite

Origine: Dal discorso per il 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, New York, dicembre 2008.

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“Carew diventerà un fuoriclasse mondiale.”

Gianluca Vialli (1964) allenatore di calcio, ex calciatore e commentatore televisivo italiano
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“Tengo duro per migliorare il mio record mondiale di mancata carriera.”

Beppe Viola (1939–1982) giornalista e scrittore italiano

Origine: Citato in Gianni Mura, C'era una volta il sorriso di Beppe Viola http://www.repubblica.it/sport/calcio/2012/10/15/news/ricordo_beppe_viola-44571598/, Repubblica.it, 15 ottobre 2012.

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“[Un contadino nella I guerra mondiale] Signor tenende… Nuie tante cose nun 'e sapimmo… Nuie simmo ca' per l'avanzata.”

Guelfo Civinini (1873–1954) scrittore, giornalista e esploratore italiano

Il Fante, nel "Corriere della Sera", ottobre 1916, citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 647

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“Avete visto la scena che ha fatto Blatter con i buu razzisti a Balotelli? Come se noi fossimo razzisti. Il vero razzista è lui, ma non vedete come ci guarda dall'alto verso il basso? Ma non vi ricordate che quando abbiamo vinto il Mondiale non ci ha voluto premiare? Come si chiama uno che detesta gli italiani? Bisogna dire le cose come stanno.”

Maurizio Zamparini (1941) imprenditore italiano

Origine: Citato in Palermo, Zamparini: "Blatter? Il vero razzista è lui" http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/calcio/articoli/105309/palermo-zamparini-blatter-il-vero-razzista-e-lui.shtml, SportMediaset.it, 15 maggio 2013.

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“E io tiro fuori sempre quell'episodio quando si parla della nostra vigliacca partita di quattro anni fa con la modesta Corea, padrona di casa, che ci costò l'eliminazione. L'Italia doveva far quattro gol, anziché prendersela con l'arbitro Moreno.”

Candido Cannavò (1930–2009) giornalista italiano

da Cannavò: "quanti aiuti casalinghi, ma il mondiale Non si vince con gli arbitri" http://archiviostorico.gazzetta.it/2006/giugno/03/Cannavo_quanti_aiuti_casalinghi_mondiale_sw_0_060603023.shtml, Gazzetta dello sport, 3 giugno 2006

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“[Su Pete Sampras nel 1990] È davvero nata una nuova stella del tennis mondiale, ed è splendido che giochi un bel tennis, piacevolissimo e vario […]. Perderà qualche partita sulla terra, ma sul cemento e sull'erba sarà uno spauracchio per tutti.”

Ubaldo Scanagatta (1949) giornalista e conduttore televisivo italiano

Origine: Citato in Pietro Farro, Il tennis è un grattacielo: storie in punta di racchetta, Effepi Libri, 2005, p. 108. ISBN 88-6002-001-8

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“Dubbio, contraddizione; paura di vivere; senso di smarrimento, angoscia… Berto, straniero a se stesso.”

Turi Vasile (1922–2009) produttore cinematografico, regista e sceneggiatore italiano

da Giuseppe Berto l'"outsider" mondiale del '900 in Raccontati da Turi Vasile, Gangemi Editore, Roma, 2012, p. 83

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“Il pianeta ha superato cose peggiori di noi. […] Ha superato terremoti, vulcani, placche tettoniche, deriva dei continenti, venti solari, macchie solari, tempeste magnetiche, inversione magnetica dei poli, centinaia di migliaia di anni di bombardamenti da parte di comete, asteroidi e meteore, inondazioni mondiali, onde anomale, incendi planetari, erosione, raggi cosmici, ere glaciali ricorrenti… E noi pensiamo che qualche sacchetto di plastica e qualche lattina di alluminio faranno la differenza? Il pianeta non va da nessuna parte. Noi sì! Noi andremo via! […] Solo un'altra mutazione fallita. Solo un altro vicolo cieco biologico. Un cul-de-sac evoluzionistico. Il pianeta ci scuoterà di dosso come un'infestazione di pulci.”

George Carlin (1937–2008) comico, attore e sceneggiatore statunitense

The planet has been through a lot worse than us. [...] Been through earthquakes, volcanoes, plate tectonics, continental drift, solar flares, sun spots, magnetic storms, the magnetic reversal of the poles.. hundreds of thousands of years of bombardment by comets and asteroids and meteors, worldwide floods, tidal waves, worldwide fires, erosion, cosmic rays, recurring ice ages... And we think some plastic bags and some aluminum cans are going to make a difference? The planet isn't going anywhere. We are! We are going away! [...] Just another failed mutation. Just another closed-end biological mistake. An evolutionary cul-de-sac. The planet'll shake us off like a bad case of fleas.
Jammin in New York

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“Nessun paese dopo la seconda guerra mondiale ha dovuto pagare un prezzo così alto per far parte di questa comunità [l'Unione europea]. Le forze che volevano fermare il processo sono state sconfitte.”

Petro Oleksijovyč Porošenko (1965) imprenditore e politico ucraino

Origine: Citato in Ucraina sfida i separatisti: status speciale alle regioni del sud-est http://www.repubblica.it/esteri/2014/09/16/news/ucraina_est_amnistia_separatista_russia_statuto-95877319/?ref=HREC1-20, Repubblica.it, 16 settembre 2014.

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“Dalla Sicilia ho potuto compiere il mio percorso di studi ed entrare a far parte dell'eccellenza mondiale, fino ad arrivare nello spazio grazie al fatto che l'Italia collabora con gli altri Paesi europei ed è parte dell'Unione Europea.”

Luca Parmitano (1976) militare e astronauta italiano

Origine: Citato in http://www.radio24.ilsole24ore.com/notizie/altra-europa/2014-05-26/luca-parmitano-grazie-europa-155759.php, 26 maggio 2014.

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