Frasi su politico
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“Laicità è anche un termine che molti interpretano in modo sbagliato, qualche volta sinceramente, qualche volta capziosamente: conosco molte persone che lo ritengono un sinonimo ipocrita di anticlericalismo.
E la sfortuna della parola giunge al suo culmine quando la si sostituisce con un suo sinonimo, laicismo, da usare con il disprezzo che meritano tutte le posizioni oltranziste (tranne quelle religiose); in realtà nel Dizionario di Politica curato da Bobbio, Matteucci e Pasquino, la voce non è "laicità" ma proprio "laicismo", ed è a firma di Valerio Zanone, che come liberale e come laico non dovrebbe aver bisogno di presentazioni. Ma la nozione di laicità è stata disintegrata in una serie di concetti correlati ai quali è stato attribuito un significato negativo, o è stata variamente aggettivata, in modo da costruire un sistema nel quale sotto lo stesso nome si possono identificare differenti concetti, solo alcuni dei quali suscettibili di un giudizio positivo. Così al concetto di laicità si è assegnato il significato di "relativismo", o quello di "anticlericalismo"; si è cercato di identificare nel laicismo un tipo di laicità degenerata, nello stesso modo in cui si assegna al moralismo un valore negativo, dimenticando che in molti dei dizionari più consultati di filosofia e di politica – come quello di Abbagnano e quello di Bobbio, Matteucci e Pasquino, esiste solo laicismo e non c'è alcun accenno a laicità.”

Carlo Flamigni (1933) medico, accademico e scrittore italiano
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“Per il borghese la società è un espediente, la politica un'opera di rattoppo.”

Sergio Ricossa (1927–2016) economista italiano

Origine: Straborghese, p. 27

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“Oggi si sfugge al potere politico o ingrandendosi oltre le frontiere (multinazionali) o rimpicciolendo fino a scomparire alla vista dell'autorità.”

Sergio Ricossa (1927–2016) economista italiano

1985, p. 195
Come si manda in rovina un paese

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“La Corea che ha il 75% del territorio fatto di montagne ed è in un luogo scomodo del mondo è diventato la decima economia del mondo. Pensi se non credo nell'Italia.”

John Elkann (1976) imprenditore italiano

citato in Quel che devo a Gabetti e Marchionne Montezemolo in politica? Spero di no, Corriere della sera, 03 luglio 2007

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“Credo nei liberi mercati, nella competizione tra operatori. Credo nella società aperta e vedo un mondo ormai interconnesso. Da quando è caduto l'impero sovietico e la Cina si è mossa sulla via della liberalizzazione, il pianeta si è aperto e penso che sia decisivo avere buon senso, analizzare i problemi e non coltivare dottrine.”

John Elkann (1976) imprenditore italiano

Origine: Citato in Quel che devo a Gabetti e Marchionne Montezemolo in politica? Spero di no http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2007/07_Luglio/03/Elkann_intervista.shtml, Corriere.it, 03 luglio 2007.

“La teoria del gradualismo nelle conquiste sociali e politiche venne da lui delineata con estrema chiarezza quando aveva appena diciannove anni.”

Italo de Feo (1912–1985) scrittore, critico letterario e saggista italiano

Origine: Cavour, p. 33

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“Wikipedia è un miracolo imperfetto. È miracoloso come l'unione libera di tante esperienze abbia portato ad accumulare tanti contenuti. La conoscenza raccolta in Wikipedia contiene cose perfettibili, anche grossolani errori e veri e propri atti di vandalismo o sabotaggio. Non fermiamoci a questo. Abbiamo tutti i giorni a che fare con discutibili fonti di informazione: libri, giornali, telegiornali. Wikipedia è un fatto, esiste. La consultazione della Wikipedia è comoda e immediata. […] Se Wikipedia è talvolta vittima della propria libertà, non dimentichiamo però che le altre fonti di informazione sono vittime di condizionamenti di mercato o politici. Confrontando fonti diverse sottoposte a diversi tipi di "rumore" informativo si può ottenere una informazione più equilibrata. Per quanto riguarda l'autogestione, le comunità virtuali non sono diverse dalle altre comunità umane. Da migliaia di anni i sistemi sociali hanno dimostrato che gli umani hanno la capacità e la volontà di organizzarsi. Anzi, l'esplosione di wikipedia e dei blog dimostra come sia in atto una rivolta alla volontà di organizzare la conoscenza dall'alto, preconfezionata. L'uomo culturale vuole essere co-protagonista e non spettatore.”

Renzo Davoli (1964) accademico e hacker italiano

5 anni di Wikipedia, il fascino di un miracolo perfettibile, Intervista a Renzo Davoli su Unibo magazine http://www.magazine.unibo.it/Magazine/Attualita/2006/01/20/wikipedia.htm, 20 gennaio 2006

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“Il nazionalismo è alla nazione ciò che il bigottismo è alla religione.”

Francesco Saverio Nitti (1868–1953) economista, politico e saggista italiano

da Scritti politici: La pace. La libertà. Bolscevismo, fascismo e democrazia, Laterza, Bari, 1959, p. 255

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“Ah-ah! È impensabile che il dottor Berlusconi entri in politica. Deve occuparsi dei suoi debiti. Stia fermo, tanto prenderebbe pochi voti. Non siamo mica in Brasile!”

Massimo d'Alema (1949) politico italiano, presidente del Consiglio dei Ministri dal 1998 al 2000

Origine: Nel 1993; citato in Le ultime parole famose http://d.repubblica.it/argomenti/2011/05/24/news/25_5-massimo_d_alema-349226/, D.Repubblica.it, 24 maggio 2011.

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“È da temersi che la Chiesa ceda alla tentazione del potere e che il peso politico dei cattolici si indirizzi da una parte per ottenere in cambio la tutela giuridica di principi e valori, come aborto o fecondazione, perché diventino leggi imposte a tutti colpendo la laicità dello Stato.”

Massimo d'Alema (1949) politico italiano, presidente del Consiglio dei Ministri dal 1998 al 2000

Origine: Citato in «Chiesa, la tentazione del potere è demoniaca» http://www.corriere.it/politica/08_maggio_26/chiesa_tentazione_del_potere_demoniaca_ae4dc3f6-2aea-11dd-9793-00144f02aabc.shtml Corriere.it, 26 maggio 2008.

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“Una delle ragioni per le quali io posso risultare ostico persino ad una parte dell'elettorato di sinistra è che io faccio sempre politica, anche in campagna elettorale.”

Massimo d'Alema (1949) politico italiano, presidente del Consiglio dei Ministri dal 1998 al 2000

Origine: Dall'intervista a Repubblica Radio Tv Massimo D'Alema http://tv.repubblica.it/copertina/massimo-d-alema/33179?video, 27 maggio 2009.

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“Interrompere il nostro lavoro sarebbe stato un suicidio. A chi sarebbe giovato? Io non voglio lasciare a nessuno quello che ho trovato, e nemmeno voglio lasciare questa terra in mano a predatori. Il mio interesse è fare aprire in modo intelligente una nuova stagione politica: per il bene di questa regione, non per conquistare una poltrona.”

Antonio Bassolino (1947) politico italiano

Origine: Citato in Fulvio Bufi, Bassolino: tra un anno lascio. Veltroni soddisfatto https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2008/aprile/08/Bassolino_tra_anno_lascio_Veltroni_co_9_080408117.shtml, Corriere della Sera, 8 aprile 2008.

“[Riferito a Romanzo criminale] La ricostruzione d'ambiente cattura l'attenzione, intuendo la mole di lavoro (rendere gli esterni urbani degli anni Settanta è come rendere quelli del Medioevo), agli attori giovani ci si abitua subito e poi la storia va, col notevole intreccio di partenza tra tensioni e strategie d'epoca, criminali, politiche, servizievoli – nel senso dei Servizi.”

Antonio Dipollina (1960) giornalista, critico televisivo e scrittore italiano

Origine: Da Che bel Romanzo criminale, un'altra fiction è possibile http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/11/12/che-bel-romanzo-criminale-un-altra-fiction.html, Repubblica.it, 12 novembre 2008.

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“Nigel Farage, visti i fatti, per il vero piuttosto imbarazzanti, che il Daily Mirror gli ha attribuito e di cui ha dovuto fare penosa ammenda, rappresenta un altro eloquente esempio di quei politici – uomini e donne, ovviamente – che predicano in un senso e poi agiscono nel senso esattamente contrario. Volgarmente parlando, cioè come qualche volta parlo io, puttane della politica.”

Mario Borghezio (1947) politico italiano

Origine: Citato in Mario Borghezio, Borghezio: Farage com la Idem, anzi peggio. http://padaniaeliberta.com/2013/06/25/borghezio-farage-come-la-idem-anzi-peggio/, Padania e libertà, 25 giugno 2013; ripreso da Ue: Borghezio, anche Farage e' puttana della politica http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/voceeurodeputati/2013/06/25/Ue-Borghezio-anche-Farage-puttana-politica_8926619.html, Ansa, 25 giugno 2013.

“Gilson critica i tentativi di ricondurre la posizione di Dante alla tomista o all'averroista. Per san Tommaso ogni gerarchia di dignità è al tempo stesso una gerarchia di giurisdizione, mentre per Dante – tranne che per Dio – una gerarchia di dignità non è mai fondamento di una gerarchia di giurisdizione, e ciò corrisponde al problema filosofico specifico di Dante, che non è tanto quello di definire l'essenza della filosofia, quanto di determinare delle funzioni e delle giurisdizioni. Il principio a cui obbedisce questa determinazione non è assolutamente conciliabile col tomismo. San Tommaso non conosce che un solo fine ultimo: la beatitudine eterna, che non si può attingere se non attraverso la Chiesa; inoltre la spiritualità del fine ultimo importa che tra il potere temporale e lo spirituale vi sia la subordinazione gerarchica del mezzo al fine. Per Dante, invece, l'uomo può ottenere, attraverso l'esercizio delle virtù politiche, una felicità umana completamente distinta dalla beatitudine celeste, anche se questa rappresenta un fine più alto. La tesi dei "duo ultima" legittima la completa distinzione dell'ordine politico dall'ordine religioso, ugualmente universale a quello della Chiesa, ma autonomo e perseguente un fine di felicità terrena.”

Augusto Del Noce (1910–1989) politologo, filosofo e politico italiano

da Augusto Del Noce, Gilson Étienne in Enciclopedia dantesca, vol. III, Roma, 1971, p. 33.

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“Lo statista è l'uomo politico quando è morto.”

John Garland Pollard (1871–1937) politico statunitense

A Connotary

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“[Silvio Berlusconi] Numero uno. Il miglior politico sulla piazza.”

Massimo Calearo (1955) imprenditore e politico italiano

ibidem

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“Mi ricordo che nel 1840, essendo a Presinge, egli si faceva svegliare ogni mattina, alle cinque, dal suo cameriere, e a qualunque ora avanzata della notte si fosse coricato, scuoteva il sonno, e, avendo sorbito una tazza di caffè, con un bicchiere d'acqua, si metteva all'opera. Quest'opera consisteva nella lettura della Storia d'Inghilterra di lord Mahon, autore esatto e scrupoloso, ma scialbo e senza interesse. Ricordo quale repulsione invincibile m'ispirava il solo aspetto di questi volumi. Ma Camillo di Cavour aveva risoluto d'imparare l'inglese, e, al fine di questo studio avesse nello stesso tempo per risultato di fargli conoscere la storia d'Inghilterra, consacrava senza stancarsi le sue mattinate a tradurre un libro noioso, scritto in una lingua ch'egli ignorava. Più tardi trovandomi con lui nella terra di Leri, partivo allo spuntar del giorno per la caccia. Non m'è accaduto una sola volta di partire senza che Cavour mi salutasse con uno di quegli auguri che fanno la disperazione del cacciatore, e benché non avesse alcuna intenzione di andare a tirare le beccaccine, era sempre in piedi dall'alba, esaminando i conti, visitando le stalle, fissando i particolari di qualche miglioramento, sorvegliando lo sballaggio di qualche nuova macchina e occupando i momenti perduti per qualsiasi altro con la lettura di un libro sostanzioso italiano, francese e inglese, di agricoltura, d'economia politica e di storia.”

Auguste-Arthur de La Rive (1801–1873) fisico svizzero

citato in Cavour, l'uomo e l'opera

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“Era, in effetti, entrato in azione quel fenomeno che alcuni storici hanno ritenuto di definire la «legge di Tocqueville»: tutte le volte, infatti, che un potere autoritario-dispotico e comunque arcaico (monarchia assoluta e Ancien Régime nel 1789), o anche totalitario, ma sarebbe meglio dire «imperfettamente totalitario» (fascismo mussoliniano nella catastrofe politico-militare del 1943), o «post-totalitario» (Chruščëv, nel 1956, e Gorbačëv, nel 1985-1989), cerca, in una situazione ritenuta difficile (altrimenti nulla verrebbe toccato), di mutare direzione e di attuare trasformazioni e riforme, spalanca attese e speranze che si rovesciano in una eterogenesi dei fini; proprio le attese e le speranze finiscono non già per rafforzare (se si esclude un momento liminare, come nella prima metà del 1956, o gli anni 1986-1987), ma per minacciare (1956), o addirittura demolire (1989-1991), l'impalcatura politica esistente. Quanto al totalitarismo, considerato nella sua fase «perfetta», disperata e tragica, l'unica esperienza che si ha del suo crollo (Germania nazionalsocialista, 1945) dimostra che esso può avvenire non assecondando un tentativo di autoriforma, ma in concomitanza con la guerra totale e con un parallelo processo di inarrestabile autodistruzione, alla guerra totale strettamente connesso.”

Bruno Bongiovanni (1947) storico italiano

Origine: Storia della guerra fredda, p. 96

“La via d'uscita per la filosofia è in un tal quale "storicismo" e nella "critica della cultura."”

Lucio Colletti (1924–2001) filosofo e politico italiano

da Pagine di filosofia e politica, Rizzoli, 1989

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