Frasi su soppresso

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema soppresso, essere, vita, due-giorni.

Frasi su soppresso

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“In pittura non si usano più i propri occhi perciò voilà, ho soppresso anche l'occhio della mia macchina fotografica, il suo obiettivo.”

Man Ray (1890–1976) pittore, fotografo e regista statunitense

citato in Claudio Marra, Fotografia e pittura nel Novecento, Mondadori, 1999

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“Signor Presidente, stiamo andando ad approvare un provvedimento che è sicuramente dannoso per la gente perbene, in quanto soprattutto l'articolo 1, sulle pene detentive non carcerarie, dovrebbe essere assolutamente soppresso. Il Governo, in maniera inspiegabile, ci sta vendendo questo provvedimento come la soluzione ad un problema reale, quello del sovraffollamento delle carceri: si tratta in realtà di una soluzione assolutamente fasulla, e il Governo sta mascherando un vero e proprio indulto tramite l'approvazione di questo provvedimento, che definire vergognoso è poco. Noi riteniamo quindi che tutto il provvedimento in sé, ma soprattutto l'articolo 1 debba essere soppresso: per una questione di giustizia verso chi è stato vittima di questi reati, che altrimenti andrebbero quasi condonati attraverso l'approvazione di questa proposta.”

Stefano Borghesi (1977) politico italiano

Origine: Citato in Camera dei Deputati della Repubblica Italiana – XVII Legislatura – Resoconto stenografico dell'Assemblea - Seduta n. 44 del 2 luglio 2013 http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed0044/stenografico.pdf – Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Ferranti ed altri; Costa: Delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili (A.C. 331-927-A). Roma, 2 luglio 2013.

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“Sostenendo che si stia facendo un'operazione fondamentale e decisiva come quella della presunta soppressione del Senato, esattamente come presuntivamente sono state soppresse le Province, Matteo Renzi elenca i risultati che questo Esecutivo da lui guidato avrebbe portato a casa. Bene, fra questi, lui dice: «abbiamo portato a casa la riforma del lavoro, nessuno lo credeva eppure ci siamo riusciti». Lo ringrazio perché quantomeno ha parlato in italiano per uno che è abituato allo slang e allo "shish" almeno ha recuperato un pochino di sano orgoglio linguistico. Poi Matteo Renzi dice: «Poi abbiamo anche eliminato tasse giudicate a torto o a ragione insopportabili». Scusi, probabilmente qualunque contribuente potrebbe ritenere la propria tassazione una sorta di vessazione, poi poco importa se a torto o a ragione. Anche in questo caso Matteo Renzi dimostra la sua grettezza intellettuale e dunque morale perché le tasse non si tolgono a torto o a ragione perché sono considerate insopportabili. Noi abbiamo una Costituzione che ci dice che la fiscalità deve essere progressiva e questa è stata una conquista di chi adesso approva uno stravolgimento di quei principi, a torto o a ragione! Come se un Governo non si dovesse far orientare dalla ragione. Da che cosa si dovrebbe fare orientare: forse da Jim Messina, quel famoso specialista di comunicazione politica che forse lo accompagnerà casa per casa quando Matteo Renzi, così ci ha detto, dovrà andare a convincere gli italiani per il referendum confermativo. Perché a questo siamo arrivati, perché chi non ha il polso della situazione, chi non ha il controllo di quanto venga sentito dalle persone, dai cittadini, dai lavoratori, dai disoccupati, da tutti coloro che stanno pensando da troppo tempo all'emigrazione come unica via di fuga da questa situazione insopportabile, bene, chi quel rapporto non ce l'ha può anche pensare di spendere un botto di soldi per far venire un professionista statunitense di comunicazione politica.”

Nicola Morra (1963) politico italiano
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“Se la mestruazione è soppressa, un flusso di sangue dal naso è buon segno.”

Ippocrate di Coo (-460–-370 a.C.) filosofo, medico

V, 33; p. 56
Aforismi

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“Le donne non si ammalano di podagra a meno che non siano soppresse le mestruazioni.”

Ippocrate di Coo (-460–-370 a.C.) filosofo, medico

VI, 29; p. 67
Aforismi

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“Mussolini stesso con grande energia ha creato una forma di governo sorretta dalla spada, dalla violenza e dal pervertimento politico. Il vigore delle sue vedute, la potenza dei suoi sradicati seguaci hanno soppresso la democrazia in Italia.»”

Giacomo Matteotti (1885–1924) politico e antifascista italiano

da Machiavelli, Mussolini and Fascism, English life, luglio 1924, pp. 87 e sgg., citato in M. Canali, Il delitto Matteotti Bologna, Il Mulino, 1997

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“Il bombardamento americano dell'86 ha avuto l'effetto di un elettrochoc: più ancora delle bombe ha traumatizzato Gheddafi l'isolamento subito dal paese in quei momenti difficili. I fratelli arabi e gli amici africani gli hanno girato le spalle, l'Unione Sovietica e le altre nazioni socialiste l'hanno tenuto a debita distanza. La Libia aveva tutte le porte sbarrate: ai suoi fianchi i confini con la Tunisia e l'Egitto erano chiusi, a Sud era ancora in corso la guerra col Ciad e dal Mediterraneo erano appena arrivati i fulmini di Reagan. Cosi è cominciata la svolta pragmatica di Gheddafi. Anzitutto egli ha ammorbidito la situazione interna: ha liberato gran parte dei prigionieri politici, più quelli detenuti per delitti d'opinione che i veri oppositori del regime, ha soppresso la giustizia sommaria esercitata dai comitati rivoluzionari, ha avviato la liberalizzazione del commercio e autorizzato l'importazione di beni di consumo. Vuotando o sfoltendo le prigioni, riempiendo i negozi e aprendo le frontiere Gheddafi ha dato un po' di respiro ai libici. Ne avevano bisogno. Essi avevano rivelato di essere giunti ai limiti della sopportazione quando avevano espresso con molta parsimonia la loro solidarietà al regime dopo i bombardamenti americani. Ma è veramente cambiato Gheddafi? È rinsavito sul serio? Una cosa è certa: lo stacco tra quel che dice e quel che fa si è notevolmente allargato.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

“Ma il passaggio, o trasformazione subitanea, da "caffè" a bar, ha un suo significato storico e preciso. Perché la società del "caffè", la Belle Époque, non è stata, in definitiva, soppressa e mutata dai cataclismi, dalle guerre, dalle rivoluzioni, dalle alluvioni economiche e sociali. Tutto il guasto, tutta la mutazione è venuta da un cambio di velocità: gli uomini del caffè andavano a trenta, a cinquanta all'ora; gli uomini del bar vanno a duecento, a cinquecento, a mille all'ora.”

Alberto Consiglio (1902–1973) giornalista, politico e sceneggiatore italiano

Variante: Ma il passaggio, o trasformazione subitanea, da "caffè" a bar, ha un suo significato storico e preciso. Perché la società del "caffè", la Belle Époque, non è stata, in definitiva, soppressa e mutata dai cataclismi, dalle guerre, dalle rivoluzioni, dalle alluvioni economiche e sociali. Tutto il guasto, tutta la mutazione è venuta da un cambio di velocità: gli uomini del caffè andavano a trenta, a cinquanta all'ora; gli uomini del bar vanno a duecento, a cinquecento, a mille all'ora.
Origine: Dall'introduzione a Erminio Scalera, I caffè napoletani, Napoli, 1967; citato in (Monumenti e Miti della Campania Felix – Il Mattino), Il caffè, postfazione di Lejla Mancusi Sorrentino, Pierro, 1997, pp. 108, 110.

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