Frasi su tatto
Una raccolta di frasi e citazioni sul tema tatto, vista, gusto, modo.
Frasi su tatto

“I calli alle mani possono essere il segno di un più grande tatto dello spirito.”
La terra strada del cielo

“Nessuna regola, per quanto saggia può sostituire l'affetto e il tatto”
In Praise of Idleness and Other Essays

“Quanto in femmina fuoco d'amor dura,
Se l'occhio o 'l tatto spesso nol raccende.”
The Divine Comedy (c. 1308–1321), Purgatorio

“Non sempre il silenzio significa tatto: è il tatto ch'è d'oro, non il silenzio.”
Origine: Citato in Selezione dal Reader's Digest, agosto 1965, p. 76.

da Contro i matematici, VII, 138; citato in Daniele Vignali, I sofisti. Retori, filosofi ed educatori, Armando Editore, 2006, p. 238 http://books.google.it/books?id=-ZJuxxnTo5gC&pg=PA238#v=onepage&q=%22Vi%20sono%20due%20forme%22
29-33
Tantrāloka, Capitolo XI
Origine: Citato in Lilian Silburn 1997, p. 192.

Citato in Le petit philosophe de poche, Textes réunis par Gabriel Pomerand

Origine: Da La felicità del cuore, Richter e C., Napoli, 1952.

Origine: Da Traité des sensations, I; citato in Boyd 1966.

“Gli ebrei hanno sei sensi. Tatto, gusto, vista, odorato, udito… memoria.”

da Il tuo paese, questa notte ardente
In Non ho peccato abbastanza
da Nota di diario di Domenica 15 agosto 1965, p. 219
Diario di un contadino del Danubio

“Il tatto nell'audacia, è sapere fino a che punto ci si può spingere troppo avanti.”
da Il richiamo all'ordine

“Essere buoni con chi non ti ha caro richiede non solo molta benevolenza ma anche molto tatto.”
1931
Pensieri diversi

“Il tatto è l'arte di camminare sulla carta bagnata senza lacerarla.”
Kamatoto
La donna di 30, 40, 50, 60 anni
pp. 111-113
Variante: Una volta, dopo il tè della sera Tolstoj, che si sentiva male, mi chiamò in camera sua. Alloggiava allora in basso [... ].— Che cosa vi preoccupa, ora? A che pensate? — mi domandò, sdraiandosi sul grande divano coperto di tela cerata nera e comprimendosi il fegato malato con la mano passata sotto la cintura.— A Dio. Cerco di chiarire in me questo concetto.— In casi simili, mi ricordo sempre della definizione di Matthew Arnold. Ve ne ricordate? «Dio è la cosa eterna, posta al di fuori di noi, che ci conduce e che esige da noi la santità.» Aveva studiato i libri del Vecchio Testamento, e, per quell'epoca, la definizione era sufficiente. Ma, dopo Cristo, bisogna aggiungere che, al contempo, Dio è l'amore.<!-- la chiusura di virgolette manca così nel testo -->«Ognuno di noi possiede la propria rappresentazione di Dio. Per i materialisti Dio è la materia, benché ciò sia completamente erroneo; per Kant, è una cosa, per una contadina illetterata è un'altra.» Egli continuava così rispondendo al più completo disappunto che si dipingeva sul mio volto.— Ma che cos'è questa nozione, se differisce in ciascun individuo? Tutte le altre nozioni sono forse le stesse per tutti!— Perché? Esiste una moltitudine d'oggetti che gli uomini si rappresentano in modo nettamente diverso.— Per esempio?— Ce ne sono quanti ne volete... Ecco, per esempio... prendiamo non foss'altro l'aria: per un fanciullo non esiste; un adulto la conosce, come poter dire ciò?, diciamo che col senso del tatto egli l'aspira; ma per un chimico è tutt'altro. Il Maestro parlava con voce calma e convincente come si parla con i fanciulli.— Ma, se si hanno concezioni diverse di questo oggetto, perché, per nominarlo, ci si serve della stessa parola "Dio"? La contadina che lo nomina vuole esprimere una cosa diversa dalla vostra?— Le nostre concezioni sono diverse, ma hanno anche un certo elemento comune. Per tutti gli uomini, questa parola evoca nella sua essenza una nozione che è comune a tutti loro, ed è perciò che non si può sostituire questa parola con nessun'altra.

da Mémoires; citato in Giuseppe Bianchetti, Dello scrittore italiano discorsi nove
Augusto Blotto, Le relazioni tra il tutto
da Vanity Fair, n. 48, 7 dicembre 2011
Citazioni di Mina

L'analisi della spazialità e del tempo nelle opere d'arte figurativa (1925)

“Il tatto è il senso dell'avventura.”
Mistica della carne
“Ci sono donne che hanno più tette che tatto!”

Trattato sugli animali

capitolo VII; pp. 31-32
Delle cause, dei segni e della cura delle malattie acute e croniche

Origine: Dall'intervista di Vittorio Abrami, A colloquio con Montherlant http://digital.sturzo.it/spogliogenerale/1963/19631026/20/5/acoll, Il Popolo, 26 ottobre 1963.

“Erano luccicanti | e appiccicosi al tatto. | Non li conoscevo affatto, ma li amavo tanto.”
pag. 71
L'arduo apprendistato di Alice lo Scarafaggio

Soliloquio di Re Leopoldo: Apologia del suo ruolo in Congo

Variante: br/>Tatto, gusto, vista, odorato, udito... memoria. Mentre i gentili fanno esperienza del mondo mediante i sensi tradizionali e usano la memoria solo come strumento di second'ordine per interpretare i fatti, per gli ebrei la memoria non è meno primaria della puntura di uno spillo, o del suo argenteo luccichio, o del gusto del sangue che sprigiona dal dito. L'ebreo è punto da uno spillo e ricorda altri spilli. È solo riconducendo la puntura dello spillo ad altre punture – quando sua madre tentava di aggiustargli la manica con il suo braccio dentro; quando le dita di suo nonno si addormentarono accarezzando la fronte madida di suo bisnonno; quando Abramo saggiò il coltello per essere sicuro che Isacco non sentisse dolore – che l'ebreo appura perché faccia male.
Quando un ebreo incontra uno spillo domanda: Che cosa mi ricorda? (pp. 237-238)
Origine: Ogni cosa è illuminata, pp. 237-238
The Book of Night Women
Origine: Storia d'Italia dal 1861 al 1997, pp. 166-167
cap. 3, pp. 89-90
La scultura greca

“Tatto: la capacità di descrivere gli altri nel modo in cui loro vedono se stessi.”
