Frasi sulla guerra
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“A parte un ristretto manipolo di collaboratori di giustizia, da decenni i neofascisti vecchi e nuovi negano strenuamente - a dispetto delle evidenze giudiziarie e storiche - ogni coinvolgimento nello stragismo e i legami con i servizi segreti. Si atteggiano a giustizieri, soldati in guerra, una minoranza vessata, coraggiosa, romanticamente solidale.”

Benedetta Tobagi (1977) giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica italiana

Origine: Da Una luce sulla strage di Bologna https://rep.repubblica.it/pwa/commento/2018/08/01/news/la_strage_del_2_agosto-203168593/, Rep.repubblica.it, 1 agosto 2018.

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“Il Partito Comunista dell'Unione Sovietica si è forgiato nelle tempeste delle lotte rivoluzionarie. Non si è sviluppato in un periodo pacifico, è passato attraverso duri anni di reazione, guerre e rivoluzioni. La sua ricca esperienza, le sue tradizioni, i suoi principi ideologici organizzativi e tattici hanno un inestimabile valore per i partiti comunisti di tutti i paesi.”

Pietro Secchia (1903–1973) politico e antifascista italiano

Origine: Dal discorso al Convegno Internazionale contro il G7 di Taormina, 27 maggio 2017; citato in La più grande eredità di Stalin: il Partito Comunista http://www.senzatregua.it/la-piu-grande-eredita-di-stalin-il-partito-comunista/, Senzatregua.it.

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“Oggi a differenza del 1979 il Medio Oriente è in fiamme e fa comodo avere un gruppo come l'Isis a portata di mano per reprimere gli sciiti, e se questo porta ad una guerra di sterminio che ben venga. In fondo l'Isis è stato inizialmente finanziato per questo motivo, per distruggere la dinastia Allawita in Siria e da lì continuare il lavoro di pulizia etnica-religiosa nel resto della regione.”

Loretta Napoleoni (1955) economista e saggista italiana

Origine: Da L'Isis vuole distruggere i timidi risultati della primavera araba https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/28/tunisia-lione-kuwait-lisis-vuole-distruggere-i-timidi-risultati-della-primavera-araba/1822038/, Ilfattoquotidiano.it, 28 giugno 2015.

“Il nostro governo ha mancato di denunciare la soppressione della democrazia. Il nostro governo ha mancato di denunciare le atrocità. Il nostro governo ha mancato di prendere misure coercitive per proteggere i propri cittadini e allo stesso tempo si è tirato indietro per compiacere il governo dominato dal Pak[istan] occidentale e per sminuire ogni condivisibile reazione negativa della comunità internazionale. Il nostro governo ha avallato quella che molti considererebbero una bancarotta morale, mentre per ironia della sorte l'Unione Sovietica inviava al presidente Yahya Khan un messaggio di difesa della democrazia, in cui condannava l'arresto del dirigente di un partito di maggioranza democraticamente eletto e casualmente filo-occidentale, e chiedeva la fine delle misure repressive e degli spargimenti di sangue […] Ma noi abbiamo scelto di non intervenire, nemmeno su un piano morale, con la giustificazione che il conflitto con la Lega Awami, a cui sfortunatamente si può applicare l'abusata definizione di genocidio, sarebbe una questione puramente interna a uno Stato sovrano. Alcuni privati cittadini americani hanno espresso il loro disgusto. Noi, quali funzionari pubblici professionisti, esprimiamo il nostro dissenso con le politiche adottate e ci auguriamo vivamente che i sinceri e duraturi interessi che abbiamo in questo paese possano essere chiariti e le nostre politiche abbiano un nuovo indirizzo.”

Archer Blood (1923–2004)

da un comunicato inviato il 6 aprile 1971 durante la Guerra di liberazione bengalese
Origine: Citato in Christopher Hitchens, Processo a Henry Kissinger, Fazi Editore, 2005, p. 80. ISBN 8881126133

“All'inizio il presidente Yoweri Museveni ha esitato a riconoscere l'estensione dell'Aids. Lo tratteneva, come capita per gli individui, un senso di vergogna; poi ha capito la necessità di affrontare a viso aperto la prova con una campagna nazionale. La quale comincia a dare i suoi frutti, poiché l'epidemia si estende meno rapidamente d' un tempo. Oggi l'Uganda non è un paese africano come gli altri. Conosce una crescita economica costante, il Fondo monetario internazionale lo considera uno dei suoi migliori allievi, e vive un esperimento democratico di notevole interesse. Esso è stato elaborato durante la guerra civile dal Movimento Nazionale della Resistenza, di cui l'attuale presidente, Museveni, era ed è il capo. Il pluripartitismo occidentale, essendo stati i partiti nel passato all'origine di tante sciagure nazionali, è per ora escluso o, per meglio dire, sotto esame; ma le elezioni si sono svolte, come promesso, e in un modo giudicato regolare; e le libertà di parola, di stampa e di associazione sono rispettate; mentre dei "consigli rivoluzionari" a vari livelli, dal villaggio alla capitale, garantiscono una partecipazione e un controllo popolari che non sembrano del tutto fittizi. Gli Stati del continente sono stati spesso ritagliati secondo gli interessi o le fantasie dei colonizzatori, e le nazioni appaiono artificiali: l'Uganda è invece un grappolo di monarchie tradizionali, federate con la forza; e, nell'insieme, quelle monarchie tendono a formare, non senza difficoltà, è vero, una nazione. Una nazione compatta? Sarebbe eccessivo sostenerlo. Ma senz'altro una nazione temprata dalle severe prove vissute dalla indipendenza in poi.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano
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“[Sulla richiesta di una nuova Assemblea Costituente durante Tangentopoli] Un'assemblea costituente si convoca quando c'è una tale rottura all'interno del Paese, come avvenne dopo la guerra e dopo la caduta del fascismo, e ciò fu indispensabile. Pur in presenza di fatti gravissimi, di una degenerazione del sistema politico pericolosissima, non siamo nella situazione del dopoguerra, e ricorrere ad una costituente mi pare davvero eccessivo.”

Nilde Iotti (1920–1999) politica italiana

Origine: Dal discorso all'Università di Firenze; citato in "Eccessivo ricorrere ad una Costituente" http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,0778_01_1993_0074_0002_10988766/, La Stampa, 16 marzo 1993.

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“Milosevic è una vistosa reliquia del nazionalismo primitivo, quello che, su scala assai più grande, con le sue degenerazioni ideologiche, ha provocato le tragedie del '900 europeo. È a questo nazionalismo, ricreatosi a pochi minuti di volo dalla nostra costa adriatica, che la Nato ha dichiarato di fatto la guerra. Quasi volesse distruggerlo prima di entrare nel nuovo millennio. È roba da lasciare al secolo che se ne va. Fallito il comunismo, anche nella sua eccentrica versione jugoslava, Milosevic si è gettato in quel nazionalismo: e nel giugno '89 ha dato solennità alla conversione recandosi nella pianura di Kosovo Polje, ai piedi del monumento alla battaglia del 1389 (da cui cominciò il dominio ottomano, durato quasi mezzo millennio), per annunciare che "mai più i serbi si sarebbero lasciati maltrattare". Con quel gesto e quelle parole Milosevic ha spazzato via tutto quel che Tito aveva fatto per contenere i nazionalismi balcanici. E ha dato il via, in modo più o meno diretto, a una serie di massacri in cui i serbi sono stati carnefici ma anche vittime, e da cui sono sempre usciti sconfitti. Sono stati ripudiati dagli sloveni e dai croati, e molti loro insediamenti secolari sono stati scalzati dalle province di confine bosniache e croate. E adesso il Kosovo. Il nazionalismo serbo assume a tratti una colorazione religiosa e messianica, ereditata dal ruolo nazionale che la Chiesa ortodossa ha avuto nei secoli. Nell'Europa occidentale il territorio della nazione si è sostanzialmente delineato prima che si creassero una lingua e una cultura comune. Al contrario la nazione serba non ha un quadro territoriale di riferimento. Le comunità, non sempre maggioritarie tra cattolici, ebrei e musulmani, si identificavano in rapporto alla Chiesa serba. Era serbo chi era ortodosso. Si sono così creati spazi mistici. Sono nate rivendicazioni territoriali stravaganti, dettate dagli avvenimenti politici del momento e dalle leggende. I poemi nazionali hanno cantato per secoli il Kosovo come "culla del popolo serbo", e così lo è diventato di fatto, e tale è rimasto benché abitato al novanta per cento da albanesi. Crollato il comunismo, Milosevic ha sfruttato quel sentimento, attorno al quale, nei momenti di tensione, si raccolgono anche tanti serbi di solito estranei ad ogni tipo di estremismo. La letteratura serba è generosa in opere in cui si piangono le terre perdute e in cui la nostalgia diventa passione violenta.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano
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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Mare infinito
Il mare oggi mi vede, il mondo gira con i suoi pianeti e stelle cosmiche accese da luci laser e scie di fuoco in un cielo spento da fontane di acqua di luce senza limiti nell'infinito eterno.
Un giorno vicino mi guarderai ma io non riuscirò più a vederti perché sarò anni luce da te.
Le prospettive dei progetti e cantieri eretti da palazzi vetrati di specchi creano cloni di individui che si riproducono di continuo e nuovi mondi si formano con città, mari, soli artificiali.
Passato presente futuro
Il centro del mondo con melodie di note vibrano lungo le orbite dell'infinito, accompagnati da scie di cavalli dorati e trasparenti delfini pesci, balene, elefanti sospesi nell'aria che galleggiano nel cielo in folli corse
Rivedo tutti dappertutto e alzo gli occhi al cielo portando in alto la terra e formano un paradiso gigante.
Volo leggero e non vedo più nulla e il pensiero volge è affonda tra i tuoi magnifici occhi che in rilievo manifestano gioia e sorrisi, un bagno caldo di emozioni spensieratezza tra la luce del tuo dolce sguardo che conquista ed attrae, perché spaziale e le tue orbite di energia fulminante corrono attorno ad emozioni trasparenti illuminando il desiderio.
Mi inondi di amore con tua aurea di pace e benessere sento i brividi quando il tuo sguardo mi scalda e lievito in alto proteggendo e assaporando la tua freschezza delicata che mi inebria
Sento vibrare la tua voce quando ti lascio e i sorrisi contagiosi che mi esaltano dentro quegli occhi profondi c'è un oceano di saggezza che corre via e mi sfuggono. Onde pacifiche di piacere da assaporare dolcemente senza fine e gustare il tuo profumo che si scioglie tra le mie labbra pallide
Tu plachi la mia sete come neve che si scioglie in bocca, con un sussurro, un suono che sale dentro me, fino in fondo per sentire la tua musica così soave attraversare il mio animo che inebriano il respiro fondendo il cuore con passione.

RUGIADA DI LACRIME
Dammi la forza di piangere perché mi celo in una rugiada di lacrime di verità, in questo fiume che sfocia nella ipocrisia dell'inganno, dammi il coraggio per uscire da compromessi e umiliazioni e di iniziare da dove non sono mai partito, cancellando tutto il presente perché il domani non esiste e il passato non ritorna, ma vive solo attraverso ai ricordi ormai irraggiungibili, che costruiscono la nostra vita in frammenti che non riconosciamo. Corro per raggiungere un obiettivo perso in partenza che non riesco più a vedere ma esiste, impedito dallo sconforto, e malvagità è una routine obbligata, non mi apre la mente per nuovi orizzonti e crollo travolto dagli eventi…
Si può ottenere indipendenza, autonomia nella libertà interiore fuori dagli schemi imposti e attendo quel viaggio per staccarsi da impedimenti forzati mentali che impediscono e limitano i pensieri e la capacità di creare la vita a cui si aspira e non quella degli altri tesi a rubarti la tua anima, creatività ed originalità. Ti vengo a cercare per parlarti, per curarmi attraverso il tuo spirito, candido che illumina il cuore e colora il buio attraverso occhi spenti da egoismo e subordinazione. Ti cerco al di sopra di tutto dove hai il potere di controllare con il vento e calore che emani la forza di un incantesimo tra giorno e notte giocando con il cosmo e nuotando immergendosi nel sole sciogliendo il ghiaccio della crudeltà. Ti cerco tra le nuvole che piangono la tua bontà di salvezza e accecato dalle guerre, doni pace correndo nelle orbite attorno all'infedelta'. Vivi in ogni cuore ma siamo morti dentro senza gratitudine. Ti cerco nel mare che crea la vita ma tu sei l'infinito incontaminato ma stringo ogni misera molecola che ti compone. Bevo il tuo nettare nella pioggia infinita. Ti trovo tra il canto dei passerotti e il volo di aquile lontane e in stormi migratori a caccia di sopravvivenza a causa di crudele polvere nera creata dal progresso. Sento l'erba e il profumo degli alberi che crescono formando linfa e non carbone. Ti raggiungo ovunque e ti sento dentro annulli le solitudini e i falsi amori. Uomini e donne sono il davanti e dietro alla medaglia ma un entità unica, espansa da una terra stanca e vecchia senza risorse. Ti ho trovato finalmente nelle mie riflessioni e pensieri o solitudini perché eri stato sempre nel mio cuore ma non ti sentivo e ti premevo in fondo come un fiocco di neve che diventa slavina nell'immensita' di una creazione effimera ma reale dove tutti calpestiamo le tue orme dorate e il denaro è sabbia che un alito di vento è di menzogne innalza e si perde attraverso onde di oceano che lottano contro un tempo assetato di successi e profitti di infelicità e che procede inizia ma finisce ogni giorno il suo lavoro. Il treno non aspetta mai è quel minuto poteva decidere il tuo destino quell'ora e i mesi che si susseguono segnano una vita che firmiamo noi e si ritrova in un progresso improvviso che ci travolge e ci rende schiavi. I binari della vita sono innalzati al cielo e quel treno è già partito con la sua folle corsa a non arrivare mai a destinazione…
Insegniamo ai sogni a ritornare bambini nell'intensità e nella speranza che il domani si fissi nel tempo quando raggiungiamo la felicità.

Amicizia
Scandendo il tempo, fermi frammenti unici ed irripetibili, dipingendo in autentica semplicità, tramonti che accendono scie di stelle in infinite emozioni. Accarezzando suoni di magistrali percorsi che allietano fiocchi di neve danzanti di fronte a concerti di fulmini energetici in impetuosi arrivi senza partenze. Dove termini gli spazi vuoti e crei un nuovo inizio, coperto da un cielo limpido che si rispecchia nel tuo impetuoso mare di allegria eterna proiettata in un domani già passato. Il volo avvolto tra ali dorati temperate dal tuo umore costante, in equilibrio, con sorrisi sempre annunciati che presentano una personalità piccante e carismatica si perde in pazienti sentimenti che giungono con dolcezza in questa valle, dispersa in monti crescenti che stuzzicano atmosfere vaganti. Palazzi di carta, immagini di ricordi si susseguono con terre rosse e colori di pareti che si ergono in oceani dove si sentono le tue melodie dei fiori che sbocciano e distinguono primavere fresche. Vedi le foglie trasportate da venti stagionali tiepidi e folli respiri agitati ma calmi. Annunci il tuo ritorno quando arrivi in un passaggio di orme tra boschi illuminati da petali fuggenti. Ora i sogni sono realtà nel protagonismo di fantasie che crescono in ognuno di noi
Un cuore irrefrenabile di vita essenziale e valore estremo gratificante con una pioggia di tesori argentati e cablati in ogni essenza che tocchi e rendi incantata.”

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Gelli, a dispetto della sua mancanza di fascino, è stato centrale nella storia italiana dal dopoguerra fino agli anni Ottanta. Non un burattinaio in proprio, ma un volonteroso funzionario della guerra segreta che è stata combattuta in Italia. Nemico dichiarato: il comunismo. Nemico combattuto: la democrazia, le regole, la legalità.”

Gianni Barbacetto (1952) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Gelli, golpe e affari nell'Italia dalla doppia storia http://www.giannibarbacetto.it/2015/12/17/gelli-golpe-e-affari-nellitalia-dalla-doppia-storia/, Il Fatto Quotidiano; riportato in Giannibarbacetto.it, 17 dicembre 2015.

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“I ricchi e potenti che scatenano le guerre sfuggono alle conseguenze delle loro decisioni. Non sono i loro figli a finire nelle fauci della violenza. Spesso sono i vulnerabili, i poveri e i lavoratori – che non hanno voce in capitolo nei conflitti – a pagarne il prezzo.”

Alexandria Ocasio-Cortez (1989) politica e attivista statunitense

Tweet del 3 gennaio 2019
Origine: Citato in No alla guerra contro l’Iran: oltre 70 manifestazioni negli Stati Uniti https://www.pressenza.com/it/2020/01/no-alla-guerra-contro-liran-oltre-70-manifestazioni-negli-stati-uniti/, Pressenza.com, 5 gennaio 2020.

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“Una guerra in Iran sarebbe, a mio avviso, molte volte peggiore della guerra in Iraq.”

Bernie Sanders (1941) politico statunitense

Dichiarazione del 14 maggio 2019
Origine: Citato in Sanders avverte che una guerra con l'Iran sarebbe "molto peggio della guerra in Iraq" https://www.controinformazione.info/sanders-avverte-che-una-guerra-con-liran-sarebbe-molto-peggio-della-guerra-in-iraq/, Controinformazione.info, 15 maggio 2019.

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“Tutto il nostro popolo, così duramente provato dalla guerra segue con ansia e con speranza ogni voce ed ogni iniziativa di pace che si levi nel mondo; è deciso ad appoggiare con tutte le sue forze, con il suo slancio ogni tentativo di composizione pacifica dei conflitti in corso.”

Sri Jawaharlal Nehru (1889–1964) politico indiano

Origine: Citato in Nehru ammonisce gli Stati Uniti a non ostacolare i negoziati con la Cina https://archivio.unita.news/assets/main/1951/01/21/page_006.pdf, L'Unità, 21 gennaio 1951.

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“In guerra muoiono solo quelli che non vogliono morire perché sanno che devono morire.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il malloppo, p. 24

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“La guerra non ha certezze, tranne quella del sacrificio.”

George Bush (1946) 43º presidente degli Stati Uniti d'America
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“Ha vinto la guerra sul campo, e l’ha perduta nella camera da letto, povero stolto.”

Jaime Lannister
su Robb Stark
2016, p. 536
I fiumi della guerra

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“Ho vinto tutte le battaglie che ho combattuto, eppure sto perdendo la guerra.”

Robb Stark
2016, p. 503
I fiumi della guerra

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“Io so chi ha fatto scoppiare la guerra. I banchieri ebrei tedeschi. Ho le prove. I fatti. I banchieri ebrei tedeschi sono la causa della guerra.”

Henry Ford (1863–1947) imprenditore statunitense

Origine: Henry Ford si riferisce alla prima guerra mondiale.
Origine: Citato in Philip Roth, Il complotto contro l'America, Einaudi, Torino, 2006, p. 395.

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“La guerra che si combatte oggi in Bosnia-Erzegovina non è altro che la continuazione della Seconda guerra mondiale, ma questa volta senza i comunisti, senza i partigiani.”

Milovan Gilas (1911–1995) politico e antifascista jugoslavo

Origine: Citato in All'ombra di Tito il grande https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/07/22/all-ombra-di-tito-il-grande.html?ref=search, Repubblica.it, 22 luglio 1993

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“Il problema è che nelle guerre chi li dichiara non combatte mai. Non li vedono nemmeno.”

Oriana Fallaci (1929–2006) scrittrice italiana

El problema es que en las guerras no pelean nunca aquellos que las declaran. Ni las ven siquiera.

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“Il futuro mi sembra piuttosto cupo, signor Presidente. Ci sono molti che dicono che a causa di questa guerra non continuerai a essere presidente a lungo, che i tuoi giorni sono contati.”

Oriana Fallaci (1929–2006) scrittrice italiana

El futuro me parece bastante oscuro para usted, señor presidente. Son muchos los que dicen que a causa de esta guerra usted no continuará siendo presidente mucho tiempo, que sus días están contados.

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“Colpita da due guerre mondiali, teatro di tre rivoluzioni, di un assedio senza uguali nella storia contemporanea (purghe, fame, devastazioni, terrore), perde infatti lo status di capitale, i suoi uomini migliori, il denaro, il potere e la gloria… Verso la metà del Novecento il mito di Pietroburgo era ormai tramontato. Della sua esistenza si poteva parlare in termini ipotetici, come se davvero si trattasse di una qualche leggendaria Atlantide.”

Solomon Moiseevič Volkov (1944) scrittore e musicologo russo

Origine: Da San Pietroburgo. [Da Pùškin a Bródskij, storia di una capitale culturale], citato in Franco Marcoaldi, San Pietroburgo Quel mondo perso fra catastrofe e mito https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/01/05/san-pietroburgo-quel-mondo-perso-fra-catastrofe.html, la Repubblica, 5 gennaio 1999.

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“Al popolo non resta che un monosillabo per affermare e obbedire. La sovranità gli viene lasciata solo quando è innocua o è reputata tale, cioè nei momenti di ordinaria amministrazione. Vi immaginate voi una guerra proclamata per referendum?”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

Il referendum va benissimo quando si tratta di scegliere il luogo più acconcio per collocare la fontana del villaggio, ma quando gli interessi supremi di un popolo sono in gioco, anche i Governi ultrademocratici si guardano bene dal rimetterli al giudizio del popolo stesso.
Preludio al Machiavelli

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“La guerra si accetta in blocco o si respinge in blocco. Se questo processo deve essere eseguito, saremo noi che lo faremo e non gli altri.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

da Scritti e discorsi, vol. I, p. 372

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“Che guerra e libidine se li mangino tutti!”

Tersite, atto II, scena III
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“Con il voto non cambierà niente in questo Paese. Purtroppo le cose cambieranno solo quando un giorno partiremo per una guerra civile qui dentro e faremo il lavoro che il regime militare non ha fatto, cioè uccidendo 30 mila persone, cominciando da Fernando Henrique Cardoso. Se morirà qualche innocente non fa niente, in ogni guerra muoiono innocenti.”

Jair Bolsonaro (1955) politico brasiliano

Origine: Citato in O dia que Bolsonaro quis matar FHC, sonegar impostos e declarar guerra civil http://www.gazetadopovo.com.br/politica/republica/o-dia-que-bolsonaro-quis-matar-fhc-sonegar-impostos-e-declarar-guerra-civil-8mtm0u0so6pk88kqnqo0n1l69, gazetadopovo.com.br; 25 maggio 1999.

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