Frasi sulla guerra
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E davvero sentivo che Brežnev era come un padre.

“Shimon Peres, un uomo che i posteri additeranno come criminale di guerra.”

Capitolo secondo Attività teorica e pratica fino all'armistizio del '43, 3. Dalla protesta morale alla protesta politica, p. 63
Cattolici e comunisti
Origine: voce su Wikipedia.
Origine: R. A. Webster, La Croce e i Fasci. Cattolici e fascismo in Italia, Milano, 1961. [N.d.A]
La sovrappopolazione
Origine: Da I risultati politici della guerra partigiana, Nuovi quaderni di Giustizia e Libertà, anno I, numero 5-6, gennaio-agosto 1945, p. 6.
Origine: In Asia, pp. 30-31

"Il solstizio di giugno", Akropolis, Napoli, 1983, p. 45
Il solstizio di giugno
Variante: Lo spirito di cavalleria fiorisce sull'orlo delle guerre, come l'edelweiss fiorisce sull'orlo dell'abisso.
VI. Le complicità e il silenzio del mondo, p. 78
La soluzione finale
La sovrappopolazione

An open letter from President Saddam Hussein to the rulers of Iran
Storia del fascismo

Sihanouk preserved Cambodia's independence like an absurd juggler in a cockpit of war.
Variante: Sihanouk conservò l'indipendenza della Cambogia come un assurdo giocoliere in una cabina di guerra.
III. Sette di matrice cristiana, p. 50
Le sette in Italia
Origine: Cfr. Introvigne M., Le sette cristiane, Milano, Mondadori, 1989. [N.d.A.]

da E la notte se ne va, n. 1
Come Mikimix, La mia buona stella
Origine: Da I rumori dell'Essere, Diario, n. 6, giugno 1988, anno IV; poi in Casi critici. Dal postmoderno alla mutazione, Quodlibet, 2007, pp. 169-171.

2004, pp. 41-42
Ma gli androidi sognano pecore elettriche?

“Vincere turpemente non è vittoria, ma sconfitta. (da Far buona guerra, p. 108)”
Oracolo manuale e arte di prudenza
vol. II, parte terza, cap. VI, p. 876
Storia del Novecento

“I' so' colei che ti die' tanta guerra,
et compie' mia giornata inanzi sera.”
Il Canzoniere (c. 1351–1353), To Laura in Death

“Con disavvantaggio grande si fa la guerra con chi non ha che perdere.”
Storia d' Italia (1537-1540)

“Pace non trovo, et non ò da far guerra;
e temo, et spero; et ardo, et son un ghiaccio.”
Il Canzoniere (c. 1351–1353), To Laura in Life
Origine: La ragazza con la Leica, p. 60
Origine: Da Totò contro Maciste, uominiebusiness.it, 29 ottobre 2018.
Origine: Vite dei pittori antichi greci e latini, pp. 14-15
Appendice prima, p. 901
L'arte classica

Variante: Sono ribelle a modo mio perché anche le lotte utili sono quasi inutili, nel senso che le battaglie vere e forti alla prova dei fatti hanno sempre procurato tanti danni e tante morti inutili. Mi pare una follia uccidere qualcuno perché ha un'idea opposta alla tua. In ogni caso io con le lotte sono sempre stato sfortunato: nel '68 ero trppo piccolo e negli anni 70 ero ancora un ragazzino che giocava "a guerra" con gli amici facendo sceneggiature improvvisate a braccio.
Origine: Dall'intervista di M. Caruso, Politicamente scorretto, Tele Sette, anno 40, N. 42, 14-20 ottobre 2018.
Variante: Ci fu un tempo, non tanto lontano, in Occidente, in cui il carattere laico e moderno del presidente iracheno era apprezzato, se non proprio esaltato. Il confronto con Khomeini concedeva un notevole vantaggio a Saddam Hussein. Di fronte alla rivoluzione islamica di Teheran, esportatrice di un oscurantismo inquietante, la classica dittatura di Bagdad, senza propositi missionari, sembrava un argine non solo accettabile ma provvidenziale. E' capitato a molti di noi di scrivere o di pensare qualcosa del genere durante la guerra Iran-Iraq. L'Iraq non era proprio una diga democratica, questo no, questo nessuno ha osato dirlo: ma un utile sbarramento laico e moderno, ossia efficiente, sì: un argine, appunto, in grado di contenere un fanatismo come quello iraniano ansioso di ricondurre le società musulmane ai secoli più bui della loro storia, e di aggredire attraverso il terrorismo gli infedeli dell' Occidente europeo e americano. Al contrario degli ayatollah iraniani, i dirigenti del partito Baas iracheno non erano considerati una minaccia alla stabilità del Golfo, vale a dire del mercato del petrolio. Khomeini costruiva moschee, Saddam Hussein scuole e ospedali e caserme. Egli dedicava, è vero, una particolare attenzione a quest' ultime ed anche alle prigioni, come del resto faceva Khomeini, ma, al contrario di Khomeini, era al tempo stesso favorevole all'emancipazione delle donne, alle quali a Bagdad non veniva imposto il ciador. Quando negli acquitrini della Mesopotamia meridionale, dove si incontrano il Tigri e l'Eufrate, furono scoperti nel 1984 migliaia di giovani iraniani uccisi dai gas iracheni, la nostra morale non fu affatto scossa. L' utilità di Saddam Hussein, in quanto diga del fondamentalismo musulmano, placava le nostre coscienze. Soltanto quattro anni dopo, quando i gas furono usati per mattare la città curda di Halabja, ci furono alcune reazioni.

Origine: Da L'era di Stalin, Napoli, La Città del Sole, 2004, p. 140.
Origine: Da La disperazione dei sconfitti http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/11/19/la-disperazione-degli-sconfitti.html?ref=search, la Repubblica, 19 novembre 2001.
Variante: Dopo essere stata una colonia tedesca, il Ruanda è diventato nel 1918, in seguito alla sconfitta della Germania nella prima guerra mondiale, una colonia belga, vale a dire un paese francofono. Qualità che più tardi, ottenuta l'indipendenza, gli ha consentito di entrare nel privilegiato club dei paesi africani protetti dalla Francia. In quel club conta senz'altro il fascino per la cultura francese. Conta altresì la preferenza per i prodotti e la tecnica francesi ben inteso, anche se gli scambi con l'Africa francofona rappresentano soltanto il 3 per cento del commercio con l'estero di Parigi. In compenso i vari regimi hanno la garanzia di essere assistiti dall'Armée. Così quello ruandese, dominato dalla maggioranza hutu (85 per cento della popolazione) ha avuto un appoggio militare quando è cominciato il conflitto con la minoranza tutsi. La quale aveva tra l'altro un difetto, quello di essere per lo più anglofona, per via degli stretti rapporti con la vicina Uganda, ex colonia britannica. È dunque con armi e istruttori forniti dai francesi, che è cominciato il genocidio dei tutsi compiuto dalle milizie hutu. Ed ora che i primi, i tutsi, hanno vinto, e che gli hutu fuggono per timore di essere a loro volta massacrati, i francesi intervenuti per ragioni umanitarie sono costretti a proteggerli, e con loro proteggono gli autori del genocidio.

Origine: Citato in Togliatti, il senso politico di un attentato http://www.libertaegiustizia.it/2010/07/13/togliatti-il-senso-politico-di-un-attentato/, libertaegiustizia.it, 13 luglio 2010

Origine: Da Yemen, il Paese che rischia il destino della Siria https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/12/27/yemen-il-paese-che-rischia-il-destino-della-siria/2333524/, Ilfattoquotidiano.it, 27 dicembre 2015.
Le rondini di Montecassino
Variante: Guerra nostra che sei nei cieli, guerra alta e altissima che arrivi con il primo stormo di B-17 venuti da Foggia e dalla Sicilia, partiti persino dalle basi in Nordafrica e dall’Inghilterra, guerra che fai volare le tue Fortezze Volanti sopra la fortezza della fede di San Benedetto, che arrivi quando ormai è tutto pronto, quando ci sono gli operatori della Wochenschau, gli operatori del «Pathé cinegiornale», il corrispondente di BBC Londra e, assiepati da qualche giorno sulle montagne vicine, i fotografi e i reporter di guerra di tutto il mondo, perché questa che sta per sfrecciare sopra le montagne della Ciociaria è la guerra mondiale.
18 aprile: la resa dei conti, p. 173
L'avventurosa nascita della repubblica

vol. I, cap. 9, pp. 266-267
Quintino Sella

Origine: Dall'intervista di Claudio Sabelli Fioretti per Corriere Magazine, 20 maggio 2004. Disponibile http://interviste.sabellifioretti.it/?p=746 su Interviste.sabellifioretti.it.
cap. 12, p. 249
Icaro è caduto
Variante: Non che quest'ultimo ispirasse eccessiva fiducia, ma come dittatore classico era senz'altro preferibile a una rivoluzione islamica che avrebbe potuto sconvolgere ampie e decisive regioni del pianeta. Tanto preferibile che nel settembre '80 la tentata invasione irachena dell'Iran, da cui scaturì la guerra del Golfo, non suscitò uno scandalo adeguato alla gravità dell' aggressione. Quella complice indulgenza, allora comprensibile se non proprio inevitabile, ha partorito un monster, secondo la brutale espressione di un senatore americano, o un nuovo voleur de Bagdad, secondo quella più poetica di un quotidiano francese. Un mostro o un ladro di Bagdad che dispone della forza militare più importante del Golfo e del mondo arabo, tra l' altro dotata di gas nervini come ben sanno le popolazioni civili curde, e in possesso di un arsenale atomico per fortuna ancora incompleto, ma non tanto lontano dall'esserlo. Una potenza costruita grazie agli aiuti paralleli se non congiunti o concertati di Mosca e di Washington, di Parigi e di Londra, e di tante altre capitali ansiose di vendere armi, tra le quali Roma, Varsavia, Praga, Il Cairo... Nella lista non manca il Kuwait che, per proteggersi da Khomeini, finanziò lautamente Saddam Hussein, sapendo benissimo che sotto le spoglie del protettore si nascondeva un lupo ansioso di fare dell'emirato un solo boccone. Ma tra lui e Khomeini non c'erano scelte.
Origine: Da Il ladro di Bagdad http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/08/03/il-ladro-di-bagdad.html?ref=search, la Repubblica, 3 agosto 1990.
Bernardo Valli
Variante: Ma il passaggio, o trasformazione subitanea, da "caffè" a bar, ha un suo significato storico e preciso. Perché la società del "caffè", la Belle Époque, non è stata, in definitiva, soppressa e mutata dai cataclismi, dalle guerre, dalle rivoluzioni, dalle alluvioni economiche e sociali. Tutto il guasto, tutta la mutazione è venuta da un cambio di velocità: gli uomini del caffè andavano a trenta, a cinquanta all'ora; gli uomini del bar vanno a duecento, a cinquecento, a mille all'ora.
Origine: Dall'introduzione a Erminio Scalera, I caffè napoletani, Napoli, 1967; citato in (Monumenti e Miti della Campania Felix – Il Mattino), Il caffè, postfazione di Lejla Mancusi Sorrentino, Pierro, 1997, pp. 108, 110.

dalla lettera da Palermo del 25 giugno 1799, pp. 74-75
Carteggio di Maria Carolina Regina delle due Sicilie con Lady Emma Hamilton
Variante: Infine, una severità esatta, pronta, giusta. L'istesso si farà per le donne che si sono distinte nella rivoluzione, e ciò senza pietà. Non v'è bisogno di una giunta di Stato. Non è processo, né opinione : è un fatto avvenuto provato, stampato: o gli scellerati si all'imponente forza dell'ammiraglio, o bisognerà riunire i corpi di truppe, farne venire anche da fuori se fa uopo, avvisare le povere donne e fanciulli di uscire, prendendo per forza i due castelli secondo le norme della guerra con coloro che son dentro, e cosi terminare questa colpevole e pericolosa resistenza.
Il cardinale non deve nominare nessun impiegato senza proporlo. I sedili, sorgente di tutti i mali, e vera prima riunione dei ribelli, che hanno rovinato il regno e detronizzato il re, restano per sempre aboliti, come pure i diritti, e giurisdizioni baronali per sollevare dalla schiavitù un popolo fedele che ha rimesso il re sul trono, donde il tradimento, la fellonia e la colpevole indifferenza dei nobili l'hanno cacciato. Ciò non piace, ma è d'assoluta necessità; senza ciò il re non governerà sei mesi tranquillamente. I popoli aspettano dalla sua giustizia d'esser sollevati dopo aver fatto tanto per lui. Infine mia cara Miledy, raccomando a Milord Nelson di trattar Napoli come se fosse una città ribelle d'Irlanda che si fosse condotta così. Non bisogna aver riguardo al numero, le migliaia di scellerati di meno renderanno la Francia più debole e noi staremo meglio. Essi avranno meritato d'esser gettati in Africa, in Crimea. Gettarli in Francia sarebbe una carità. Meriterebbero d'esser bollati, affinchè nessuno fosse ingannato da loro; cosi è un bene che gli si concede. Vi raccomando dunque, mia cara Miledy, la più gran fermezza, forza, vigore, rigore; ne va della nostra considerazione e futura tranquillità: il popolo fedele lo desidera. Vi raccomando di darmi spesso vostre nuove: potete immaginare la mia premura.
Credetemi per la vita, la vostra più che sensibile, affettuosa riconoscente amica — Carolina. (dalla lettera da Palermo del 25 giugno 1799, pp. 74-75)

Origine: Dal programma televisivo Coffee Break, La7, 4 gennaio 2017. Video https://www.youtube.com/watch?v=9L7lkF2Jy8A disponibile su YouTube.com (min. 6:38).
Variante: È come se, insieme al Ruanda, l'Africa intera stesse agonizzando nella regione dei Grandi Laghi. In un paese di sette milioni di abitanti, prima, per tre anni, ha imperversato la guerra civile; poi, per tre mesi, vi è stato compiuto un genocidio da affiancare ai più tremendi (la Shoa e la Cambogia); poi, ancora, c'è stato l'esodo in massa, l'espatrio disperato di milioni di esseri umani affamati; e adesso è il colera a mietere altre vite, all' ombra di un vulcano, il Nyiragongo, che potrebbe vomitare lava da un momento all' altro sui profughi rantolanti abbattutisi sulla città di Goma, nel vicino Zaire. In una cornice naturale tra le più preziose del pianeta, pregiata quanto un nostro centro storico di palazzi e cattedrali, anche perché il contadino africano l' ha coltivata con arte per secoli, sembra che stia proprio morendo un continente svalutato.
Origine: Da La grande tenebra che oscura il Ruanda http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/07/23/la-grande-tenebra-che-oscura-il-ruanda.html?ref=search, la Repubblica, 23 luglio 1994.