Frasi sulla guerra
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“Prima della guerra del 1970, la Cambogia aveva una popolazione di più di sette milioni di abitanti. Eravamo un popolo gentile, tollerante, amante della pace e della libertà individuale, e devoto alla religione. Sei milioni di cambogiani erano buddisti, circa cinquecentomila erano musulmani e circa cinquantamila erano cattolici. La nostra agricoltura era rigogliosa. Avevamo terre fertili. Ogni anno potevamo esportare un'eccedenza di riso, di mais, di gomma e di pesce. Anche senza lavorare sodo, la nostra vita era buona.”

Norodom Sihanouk (1922–2012) re della Cambogia

Before the war in 1970, Cambodia had more than 7,000,000 inhabitants. We were a gentle, tolerant people, loving peace, freedom and individual liberties and dedicated to religions. Six million Cambodians were Buddhists, about 500,000 were Moslems and about 50,000 were Catholics. Our agriculture was prosperous. We had good soil. Every year, we could export surplus rice, corn, rubber, fish. Even without working hard, we had a good way of life.
Citazioni tratte dalle interviste
Variante: Prima della guerra del 1970, la Cambogia aveva una popolazione di più di sette milioni di abitanti. Eravamo un popolo gentile, tollerante, amante della pace e della libertà individuale, e devoto alla religione. Sei milioni di cambogiani erano buddisti, circa cinquecentomila erano musulmani e circa cinquantamila erano cattolici. La nostra agricoltura era rigogliosa. Avevamo terre fertili. Ogni anno potevamo esportare un'eccedenza di riso, di mais, di gomma e di pesce. Anche senza lavorare sodo, la nostra vita era buona.

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“Sapete, io dico che siamo un popolo pacifico, ma abbiamo sofferto di tante guerre da quando siamo diventati uno stato durante il periodo di Angkor. Sin d'allora, abbiamo avuto guerra, guerra, guerra.”

Norodom Sihanouk (1922–2012) re della Cambogia

You know, I say that we are a gentle people, but we've had so many wars since becoming a state during the Angkor period. Since that time, we've had war, war, war.
Citazioni tratte dalle interviste

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“La democrazia va bene in Europa. In Africa ci sono altre tradizioni. Guarda l'Etiopia di oggi: dicono di aver introdotto il pluralismo. Invece hanno reintrodotto il tribalismo. Ciascuno sta dalla parte della propria tribù o della propria religione, non dalla parte di un partito. Come in Sudan, in Ruanda, in Burundi, in Congo, in Kenia. Dappertutto. Il mondo vedrà in Africa guerre mai viste prima. Terribile guerre tribali.”

Menghistu Hailè Mariàm (1937) militare e politico etiope

Variante: La democrazia va bene in Europa. In Africa ci sono altre tradizioni. Guarda l'Etiopia di oggi: dicono di avr introdotto il pluralismo. Invece hanno reintrodotto il tribalismo. Ciascuno sta dalla parte della propria tribù o della proporia religione, non dalla parte di un partito. Come in Sudan, in Ruanda, in Burundi, in Congo, in Kenia. Dappertutto. Il mondo vedrà in Africa guerre mai viste prima. Terribile guerre tribali.

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“La guerra e lo sport, i luoghi del cameratismo maschile, erano il vero antidoto alla degenerazione.”

Henry De Montherlant (1895–1972) scrittore e drammaturgo francese

Les Olympiques

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“Il vostro motto sul prolungare la guerra e far uso del tempo ha fallito. E così vi siete convinti che il prolungare della guerra per così tanto tempo è opera d'una congiura da parte delle grandi potenze, quando eravate voi stessi che rifiutaste di porre fine alla guerra. Siete stati voi a insistere nel continuarla, e siete voi, sin dall'inizio, i responsabili, non le grandi potenze, indipendentemente dalle loro intenzioni e intrighi.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

An open letter from President Saddam Hussein to the rulers of Iran
Variante: Il vostro motto sul prolungare la guerra e di far uso del tempo ha fallito. E così vi siete convinti che il prolungare della guerra per così tanto tempo è opera d'una congiura da parte delle grandi potenze, quando eravate voi stessi che rifiutarono di porre fine alla guerra. Siete voi che insistete nel continuarla, e siete voi, sin dall'inizio, che siete i responsabili, non le grandi potenze, indipendentemente dalle loro intenzioni e intrighi.

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“Una pace permanente nel Medio Oriente rimarrà impossibile finché al popolo di Palestina è negata l'opportunità di determinare il suo proprio futuro e di stabilire una sua propria patria libera, e finché Israele rifiuta di rinunciare a tutti i territori arabi di cui si è impossessato con la forza durante la guerra del sessantasette.”

Menghistu Hailè Mariàm (1937) militare e politico etiope

No permanent peace is possible in the Middle East so long as the people of Palestine are denied the opportunity of determining their own futures and establish a free country of their own and so long as Israel refuses to relinquish all Arab territories seized by force during the 1967 war.
Variante: Una pace permanente nel Medio Oriente rimarrà impossibile finché al popolo di Palestina non venga negata l'opportunità di determinare il suo proprio futuro e di stabilire una sua propria patria libera, e finché l'Israele rifiuta di rinunciare a tutti i territori arabi sequestrati durante la guerra del sessantasette.

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“La pazienza vi gioverà in ogni ora, ogni volta e in ogni occasione. Vi aiuta a superare il vostro avversario, per quanto forte possa essere. Vi aiuterà in tempi di avversità e difficoltà, durante le battaglie, in guerra e in pace.”

Abd al-Karim Qasim (1914–1963) militare e politico iracheno

Patience will benefit you in every hour, every time and every opportunity. It helps you to overcome your opponent, howsoever strong he may be. It will help you in times of distress and hardships, in battles and in war and peace.
The historical extempore speech at the Reserve Officers' College

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“Forse mai come oggi emerge la verità di quel pensiero che Joseph Roth, nella Marcia di Radetzky, attribuisce a Francesco Giuseppe, il quale — egli scrive — non amava le guerre, «perché sapeva che si perdono.»”

Claudio Magris (1939) scrittore italiano

Origine: Da L’umanità ritrovata della Germania di oggi http://www.corriere.it/opinioni/17_giugno_14/umanita-ritrovata-germania-oggi-16230bea-5051-11e7-a437-ba458a65274a.shtml, Corriere.it, 13 giugno 2017.

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“La guerra di Charlie Wilson (2007) – sceneggiatura”

Aaron Sorkin (1961) commediografo, sceneggiatore e produttore televisivo statunitense

Film

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“Venuta la guerra, Bombacci ed i suoi furono travolti dai suoi gorghi impetuosi. La considerarono la guerra proletaria per eccellenza ed a suo favore si batterono. E quando dopo la nascita della Repubblica Sociale Italiana, l'antico barbuto e lunghichiomato tribuno comunista partì da Roma verso il Nord, egli non ignorava che lassù soltanto la morte lo avrebbe atteso. Ad un amico che lo consigliava a riflettere sull'opportunità di attendere, rispose stanco ed accorato: «Caro mio, già una volta sono stato tacciato di tradimento. Due volte traditore, no. Io parto. Sarà quel che sarà.»”

Cesare Rossi (1887–1967) politico e sindacalista italiano

Nicola Bombacci, l'apostata impiccato. Traditore due volte, no, p. 278
Personaggi di ieri e di oggi
Variante: Venuta la guerra, Bombacci ed i suoi furono travolti dai suoi gorghi impetuosi. La considerarono la guerra proletaria per eccellenza ed a suo favore si batterono. E quando dopo la nascita della Repubblica Sociale Italiana, l'antico barbuto e lunghichiomato tribuno comunista partì da Roma verso il Nord, egli non ignorava che lassù soltanto la morte lo avrebbe atteso. Ad un amico che lo consigliava a riflettere sull'opportunità di attendere, rispose stanco ed accorato: «Caro mio, già una volta sono stato tacciato di tradimento. Due volte traditore, no. Io parto. Sarà quel che sarà». (Nicola Bombacci, l'apostata impiccato. Traditore due volte, no, p. 278)
Origine: Repubblica Sociale Italiana, citata a volte come Repubblica di Salò. voce su Wikipedia.

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“La Carta delle Nazioni Unite sancisce il diritto all'autodifesa degli stati membri e, visto che gli Usa hanno dichiarato guerra al nostro paese, noi abbiamo il diritto di rispondere e di abbattere i caccia americani anche se non sono ancora all'interno dei nostri confini.”

Ri Yong-ho (1956)

Origine: Citato in Corea del Nord: "Gli Usa ci hanno dichiarato guerra, un diritto abbattere i loro caccia". Casa Bianca: "Tutte assurdità" http://www.repubblica.it/esteri/2017/09/25/news/corea_del_nord_abbiamo_diritto_abbattere_caccia_usa_per_autodifesa_-176476652/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-T1, la Repubblica, 25 settembre 2017.

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“Dopo due anni e mezzo di potere, i Khmer Rossi furono rovesciati dai vietnamiti nel Natale 1978. Nei mesi e negli anni che seguirono, Stati Uniti, Cina e i loro alleati, in particolare il governo Thatcher, sostennero Pol Pot ora in esilio in Thailandia. Era il nemico del loro nemico: il Vietnam, la cui liberazione della Cambogia non avrebbe mai potuto essere riconosciuta, perché venuta dalla parte sbagliata della guerra fredda. Per gli statunitensi, che ora sostenevano Pechino contro Mosca, era anche un regolamento di conti, dopo la loro umiliazione sui tetti di Saigon.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

Variante: Dopo due anni e mezzo di potere, i Khmer Rossi furono rovesciati dai vietnamiti nel Natale 1978. Nei mesi e negli anni che seguirono, gli Stati Uniti, la Cina e i loro alleati, in particolare il governo Thatcher, sostennero Pol Pot in esilio in Thailandia. Era il nemico del loro nemico: il Vietnam, la cui liberazione della Cambogia non avrebbe mai potuto essere riconosciuta, perché era venuta dalla parte sbagliata della guerra fredda. Per gli statunitensi, che ora sostenevano Pechino contro Mosca, era anche un regolamento di conti, dopo la loro umiliazione sui tetti di Saigon.

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“Mentre Barack Obama muove la sua settima guerra al mondo musulmano da quando gli è stato assegnato il Premio Nobel per la Pace, e Francois Hollande promette un attacco “senza pietà” sulle macerie della Siria, l’isteria e le menzogne orchestrate fanno quasi venire la nostalgia per l’onestà omicida di Kissinger.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

Variante: Mentre Barack Obama promuove la sua settima guerra al mondo musulmano da quando gli è stato assegnato il Premio Nobel per la Pace, e Francois Hollande promette un attacco “senza pietà” sulle macerie della Siria, l’isteria e le menzogne orchestrate fanno quasi venire la nostalgia per l’onestà omicida di Kissinger.

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“Alle sette e mezzo il 17 aprile 1975, la guerra contro la Cambogia si concluse. Fu una guerra particolare, poiché nessun paese aveva mai fatto esperienza d'un simile bombardamento. Su questa terra, forse la più graziosa e più pacifica in tutta l'Asia, il presidente Nixon e il signor Kissinger sganciarono centomila tonnellate di bombe, l'equivalente di cinque Hiroshima. Il bombardamento fu una loro scelta personale. Illegalmente e in segreto, bombardarono la Cambogia, un paese neutrale, fino a riportarla all'età della pietra, e intendo età della pietra nel suo senso strettamente letterale. Poco dopo l'alba, il 17 aprile 1975, i bombardamenti cessarono, e regnò il silenzio. Poi, i vittoriosi, i Khmer Rossi, il cui potere era cresciuto in modo del tutto sproporzionato rispetto ai loro numeri, emersero dalla foresta. Entrarono nella capitale, Phnom Penh, una città che molti di loro non avevano mai visto prima. Marciarono in fila indiana disciplinata lungo i viali e il traffico immobile. Si vestivano di nero ed erano per la maggior parte adolescenti. Il popolo li acclamò ansiosamente, ingenuamente. Dopo tutto, i bombardamenti e i combattimenti erano finalmente terminati. Il terrore cominciò quasi immediatamente. Phnom Penh, una città di 2.5 milioni d'abitanti, fu evacuata con la forza entro un ora dal loro arrivo, i malati e feriti trascinati dai loro letti d'ospedale, bambini morenti trasportati in sacchi di plastica, i vecchi e gli zoppi abbandonati ai margini della strada, e tutti in marcia sotto tiro verso la campagna e una società totalmente nuova, quale mai si era vista prima. I nuovi leader della Cambogia chiamarono il 1975 l'«Anno zero», l'alba di un'era in cui non ci sarebbero state famiglie, né sentimenti, né espressioni d'amore o di sofferenza, né medicine, né ospedali, né scuole, né libri, né istruzione, né vacanze, né musica, né canzoni, né posta, né moneta: solo fatica e morte.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

At 7:30 AM on April 17, 1975, the war on Cambodia was over. It was a unique war, for no country has ever experienced such concentrated bombing. On this, perhaps the most graceful and gentle land in all of Asia, president Nixon and mister Kissinger unleashed 100,000 tons of bombs, the equivalent of five Hiroshimas. The bombing was their personal decision. Illegally and secretly, they bombed Cambodia, a neutral country, back to the Stone Age, and I mean Stone Age in its literal sense. Shortly after dawn on April 17, the bombings stopped and there was silence. Then, out of the forest, came the victors, the Khmer Rouges, whose power had grown out of all proportion to their numbers. They entered the capital Phnom Penh, a city most of them had never seen. They marched in disciplined Indian file through the long boulevards and the still traffic. They wore black and were mostly teenagers, and people cheered them, nervously, naively. After all, the bombing, the fighting, was over at last. The horror began almost immediately. Phnom Penh, a city of 2.5 million people, was forcibly emptied within an hour of their coming, the sick and wounded being dragged from their hospital beds, dying children being carried in plastic bags, the old and crippled being dumped beside the road, and all of them being marched at gunpoint into the countryside and towards a totally new society, the likes of which we have never known. The new rulers of Cambodia called 1975 "Year Zero", the dawn of an age in which there would be no families, no sentiments, no expressions of love or grief, no medicines, no hospitals, no schools, no books, no learning, no holidays, no music, no songs, no post, no money, only work and death.
Variante: Alle sette e mezzo il 17 aprile 1975, la guerra contro la Cambogia si concluse. Era una guerra particolare, poiché nessun paese aveva sofferto d'un tale bombardamento. Su questa terra, forse la più graziosa e più pacifica in tutta l'Asia, il presidente Nixon e il signor Kissinger sguanciarono centomila tonnellate di bombe, l'equivalente di cinque Hiroshima. Il bombardamento fu una loro scelta personale. Illegalmente e in segreto, bombardarono la Cambogia, un paese neutrale, fino a riportarla all'età della pietra, e intendo età della pietra nel suo senso strettamente letterale. Poco dopo l'alba, il 17 aprile 1975, i bombardamenti cessarono, e regnò il silenzio. Poi, i vittoriosi, i Khmer Rossi, il cui potere era cresciuto fuori proporzione dai loro numeri, emersero dalla foresta. Entrarono la capitale, Phnom Penh, una città che molti di loro non avevano mai visto prima. Marciarono in fila indiana disciplinata lungo i viali e il traffico immobile. Si vestivano di nero, ed erano per la maggior parte adolescenti. Il popolo li acclamò ansiosamente ed ingenuamente. Dopo tutto, i bombardamenti e le sparatorie erano finiti. Il terrore cominciò quasi immediatamente. Phnom Penh, una città di 2.5 milioni d'abitanti, fu evacuata con la foza entro un ora del loro arrivo, i malati e feriti trascinati dai loro letti d'ospedale, bambini morenti trasportati in sacchi di plastica, i vecchi e zoppi lasciati per la strada, tutti marciati sotto tiro verso la campagna e una società totalmente nuova, mai vista prima. I nuovi leader di Cambogia nominarono 17 aprile «Anno zero», l'alba di un' era in cui non ci sarebbero state famiglie, niente sentimenti, nessuna espressione d'amore o lutto, niente medicine, niente ospedali, niente scuole, niente libri, niente istruzione, niente vacanze, niente musica, niente canzoni, niente posta e niente denaro: solo fatica e morte.

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“Chi può dimenticare i suoi scampi senza scampo: quattro gamberi agliatissimi disposti in modo tale da dirla assai più lunga, sulla sporca guerra in Vietnam, di tanti e tanti libri su questo argomento? (1981)”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

Effetti collaterali (Side Effects), "Fabrizio's": critica e replica

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“Per la prima volta nella storia moderna, un paese del Terzo Mondo è riuscito a svolgere con successo una guerra di difesa, la guerra più lunga fra due eserciti regolari dopo la Seconda guerra mondiale, senza essere sotto il pugno d'un particolare patto militare o l'influenza d'una particolare grande potenza, e senza né soffrire limitazioni nella sua volontà e indipendenza né abbandonare i suoi principi e la sua politica.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

Citazioni tratte dai discorsi
Variante: Per la prima volta nella storia moderna, uno stato del Terzo Mondo è riuscito a combattere con successo una guerra di difesa, la più lunga guerra del genere fra due eserciti regolari dalla Seconda guerra mondiale – senza essere sotto l'ombrello d'un particolare patto militare o l'influenza d'una particolare grande potenza, e senza soffrire limitazioni nella sua volontà e indipendenza o abbandonare i suoi principi e la sua politica.

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“A Wilders che vede l'Europa come una comunità di cristiani e di stati sovrani ricordo che due guerre mondiali sono avvenute tra cristiani e una non è stata priva di conseguenza sugli ebrei.”

Mario Monti (1943) politico, economista e accademico italiano

Origine: Citato in Dario Di Vico, Tra economia e religione, le tre idee di Europa che dividono storici e politici, Corriere della Sera, 3 settembre 2017, p.2.

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“Chi è solo timidamente europeista ha già perso. Amo furiosamente l'Europa ma ammetto che non funziona, che dobbiamo rifondarla. François Mitterrand l'aveva detto a suo tempo: il nazionalismo è la guerra. La mia regione, ad Amiens, è disseminata di cimiteri militari. È quel che propone Marine Le Pen: ricreare la conflittualità in Europa. Se davanti agli estremismi il partito della ragione si arrende e cede alla tirannia dell'impazienza, allora saremo tutti morti”

Emmanuel Macron (1977) 25° Presidente della Repubblica francese

Origine: Dall'intervista Emmanuel Macron: "La mia sfida contro tutte le chiusure, non ho paura di difendere l'Europa" http://www.repubblica.it/esteri/2017/03/24/news/macron_la_mia_sfida_contro_tutte_le_chiusure_non_ho_paura_di_difendere_l_europa_-161285433/?ref=RHPPTP-BL-I0-C12-P1-S1.12-T2, La Repubblica.it, 24 marzo 2017.

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“Il Partito Ba'th Socialista Arabo desidera espandersi in Iran? Lasceremo la risposta a voi e gli altri. […] Poi facciamo una domanda simile: Gli iraniani, quelli nelle posizioni ufficiali maggiori, hanno dichiarato prima e durante la guerra che hanno ambizioni in Iraq, negli stati del Golfo, nella penisola araba e in tutti gli stati islamici? La risposta è sì. […] È ovvio quindi che l'Iran sparò il primo colpo per attuare progetti iraniani. Dovevamo combattere per difendere il nostro paese.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

Does the Arab Ba'th Socialist Party seek expansionism into Iran? We leave the answer to you and all the others. [...] Then we ask a similar question: Have the Iranians, from major official positions, declared before and during the war that they have ambitions in Iraq, the Gulf states, the Arab Peninsula and the entire Islamic states? The answer is yes. [...] It follows then that Iran started the war to carry out Iranian designs. We had to fight in defence of our country.
Variante: Il Partito Ba'th Socialista Arabo desidera espandersi in Iran? Lasceremo la risposta a voi e gli altri. [... ] Poi chiediamo una domanda simile: Gli iraniani, quelli delle posizioni ufficiali maggiori, non hanno dichiarato prima e durante la guerra che hanno ambizioni in Iraq, gli stati del Golfo, la penisola araba e tutti glistati islamici? La risposta è sì. [... ] È ovvio quindi che Iran sparò il primo colpo per far avverare un progetto iraniano. Dovevamo combattere per difendere il nostro paese.

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“Qualsiasi territorio che prendete dall'Iraq verrà ripreso sotto i vostri occhi, indipendentemente da quanto durerà la guerra, dopo che avremo infranto i vostri sogni malvagi. Siamo certissimi che la guerra si sta concludendo, perché noi, i coraggiosi iracheni, col sostegno dei musulmani e gli arabi d'onore, sventeremo tutti i vostri perfidi tentativi.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

Any territory you seize from Iraq's territory will be wrested out of your eyes, no matter how long the war may last, after we shatter your wicked dreams. We are absolutely sure that the war is drawing to an end because we, courageous Iraqis, backed by honourable Muslims and Arabs will foil all your malicious attempts.
Variante: Qualsiasi territorio che prendete dall'Iraq verrà ripreso sotto i vostri occhi, indipendentemente da quanto durerà la guerra, dopo che avremo spezzato i vostri sogni maligni. Siamo certissimi che la guerra si sta concludendo, perché noi, i coraggiosi iracheni, col sostegno dei musulmani e gli arabi d'onore, sventeremo tutti i vostri tentativi malvagi.

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“Claudio Pavone, Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità nella Resistenza, Torino, Bollati Boringhieri, 1991.”

Claudio Pavone (1920–2016) storico e partigiano italiano

Bibliografia

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“La prego di spiegarmi: che cosa sono i crimini di guerra? Crimini di guerra significa che abbiamo mosso guerra contro un altro paese. Non lo abbiamo fatto. E genocidio? Non abbiamo mai avuto nessun motivo di spazzare via la nostra stessa razza. Quelli che sono accusato di avere ucciso erano cambogiani, proprio come me.”

Nuon Chea (1926–2019) politico cambogiano

Origine: Citato in Phil Rees, A cena con i terroristi. Incontri con gli uomini più ricercati del mondo, Edizioni Logos Nuovi Mondi, 2006, pp. 193-194. ISBN 8889091347

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“[…] tutta la miseria della Cambogia viene dagli Stati Uniti. Viene dalla politca di Nixon-Kissinger volta a destabilizzare il mio regime negli anni sessanta ed appoggiare Lon Nol. Avete perso la guerra nell'Asia sudorientale perché i regimi che appoggiavate in Indocina erano molto, ma molto impopolari, molto corrotti.”

Norodom Sihanouk (1922–2012) re della Cambogia

[...] all the misery of Cambodia comes from the United States. It comes from the Nixon-Kissinger policy to destabilize my regime in the Sixties and to support Lon Nol. And you lost the war in Southeast Asia because the regimes you supported in Indochina were very, very unpopular, very corrupt.
Citazioni tratte dalle interviste
Variante: [... ] tutta la miseria della Cambogia viene dagli Stati Uniti. Viene dalla politca di Nixon-Kissinger volta a destabilizzare il mio regime negli anni sessanta ed appoggiare Lon Nol. Avete perso la guerra nell'Asia sudorientale perché i regimi che appoggiavate in Indocina erano molto, ma molto impopolari, molto corrotti.

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“Mai, mi sembra, è stato reso in un modo cosi commovente il "Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio". L'implorazione degli occhi, l'abbandono delle bocche, (in questi due capi di guerra! delle bocche da venir comunicate con un poco di terra e d'erba), il gesto cosi fraterno del cavaliere (come lo circonda bene, il suo orante!), le mani dell'inginocchiato, belle come un bel destino, tutto compone una freccia che raggiunge il segno. Infine una pittura cattolica che raggiunge il segno: elevare, edificare. L'autore ci fa grazia, questa volta della sua visione celeste. Il soprannaturale non è più evocato, qui, dai grossolani mezzi cari al Greco: quella deformazione del corpo umano che non soltanto è un'offesa per la più bella creazione di Dio, ma è contraria al dogma, secondo il quale i corpi risusciteranno nello stato della loro più grande bellezza. I due supplicanti del "Romero" sono il reale, poiché è presumibile che quelle espressioni prestate loro dal pittore, le abbiano talvolta veramente avute strettamente tali come le vediamo nel quadro; e nel tempo stesso trascendono il reale. Sono umani quanto è possibile esserlo, e nello stesso tempo portano il riflesso del divino.”

Henry De Montherlant (1895–1972) scrittore e drammaturgo francese

Variante: Mai, mi sembra, è stato reso in un modo così commovente il "Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio". L'implorazione degli occhi, l'abbandono delle bocche (in questi due capi di guerra! delle bocche da venir comunicate con un poco di terra e d'erba), il gesto così fraterno del cavaliere (come lo circonda bene, il suo orante!), le mani dell'inginocchiato, belle come un bel destino, tutto compone una freccia che raggiunge il segno. Infine una pittura cattolica che raggiunge il segno: elevare, edificare. L'autore ci fa grazia, questa volta della sua visione celeste. Il soprannaturale non è più evocato, qui, dai grossolani mezzi cari al Greco: quella deformazione del corpo umano che non soltanto è un'offesa per la più bella creazione di Dio, ma è contraria al dogma, secondo il quale i corpi risusciteranno nello stato della loro più grande bellezza. I due supplicanti del "Romero" sono il reale, poiché è presumibile che quelle espressioni prestate loro dal pittore, le abbiano talvolta veramente avute strettamente tali come le vediamo nel quadro; e nel tempo stesso trascendono il reale. Sono umani quanto è possibile esserlo, e nello stesso tempo portano il riflesso del divino.

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“Sebbene il Vietnam stesso stia affrontando la carestia dopo trent'anni di guerra, ha spedito più di 25.000 tonnellate di viveri alla Cambogia. I vietnamiti sono riusciti a farlo chiedendo ad ogni famiglia nelle loro province sudoccidentali di dare tre chili di riso. Per contro, i governi occidentali hanno inviato solo un esile rivolo di aiuti. Le grandi agenzie, la Croce Rossa Internazionale e l'Unicef, hanno imposto condizioni sulla carità da loro proposta, come il diritto di fornire viveri a ciò che definiscono «l'altra parte». Gli osservatori occidentali che hanno attraversato il confine tailandese con la Cambogia hanno visto ciò che in realtà questo significa: significa nutrire non i civili, non le donne e i bambini, ma ciò che rimane dell'esercito genocida di Pol Pot. Per questo privilegio, le agenzie hanno negato l'assistenza al 90% del popolo cambogiano. Fornire viveri ai Khmer Rossi è in linea con l'appoggio diplomatico occidentale a Pol Pot. Il mese scorso, l'assemblea generale dell'Onu assisté allo spettacolo straordinario delle democrazie occidentali, incluse l'America e la Gran Bretagna, che votano per continuare il riconoscimento del regime defunto che loro stessi riconoscono come gli assassini di massa più efficienti dopo Hitler.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

Variante: Sebbene Vietnam stesso stia affrontando la carestia dopo trent'anni di guerra, ha spedito più di 25.000 tonnellate di viveri alla Cambogia. I vietnamiti sono riusciti a farlo chiedendo ad ogni famiglia nelle loro province sudoccidentali a dare tre chili di riso. In contrasto, i governi occidentali hanno spedito solo una manciata d'assisstenza. Le grandi agenzie, la Croce rossa internazionale e Unicef, hanno imposto condizioni sulla loro carità, come il diritto di fornire viveri a ciò che definiscono «l'altra parte». Gli osservatori occidentali che hanno attraversato il confine tailandese con Cambogia hanno visto ciò che significa veramente: significa nutrire non i civili, non le donne e i bambini, ma ciò che rimane dell'esercito genocidiale di Pol Pot. Per questo privilegio, le agenzie hanno trattenuto l'assisstenza a 90% del popolo cambogiano. Fornire viveri ai Khmer Rossi è in linea con l'appoggio occidentale per Pol Pot. Il mese scorso, l'assemblea generale dell'Onu assistì allo spettacolo straordinario delle democrazie occidentali, inclusi l'America e la Gran Bretagna, votare per continuare il riconoscimento del regime defunto che loro stessi riconoscono come i carnefici più efficenti dopo Hitler.

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“I Khmer Rossi conclusero che il popolo cambogiano fosse pigro, e che non poteva diventare una grande potenza come prima se non avesse cambiato il suo stile di vita. Così, per creare una nuova società, hanno dovuto distruggere la nostra civiltà e le nostre tradizioni. Cercarono anche di annientare il Buddismo, poiché il Buddismo dice, «Vi prego, siate tolleranti; vi prego, non fate la guerra; fate la pace.»”

Norodom Sihanouk (1922–2012) re della Cambogia

Il Buddismo era adatto a creare guerrieri forti.
The Khmer Rouge came to the conclusion that the Cambodian people were lazy and that unless we changed our way of life, we could not become a big power as before. So to build up a new society, they had to wipe out our civilization and traditions. And they had to wipe out Buddhism, because Buddhism says, "Please be tolerant; please don't make war; make peace." Buddhism would not be good for making strong warriors.
Citazioni tratte dalle interviste

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“L'addestramento militare ha un grande impatto. Vedemmo ciò che succese nel giugno del 1967. Questo, ovviamente, non accadrà di nuovo. Non verranno sorpresi, e indubbiamente la flotta aerea araba non verrà distrutta in poche ore. Ma non credo che gli arabi siano arrivati al punto da poter distruggere le forze armate israeliane. In ogni caso, abbiamo detto a Israele: potete svolgere un'altra guerra, ma dove finirete infine? Ci sono centomilioni di arabi, e col passar del tempo, impareranno a combattere.”

Mohammad Reza Pahlavi (1919–1980)

Variante: L'addestramento militare ha un grande impatto. Vedemmo ciò che succese nel giugno del 1967. Questo, ovviamente, non accadrà di nuovo. Non verranno sorpresi, e indubbiamente la flotta aerea araba non verrà distrutta in poche ore. Ma non credo che gli arabi siano arrivati al punto da poter distruggere le forze armate israeliane. In ogni caso, abbiamo detto a Israele: potete svolgere un'altra guerra, ma dove finirete infine? Ci sono cento milioni di arabi, e col passar del tempo, impareranno a combattere.

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“Ci sono due tipi di filosofo, diceva tra le due guerre il razionalista francese Alain, quello che ama le idee e quello che odia le idee. Robert Nozick è decisamente un filosofo del primo tipo. Ama le idee a tal punto da essere, mi confida, spesso sgomento al pensiero di tutte le nuove, bellissime idee che verranno pensate e scritte dopo che lui sarà morto.”

Massimo Piattelli Palmarini (1942) professore di scienze cognitive, linguista, epistemologo italiano

IV Galleria dei filosofi. Nozick, il più soave degli individualisti, p. 143
Scienza come cultura
Origine: Émile-Auguste Chartier, detto Alain, filosofo, giornalista e scrittore francese, voce su Wikipedia.

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“Quando venni in Cambogia nel 1967, Phnom Penh era la città più bella dell'Asia sudorientale. Forse è troppo facile per uno straniero romanticizzare un tale luogo, ma volare sopra il fiume Mekong da Saigon tormentata e nevrotica significava ribadire la mia convinzione che se gli eserciti stranieri fossero stati alla larga da questi popoli, essi avrebbero affermato la loro civiltà e misurato la loro propria prosperità. Certo, c'era il feudalismo e la corruzione, ma non c'era alcuna guerra, alcuna strage, alcun napalm, e la famiglia cambogiana era una fortezza a cui non mancava niente. E ora, questa deliziosa città è una rovina carbonizzata di quella visione.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

When I came to Cambodia in 1967, Phnom Penh was the most beautiful city in southeast Asia. Perhaps its too easy for a foreigner to romanticise such a place, but to fly across the Mekong river from beleaguered and neurotic Saigon was to reaffirm the belief that if only foreign armies would leave alone these people, they would assert their own civilization, and measure their own prosperity. Certainly there was feudalism and corruption, but there was no war, no slaughter, no napalm, and the Cambodian family was a fortress without want. And now, now this delicious city is a smouldering wreck of that vision.
Variante: Quando venni in Cambogia nel 1967, Phnom Penh era la città più bella dell'Asia sudorientale. Forse è troppo facile per uno straniero di romanzare un tale posto, ma volare sopra il fiume Mekong dal Saigon tormentato e neurotico era ribadire la mia confinzione che se gli eserciti stranieri stessero alla larga da questi popoli, eserciterebbero la loro civiltà e misurerebbero la loro propria prosperità. Certo, c'era il feudalismo e la corruzione, ma non c'era la guerra, niente strage, niente napalm, e la famiglia cambogiana era una fortezza a cui non mancava niente. Ora questa deliziosa città è una rovina carbonizzata.

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“Nel 1979, gli Stati Uniti e l’Inghilterra imposero un embargo devastante alla martoriata Cambogia perché i suoi liberatori, i vietnamiti, erano arrivati dalla parte sbagliata della guerra fredda. Poche campagne del Foreign Office sono state tanto ciniche quanto brutali.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

Variante: Nel 1979, gli Stati Uniti e l’Inghilterra imposero un embargo devastante alla martoriata Cambogia perché i suoi liberatori, i vietnamiti, erano arrivati dalla parte sbagliata della guerra fredda. Poche campagne del Foreign Office sono state tanto ciniche o tanto brutali.

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“È stata una meravigliosa piccola guerra”

André Maurois (1885–1967) scrittore francese

Storia degli Stati Uniti

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“Sebbene il governo dei Khmer Rossi cessò di esistere nel gennaio del 1979, quando l’esercito vietnamita lo scacciò, i suoi rappresentanti continuarono a occupare il settore della Cambogia di pertinenza delle Nazioni Unite. Il loro diritto ad agire in tal modo venne difeso e promosso da Washington come un prolungamento della Guerra Fredda, come un meccanismo della vendetta americana contro il Vietnam, e come parte della sua nuova alleanza con la Cina (principale finanzaiatore di Pol Pot e vecchio nemico del Vietnam).”

John Pilger (1939) giornalista australiano

Variante: Sebbene il governo dei Khmer Rossi avesse cessato di esistere nel gennaio del 1979, quando l’esercito vietnamita lo cacciò via, i suoi rappresentanti continuarono a occupare il seggio della Cambogia presso le Nazioni Unite. Il loro diritto ad agire in tal modo venne difeso e promosso da Washington come un prolungamento della Guerra Fredda, come un meccanismo della vendetta americana contro il Vietnam, e come parte della sua nuova alleanza con la Cina (principale finanziatore di Pol Pot e vecchio nemico del Vietnam).

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“Un anno fa, ho detto nella stessa occasione che negli anni che seguirono la Rivoluzione, l'Iraq giunse decisamente e completamente da un'era all'altra: dall'era della schiavitù, dello sfruttamento, della povertà, dell'arretratezza e della debolezza all'era della libertà, della giustizia, della prosperità, del progresso e della forza.
Questa è l'essenza del trionfo della Rivoluzione – che è la fonte del nostro orgoglio. Il vero valore di questa impresa è straordinariamente messo in luce oggi, in questa grande battaglia in cui combattiamo contro l'aggressione iraniana. L'Iraq ha ottenuto la vittoria in dieci mesi di combattimento eroico contro uno stato aggressivo, la cui popolazione e grandezza sono più di tre volte superiori a quelle dell'Iraq, e la cui potenza militare era fino a poco tempo fa [prima della guerra] considerata fra le più potenti e moderne del mondo.
L'Iraq ha ottenuto la vittoria mentre lottava da solo, senza alcun sostegno da parte d'una grande potenza o gruppo internazionale.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

Last year, I said on the same occasion that in the years that followed the Revolution, Iraq had moved decisively and comprehensively from one age to another – from the age of servitude, exploitation, poverty, backwardness and weakness to the age of freedom, justice, prosperity, progress and strength.
This is the essence of the Revolution's achievement – which is the source of our pride. The real value of this achievement is remarkably highlighted today, in this great battle which we are fighting against Iranian aggression. Iraq has achieved victory in ten months of heroic fighting against an aggressive state, whose population and size are more than three times those of Iraq, and whose military power was until recently [before the war] considered among the strongest and most modern in the world.
Iraq has achieved victory while fighting alone, without any support from a great power or an international group.
Variante: Un anno fa, ho detto nella stessa occasione che negli anni che seguirono la Rivoluzione, l'Iraq giunse decisamente e ampiamente da un'era all'altra: dall'era della schiavitù, lo sfruttamento, la povertà, l'arretratezza e la debolezza all'era della libertà, la giustizia, la prosperità, il progresso e la forza.Questa è l'essenza del trionfo della Rivoluzione, la fonte del nostro orgoglio. Il vero valore di questa vittoria è particolarmente ovvia oggi, in questa grande battaglia in cui combattiamo contro l'aggressione iraniana. Iraq ha ottenuto la vittoria in dieci mesi di combattimento eroico contro uno stato aggressivo, la cui popolazione e grandezza sono tre volte superiori a quelle dell'Iraq, e la cui potenza militare era fino a recentemente [prima della guerra] considerata fra le più potenti e moderni del mondo.Iraq ha ottenuto la vittoria mentre lottava da solo, senza alcun sostegno da parte d'una grande potenza o gruppo internazionale.

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“Quali sono le zone di ipersensibilità della società italiana? Bisognerebbe proprio chiederselo, perché è lì che la battaglia andrebbe condotta. Ma noi non abbiamo avuto i Padri Pellegrini, e che un presidente del consiglio menta non scandalizza nessuno. Che un generale perda una guerra, dopo che abbiamo avuto Carlo Alberto, Persano e gli artefici di Caporetto, sembra quasi umano. Non ci scandalizzeremo nemmeno per qualche bustarella, una concussioncella, un pastrocchio valutario, una evasioncella fiscale. Siamo uomini, tutti abbiamo le nostre debolezze. E allora? Allora bisognerebbe chiedersi chi e che cosa riesca ancora a scandalizzare gli italiani, senza speranza di perdono. E la risposta è preoccupante. Nell'ordine sono: 1) il cornuto contento; 2) l'impotente beffato; 3) l'omosessuale non autorizzato (quindi sono esclusi gli artisti); 4) chi picchia i bambini; 5) chi non ama la mamma; 6) chi guadagna più di me. […] Ma questo significa che nel nostro paese di Lucrezie Borgia che avvelenano, Maramaldi che tradiscono, Freda che bombardano, dove non ci si scandalizza né per il malgoverno né per la mafia, l'ultima battaglia per la libertà non dovrebbe essere combattuta rivelando le conversazioni segrete tra gli ammiragli e i ministri, ma filmando dietro un falso specchio un ammiraglio che si masturba bevendo champagne mentre il suo attendente nudo picchia la vecchia madre inferma. Il che, ammettiamolo, è un po' triste.”

Umberto Eco (1932–2016) semiologo, filosofo e scrittore italiano

da L'uomo che morde troppo, Cronache dei regni vassalli, pp. 78-79
Dalla periferia dell'Impero

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