Frasi su automatica

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema automatica, essere, cosa, fare.

Frasi su automatica

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“Chi ha detto che la penna ferisce più della spada ovviamente non si è mai trovato di fronte un'arma automatica.”

Douglas MacArthur (1880–1964) militare statunitense

citato in Call of Duty 4: Modern Warfare

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“Il pluralismo e l’imparzialità dell’informazione non potranno essere conseguenza automatica del progresso tecnologico. Saranno, quindi, necessarie nuove politiche pubbliche per guidare questo imponente processo di trasformazione. […] Non c’è democrazia senza pluralismo e imparzialità dell’informazione.”

Carlo Azeglio Ciampi (1920–2016) 10º Presidente della Repubblica Italiana

Citazioni tratte dai discorsi e dai comunicati da Presidente della Repubblica Italiana<ref> Discorsi del Presidente Ciampi http://presidenti.quirinale.it/Ciampi/dinamico/ElenchiCiampi.aspx?tipo=discorso</ref><ref> Archivio comunicati del Presidente Ciampi http://presidenti.quirinale.it/Ciampi/dinamico/ElenchiCiampi.aspx?tipo=comunicato</ref>

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“La credenza in una virtualità che funzioni come sostituto dei rapporti umani è una sciocchezza di questi tempi. Noi ci affidiamo alle tecnologie telematiche anche quando ci rendiamo conto che ci stiamo forzando a farlo. Il miracolo del vedere vicino ciò che è lontano e la possibilità di una esplorazione praticamente infinita ci attraggono. La nostra pigrizia e la pubblicità convincente rendono il processo quasi automatico. Soddisfatti al massimo due sensi su cinque, costruiamo la grande illusione. Ma la vista e l'udito sono, nella nostra era, così bistrattati da aver perduto quasi completamente la capacità di differenziare, selezionare, preferire. Sono diventati due poteri maleducati e sgangherati. Chattare fa passare un po' di tempo e ci ingombra in quei pezzi di noi che sono o che lasciamo momentaneamente un po' più liberi e sensibili. […] Mi piacerebbe essere genericamente dissacratoria nei confronti della pratica della virtualità. Economia virtuale, amore virtuale, conoscenze virtuali, cultura virtuale, comunicazione virtuale, partecipazione virtuale. Devi per forza testare quale odore, quale sapore, quale consistenza abbia la persona, prima di decidere se o che ti piace. Solo dopo comparirà il livello di smaterializzazione e idealizzazione che, comunque, tutti adottano soprattutto affrontando il cosiddetto amore. Non un computer, ma il nostro cervello farà sufficiente casino per far sembrare bello ciò che non lo è, vicino ciò che non lo è, accettabile ciò che non lo è. Ma questa è un'altra storia. È la storia della libertà intellettuale e sentimentale che caratterizza la dimensione umana. Questa storia non ha, però, giustificazione di accadere prima di, e a prescindere da, olfatto, gusto e tatto.”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Vanity Fair, n. 48, 7 dicembre 2011
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“[Sulla famiglia Agnelli] Per un commesso dello stato come me, ogni tre anni ci vuole una conferma da Roma, loro invece sono una dinastia, la successione è automatica, sicura come il ritorno della primavera dopo l'inverno.”

Enrico Mattei (1906–1962) imprenditore e politico italiano

Origine: Giancarlo Mancini, Il tempo e la storia: episodio 4x53, La famiglia Agnelli e la Juve http://www.raiplay.it/video/2016/11/Il-tempo-e-la-Storia---La-famiglia-Agnelli-e-la-Juve-del-24112016-bf3bd4f5-b16a-4422-846e-40a23c7996c1.html, con Giovanni De Luna, RAI Cultura, RAI 3, 24 novembre 2016, 23:24-23:36 min.

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“[Sulla Juventus Football Club] L'avversaria più forte e, insieme, una patente di grandezza. Se la affronti con possibilità di vittoria concrete – e io sono stato fortunato, mi è successo di prevalere più di una volta – vuol dire che il tuo valore è elevato. È automatico.”

Roberto Mancini (1964) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Paolo Condò, Mancini rivela il suo top "Rigiocare Juve-Samp" http://www.gazzetta.it/Calcio/17-01-2014/mancini-juventus-sampdoria-202098905622.shtml, Gazzetta.it, 18 gennaio 2014.

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“Ma se tu pensi che la RAI sia il pezzo dell'idenità culturale educativo del nostro Paese, è chiaro che per definizione non può essere disciplinata da una legge che si chiama Legge Gasparri. Se è una cosa identitaria, culturale, educativa non può essere disciplinata da una legge che si chiama Legge Gasparri. E' proprio ontologico, viene automatico; è un percorso ovvio. Quindi cambieremo questo.”

Matteo Renzi (1975) politico italiano

Origine: Dall'intervento al convegno La scuola cambia di Milano del 22 febbraio 2015; visibile su Riforma Rai, Gasparri contro Renzi: scontro al vetriolo su Twitter e in tv http://video.repubblica.it/dossier/governo-renzi/riforma-rai-gasparri-contro-renzi-scontro-al-vetriolo-su-twitter-e-in-tv/192869/191840, Repubblica.tv, 22 febbraio 2015.

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“Mi resta ancora da esaminare i tre quesiti proposti ai tavoli delle firme da Beppe Grillo. Molti che hanno firmato distinguono infatti la firma di quei quesiti dall'adesione al "grillismo". La distinzione è assolutamente legittima: si può firmare anche valutando il movimento dei "Vaffa" per ciò che è. Ma esaminiamoli nella sostanza quei tre quesiti. Il primo stabilisce che tutti i cittadini che concorrono a cariche elettive debbano essere scelti attraverso elezioni primarie preliminari. Questo principio mi sembra meritevole di essere accolto. Il Partito democratico, tanto per dire, ha deciso di farlo proprio. Tutto sta a come saranno organizzate queste primarie. Grillo per esempio ha definito una "mascalzonata" l'esclusione di Pannella e di Di Pietro dalle candidature per la leadership del Pd, ignorando che entrambi fanno parte di altri partiti e anzi li guidano e non hanno accettato di abbandonarli all'atto della candidatura. Come se un nostro condomino, invocando questa qualifica, pretendesse di decidere assieme a noi e ai nostri figli questioni strettamente familiari. Dov'è la logica? Il secondo quesito vieta ai membri del Parlamento di farne parte per più di due legislature. Questo divieto è una pura sciocchezza. Ci obbligherebbe a rinunciare ad esperienze talvolta preziose. Forse anche a molti vizi acquisiti durante l'esercizio del mandato. Ma quei vizi non possono essere presupposti e affidati all'automatismo di una norma. Spetta agli elettori discernere tra vizi e virtù e decidere del loro voto. Per di più una norma automatica del genere sarebbe incostituzionale perché priverebbe l'elettore di una sua essenziale facoltà che è quella di poter votare per chi gli pare. Che cosa sarebbe successo per esempio se nei primi anni Cinquanta fosse stato impedito agli elettori democristiani di votare una terza volta per De Gasperi, a quelli comunisti per Togliatti, ai socialisti per Nenni e ai repubblicani per Pacciardi o La Malfa? Il terzo quesito – impedire ai condannati fin dal primo grado di giurisdizione di far parte del Parlamento – sembra a prima vista ineccepibile. Per tutti i reati? E fin dal primo grado di giurisdizione? La presunzione d'innocenza è un principio sancito dalla nostra Costituzione; per modificarlo ci vuole una legge costituzionale, non basta una legge ordinaria. I reati d'opinione andrebbero sanzionati come gli altri? Quando Gramsci, Pertini, Saragat, Pajetta, furono arrestati io credo che gli elettori di quei partiti li avrebbero votati e mandati in Parlamento se un Parlamento elettivo fosse ancora esistito e se quei partiti non fossero stati sciolti d'imperio. Personalmente ho fatto un'esperienza in qualche modo consimile: entrai alla Camera dei deputati nel 1968 sull'onda dello scandalo Sifar-De Lorenzo nonostante o proprio perché ero stato condannato in primo grado dal tribunale di Roma. Lo ricordo perché è un piccolissimo esempio di una proposta aberrante.”

Eugenio Scalfari (1924) giornalista, scrittore e politico italiano
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