Frasi su metafisico
pagina 3

Eugenio Montale photo

“[…] i materialisti dialettici ribelli a qualsiasi metafisica eppure imprigionati in una dogmatica che è una metafisica della peggiore specie.”

Eugenio Montale (1896–1981) poeta, giornalista e critico musicale italiano

Origine: Da Saluto, Persona, IX, n. 10-11, ottobre-novembre 1968, p. 31.

Giuseppe Berto photo
Edoardo Sanguineti photo
Massimo Bontempelli photo
Giuseppe Mazzini photo
Vittorio Sgarbi photo

“L'arte contemporanea è sublimata nella sua non essenzialità e invisibile concretezza. La metafisica incontra la oltrefisica nell'ulteriorità segmentata del genio. E chi non lo capisce è uno stronzo.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

dall'intervista di Anna Bandettini, L'arte e la controarte in Sgarbi, la Repubblica, 16 settembre 2008
Da interviste

Julius Evola photo
Laura Boella photo
Lucien Rebatet photo

“Questo autunno è alla fine. Come un fuoco | ricco d'animali e chiaro – | un fuoco metafisico, un'infinità purificata – | ma limitato da ombre. Apriamo le ombre, apriamo | i morti. Entriamo nello splendore di vorace febbre | nella febbre delle stelle, in un tempo di passione | della profonda vigilanza.”

Christine Koschel (1936) poetessa, scrittrice e traduttrice tedesca

Quest'autunno è alla fine
Origine: In Phahlfuga. Gedichte und Prosagedichte, Piper Verlag, Monaco di Baviera, 1966; in L'urgenza della luce, Cristina Campo traduce Christine Koschel, a cura di Amedeo Anelli, Le Lettere, Firenze, 2004, p. 39. ISBN 88 7166 827 8

Nichi Vendola photo
Francesco Grisi photo
Émile de Girardin photo
Remo Cantoni photo
Pietrangelo Buttafuoco photo

“Il libro che leggo sempre a Natale è Calendario di Alfredo Cattabiani. Ha la profondità spirituale delle radici solide cui trarre linfa per meglio volare nei cieli della bellezza e della metafisica.”

Pietrangelo Buttafuoco (1963) giornalista e scrittore italiano

Origine: Citato in Stefania Vitulli, Sotto l'albero mettete questi titoli http://www.ilgiornale.it/news/cultura/sotto-lalbero-mettete-questi-titoli-867370.html, il Giornale.it, 21 dicembre 2012.

“[Su Matrix] […] abile frullato misto di Bibbia e yoga, metafisica e matematica, kung fu e Sergio Leone, buddhismo e arti marziali, alta tecnologia e messaggi messianici, velo di Maya e Alice nel paese delle meraviglie, e chi più ne trova più ne metta.”

Irene Bignardi (1943) critica cinematografica italiano

Origine: Da Frullato misto cyber-action http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/05/08/frullato-misto-cyber-action.html?ref=search, la Repubblica, 8 maggio 1999.

Umberto Veronesi photo
Giovanni Artieri photo
Albert Camus photo
Joseph-François Angelloz photo

“[Friedrich Nietzsche] Non è un filosofo creatore di un sistema metafisico, ma un legislatore che pensa a lampi e si esprime per aforismi.”

dal capitolo nono L'epoca contemporanea, p. 97
La letteratura tedesca

Massimo Bontempelli photo
Immanuel Kant photo
Roberto Calasso photo
Roberto Calasso photo
Francesco Grisi photo

“Buzzati si esprime in un mondo di certezze religiose, dove la metafisica non si problematicizza ma si lega bizzarramente alla teologia.”

Francesco Grisi (1927–1999) scrittore, critico letterario e giornalista italiano

Origine: La penna e la clessidra, p. 130

Gershom Scholem photo

“[Walter Benjamin] Essenzialmente un puro e semplice metafisico, attirato da soggetti che con la metafisica avevano poco o nulla da spartire […].”

Gershom Scholem (1897–1982) filosofo e teologo israeliano

Origine: Citato in Walter Laqueur, La Repubblica di Weimar, traduzione di Lydia Magliano, Rizzoli, Milano, 1977, p. 82.

Mario Praz photo
Beppe Severgnini photo
Stefano Benni photo
Thomas Hardy photo

“Questi elogi del tipo «te lo spiego io di cosa parla il tuo libro» sono tutti appunti che ho mandato agli amici a proposito dei loro libri. La mia tendenza è sempre quella di spingere il libro verso l’astratto, verso la tristezza, verso le tenebre, verso la duplicità, verso diciassette tipi di ambiguità. Mi sforzo sempre di leggere la forma come contenuto, lo stile come significato. In un certo senso il libro balbetta sempre sul suo stesso linguaggio. Dipingo sempre me stesso e l’autore come le uniche fonti di un’oscura sapienza, sono sempre il paladino della disperazione spensierata, volo sempre troppo alto. Metafisico è grande. Nella mia formulazione, il soggetto del libro non è mai quello che sembra. Dico spesso che secondo tutti il libro riguarda X ma in realtà riguarda Y. Leggo sempre il libro come un’allegoria, una tesi filosofica mascherata. Uno dei termini ricorrenti è esistenza, così come umano, animale, sesso, cazzo e violenza. Adoro gli avverbi potentemente ed enormemente e instancabilmente e infinitamente. Uso di continuo indagine ed esplorazione e scavo ed esame e rigoroso. Dove andrei a finire senza meditazione? Sotto sotto c’è sempre una storia d’amore tra me e l’autore: io che amo il libro e l’autore. La chiave è il candore: essere disposto a dire ciò che nessuno è disposto a dire. Il gesto di scrivere è sempre visto come un atto di coraggio (impavido imperversa). La vita è dura, e a volte perfino una noia: il linguaggio è una (piccola) consolazione. Nessun altro coglie quello che stai facendo: solo io ci arrivo. Siamo io e te, baby. Intimità. Urgenza. Solo noi capiamo la vita. Te lo spiego io il tuo libro, il testo. Te lo spiego io di cosa parla il tuo libro. La vita è una merda. Noi siamo delle merde. Solo questo ci salverà: questa dichiarazione.”

Reality Hunger: A Manifesto

“Sembra quasi un paradosso ma spesso si fa fatica a trovare un romanzo moderno o un film che sia più interessante di un buon telefilm. C'è in giro, ad esempio, un'opera che rappresenti un viaggio metafisico fra i segreti del Male più avvincente di Twin Peaks?”

Aldo Grasso (1948) giornalista, critico televisivo e docente italiano

Origine: Da Prima lezione sulla televisione, Laterza, p. 35 https://books.google.it/books?id=_hSODAAAQBAJ&pg=PT35. ISBN 88-581-0305-X

“Prima che sulla coppia, Eyes wide shut è né più né meno che un film sulla borghesia - ieri e oggi, dopo Barry Lyndon e l'89 di duecento e passa anni fa - e dunque, visto che il potere è sempre saldo nelle mani di questa classe, assistita o appena contrastata, oggi come oggi, solo da poteri più esoticamente criminali di essa, è un film sul potere, […] il Potere Borghese e Maschile sul corpo della donna e del ricco sul corpo del povero. […] Che cos'è questo film, in definitiva, se non una classica storia di "presa di coscienza", che a metà pone il protagonista di fronte a una crisi e lo costringe a cominciare a vedere? Con procedimenti non immemori di Hitchcock e di Lang, Bill è ora mosso nelle sue azioni dal senso di colpa, che però non è "cattolico" come nei due maestri, o metafisico alla Kafka, o psicoanalitico-edipico-freudiano, bensì precisamente e chiaramente sociale. E il clou ne sarà la conversazione con Ziegler (Pollack), il borghese cinico che sa e che ha scelto e che è "dentro" la grande rete nascosta del potere. Quello che prima era tutto freddezza di professionista acciuffadenari che esorcizza la morte e il male con il censo e il sesso, cambierà, sarà un'altra persona e un altro medico. […] È poco? È tantissimo almeno da dentro il mondo borghese di cui Kubrick parla e da cui proviene e in cui si era nevroticamente installato. Se i Bill e Alice del mondo lo capissero tutti, il mondo sarebbe diverso. […] A fine secolo, Kubrick non rinuncia quindi a "farci la morale" e noi gliene siamo grati, anche perché ci lascia qualcosa in cui credere. Di fronte a questo, che la prima lettura del film sia per i Bill e Alice del mondo meno godibile… affari loro. Chi ha occhi per vedere veda, sia pure tra sonno e veglia, e gli altri dormano pure l'immenso meschino complice doppio sogno del consumo e del consenso.”

Goffredo Fofi (1937) saggista, attivista e giornalista italiano
Stendhal photo

“Benché la testimonianza sopraccitata dimostri la sua reputazione di persona di intelligenza eccezionale, nessuno fra quanti ebbero contatti con lei sembra avere sospettato l'altezza del suo genio. Questa altezza si manifestò in svariate lettere, e soprattutto nella poesia. È una poesia la cui caratteristica più appariscente risiede nel suo totale il anticonformismo: il successo lentamente arriso alla Dickinson sarebbe venuto nei tempi moderni, quando retrospettivamente si trovarono in lei anticipazioni di esperienze centrali nella nuova letteratura americana. Tale anticonformismo riguarda tanto le idee, quanto la forma nella quale queste sono espresse; fra le prime balzando in primo piano l'ironia per non dire la sfiducia nell'incrollabile religiosità di stampo calvinista di cui era saturo il suo ambiente (non che questa religiosità da cui prese le distanze non lasciasse comunque tracce profonde nel suo modo di ragionare e di esprimersi), unita alla costante, intensa ricerca di un'elevazione, di una fuga dalla quotidianità, nel sogno e nell'avventura intellettuale vissuta con una concretezza accostabile ai cosiddetti poeti metafisici del Barocco inglese.”

Masolino D'Amico (1939) critico teatrale, traduttore e giornalista italiano

Origine: Da Il diamante Emily http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/Itemid,3/action,detail/id,0998_01_1986_0296_0003_23320083/, La Stampa, 18 dicembre 1986, p. 3.

Sergio Rubini photo
Ugo Nebbia photo
Giovanni De Castro photo
Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
Max Ernst photo
Taylor Caldwell photo
Bertrand Russell photo
Edmund Wilson photo