matricola 75190
Origine: Citato in Renato Franco, Gad Lerner, «La difesa della razza» inchiesta in sei puntate su Rai3 http://www.corriere.it/spettacoli/18_aprile_20/gad-lerner-la-difesa-razza-921d8596-448d-11e8-af14-a4fb6fce65d2.shtml, Corriere.it, 20 aprile 2018.
Frasi su profugo
Una raccolta di frasi e citazioni sul tema profugo, guerra, essere, paese.
Frasi su profugo
“Se fossi nato in un campo profughi del Libano, forse sarei diventato anch'io un terrorista.”
Origine: Dall'intervista di Renato Rizzo, «Sarei potuto diventare un terrorista» http://web.archive.org/web/20120928021029/http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/050307/6wck4.tif, La Stampa, 7 marzo 2005, p. 11.
da Ma io difendo quella croce, 5 novembre 2009
Il Fatto Quotidiano
Origine: Da Dialoghi di profughi.
Come preparazione al mio volo su Roma non era un gran che; e tuttavia, tra il conto del fornaio e le ricevute dei clienti, scrivevo un messaggio al Re d'Italia e studiavo la carta del Mar Tirreno.
Storia della mia morte
Variante: In Europa l’immigrazione è un problema. Per noi è la conseguenza del problema. La gente lascia i nostri Paesi e viene da voi. Ecco allora che lavorare insieme diventa prioritario. Oggi abbiamo in Siria 1,5 milioni di iracheni, oltre 500 mila rifugiati palestinesi e nell'estate 2006 circa 700 mila libanesi si sono rifugiati da noi. È come se in Italia fossero arrivati 5,8 milioni di profughi in pochi mesi. Noi cosa abbiamo fatto? Abbiamo aperto le nostre scuole: sono 30 mila i bambini iracheni che studiano nelle scuole siriane e speriamo con l’anno prossimo di arrivare a 50 mila. Perché lo facciamo? Perché se ai minori diamo la possibilità di studiare, sosteniamo una generazione, e non importa che siano iracheni. Sono i nostri vicini. Abbiamo aperto anche i nostri ospedali. E soprattutto abbiamo aperto i nostri cuori. La Siria non è un Paese ricco e questa ondata ha avuto un grande impatto. Ma cos'altro potevamo fare?
Origine: Il mondo di ieri, p. 357-358
Origine: Citato in Giovanni Ferrò (a cura di), Agli estremi confini. Testimoni al crocevia dei popoli, Paoline, 2004. ISBN 8831527517
da La nostra terra, il testo: p. 242
Nessuna passione spenta
Vol. IV, cap. CII, p. 177
Storia degli Italiani
Origine: Citato in Intervento del Ministro Terzi alla Terza Commissione Mista Italia-Iraq http://www.esteri.it/MAE/IT/Sala_Stampa/ArchivioNotizie/Interventi/2012/10/20121018_Intervento_TerzaCommissioneMista.htm?LANG=IT, Esteri.it, Roma, 18 ottobre 2012.
Origine: Dalla [//www.youtube.com/watch?v=t19Ti5LCt2o conferenza a Pomaia, Pisa] presso l'Istituto Lama Tzong Khapa, 12 giugno 2014.
Senza data
Origine: Da La sorpresa di papa Francesco, Mondadori, 2013.
Con data
Origine: Dall'intervista di Andrea Tornielli Libia, Riccardi: «Risposta forte non significa mostrare i muscoli» http://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/is-is-is-libia-libya-libia-39226/, Vatican Insider, 17 febbraio 2015.
Origine: Migranti: Merkel, l'afflusso del 2015 non si ripeterà http://www6.ansa.it/ansamed/it/notizie/rubriche/politica/2016/09/19/migranti-merkel-lafflusso-del-2015-non-si-ripetera_529b431d-1277-4ad3-97fc-fa10499dd8e2.html, AnsaMED, 19 settembre 2016.
a Radio24; citato da La Repubblica http://www.repubblica.it/politica/2011/04/13/news/immigrazione_speroni_come_castelli_contro_i_bareconi_lecito_usare_le_armi-14881546/, 13 aprile 2011
Origine: Citato in La Turchia alza il tiro contro ISIL e PKK: ora si attacca anche via terra http://it.euronews.com/2015/07/26/la-turchia-alza-il-tiro-contro-isil-e-pkk-ora-si-attacca-anche-via-terra/, Euronews.com, 26 luglio 2015.
Origine: Da un intervento a Milano in occasione dellExpo 2015; citato in Renzi e Bono: "duetto" contro la fame, nella serata più rock di Expo http://www.lastampa.it/2015/09/06/italia/politica/expo-bagno-di-folla-per-il-duetto-renzibono-Fsz80GbzsNblKTVLkPdGxJ/pagina.html, LaStampa.it, 5 settembre 2015.
Con data
Origine: Da Riccardi: «Visti umanitari a chi scappa dalla guerra» http://www.santegidio.org/pageID/64/langID/it/itemID/17272/Riccardi-Visti-umanitari-a-chi-scappa-dalla-guerra.html, Santegidio.org, Trentino, 28 aprile 2015.
da La frontiera addosso. Così si deportano i diritti umani, Editori Laterza, 2010, p. 136
Origine: Da La crisi dei profughi è solo all'inizio http://www.internazionale.it/opinione/gwynne-dyer/2015/09/04/profughi-unione-europea-germania, Internazionale.it, traduzione di Federico Ferrone, 4 settembre 2015.
Origine: Dal messaggio alla nazione nel giorno di Natale 2015; citato in Il presidente della Repubblica Ceca: «Siamo di fronte a un’invasione organizzata» http://www.ilpost.it/2015/12/27/milos-zeman-immigrazione-invasione-organizzata/, Il Post.it, 27 dicembre 2015.
Baol. Una tranquilla notte di regime
Manituana
Profumo, 2008
Collateral
Variante: Qualcuno l’ha paragonata a Audrey Hepburn. Purtroppo i duelli sono fuorilegge, così mi limito a ricordare che Audrey pare pronta per un party anche quando in Colazione da Tiffany apre la porta a George Peppard appena scesa dal letto e con i tappi nelle orecchie. La povera Anne anche quando nella seconda parte di Il diavolo veste Prada è rivestita di abiti firmati ha l'eleganza di una anziana profuga uzbeka appena uscita da un Centro Caritas. (Profumo)
Filippo Corridoni, agitatore nato, p. 84
Personaggi di ieri e di oggi
I could have a very, very bad next life. If I have rebirth in Sweden or in the U.S.A., that would be all right. But suppose I meet with another Pol Pot; or I could live under the Vietnamese and Heng Samrin. Or suppose I become a baby born in a refugee camp under Pol Pot in Thailand. That would be horrible.
Citazioni tratte dalle interviste
Variante: Potrei avere una prossima vita pessima. Andrebbe bene se rinascessi in Svezia o negli Stati Uniti, ma supponiamo che incontri un altro Pol Pot, o che viva sotto i vietnamiti e Heng Samrin; oppure supponiamo che diventi un bambino nato in un campo di profughi sotto Pol Pot in Tailandia. Sarebbe orribile.
Variante: Il povero e umile popolo di Cambogia non mi critica. Non hanno risentimenti, perché si identificano in me. Certi profughi intelettuali dicono che il principe balla, canta e suona musica mentre il nostro popolo soffre. Ma allo stesso tempo il popolo balla. Ho delle foto di molti cambogiani che godono del medesimo stile di vita. Ricchi o poveri, amiamo ballare, la musica e le rappresentazioni artistiche. È così che viviamo. Nei campi profughi, hanno le loro orchestre tradizionali e moderne. Hanno le loro compagnie di ballo. Ballano, bevono. Questo è lo stile di vita cambogiano.
Ed anche "senza storia", perché, appunto, la si tramandava per via orale. Partendo da questo principio, coloni e (spesso) missionari hanno creato una storia africana con un calco occidentale e hanno imposto la loro cultura come se prima ci fosse stato il vuoto. Ne sono uscite delle mostruosità.
Variante: La posta in gioco sono centinaia di migliaia di profughi hutu, fuggiti dal Ruanda nel timore di una rappresaglia, dopo il genocidio dei '94. Una massa umana in bilico sul confine, respinta dai tutsi: e di cui si servono invece, come di un ariete, i superstiti dell'ex regime di Kigali, autore del massacro, ora alla ricerca di una rivincita, con l'aiuto dello Zaire. Là il dramma ruandese può essere il detonatore che fa saltare quell'autentica polveriera tribale che è l'ex Congo belga. Un paese disegnato sulle frontiere coloniali, senza tener conto della storia – non scritta – di quelle regioni: e che adesso rischia, come già accadde al momento dell'indipendenza, di andare in frantumi e di destabilizzare l'intera Africa centrale. È al tempo stesso allucinante ed esemplare. A conclusione di un secolo che ha conosciuto la morte del colonialismo, e che ora, arrivato alla fine, assiste alla non tanto lenta rovina del continente nero, questo dramma ruandese è in definitiva il risultato di quello che gli scrittori africani riuniti a Roma, nella primavera del '59, denunciarono come uno dei più gravi peccati occidentali: l'avere accettato, senza discutere, e diffuso, la nozione di un popolo, quello africano, "senza cultura". Ed anche "senza storia", perché, appunto, la si tramandava per via orale. Partendo da questo principio, coloni e (spesso) missionari hanno creato una storia africana con un calco occidentale e hanno imposto la loro cultura come se prima ci fosse stato il vuoto. Ne sono uscite delle mostruosità.
Variante: È come se, insieme al Ruanda, l'Africa intera stesse agonizzando nella regione dei Grandi Laghi. In un paese di sette milioni di abitanti, prima, per tre anni, ha imperversato la guerra civile; poi, per tre mesi, vi è stato compiuto un genocidio da affiancare ai più tremendi (la Shoa e la Cambogia); poi, ancora, c'è stato l'esodo in massa, l'espatrio disperato di milioni di esseri umani affamati; e adesso è il colera a mietere altre vite, all' ombra di un vulcano, il Nyiragongo, che potrebbe vomitare lava da un momento all' altro sui profughi rantolanti abbattutisi sulla città di Goma, nel vicino Zaire. In una cornice naturale tra le più preziose del pianeta, pregiata quanto un nostro centro storico di palazzi e cattedrali, anche perché il contadino africano l' ha coltivata con arte per secoli, sembra che stia proprio morendo un continente svalutato.
Origine: Da La grande tenebra che oscura il Ruanda http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/07/23/la-grande-tenebra-che-oscura-il-ruanda.html?ref=search, la Repubblica, 23 luglio 1994.