Frasi su spensierato

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema spensierato, vita, essere, altro.

Frasi su spensierato

Erich Honecker photo
Bram Stoker photo
Erich Maria Remarque photo

“SMS CHE PASSIONE
Vorrei donarti un letto di rose, per dolce riposo, svegliarti con bacio e sfiorarti con delicate carezze.
Stai serena, la fortuna arriverà e un fuoco riscalderà gli animi e le stelle ci conforteranno illuminando le incertezze creando un viale, con un’unica ombra per intraprendere un cammino insieme.
La tua lacrima non si scioglie mai e asciuga le altre per rallegrare il tuo cuore.
Il vento mi porta il tuo profumo e mi accendi di passione vedo riflesso il tuo viso allo specchio mi ha rubato il cuore non riesco a stare senza sentire il tuo respiro sul mio, mi hai stregato e mi dai gioia col tuo animo dolce coraggioso e allegro che mi contagia.
Vedi quella farfallina variopinta volare dinnanzi al tuo sguardo? Guarda, sono io che mi poso sulle tue labbra e ti custodisco il sonno.
Avete acceso il mattino e colorate le vetrine di gioie. Allietato la giornata con canti leggiadri e soavi.
Io compro idee; spendendo tempo.
La collera perde il sapore attraverso leggeri baci dolci e delicati, una luce intensa colora il mio sorriso, sei una piccola gioia mangiamo le tensioni, immersi da sogni al di la delle nuvole in una forte intesa ed armonia. Quel bacio lo tengo stretto in bocca, respirando le tue emozioni.
Nel mare travolti da lievi onde, con lo spettacolo del cielo azzurro che ci copre e un sole tiepido e dorato ci accarezza, ma ci voltiamo ed è già tutto finito, sparisce… e vola al termine, fino a non riconoscere piu la giovinezza passata e consumata dal tempo che corre sfuggendo, non riusciamo a rincorrerla o fermare gli attimi più belli e intensi, bloccando i movimenti per rivedere il film della vita che avremo voluto creare.
E’ meraviglioso tutto ciò che ci gira attorno, in allegria, quante giornata spensierate, ti dò luce, ci restano i ricordi sbiaditi e il nostro amore scritto sopra una nuvola.
Buon risveglio, un fiocco di neve ti porta a me e si scioglie nella mia lingua arrivando al cuore infreddolito.
Ti arredo la casa con calore e appaghi ogni desiderio, mi cucino per te e mi insaporisco con tuo aroma. Ti accenderei l’entusiasmo con luci colorate, brillanti per rischiarire ogni parte, rubando il tuo sorriso, fermando il tempo per ammirarti e sorridere sempre insieme.
Accendi questo piccolo animo colorando il suo ingenuo sorriso e riempi il cuore di calore dando forma al suo cammino. Queste luci festose dipingono i suoi lineamenti che crescono e danno spazio alla fantasia. Campanelli gioiosi svegliano i dolci sogni e spengono il pianto per dar spazio ai sorrisi.
Svegliati che il freddo copre il mattino con manto bianco, ti trasmetto calore con vento delicato e tra poco il rosso vestirà le feste tanto attese, un cuore impacchettato per annunciarti una splendida festa con inni di gioia come te.
Luci e colori accendono la notte per riscaldare i cuori infreddoliti inni di gioia accompagnano i risvegli e la pace in ognuno di noi volge al cielo.”

Dani67

“Da qualche mese è iniziato l'anno 2020. Con tutti i nostri propositi, le nostre speranze e il desiderio che questo Nuovo Anno tra l'altro bisestile potessimo avere la possibilità e la certezza di raggiungere i nostri obiettivi, i nostri traguardi e già nella nostra mente la fantasia galoppava felicemente verso le nostre mete da raggiungere. Pronti a lottare e superare gli ostacoli che inevitabilmente avremmo trovato nel nostro cammino. Ma spensierati e ignari nel modo più assoluto che potesse esistere un terribile, orribile e invisibile ma reale distruttivo e pericoloso mostro dai lunghissimi ed enormi tentacoli tanto da potersi estendere rapidamente in tutto il mondo. Devastando i paesi, città e le regioni di tutta Italia. Lasciandoci sbigottiti, increduli, vivendo una quotidianità surreale, diventando timorosi sapendo che questo virus mette a repentaglio le nostre vite, insinuandosi nel nostro corpo facendoci indebolire ed ammalare, rischiando la vita. Il tanto temuto e odiato coronavirus. Un virus che ci ha tolto la possibilità di frequentare la scuola, di divertirsi, di fare pubbliche relazioni. Ci ha tolto la libertà di vivere la vita serenamente, di amare, di andare in chiesa. È un male che fa paura perché si è presentato nelle nostre case e nelle nostre vite come una semplice e banale influenza. Poi i primi contagi, i primi decessi ogni giorno in aumento. Mentre era ed è tutt'ora un virus subdolo e sconosciuto quindi non in grado di controllarlo. Nessuna conoscenza, nessuna sperimentazione, quindi nessun vaccino per poterlo debellare. Un virus anonimo di cui possiamo fare solo prevenzione, avere delle accortezze per quanto riguarda il lavarsi spesso le mani e mantenere le distanze gli uni dagli altri. Attenerci alle regole ferree che ci verranno imposte dal Governo, che dovremo seguire tutti quanti per il bene nostro, per gli altri e per il mondo stesso. Un virus che ha cambiato completamente la vita di tutta la popolazione. Io sono fermamente convinta che con l'aiuto di Dio che è Grande e con il nostro impegno, coraggio, intelligenza e la tenacia di tutti noi, riusciremo a sconfiggerlo, annientarlo e con il tempo rimarrà solo che un triste e lontano ricordo.”

Ernst Jünger photo
Il Farinotti photo
Karl Kraus photo
Charles Bukowski photo
Kevin Mitnick photo

“Da bambino ero abbastanza spensierato, ma mi annoiavo da morire.”

Kevin Mitnick (1963–2023) programmatore statunitense

da L'arte dell'inganno

“Il temibile Coronavirus marzo 2020
Capitolo l

Da qualche mese è iniziato l'anno 2020,
con i nostri propositi, le nostre speranze
e il desiderio che questo Nuovo Anno
tra l'altro bisestile potessimo avere
la possibilità e la certezza di raggiungere
i nostri obiettivi, i nostri traguardi e già
nella nostra mente la fantasia galoppava
felicemente verso le nostre mete
da raggiungere, pronti a lottare
e superare gli ostacoli che inevitabilmente
avremmo trovato nel nostro cammino.
Ma spensierati e ignari nel modo più
assoluto che potesse esistere
un terribile, orribile, invisibile, reale,
distruttivo e pericoloso mostro
dai lunghissimi ed enormi tentacoli
tanto da potersi estendere rapidamente
in tutto il mondo.
Devastando i nostri paesi, città e le regioni
di tutta l'Italia lasciandoci sbigottiti,
increduli, vivendo una quotidianità
surreale diventando timorosi sapendo
che questo virus mette a repentaglio
le nostre vite, insinuandosi nel nostro
corpo facendoci indebolire ed ammalare
rischiando di perdere la vita.
Il tanto temuto e odiato Coronavirus.
Un virus che ci ha tolto la possibilità
di frequentare la scuola, di divertirsi,
di fare pubbliche relazioni.
Ci ha tolto la libertà di vivere la nostra vita
serenamente di amare, di andare in chiesa
a pregare. È un male che fa' paura,
si è presentato nelle nostre case
e nelle nostre vite come una semplice
e banale influenza.
Poi i primi decessi ogni giorno
sempre di più, un virus subdolo
e sconosciuto nessuna sperimentazione
quindi nessun vaccino per poterlo
debellare.
Un virus anonimo di cui possiamo
fare solo prevenzione,
avere delle accortezze per quanto riguarda
il lavarsi spesso le mani, mantenere
le distanze gli uni dagli altri e attenerci
alle regole ferree che ci verranno imposte
dallo Stato e che dovremo
seguire tutti quanti per il bene nostro,
per gli altri e per il mondo stesso,
un virus che ha cambiato drasticamente
la vita di tutta la popolazione.
Io sono fermamente convinta
che con l'aiuto di Dio che è grande
e con il nostro impegno, coraggio,
intelligenza e la tenacia di tutti noi,
riusciremo a sconfiggerlo,
annientarlo e con il tempo rimarrà
solo che un triste e lontano ricordo.”

Jim Morrison photo
Stefan Zweig photo
William Somerset Maugham photo
Lalla Romano photo

“Non capisco come ci possa essere gente annoiata e gente spensierata.”

Lalla Romano (1906–2001) poetessa, scrittrice e giornalista italiana

Sono gli stessi, forse.
Minima Mortalia

John Constable photo
Manuel José Quintana photo
Massimo Moratti photo

“[Su Marotta e le polemiche con Stramaccioni] È simpatico, ma spensierato per il suo significato in italiano è qualcosa di peggio rispetto a quello che lui ha voluto lasciare intendere a fine partita.”

Massimo Moratti (1945) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Moratti graffia: "Gli arbitri? Fanno errori ingiustificati" http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Inter/04-11-2012/zanetti-avverte-juve-napoli-siamo-tornati-lottare-913116919008.shtml, Gazzetta.it, 4 novembre 2012.

Carmelo Bene photo
Erri De Luca photo
Michela Vittoria Brambilla photo
Peppino De Filippo photo
Arundhati Roy photo
Ippolito Nievo photo
Leonard Maltin photo
Silvio Berlusconi photo
Dino Buzzati photo
John Kirwan photo
Meg Ryan photo

“Molti si irritano se provi ad essere una persona spensierata e hai superato i quarant'anni, altri invece vogliono vedermi solo in quel modo.”

Meg Ryan (1961) attrice e produttrice cinematografica statunitense

Origine: Citato in, Meg Ryan, 'difficile far accettare a Hllywood i propri 40 anni' http://trovacinema.repubblica.it/news/dettaglio/meg-ryan-difficile-far-accettare-a-hllywood-i-propri-40-anni/310912, repubblica.it, 3 agosto 2006.

Alberto Gilardino photo
Ippolito Nievo photo
Pier Paolo Pasolini photo

“Io credo, lo credo profondamente, che il vero fascismo sia quello che i sociologhi hanno troppo bonariamente chiamato la "società dei consumi". Una definizione che sembra innocua, puramente indicativa. E invece no. Se uno osserva bene la realtà, e soprattutto se uno sa leggere intorno negli oggetti, nel paesaggio, nell'urbanistica e, soprattutto, negli uomini, vede che i risultati di questa spensierata società dei consumi sono i risultati di una dittatura, di un vero e proprio fascismo. Nel film di Naldini noi abbiamo visto i giovani inquadrati, in divisa… Con una differenza, però. Allora i giovani nel momento stesso in cui si toglievano la divisa e riprendevano la strada verso i loro paesi e i loro campi, ritornavano gli italiani di cento, di cinquant'anni addietro, come prima del fascismo.
Il fascismo, in realtà, li aveva resi dei pagliacci, dei servi, e forse in parte anche convinti, ma non li aveva toccati sul serio. Nel fondo dell'anima, nel loro modo di essere. Questo nuovo fascismo, questa società dei consumi, invece, ha profondamente trasformato i giovani, li ha toccati nell'intimo, ha dato loro altri sentimenti, altri modi di pensare, di vivere, altri modelli culturali. Non si tratta più, come all'epoca mussoliniana, di un'irregolamentazione superficiale, scenografica, ma di una irregolamentazione reale che ha rubato e cambiato loro l'anima. Il che significa, in definitiva, che questa "civiltà dei consumi" è una civiltà dittatoriale. Insomma, se la parola fascismo significa la prepotenza del potere, la "società dei consumi" ha bene realizzato il fascismo.”

da Fascista; pp. 289-290
Scritti corsari
Origine: Dall'intervista di Massimo Fini, L'Europeo, 26 dicembre 1974.

Dino Buzzati photo

“Fino allora egli era avanzato per la spensierata età della prima giovinezza, una strada che da bambini sembra infinita, dove gli anni scorrono lenti e con passo lieve, così che nessuno nota la loro partenza. Si cammina placidamente, guardandosi con curiosità attorno, non c'è proprio bisogno di affrettarsi, nessuno preme dietro e nessuno ci aspetta, anche i compagni procedono senza pensieri, fermandosi spesso a scherzare. Dalle case, sulle porte, la gente grande saluta benigna, e fa cenno indicando l'orizzonte con sorrisi di intesa; così il cuore comincia a battere per eroici e teneri desideri, si assapora la vigilia delle cose meravigliose che si attendono più avanti; ancora non si vedono, no, ma è certo, assolutamente certo che un giorno ci arriveremo. Ancora molto? No, basta attraversare quel fiume laggiù in fondo, oltrepassare quelle verdi colline. O non si è per caso già arrivati? Non sono forse questi alberi, questi prati, questa bianca casa quello che cercavamo? Per qualche istante si ha l'impressione di sì e ci si vorrebbe fermare. Poi si sente dire che il meglio è più avanti e si riprende senza affanno la strada. Così continua il cammino in un'attesa fiduciosa e le giornate sono lunghe e tranquille, il sole risplende alto nel cielo e sembra non abbia mai voglia di calare al tramonto. Ma a un certo punto, quasi istintivamente, ci si volta indietro e si vede che un cancello è stato sprangato alle spalle nostre, chiudendo la via del ritorno. Allora si sente che qualcosa è cambiato, il sole non sembra più immobile ma si sposta rapidamente, ahimè, non si fa in tempo a fissarlo che già precipita verso il confine dell'orizzonte, ci si accorge che le nubi non ristagnano più nei golfi azzurri del cielo ma fuggono accavallandosi l'una all'altra, tanto è il loro affanno; si capisce che il tempo passa e che la strada un giorno dovrà pur finire. Chiudono a un certo punto alla nostre spalle un pesante cancello, lo rinserrano con velocità fulminea e non si fa in tempo a tornare.”

The Tartar Steppe

“Questi elogi del tipo «te lo spiego io di cosa parla il tuo libro» sono tutti appunti che ho mandato agli amici a proposito dei loro libri. La mia tendenza è sempre quella di spingere il libro verso l’astratto, verso la tristezza, verso le tenebre, verso la duplicità, verso diciassette tipi di ambiguità. Mi sforzo sempre di leggere la forma come contenuto, lo stile come significato. In un certo senso il libro balbetta sempre sul suo stesso linguaggio. Dipingo sempre me stesso e l’autore come le uniche fonti di un’oscura sapienza, sono sempre il paladino della disperazione spensierata, volo sempre troppo alto. Metafisico è grande. Nella mia formulazione, il soggetto del libro non è mai quello che sembra. Dico spesso che secondo tutti il libro riguarda X ma in realtà riguarda Y. Leggo sempre il libro come un’allegoria, una tesi filosofica mascherata. Uno dei termini ricorrenti è esistenza, così come umano, animale, sesso, cazzo e violenza. Adoro gli avverbi potentemente ed enormemente e instancabilmente e infinitamente. Uso di continuo indagine ed esplorazione e scavo ed esame e rigoroso. Dove andrei a finire senza meditazione? Sotto sotto c’è sempre una storia d’amore tra me e l’autore: io che amo il libro e l’autore. La chiave è il candore: essere disposto a dire ciò che nessuno è disposto a dire. Il gesto di scrivere è sempre visto come un atto di coraggio (impavido imperversa). La vita è dura, e a volte perfino una noia: il linguaggio è una (piccola) consolazione. Nessun altro coglie quello che stai facendo: solo io ci arrivo. Siamo io e te, baby. Intimità. Urgenza. Solo noi capiamo la vita. Te lo spiego io il tuo libro, il testo. Te lo spiego io di cosa parla il tuo libro. La vita è una merda. Noi siamo delle merde. Solo questo ci salverà: questa dichiarazione.”

Reality Hunger: A Manifesto

Nando dalla Chiesa photo
Giovanni Morelli photo
Carlo Vanzina photo