Frasi di Andrzej Sapkowski

Andrzej Sapkowski è uno scrittore polacco.

È famoso principalmente per la serie di racconti fantasy con protagonista lo strigo Geralt di Rivia, da cui è stata tratta una serie di videogiochi iniziata con The Witcher nel 2007, un film e due serie televisive. Wikipedia  

✵ 21. Giugno 1948
Andrzej Sapkowski photo

Lavori

La torre della rondine
La torre della rondine
Andrzej Sapkowski
Il sangue degli elfi
Il sangue degli elfi
Andrzej Sapkowski
Il battesimo del fuoco
Il battesimo del fuoco
Andrzej Sapkowski
La spada del destino
La spada del destino
Andrzej Sapkowski
Il tempo della guerra
Il tempo della guerra
Andrzej Sapkowski
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Andrzej Sapkowski frasi celebri

Frasi sulla vita di Andrzej Sapkowski

“Che ne dite? Sul ponte mi avete strappato una promessa. Vi premeva avere un bambino da prendere con voi come apprendista strigo, nient'altro. Perché quel bambino dovrebbe essere inatteso? Perché non potrebbe essere il contrario? Io ne ho due, che uno dei due studi da strigo. È un mestiere come un altro. Né migliore né peggiore.»
«Sei sicuro che non sia peggiore?» chiese piano Geralt.
Yurga socchiuse gli occhi. «Difendere la gente, salvare loro la vita, a vostro parere è una cosa buona o cattiva? Quei quattordici sull'altura, e voi sul ponte, che cosa avete fatto, del bene o del male?»
«Non lo so, Yurga. A volte mi sembra di saperlo. Vorresti che tuo figlio avesse certi dubbi?»
«Che li abbia pure. Perché sono una cosa umana e buona», rispose il mercante con aria seria.
«Che cosa?»
«I dubbi. Solo il male, signor Geralt, non ne ha mai. Ma nessuno sfugge al proprio destino.»”

Miecz przeznaczenia
La spada del destino
Variante: «Che ne dite? Sul ponte mi avete strappato una promessa. Vi premeva avere un bambino da prendere con voi come apprendista strigo, nient'altro. Perché quel bambino dovrebbe essere inatteso? Perché non potrebbe essere il contrario? Io ne ho due, che uno dei due studi da strigo. È un mestiere come un altro. Né migliore né peggiore.»
«Sei sicuro che non sia peggiore?» chiese piano Geralt.
Yurga socchiuse gli occhi. «Difendere la gente, salvare loro la vita, a vostro parere è una cosa buona o cattiva? Quei quattordici sull'altura, e voi sul ponte, che cosa avete fatto, del bene o del male?»
«Non lo so, Yurga. A volte mi sembra di saperlo. Vorresti che tuo figlio avesse certi dubbi?»
«Che li abbia pure. Perché sono una cosa umana e buona», rispose il mercante con aria seria.
«Che cosa?»
«I dubbi. Solo il male, signor Geralt, non ne ha mai. Ma nessuno sfugge al proprio destino.»

“Yurga: Non siete voi che dovete ringraziare, signore, ma io. Siete stato voi a salvarmi la vita, a ridurvi così per difendermi. E io? Io che cosa ho fatto? Ho medicato un uomo ferito e privo di sensi, l'ho caricato sul carro, non l'ho lasciato crepare? È una cosa normale, signor strigo.
Geralt: Non poi così normale, Yurga. Sono già stato abbandonato… in simili situazioni… come un cane…
Yurga: Eh, sì, viviamo in un mondo schifoso. Ma non è una buona ragione perché facciamo tutti gli schifosi. Abbiamo bisogno del bene. A me lo ha insegnato mio padre e io lo insegno ai miei figli.”

Miecz przeznaczenia
Variante: «Signore, avete tutta la coscia gonfia. E la febbre vi consuma...»
«Vada a farsi fottere la febbre. Yurga?»
«Sì, signore?»
«Ho dimenticato di ringraziarti...»
«Non siete voi che dovete ringraziare, signore, ma io. Siete stato voi a salvarmi la vita, a ridurvi così per difendermi. E io? Io che cosa ho fatto? Ho medicato un uomo ferito e privo di sensi, l'ho caricato sul carro, non l'ho lasciato crepare? È una cosa normale, signor strigo.»
«Non poi così normale, Yurga. Sono già stato abbandonato... in simili situazioni... come un cane...»
Il mercante, la testa bassa, rimase in silenzio. «Eh, sì, viviamo in un mondo schifoso. Ma non è una buona ragione perché facciamo tutti gli schifosi. Abbiamo bisogno del bene. A me lo ha insegnato mio padre e io lo insegno ai miei figli.»

“La vita è una catena ininterrotta di sorprese…”

Filippa Eilhart, cap. 5
Il sangue degli elfi

Frasi sulla morte di Andrzej Sapkowski

Andrzej Sapkowski: Frasi popolari

“Ma, per dirla col vampiro Regis, procedere senza meta era meglio che stare fermi senza meta, e molto meglio che arretrare senza meta.”

Ranuncolo, cap. 3
La torre della rondine
Variante: Ma, per dirla col vampiro Regis, procedere senza meta era meglio che stare fermi senza meta, e molto meglio che arretrare senza meta

Andrzej Sapkowski Frasi e Citazioni

“Caldemeyn: Dove alloggerai? Perché non da me? C'è una stanza libera in soffitta, perché farsi pelare da quei ladri di locandieri? Così mi racconterai che cosa succede nel vasto mondo.
Geralt: Volentieri. Ma che cosa ne dirà la tua Libusze? L'ultima volta ho notato che non mi ama alla follia.
Caldemeyn: In casa mia le donne non hanno voce in capitolo. Però, detto tra noi, in sua presenza non rifare il numero che hai fatto l'ultima volta che hai cenato da noi.
Geralt: Alludi al fatto che ho lanciato la forchetta contro un ratto?
Caldemeyn: No, alludo al fatto che l'hai colpito, con tutto che era buio.”

Variante: "Ti tratterrai molto a Blaviken?"
"Poco. Non ho tempo per spassarmela. Arriva l'inverno."
"Dove alloggerai? Perché non da me? C'è una stanza libera in soffitta, perché farsi pelare da quei ladri di locandieri? Così mi racconterai che cosa succede nel vasto mondo."
"Volentieri. Ma che cosa ne dirà la tua Libusze? L'ultima volta ho notato che non mi ama alla follia."
"In casa mia le donne non hanno voce in capitolo. Però, detto tra noi, in sua presenza non rifare il numero che hai fatto l'ultima volta che hai cenato da noi."
"Alludi al fatto che ho lanciato la forchetta contro un ratto?"
"No, alludo al fatto che l'hai colpito, con tutto che era buio."

“Sulla strada dell'eternità, ognuno procederà lungo la propria scala, portando il proprio fardello”

Esterad Thyssen, cap. 8
La torre della rondine
Variante: «Sulla strada dell’eternità, ognuno procederà lungo la propria scala, portando il proprio fardello.»

“Meglio morire che vivere con la consapevolezza di aver fatto qualcosa che ha bisogno del perdono altrui.”

Yarpen Zigrin, cap. 4
Il sangue degli elfi
Variante: «Meglio morire che vivere con la consapevolezza di aver fatto qualcosa che ha bisogno del perdono altrui.»

“Il borgomastro batté la mano sul tavolo. "Geralt, non rovinare l'idea che mi sono fatto degli strighi! La cosa va avanti da più di sei anni! La strige fa fuori fino a cinquecento persone l'anno… adesso un po' meno, perché tutti si tengono alla larga dal castello. No, amico mio, io credo agli incantesimi, ho visto tante cose e credo, fino a un certo punto, si capisce, nella perizia di maghi e strighi. Ma questa faccenda di liberare la strige dall'incantesimo è una frottola ideata da quel vecchio gobbo bavoso, rimbecillito dal cibo da eremita, una frottola cui non crede nessuno. A parte Foltest. No, Geralt, Adda ha partorito una strige perché è andata a letto con suo fratello, questa è la verità, e nessun incantesimo potrà farci niente. La strige, come tutte le sue simili, divora la gente e va uccisa, tutto qui. Ascolta, due anni fa certi montanari di un villaggio sperduto di Mahakam hanno affrontato compatti un drago che mangiava le loro pecore, lo hanno ammazzato a colpi di stanghe e non hanno neanche ritenuto opportuno vantarsene più di tanto. E noi di Wyzima invece siamo qui ad aspettare un miracolo e a ogni luna piena spranghiamo le porte o leghiamo i criminali a un palo davanti al maniero, fiduciosi che il mostro li divorerà e tornerà nella sua bara."
Lo strigo sorrise. "Niente male come metodo. La criminalità è diminuita?"”

"Neanche un po'."
Il guardiano degli innocenti

“Velerad: E noi di Wyzima invece siamo qui ad aspettare un miracolo e a ogni luna piena spranghiamo le porte o leghiamo i criminali a un palo davanti al maniero, fiduciosi che il mostro li divorerà e tornerà nella sua bara.
Geralt: Niente male come metodo. La criminalità è diminuita?
Velerad: Neanche un po'.”

Variante: «E noi di Wyzima invece siamo qui ad aspettare un miracolo e a ogni luna piena spranghiamo le porte o leghiamo i criminali a un palo davanti al maniero, fiduciosi che il mostro li divorerà e tornerà nella sua bara.»
«Niente male come metodo. La criminalità è diminuita?»
«Neanche un po'»

“"Invece di rubare il grano, potreste comprarlo. Quanto ve ne occorre? Avete ancora una gran quantità di cose considerate straordinariamente preziose dagli uomini. Potreste commerciare."
Filavandrel fece un sorriso sprezzante. "Con voi? Mai."
Geralt contrasse il viso in una smorfia, facendo screpolare il sangue rappreso sulla guancia. "Che il diavolo vi porti insieme con la vostra arroganza e col vostro disprezzo. Non volendo convivere, vi condannate da soli allo sterminio. Convivere, accordarsi, è la vostra unica possibilità."
Filavandrel si curvò in avanti, i suoi occhi brillarono. "Convivere alle vostre condizioni?" chiese con voce mutata, ma sempre calma. "Riconoscendo il vostro dominio? Perdendo la nostra identità? Convivere in qualità di cosa? Di schiavi? Di paria? Convivere con voi al di là dei muri con cui proteggete da noi le vostre città? Convivere con le vostre donne, e per questo salire al patibolo? Oppure guardare che cosa succede a ogni pie sospinto ai bambini risultato di una simile convivenza? Perché eviti il mio sguardo, strano umano? Come convivi col tuo prossimo, da cui sei comunque un po' diverso?"
Lo strigo lo guardò dritto negli occhi. "Me la cavo. In qualche modo me la cavo. Perché devo. Perché non ho altra via d'uscita. Perché in qualche modo ho sopraffatto dentro di me la superbia e l'orgoglio per la mia diversità, perché ho capito che la superbia e l'orgoglio, sebbene siano un'arma contro la diversità, sono un'arma miserevole. Perché ho capito che il sole brilla in maniera diversa, perché qualcosa cambia e io non sono l'asse di questi cambiamenti. Il sole brilla in maniera diversa e continuerà a brillare, non serve a niente bersagliarlo di pietre. Bisogna accettare i fatti, elfo, bisogna imparare a farlo."”

Il guardiano degli innocenti

“Il mondo sta andando in rovina», ripeté Coen annuendo con aria falsamente meditabonda. «Quante volte l'ho già sentito!»
Lambert fece una smorfia. «Anch'io. E non c'è da stupirsi, ultimamente è sulla bocca di tutti. Così dicono i re, quando viene fuori che dopotutto per regnare è necessario almeno un briciolo di cervello. Così dicono i mercanti, quando l'avidità e la stupidità li conducono alla bancarotta. Così dicono i maghi, quando cominciano a perdere la loro influenza sulla politica o sulle fonti di reddito. E colui cui viene rivolta questa frase deve aspettarsi che a essa segua subito una proposta. Perciò abbrevia i preamboli, Triss, e facci la tua.”

Coen e Lambert, cap. 3
Il sangue degli elfi
Variante: «Il mondo sta andando in rovina», ripeté Coen annuendo con aria falsamente meditabonda. «Quante volte l'ho già sentito!»
Lambert fece una smorfia. «Anch'io. E non c'è da stupirsi, ultimamente è sulla bocca di tutti. Così dicono i re, quando viene fuori che dopotutto per regnare è necessario almeno un briciolo di cervello. Così dicono i mercanti, quando l'avidità e la stupidità li conducono alla bancarotta. Così dicono i maghi, quando cominciano a perdere la loro influenza sulla politica o sulle fonti di reddito. E colui cui viene rivolta questa frase deve aspettarsi che a essa segua subito una proposta. Perciò abbrevia i preamboli, Triss, e facci la tua.»

“In tutto il mondo l'onore è sceso di prezzo, perché al giorno d'oggi è una merce difficile da vendere.”

Esterhazy, cap. 4
La torre della rondine
Variante: In tutto il mondo l’onore è sceso di prezzo, perché al giorno d’oggi è una merce difficile da vendere

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