Frasi sulla libertà
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“Vi sono delle ore nella storia dei popoli in cui si sente che tutto, l'avvenire, la vita stessa, sono in gioco. Vi sono delle ore in cui è necessario saper guardare in faccia alla realtà, tralasciando ogni preoccupazione od interesse personale per adeguarsi alle responsabilità imposte dalla situazione, ed agire sapendo che i propri atti contribuiranno ad influire sulle sorti collettive. Per la prima volta dopo un ventennio di schiavitù e d'abbiezione gli italiani si trovano sul banco di prova della storia, non più come un gregge negoziato da un tiranno, ma come un popolo libero di scegliersi il proprio destino.”

Massenzio Masia (1902–1944) scrittore e partigiano italiano

"Presentazione", editoriale di Massenzio Masia sul primo numero di "Rinascita", periodico del Fronte per la pace e la libertà
Origine: Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945) di Nazario Sauro Onofri, Alessandro Albertazzi, Luigi Arbizzani, a cura del Comune di Bologna, ISREBO, 1995, Bologna http://www.iperbole.bologna.it/iperbole/isrebo/strumenti/M4.pdf

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“Ma rimaneva ancora almeno l'ombra d'una libertà che stava per morire.”

Publio Cornelio Tacito (54–120) storico, oratore e senatore romano

p. 59; 1974

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“Tiberio […] offriva al senato […] parvenze di libertà.”

Publio Cornelio Tacito (54–120) storico, oratore e senatore romano

p. 60; 1974

“La libertà libera solo chi lo vuole; chi vuole il nulla l'avrà, a modo suo, almeno per un istante fuggitivo.”

Pavel Nikolaevič Evdokimov (1901–1970) filosofo e teologo russo

Le età della vita spirituale

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“Chi controlla l'Europa Orientale comanda l'Heartland: Chi controlla lHeartland comanda la World-Island: Chi controlla la World-Island comanda il mondo.”

Halford Mackinder (1861–1947) geografo, politico e diplomatico inglese

da Ideali democratici e realtà, 1919, capitolo sesto, La libertà delle nazioni

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“Non v'ha cosa che tanto noccia alla pubblica libertà quanto l'intiepidir la virtù nel cuore dei cittadini.”

Filippo Buonarroti (1761–1837) rivoluzionario italiano

da Del governo d'un popolo in rivolta per conseguire la libertà; citato in Pensiero e azione nel Risorgimento, EDIPEM, Novara, 1974

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“Più volte mi sono riletto il testo dell'impegno preso in Parlamento il 18 maggio 1999, il giorno del mio giuramento. Quell'impegno si ispirava alle iscrizioni scolpite sui frontoni del Vittoriano, l'Altare della Patria: "per la libertà dei cittadini, per l'unità della Patria."”

Carlo Azeglio Ciampi (1920–2016) 10º Presidente della Repubblica Italiana

Non è retorica, è l'essenza stessa del nostro convivere civile.
Origine: Dal messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi agli italiani, 31 dicembre 2005. Riportato in Quirinale.it http://presidenti.quirinale.it/Ciampi/dinamico/continuaciampi.aspx?tipo=discorso&key=28351.

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“Extra Ecclesiam nulla salus, ci si accontentava un tempo. Wojtyla pretende invece che fuori della Chiesa non vi sia neppure libertà, e neppure autentica umanità. L'uomo, o è cattolico apostolico romano, o non è.”

Paolo Flores d'Arcais (1944) filosofo e pubblicista italiano

Etica senza fede
Origine: "Nessuna salvezza fuori della Chiesa"; dogma che definisce la necessità, per il fedele che voglia guadagnare la salvezza nella vita eterna, di restare in seno alla Chiesa cristiana.

“I miei giovani allievi mi trasmettono il coraggio e la libertà di sintetizzare tendenze polarmente opposte.”

citato in Quattro poeti russi, Poesia, n. 193 aprile 2005, Crocetti Editore

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“La libertà uno se la deve guadagnare e difendere. La felicità no, quella è un regalo, non dipende se uno fa bene il portiere e para i rigori.”

Erri De Luca (1950) scrittore, traduttore e poeta italiano

Origine: Il giorno prima della felicità, p. 36

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“[Sulla tessera del tifoso] […] Mi sembra di vedere una limitazione alla libertà individuale. Detto in altri termini, e per puro comodo, immaginiamo di dividere i tifosi in bravi e cattivi. I cattivi identificati, in teoria, sono già soggetti a Daspo, quindi schedati e controllati. Ma che bisogno c'è di schedare quelli bravi? Questo è il punto. Mentre i bagarini continuano a fare buoni affari e se ne fanno un baffo del biglietto individuale, mentre i non cattivi, fino a prova contraria, ma un po' agitati si muovono comunque, poi si vedrà, vorrei che qualcuno mi spiegasse perché un cittadino incensurato, senza precedenti specifici, non è libero di muoversi nel suo paese e di andare allo stadio pagando un biglietto e basta, come si fa nel resto del mondo. Se poi delinque, ci pensi la polizia. Trattare i bravi da cattivi, tanto sappiamo che sono bravi, non è fascismo, è piuttosto una gestione abbastanza ottusa del potere. Si seppellisce così, senza un fiore, la domenica della brava gente che i coltelli li usa solo in trattoria, prima o dopo la partita. Si colpiscono i diritti di una stragrande maggioranza per limitare gli eventuali danni di un' esigua minoranza. Se questo è normale, ditelo voi. A me non pare. Se la libertà di movimento passa per una schedatura (questo è, né più né meno), a me pare condizionamento di libertà. C'è per caso un costituzionalista che ha qualcosa da dire?”

Gianni Mura (1945) giornalista e scrittore italiano

23 agosto 2009
la Repubblica

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“In altri paesi e in altre condizioni, in prigioni normali, il luogo di questo breve grido di disperazione è tenuto da una vera preghie­ra o dalla sottrazione di un giorno dalla condanna totale, perché è fin troppo comprensibile che un uomo, privato di tutto tranne che della speranza, incominci la sua giornata volgendo i pensieri alla speranza. I prigionieri sovietici sono stati privati perfino del conforto di sperare, perché nessuno di essi può mai sapere con certezza se la sua condanna avrà fine: e può ricordare centinaia di casi in cui le condanne sono state prolungate di altri dieci an­ni con un tratto di penna al Consiglio speciale della Nkvd a Mosca. Solo chi è stato in prigione può intendere tutto il crudele si­gnificato del fatto che, durante l'anno e mezzo che trascorsi nel campo, solo poche volte udii prigionieri contare ad alta voce il numero di anni, mesi, giorni e ore, che restavano ancora delle loro condanne. Questo silenzio si sarebbe detto un tacito accor­do a non tentare la Provvidenza: quanto meno parlavamo delle nostre condanne, quanto meno nutrivamo la speranza di mai riacquistare la libertà, tanto più sembrava probabile che "pro­prio questa volta" ogni cosa sarebbe andata bene. La speranza racchiude il tremendo pericolo della disillusione. Nel nostro si­lenzio, alquanto simile al tabù che proibisce agli uomini di alcune tribù primitive di pronunziare i nomi delle divinità vendicatrici, l'umiltà si univa a una segreta rassegnazione, e al presenti­mento del peggio. Il disinganno era un colpo mortale per un prigioniero privo di questa armatura contro il fato.”

Gustaw Herling-Grudziński (1919–2000) scrittore polacco

cap. III, p. 48
Un mondo a parte

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“[A proposito della nascita del Partito della Libertà annunciata da Berlusconi a Milano in piazza San Babila il 18 novembre 2007] Berlusconi in piazza davanti alla gente la faccia un po' l'ha persa. […] Troppa demagogia. Del resto l'ho detto anche a lui. No, non mi è piaciuto proprio, io sono un'altra cosa.”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

dall'intervista di Guido Passalacqua, "Berlusconi in piazza non mi è piaciuto, senza Fini rischia di perdere le tv" http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071126/gbm9j.tif, la Repubblica, 24 novembre 2007, p. 7

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“Il popolo della Padania condivide con quello del Tibet l'aspirazione ad essere ciascuno padrone a casa propria.”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

citato in Tibet-Padania, sfida per la «Libertà» http://www.corriere.it/cronache/08_maggio_05/tibet_padania_b07aa58c-1a81-11dd-b32c-00144f486ba6.shtml, Corriere della sera, 5 maggio 2008

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“Figli di Padania, senza libertà non c'è né giustizia né futuro.”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

dal sito ufficiale della Lega Nord http://www.leganord.org/tesseramento/tesseramento.asp
Non datate

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“Credo che un vero successo dell'Italia, e anche dell'Europa, si possa realizzare solo riducendo al minimo il danno che la democrazia, l'indipendenza dell'Europa dagli Usa, la libertà di informazione, la lotta contro la corruzione, possono ricevere dalla presidenza europea di Silvio Berlusconi.”

Gianni Vattimo (1936–2023) filosofo e politico italiano

Origine: Da Il socialismo, ossia L'Europa, Trauben, 2004.
Origine: Da Lettera di presentazione, in Marco Travaglio, Peter Gomez, Berlusconi http://www.giannivattimo.it/Berlusconi.pdf, 27 giugno 2003 (Opuscolo distribuito da Vattimo il 2 luglio 2003 a tutti i parlamentari europei, redatto su domanda dello stesso).

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“Le libertà sono tutte solidali. Non se ne offende una senza offenderle tutte.”

Filippo Turati (1857–1932) politico e giornalista italiano

dal discorso alla Camera dei Deputati, Roma, 15 luglio 1923

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“Considerate i debiti il doppio, e i crediti la metà.”

Raffaello Lambruschini (1788–1873) politico, religioso e agronomo italiano

da Dell'autorità e della libertà

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“Circa sessanta persone presero parte alla congiura. Tra loro, come in ogni complotto politico, c'era di tutto: pompeiani che volevano vendicare il loro capo, ex cesariani che l'avevano abbandonato anche per risentimento personale, mestatori professionisti, difensori della Repubblica. Ne divennero i capi Cassio Longino e Marco Bruto. Quest'ultimo era nipote di Catone, forse figlio di Cesare; in ogni caso, sua madre ne era stata per anni l'amante preferita, e così sua sorella. Si può capire che nei riguardi del dittatore Bruto nutrisse sentimenti complessi. Dante lo caccerà nell'inferno (canto XXXIV, vv. 64-65) tra i massimi traditori; Shakespeare ne farà invece un eroe della libertà. Sentimenti a parte, si può dire che i congiurati erano quasi tutti uomini retti, che si mossero per sincero amore della Repubblica, anche se Cicerone, nella sua cinica saggezza, scrisse che agirono «con animo virile, ma con intelligenza infantile». La loro idea era che, ucciso il tiranno, la Repubblica sarebbe tornata allo splendore antico, all'austerità dei costumi, a quell'intransigente e rustica moralità che aveva fatto grande Roma. Cesare aveva visto più lontano; sapeva che quella Repubblica non sarebbe mai più tornata e che tanto valeva affidare Roma a uomini che fossero di per sé grandi: egli medesimo e il figlio adottivo Caio Ottavio (Ottaviano Augusto).”

2007, p. 95
I segreti di Roma

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“Spinoza è in grado di indicare a tutti un percorso di illuminazione e di libertà.”

Filippo Mignini (1946) filosofo, teologo, docente di Storia della Filosofia italiano

Origine: Dall'introduzione a Spinoza, Opere.

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“Sono nato libero, | quindi non dirmi che sono meno della mia libertà!”

Lady Gaga (1986) cantautrice e attivista statunitense

da Bad Kids n.º 10

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“Dal riconoscimento del primato di Dio vengono fraternità e libertà, mentre dall'idolatria vengono violenza e oppressione.”

Oreste Benzi (1925–2007) presbitero italiano

Pane quotidiano – luglio/agosto 2008

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“La libertà al singolare esiste soltanto nelle libertà al plurale.”

Benedetto Croce (1866–1952) filosofo, storico e politico italiano

Origine: Da Storia d'Europa nel secolo decimonono.

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“Ogni vera storia è sempre autobiografica.”

Benedetto Croce (1866–1952) filosofo, storico e politico italiano

Origine: Da Il carattere della filosofia moderna; citato in Leo Valiani, La filosofia della libertà, Edizioni di Comunità, 1963.

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“Tutto fa venire il mal di testa, soprattutto la libertà.”

Nasr Hamid Abu Zayd (1943–2010) teologo egiziano

pag. 209
Una vita con l'islam

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