Frasi su città
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“Forse accadrà che [la morte] mi prenda per mano | E mi conduca alla sua oscura terra | E mi chiuda gli occhi e mi tolga il respiro … || Ma ho un appuntamento con la Morte | A mezzanotte in una città in fiamme, | Quando la primavera ritornerà quest'anno a nord | Ed io, fedele alla parola data, | Non mancherò all'appuntamento.”

Alan Seeger (1888–1916) poeta statunitense

It may be he shall take my hand | And lead me into his dark land | And close my eyes and quench my breath ... || But I've a rendezvous with Death | At midnight in some flaming town, | When springs trips north again this year, | And I to my pledged word am true, | I shall not fail this rendezvous.
Origine: Questa era la poesia preferita da John Fitzgerald Kennedy, secondo quanto riferisce il suo biografo Arthur M. Schlesinger Jr. (I mille giorni di John F. Kennedy, Rizzoli editore, Milano, 1966, pag. 120)

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“L'oscurità appartiene all'essenza della città; partecipa della sua vera identità; Londra è posseduta, in senso letterale, dalle tenebre.”

Peter Ackroyd (1949) autore inglese

da Londra – Biografia di una città – Frassinelli. traduzione di Luca Cafiero

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“Intanto a Napoli con l'editto del 1802 (RD 30.06.1802) il Re proibiva l'accattonaggio per le Chiese, per le strade e nei luoghi pubblici (art. 1); ordinava il ricovero nel Real Albergo de' poveri, se storpi ed inabili al lavoro (artt. 2 e 4); comminava pene ai trasgressori (art. 3), e ai parenti, che non ne prendessero cura (artt. 5 e 9); prescriveva norme per l'amministrazione dell'Istituto e all'art. 12 dichiarava espressamente: «Oltre ai mendici saranno raccolti e rinchiusi per ora nel Real Albergo de' Poveri tutti i fanciulli e le fanciulle che vagano per la città abbandonati dai loro genitori, o da coloro che avendoli presi dalla Santa Casa dell'Annunziata, gli lascino esposti di nuovo, senza più curarne il mantenimento e l'istruzione». Inoltre l'editto distingueva tra abbandonati da genitori naturali che potevano essere destinati alla Santa Casa dell'Annunziata e abbandonati da genitori di allievo (baliatico) che erano invece rivolti al Real Albergo de' Poveri. Le disposizioni del 1802 mal celavano però un carattere di provvisorietà, determinato dalla penuria di eliminare al più presto l'accattonaggio, e dalle tristi condizioni economiche del Reame. Ma le intenzioni del primo Ferdinando dovevano fare i conti con un imprevisto di suprema importanza: l'occupazione francese avvenuta nel 1806 per la quale il Re e la sua Corte furono costretti a fuggire a Palermo sotto la protezione degli inglesi.”

Origine: L'assistenza degli esposti in Napoli, p. 15

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“Teano la quale, fra Cales, Aurunca, e Sessa, Città tutte e tre degli Ausonj, fu abitata da' Sidicini, di stirpe Osca.”

Camillo Pellegrino (1598–1663) scrittore e storico italiano (1598 – 1663)

Origine: Citato in Michele Broccoli, Teano Sidicino, antico, e moderno.

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“[Riferendosi ad Hernanes] Oggi è arrivato un giocatore che può costituire un valore aggiunto per la città e per la squadra, non solo per le sue doti tecniche, ma anche come uomo. Hernanes è arrivato con la voglia di vincere e me lo ha confermato lui stesso, vuole raggiungere traguardi importanti. Abbiamo preso il giocatore che mister Reja aveva chiesto.”

Claudio Lotito (1957) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: da Conferenza stampa di presentazione per Hernanes http://www.sslazio.it/news/archivio-news/138-conferenza-stampa-di-presentazione-di-hernanes.html, 13 agosto 2010.

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“[Su Mauro Zarate] Quando si raccolgono dei frutti da un albero, può darsi anche di trovarne alcuni che sono andati a male. In una città difficile e pressante come Roma, se una persona non ha un forte equilibrio rischia di essere travolto, assumendo comportamenti non in linea con la realtà.”

Claudio Lotito (1957) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Lazio, Lotito attacca ancora Zarate: "Un frutto marcio" http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/lazio/2013/07/19/news/lazio_lotito_zarate-63324686/?ref=nrsc, Repubblica.it, 19 luglio 2013.

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“Napoli e la Basilicata sono dunque i due estremi della questione meridionale: la città popolosissima e la campagna spopolata.”

Francesco Saverio Nitti (1868–1953) economista, politico e saggista italiano

Origine: Napoli e la questione meridionale, p. 13

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“Lourdes è assai più una città di volontari che di mercanti.”

Jacques Jean Joseph Jules Perrier (1936) vescovo cattolico francese

Lourdes oggi e domani?

“È Verona una delle importanti Città d'Italia, e si può dire che sia una porta per tenere serrati i barbari di fuori.”

Andrea Minucci medico, arcivescovo e scrittore italiano

Descrizione di un viaggio fatto da Venezia a Parigi

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“Ruggiero per la prima impresa volle andare sopra Squillace, la quale era tenuta da benissimo presidio de' soldati, richiese il Re, che mandasse per terra Blasio d'Alagona con l'esercito, a tal ch'in un medesimo tempo si potesse combattere per mare e per terra: venne Blasio, e nel dare l'assalto per terra fu in modo ributtato, che se i Terrazzani voleano essere contenti d'avere ben difesa la Città, come conveniva, non sarebbe pigliata mai; ma i Terrazzani, ch'eran in maggior numero che i soldati del presidio, usciro e s'allontanaro temerariamente tanto dalla Terra, dando la caccia a' nemici, che Ruggiero di Loria, ch'invano si travagliava di combattere la Terra per mare, pose subito i soldati dell'armata in terra, ed occupò quel luogo, ch'era tra i Cittadini usciti col presidio e la Città, ed allora Blasio avendo per forza fatto far testa a suoi che fuggivano, rinnovò la battaglia e si trovaro i Terrazzani rinchiusi, sentendosi all'improvviso Ruggiero coi suoi dietro le spalle, onde fu fatta tal uccisione, che non fu casa in Squillace ove non fosse morto alcun a quella giornata: de' soldati del presidio si salvaro pochissimi, facendosi per vera virtù la strada con l'arme a ritornar alla Città, la maggior parte feriti, e la Città restò tanto spaventata al ritorno loro, che subito pigliò partito di rendersi e fu data a Corrado Lanza con buon numero di gente, e Biasio, con l'esercito di terra andò sopra Pietro Ruffo, ch'era in Catanzaro, Signore per antica nobiltà di sangue illustre, il qual essendo stato fidato sopra la speranza della pace, non avea fatte quelle provisioni di cose da vivere né dei soldati, che avesse potuto sostenere un lungo assedio; pur i Terrazzani che l'amavano, lo confortaro a tenersi, promettendo di voler morire tutti sotto la bandiera sua, ma il buon Signore volle assicurarsi, mandò a Riggio a patteggiare con Re Federico, e così si rese a patti, che se fra quaranta dì, l'esercito di Re Carlo non venia a soccorrere, si dava reso.”

Angelo di Costanzo (1507–1591) storico e poeta italiano

Origine: Istoria del regno di Napoli, p. 172

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“Largo al factotum | Della città.”

Cesare Sterbini (1784–1831) librettista italiano

I, 2
Il barbiere di Siviglia

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“Con le sue dichiarazioni il tecnico dell'Inter ha mancato di rispetto alla città, alla società e ai tifosi del Catania. Non è ammissibile sentire certe cose da un allenatore che guadagna da solo quanto la nostra azienda spende per pagare tutti i suoi giocatori.”

Pietro Lo Monaco (1954) dirigente sportivo, allenatore di calcio e calciatore italiano

Origine: Citato in Lo Monaco contro Mourinho José: "Vuole pubblicità? Paghi" http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Squadre/Catania/Primo_Piano/2008/09/15/lomonaco.shtml, Gazzetta.it, 15 settembre 2008.

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“Guarda, | guarda la, | guarda la città, | quante cose che | sembrano più grandi, | sembrano pesanti!”

Vasco Rossi (1980) cantautore italiano

da Vivere una favola, n. 1
C'è chi dice no

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“[Su Napoli] È una delle più grandi città del mondo, come New York, New Orleans, San Francisco, tutte vicino all'acqua e aperte ai flussi migratori.”

Abel Ferrara (1951) regista statunitense

Origine: Citato in Ferrara: "Napoli come New York". Salta il whiskey in sospeso con Herzog https://web.archive.org/web/20090913052301/http://quotidianonet.ilsole24ore.com/venezia_2009/2009/09/09/229344-ferrara_napoli_come_york.shtml, Quotidianonet.ilSole24Ore.com, 9 settembre 2009.

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“L'attacco alla Varaita iniziò, dicevamo, il 21 agosto. Tra l'altro, per quanto è dato saperne, i tedeschi possedevano informazioni errate sulla consistenza delle forze partigiane in valle, che facevano ammontare a diverse migliaia d'uomini muniti di cannoni. Presumibilmente queste valutazioni si basavano sulle voci correnti, sull'incessante attività partigiana in pianura e sugli attacchi portati al presidio di Piasco. Un episodio che doveva aver contribuito a rafforzare l'ipotesi di grandi ammassamenti di volontari in Varaita, era avvenuto il 6 agosto. In piena notte, nella cittadina di Saluzzo una serie di esplosioni violente aveva squassato l'aria. Una carica di esplosivo aveva danneggiato la Casa Littoria, nel centro della città, altre cariche avevano abbattuto due pali del telegrafo nella stazione, distrutto tratti di binario, sfasciato una locomotiva, dei carri merci ed una «littorina»; infine il posto di blocco all'uscita di Saluzzo era stato attaccato e fatto anch'esso saltare. I nazifascisti ritenevano che l'azione fosse frutto di un attacco in forze dei partigiani, non supponendo che pochi arditi avessero potuto penetrare in una città dove stazionavano ingenti reparti di truppa. Invece, il colpo di mano era stato opera di quattro volontari della sezione guastatori GL della brigata Varaita, al comando di Vittorio Giuliani.”

Mario Giovana (1925–2009) partigiano, giornalista e storico italiano

pagg. 231 e 232
Storia di una formazione partigiana – Resistenza nel Cuneese

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