Frasi su fine
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“Gilson critica i tentativi di ricondurre la posizione di Dante alla tomista o all'averroista. Per san Tommaso ogni gerarchia di dignità è al tempo stesso una gerarchia di giurisdizione, mentre per Dante – tranne che per Dio – una gerarchia di dignità non è mai fondamento di una gerarchia di giurisdizione, e ciò corrisponde al problema filosofico specifico di Dante, che non è tanto quello di definire l'essenza della filosofia, quanto di determinare delle funzioni e delle giurisdizioni. Il principio a cui obbedisce questa determinazione non è assolutamente conciliabile col tomismo. San Tommaso non conosce che un solo fine ultimo: la beatitudine eterna, che non si può attingere se non attraverso la Chiesa; inoltre la spiritualità del fine ultimo importa che tra il potere temporale e lo spirituale vi sia la subordinazione gerarchica del mezzo al fine. Per Dante, invece, l'uomo può ottenere, attraverso l'esercizio delle virtù politiche, una felicità umana completamente distinta dalla beatitudine celeste, anche se questa rappresenta un fine più alto. La tesi dei "duo ultima" legittima la completa distinzione dell'ordine politico dall'ordine religioso, ugualmente universale a quello della Chiesa, ma autonomo e perseguente un fine di felicità terrena.”

Augusto Del Noce (1910–1989) politologo, filosofo e politico italiano

da Augusto Del Noce, Gilson Étienne in Enciclopedia dantesca, vol. III, Roma, 1971, p. 33.

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“Il Caravaggio fu in Italia uno dei più illustri propagatori del sistema che prevalse poi nella scuola olandese, sistema che consiste nel trasformare in bellezza d'arte, ciò che è schifoso nella natura. L'elevatezza del pensiero non è il suo fine; sì invece l'imitazione d'ogni naturale qual ch'esso sia.”

Pietro Selvatico (1803–1880) architetto, critico d'arte e storico dell'arte italiano

da Storia estetico-critica delle arti del disegno, 1856; citato in Francesca Marini (a cura di), Caravaggio, 1ª ed., introduzione di Renato Guttuso, Rizzoli/Skira, Milano, 2003. ISBN 8817008087

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“[Nel 2012 riferendosi al mancato acquisto di Arturo Vidal dal Bayern Monaco nel 2011] È stato un momento: entrambi eravamo interessati al giocatore, poi il procuratore del giocatore ha creato un po' di casino. Quando lui ha dichiarato che non avrebbe rinnovato col Bayer [Leverkusen], noi abbiamo provato a prenderlo. Io so la cifra che ha pagato alla Juve e noi avevamo anche offerto di più, ma alla fine il Leverkusen ha preferito cederlo all'estero per non rinforzare una concorrente. Non è stato un problema della Juve.”

Karl-Heinz Rummenigge (1955) dirigente sportivo e ex calciatore tedesco

Origine: Citato in Rummenigge e la Juve: "Calciopoli non mi ha sorpreso, ma ora è un esempio da seguire" http://calcissimo.com/it/tutte-le-notizie/item/1210-esclusiva-3-%E2%80%93-rummenigge-e-la-juve-calciopoli-non-mi-ha-sorpreso-ma-ora-%C3%A8-un-esempio-da-seguire?Itemid=102#.UGvr2JjMidc, calcissimo.com, 2 ottobre 2012.

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“Mi ricordo che nel 1840, essendo a Presinge, egli si faceva svegliare ogni mattina, alle cinque, dal suo cameriere, e a qualunque ora avanzata della notte si fosse coricato, scuoteva il sonno, e, avendo sorbito una tazza di caffè, con un bicchiere d'acqua, si metteva all'opera. Quest'opera consisteva nella lettura della Storia d'Inghilterra di lord Mahon, autore esatto e scrupoloso, ma scialbo e senza interesse. Ricordo quale repulsione invincibile m'ispirava il solo aspetto di questi volumi. Ma Camillo di Cavour aveva risoluto d'imparare l'inglese, e, al fine di questo studio avesse nello stesso tempo per risultato di fargli conoscere la storia d'Inghilterra, consacrava senza stancarsi le sue mattinate a tradurre un libro noioso, scritto in una lingua ch'egli ignorava. Più tardi trovandomi con lui nella terra di Leri, partivo allo spuntar del giorno per la caccia. Non m'è accaduto una sola volta di partire senza che Cavour mi salutasse con uno di quegli auguri che fanno la disperazione del cacciatore, e benché non avesse alcuna intenzione di andare a tirare le beccaccine, era sempre in piedi dall'alba, esaminando i conti, visitando le stalle, fissando i particolari di qualche miglioramento, sorvegliando lo sballaggio di qualche nuova macchina e occupando i momenti perduti per qualsiasi altro con la lettura di un libro sostanzioso italiano, francese e inglese, di agricoltura, d'economia politica e di storia.”

Auguste-Arthur de La Rive (1801–1873) fisico svizzero

citato in Cavour, l'uomo e l'opera

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“Ecco la fine della Polonia!”

Tadeusz Kościuszko (1746–1817) generale e ingegnere polacco

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 143
Finis Poloniae!
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“La Verità […] è l'unico fine cui egli tende e che, in quanto eterna, eternamente pasce l'intelletto. Questa Verità che pasce l'intelletto non è altro che il Verbo stesso.”

Nicola Cusano (1401–1464) cardinale, teologo e filosofo tedesco

Origine: L'uomo.
Origine: Da La pace nella fede, II, in Opere religiose, a cura di Pio Gaia, UTET, 1971.

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“Si resiste amando perché quando hai solamente lo strumento della tua semplicità e dell'amore poi alla fine vinci, la cattiveria gira, gira, gira e poi torna su se stessa.”

Barbara d'Urso (1957) conduttrice televisiva e attrice italiana

da Pomeriggio Cinque, 30 maggio 2011
Citazioni di Barbara d'Urso

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“La soluzione del caso in esame, quando sia riferita alla specificità del caso concreto, ha un percorso obbligato: deve puntare su un uomo del pool antimafia, deve puntare sulla struttura che a questo pool fa capo. Il pool di magistrati dell'ufficio istruzione di Palermo ha saputo attrezzarsi (prima di tutto culturalmente) realizzando così una struttura nuova affiatata, che ha diffuso professionalità. Non bisogna infatti dimenticare che si è trattato di una struttura aperta, nel senso che ha formato professionalmente magistrati che, prima di entrare a far parte del pool, di questi problemi non si erano mai occupati e che viceversa, grazie al pool, hanno conseguito livelli di capacità decisamente di grande rilievo. Alla fine, operando in questo modo, il pool di giudici istruttori del tribunale di Palermo ha ottenuto risultati di grande rilievo, basati sulla individuazione dei caratteri della nuova mafia. I primi risultati, dopo anni, decenni e decenni di sostanziale impunità.
In alcuni interventi si è parlato di premio, in particolare di premio al protagonismo, come di un criterio da non seguire, e la storia del protagonismo e un po' come la storia di quando le donne portavano il velo. A quel tempo le donne erano tutte belle, ma quando il velo cadde si cominciarono a constatare delle differenze. Un po' la stessa cosa è successa per la magistratura. Quando i giudici non davano «fastidio», quando non erano scomodi, erano tutti bravi e belli. Ma quando hanno cominciato ad assumere un ruolo preciso, a dare segni di vitalità, a pretendere di esercitare il controllo di legalità anche verso obiettivi prima impensati, ecco che è cominciata l'accusa di protagonismo.
Mentre quei giudici che si tirano indietro (ed è successo sia a Torino in occasione del processo d'Assise ai capi storici delle BR, sia a Palermo, in occasione dei processo d'Assise alla mafia da poco concluso) non rischiano proprio nulla e nessuno si leva a protestare o levar critiche nei loro confronti. In altri interventi si è parlato di premio nel senso di carriera che correrebbe lungo corsie «privilegiate» per quei giudici che abbiano fatto determinate esperienze professionali.
Ma è inconcepibile, perfino un po' scandaloso, che si parli di privilegio con riferimento ai giudici di Palermo che vivono nelle condizioni a tutti note; che semmai rappresentano una pesante penalizzazione.
Nel caso della lotta alla mafia, questi interessi sono gli interessi della democrazia, ciò che rende questa seconda visione (non settoriale) del tutto giustificata. Per questi motivi esprimo avviso contrario alla proposta della commissione.”

Gian Carlo Caselli (1939) magistrato italiano

Origine: Trascrizione del discorso tenuto al plenum del CSM il 19 gennaio 1988 in cui espresse voto contrario ad Antonino Meli come consigliere istruttore che poco dopo sciolse il pool di Palermo, da www.cuntrastamu.org http://www.cuntrastamu.org/mafia/speciali/falcone/csm1_2.htm

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“L'individualismo com'io lo sento, lo comprendo e lo intendo, non ha per fine né il Socialismo, né il Comunismo, né l'Umanità. L'individualismo ha per fine sé stesso.”

Renzo Novatore (1890–1922) poeta e filosofo italiano

da Il mio individualismo iconoclasta
Il mio individualismo iconoclasta

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“Quel che conta non si vede, lo puoi solo immaginare. Certi sogni sanno sanguinare un po'…”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Fine febbraio, cantata con Mauro Pagani
Non incluse negli album

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“Serial killers, serial politici, morti in diretta, i migliori casi clinici, i cazzi vostri in onda, OK? OK!”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da A che ora è la fine del mondo?, n. 1
A che ora è la fine del mondo?

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“Si viene e si va cercandoci un senso, che poi alla fine il senso è tutto qua.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Si viene e si va, n. 1
Miss Mondo

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“Fino alla fine, fino in fondo | ogni singolo giorno | come fosse l'ultimo.”

Maxi B (1974) rapper italiano

da Tutto quello che ho, n. 1
Tangram, Invidia

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“Quanto più alto è il valore d'un fine nella nostra coscienza, con tanto maggior energia noi ci sforziamo di tradurlo in realtà.”

Georg Kerschensteiner (1854–1932) pedagogista tedesco

Origine: Il concetto della scuola del lavoro, p. 9-10

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“Ogni fine relativo all'individuo in tanto è giustificato in quanto può esser voluto come parte del fine universale.”

Georg Kerschensteiner (1854–1932) pedagogista tedesco

Origine: Il concetto della scuola del lavoro, p. 12

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“Prendendo le mosse da un classico quesito di Mario Pagano, celebre pensatore e giurista napoletano di fine Settecento ("un reo, che chiama il complice, per quante ragioni può ciò fare?"), l'agile volumetto dovuto alla penna fluida dello storico Nico Perrone si sviluppa su due piani diversi, spesso tra loro intersecati […]. Da un canto vi è il piano della vicenda storica, sullo sfondo dei fermenti giacobini alla vigilia della Repubblica partenopea, soprattutto incentrata sul famoso processo istruito nel 1794 contro Emmanuele De Deo, accusato di lesa maestà per avere cospirato contro la corona borbonica e, perciò, condannato a morte al termine di un giudizio celebrato in forma sommaria, senza reali garanzie e sulla base di prove di scarsa consistenza. […] D' altro canto, e proprio in rapporto alla realtà processuale del tempo, vi è il piano della analisi dedicata a un singolare istituto (il "truglio", per l' appunto, da cui trae titolo il volume) consistente in una sorta di transazione tra accusato e accusatore sulla entità della pena da infliggere al primo, al di fuori di un normale processo, anche sulla base delle dichiarazioni rese dal medesimo a carico di sé o di altri […]. È facile immaginare a quali oscure manovre potesse dar luogo un istituto del genere, soprattutto nel contesto di un sistema sostanzialmente antigarantistico come quello borbonico.”

Nico Perrone (1935) saggista, storico e giornalista italiano

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“Noi giochiamo per la maglia, per tutti i tifosi e per questo siamo uniti fino alla fine.”

Dejan Stanković (1978) calciatore serbo

Origine: Citato in Strama: "Inter viva, merita rispetto. Sneijder è stato fondamentale" http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Inter/25-04-2012/strama-inter-viva-merita-rispetto-sneijder-stato-fondamentale-911042077149.shtml, Gazzetta dello Sport, 25 aprile 2012.

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“E quali i temi con i quali cimentarsi per l'auspicato ritorno ad una seria elaborazione culturale, per mettere a punto programmi non raffazzonati? Comincio con l'indicarne tre: i diritti fondamentali; i servizi pubblici; i limiti alla libertà d'iniziativa economica privata. Non li scelgo a caso. Dietro ciascuno di questi temi si trovano soggetti reali, iniziative concrete. Molti comuni e gruppi si adoperano ogni giorno perché trovino effettivo riconoscimento i diritti degli immigrati, delle coppie di fatto, di quanti vogliono liberamente decidere sulla fine della loro vita. La questione dei servizi è simboleggiata dal servizio idrico, dall'acqua come bene comune: l'Italia è l'epicentro di un largo movimento, che ha visto ventisette milioni di elettori votare contro la privatizzazione dell'acqua, che produce analisi sempre più accurate, che ha visto convenire a Napoli e Roma rappresentanti da molti Paesi, che è all'origine di una rete di comuni europei e di iniziative popolari rivolte alla Commissione di Bruxelles. Altrettanto intensa è la discussione intorno ai limiti del mercato, accesissima intorno ai temi del lavoro e che vede l'inquietante tentativo di cancellare l'articolo 41 della Costituzione che congiunge il decreto berlusconiano di luglio e il decreto "Cresci Italia", ponendo il problema se sia ancora possibile in economia una politica "costituzionale."”

Stefano Rodotà (1933–2017) giurista e politico italiano

Questa è l'altra politica. E ciascuno di questi temi pone la questione di quale idea di società debba oggi sostenere l'azione politica.
Origine: Dall'articolo, L'antipolitica o l'altrapolitica? http://www.repubblica.it/dal-quotidiano/opinioni/2012/03/01/news/l_antipolitica_o_l_altrapolitica_-30736191/?ref=search, la Repubblica, 1 marzo 2012.

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“Alla fine le belle canzoni di Rino, quasi di stampo battistiano, funzionano. Non solo perché ci ricordano l'atmosfera di fine anni Settanta, ma anche perché le ovvietà musicali proposte oggi le rendono ancora di più un modello. "Nuntereggae più" è attualissima: Costanzo e Bongiorno ci sono ancora, basterebbe cambiare il nome di qualche politico.”

Sergio Cammariere (1960) cantautore italiano

Origine: Citato in Andrea Laffranchi, Rino Gaetano, un fenomeno da hit parade https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2003/agosto/05/Rino_Gaetano_fenomeno_hit_parade_co_0_030805106.shtml, Corriere della Sera, 5 agosto 2003.

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“[Alla fine della seconda guerra mondiale] Presumo che, se avessimo perso, sarei stato processato come criminale di guerra. Fortunatamente eravamo dalla parte dei vincitori.”

Curtis LeMay (1906–1990) militare statunitense

citato in Michael Zezima, Salvate il soldato potere, Il Saggiatore, 2004

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“La popolarità ragazzi: Michelle Hunziker al numero uno! Se questa si trovasse qualcuno che se la tromba dieci volte al giorno la smetterebbe di romperci il cazzo! Minchia è dappertutto questa qua! A San Remo quanto gli han dato? Allucinante! Questa è un' offesa alla gente che non ha neanche uno stipendio a fine mese! Al secondo posto Pippo Baudo, c' hai rott' 'o cazz' Pippo Baudo! Minchia ragazzi ma è allucinante! Ma dai lo spazio un po' agli altri! Poi terzo posto Simone Cristicchi, cioè questo qua è andato la con la storia dei disabili e ha fottuto tutti! Questo cantava "Io vorrei essere come Biagio Antonacci" Ragazzi! Ma come cazzo siamo messi! Vabbè dai. Poi quarto posto Scamarcio, questo è quello che fa il film sui ragazzini dove lei si vuole suicidare quello lo lascia quell' altro non lo lascia e giocano sui sentimenti dei ragazzini che vivono di queste cose! Il cinema è un' altra cosa! Quinto posto Laura Chiatti, scusate ragazzi ma chi cazzo è Laura Chiatti, Chiatti, Piatti! Sesto posto il grande Gigino D' Alessio! Otto Elisabetta Gregoracci! Ragazzi, certe cose in televisione non si possono dire ma questa da quando si è rimessa con Briatore ha ricominciato a lavorare, chissà perché! Undici Barbara D'Urso, è una grande figa, ma sei tutta la vita che fai stronzate! la vuoi smettere o no! Porco di…! Dodici Nina Moric. Nina Moric più che mettere le tette e il culo sui calendari che cazzo ha fatto nella vita! Questa è l'Italia, [sputa sul foglio] ma vaffanculo, va!”

Pino Scotto (1949) cantautore

da Database http://www.youtube.com/watch?v=E33PEwqPMTI

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“C'è un dio al principio, se non alla fine, di ogni gioia.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

L'inconveniente di essere nati

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“Che cos'è l'ideologia, in fondo? La congiunzione dell'idea con la passione. Da qui deriva l'intolleranza. Ma non appena vi si aggiunge un po' d'isteria è la fine.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Intervista con Léo Gillet
Un apolide metafisico: conversazioni

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“[sulla definizione di Gianfranco Fini del fascismo come male assoluto] Non lo penso e non l'ho mai pensato: il fascismo fu un fenomeno più complesso. Molte persone vi aderirono in buona fede e non mi sento di etichettarle con quella definizione. Il male assoluto sono le leggi razziali volute dal fascismo e che ne determinarono la fine politica e culturale.”

Gianni Alemanno (1958) politico italiano, ex sindaco di Roma

Origine: Dall'intervista di Enrico Menicucci in «Male assoluto le leggi razziali Non definisco così il fascismo» http://www.corriere.it/politica/08_settembre_07/alemanno_leggi_razziali_b4348268-7c8a-11dd-ba5e-00144f02aabc.shtml, Corriere della sera, 7 settembre 2008.

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“Pensiamo per un attimo se poteva essere possibile la caduta del muro e la fine del comunismo senza Papa Wojtyla, pensiamo a che cosa rappresenta e ha rappresentato il Cristianesimo non solo in Italia ma in tutta Europa. Sono veramente esterrefatto.”

Gianni Alemanno (1958) politico italiano, ex sindaco di Roma

Origine: Citato in La Corte europea dei diritti dell'uomo: «No al crocefisso nelle aule scolastiche» http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2009/3-novembre-2009/corte-europea-diritti-uomo-no-crocefisso-aule-scolastiche--1601949633889.shtml, Corriere della sera, 3 novembre 2009.

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