Frasi sul Male
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“[Sulla sentenza in primo grado e la polarizzazione dello Scandalo del calcio italiano del 2006 a Napoli, nel 2011] […] L'Inter e i suoi tifosi vivono questa sentenza come una vittoria: ladroni gli juventini di quel ciclo trionfale, sconfitti ma onesti e rivalutati dalle sentenze gli interisti, rimuovendo la montagna di telefonate colpevolizzanti uscite fuori negli ultimi tre anni per cui mesi fa lo stesso Procuratore Federale Palazzi, il Torquemada del 2006, aveva prescritto l'Inter dicendone però il peggio. Curioso: Palazzi va bene o male a sentenze alterne, il tifo è fatto così. Fossero stati assolti a Napoli Moggi e co. […], sarebbe stata festeggiata come una vittoria della Juve contro l'Inter. E questo tifo si è riverberato su giornali e su giornalisti. Dio solo sa, e chi mi segue su Il Fatto quotidiano può verificarlo, la fatica e l'avversione che mi è costata una battaglia per la verità sull'argomento, dopo trent'anni passati anche a focalizzare il marcio del pallone mentre altri erano occupati magari a prendere soldi o regali oppure anagraficamente le merendine. C'è gente che rilutta o recalcitra a prendere atto non della santità di Moggi, per carità di Dio, ma del reale stato degradato del calcio italiano: è più facile sparare su Lucky o Licio Moggi –come lo chiamavo al tempo del suo potere, articoli e libri alla mano– che chiamare in causa le istituzioni sportive. (citato in [http://notizie.tiscali.it/opinioni/Beha/2130/articoli/La-presa-per-i-fondelli-di-Calciopoli-tutto-ridotto-al-tifo-per-Inter-e-Juventus-con-il-concorso-dei-media.html "La presa”

Oliviero Beha (1949–2017) giornalista, scrittore e saggista italiano

per i fondelli) di Calciopoli: tutto ridotto al tifo per Inter e Juventus, con il concorso dei media"], Notizie.tiscali.it, 12 novembre 2011

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“Volevo dire che io la voglio, la vita, farei qualsiasi cosa per poter averla, tutta quella che c'è, tanta da impazzirne, non importa, posso anche impazzire ma la vita quella non voglio perdermela, io la voglio, davvero, dovesse anche fare un male da morire è vivere che voglio. Ce la farò, vero?”

Elisewin: I, IV; 1998, p. 28
Oceano mare
Variante: Volevo dire che io la voglio, la vita, farei qualsiasi cosa per poter averla, tutta quella che c'è, tanta da impazzirne, non importa, posso anche impazzire ma la vita quella non voglio perdermela, io la voglio, davvero, dovesse anche fare un male da morire è vivere che voglio.

“[…] sui media ci sono cose di cui si può parlare male impunemente: il Medioevo è una di queste. E lo si fa per parlar male del cristianesimo su cui tutti si sentono in diritto di sputare.”

Franco Cardini (1940) storico e saggista italiano

citato in Antonio Socci, Salvata Sakineh, ma lapidato il Medioevo http://www.antoniosocci.com/2010/09/salvata-sakineh-ma-lapidato-il-medioevo/, lo Straniero – Il blog di Antonio Socci, 9 settembre 2010

“Se il Signore permette il male è per ricavarne il bene.”

Giuseppe Allamano (1851–1926) presbitero italiano

La vita spirituale

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“È un volantino. Per una vendita all'incanto di attrezzi agricoli usati e sacchi di concime! Avrà luogo al consorzio di San Maurizio – Dio sa dov'è quel buco – martedì prossimo. Cento copie. Che verranno affisse sulla porta del cesso esterno di qualche fattoria o buttate nel fosso più vicino. E lei si preoccupa per un accento!»
«Disperatamente. Sa cosa insegna la Cabala? Che tutto il male, tutte le sofferenze dell'umanità provengono dallo sbaglio di uno scrivano pigro o incompetente che sentì male, o trascrisse erroneamente, un'unica lettera, un'unica e sola lettera nel Testo Sacro. Ogni orrore successivo ci è pervenuto tramite e a causa di quell'unico erratum. Non lo sapeva, vero? […] È proprio qui che conta, più che mai in passato. Agire diversamente è segno del più profondo disprezzo. Disprezzo per quelli che non si possono permettere di sfogliare un'edizione di lusso, che non vedranno mai un foglio di carta di qualità o dei caratteri artigianali. Disprezzo per quelli cui Dio, sì, Dio!, ha concesso il diritto di avere un volantino senza pecche, anche per una svendita di concime! È proprio per quelli che vivono in qualche sperduto buco di campagna, nei bassifondi, che dovremmo produrre il lavoro migliore. Perché qualche scintilla di perfezione penetri nelle loro vite sconsolate. Non capisce quanto disprezzo ci sia in un accento sbagliato o in un trattino fuori posto? Come se lei sputasse su un altro essere umano.”

George Steiner (1929–2020) scrittore e saggista francese

cap. X, pp. 76 sg.
Il correttore

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“Non che noi ignoriamo il bene e il male, ma ignoriamo il futuro.”

Raymond Aron (1905–1983) sociologo, filosofo e giornalista francese

L'oppio degli intellettuali

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“Scegliere se stessi al posto del bene o del male è un cammino senza ritorno: bisogna sempre scegliere. Quando si sa che il giusto sta da una parte non è bello mantenersi neutrali.”

Roberto Benigni (1952) attore, comico, showman, regista, sceneggiatore e cantante italiano

Origine: Dal programma televisivo Che tempo che fa, Raitre, 15 aprile 2012. Video http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-729280fd-5fc0-434c-b914-e60dc6cc7511-ctcf.html#p=0 disponibile su Rai.tv.

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“Noi non siamo che un'associazione nascente, fondata da dodici anni, composta soprattutto da laici e da giovani che vogliono provvedere alla loro salvezza. Noi non avremmo alcuna qualifica per trattare con voi se il Sommo Pontefice Gregorio XVI non si fosse degnato, con un Breve del 10 gennaio 1845, di approvare paternamente la nostra istituzione, e di attribuirle delle ricche indulgenze di cui egli estende il beneficio a tutti coloro che noi avremo aggregato alla nostra Società. Il nostro primo scopo è stato quello di consolidare la fede e di rianimare la carità nella gioventù cattolica, di rafforzare i ranghi con amicizie edificanti e solide, e di formare così una nuova generazione, capace di riparare, se è possibile, il male che I'empietà ha fatto nel nostro paese. II primo modo di realizzare questo disegno fu di radunarsi tutte le settimane, di imparare così a conoscerci e ad amarci; e al fine di dare un interesse alle nostre riunioni, intraprendemmo la visita dei poveri a domicilio: gli portammo del pane, dei soccorsi temporali di vario genere, e sopratutto dei buoni libri e buoni consigli. Questa Società, fondata dodici anni fa da otto giovani, del tutto oscuri, conta oggi circa 10.000 membri, in 133 città; si è insediata in Inghilterra, in Scozia, in Irlanda, in Belgio, in Italia. Si sono sempre persegui questi due principali risultati: la santificazione della gioventù cristiana e la visita dei poveri a domicilio. Noi abbiamo in ciascuna città delle opere pei gli ammalati, per I'istruzione dei bambini, per il collocamento di operai, che sono affidate a dei comitati poco numerosi e soccorsi dal denaro della Società tutta intera. Possa I'unione della nostra umile Società diventare il simbolo dell' unione di tutti i popoli al di là e al di qua dei mari, nella pratica della legge di Dio, nella fedeltà alla fede, nell'attaccamento alla SS. Chiesa Romana e nell'amore di Nostro Signore Gesù Cristo.

Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!”

Frédéric Ozanam (1813–1853) storico e giornalista francese

Al Presidente della Società di San Vincenzo de Paoli del Messico, Parigi, 19 settembre 1845, p. 232
Lettere

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“[Su Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni] Sto terminando il montaggio del secondo episodio dei tre atti prologo della saga. Sarà una storia d' amore con il senso della magia e molti incantesimi e, ancora, si riproporrà il confronto tra chiaro e scuro, bene e male.”

George Lucas (1944) regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense

Origine: Citato in Giovanna Grassi, «Harry Potter e i maghi, eredi di Star Wars» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/dicembre/06/Harry_Potter_maghi_eredi_Star_co_0_0112065743.shtml, Corriere della sera, 6 dicembre 2001.

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“[Su Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni] L'amore e il male si intrecciano in una struttura composita. Anakin deve proteggere Amidala e se ne innamora. Ho scritto con slancio questo risvolto della storia che ha toni epici. Sebbene il mondo di Guerre Stellari non sia reale, esso suggerisce più che mai in questa puntata una metafora della società del nostro secolo.”

George Lucas (1944) regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense

Origine: Citato in Giovanna Grassi, Il nuovo «Star Wars»: una saga da gladiatori https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2002/maggio/07/nuovo_Star_Wars_una_saga_co_0_0205071686.shtml, Corriere della sera, 7 maggio 2002.

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“[Su Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith] L'ultimo mio capitolo è cupo, ma resta un Titanic d'amore nello spazio. Non capisco il visto PG 13 anche se ammetto che i più piccini potrebbero spaventarsi. La battaglia del Male, che vince per certi aspetti e per altri perde, può inquietare il Paese.”

George Lucas (1944) regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense

Origine: Citato in Giovanna Grassi, «Star Wars, violento per amore» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2005/maggio/07/Star_Wars_violento_per_amore_co_8_050507050.shtml, Corriere della sera, 7 maggio 2005.

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“Come stile Federer mi sembra un giocatore dei nostri tempi perché gioca a tutto campo e ha tutti i colpi, sa giocare da fondo e a rete, può essere aggressivo e può palleggiare con maestria. Ha il chip, ha il topspin, ha tanto talento che certe volte può farsi male solo da solo.”

Margaret Smith Court (1942) tennista australiana

Origine: Citata in Vincenzo Martucci, «Un talento insuperabile» http://archiviostorico.gazzetta.it/2004/settembre/14/talento_insuperabile__ga_10_0409145660.shtml, Gazzetta dello Sport, 14 settembre 2004

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“Se si canta il bene, il male è eliminato da quest'atto congruo.”

Conte di Lautréamont (1846–1870) poeta francese

1989

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“Più che una calciopoli si è trattata di un arbitropoli, almeno da quanto emerso dalle ultime sentenze. La responsabilità oggettiva è a mio avviso un male necessario dello sport. Il comportamento dei dirigenti della Juventus non macchia il valore della società, ma i dirigenti bianconeri sbagliano a considerare propri 29 Scudetti.”

Franco Carraro (1939) dirigente sportivo e politico italiano

citato in Carraro torna su Calciopoli e va giù duro con le 'giacchette nere': "Fu un 'Arbitropoli'. La Juve? Ha 27 scudetti. Altrimenti anche l'Inter può chiedere quello del rigore di Ronaldo e la Roma quello del goal di Turone..." http://www.goal.com/it/news/240/calciopoli/2011/12/16/2805851/carraro-torna-su-calciopoli-fu-un-arbitropoli-nel-2004, goal.com, 16 dicembre 2011

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“C'è una banda in Italia oggi di giornalisti, di cui Travaglio fa sicuramente parte, che ha scoperto una cosa per loro molto interessante: se parli male dei politici fai i soldi, diventi ricco. […] E quindi bisogna parlar male dei politici a prescindere. Per esempio il mio caso è paradossale: Travaglio su l'Unità e anche su un suo libro scrive che io sono stato condannato. Dov'è il paradosso? Che il condannato Travaglio, perché Travaglio è stato condannato in passato, quindi possiamo definirlo tecnicamente un pregiudicato, scrive di un uomo politico, Castelli, che è stato condannato quando io non sono mai stato condannato. È questo il paradosso. Castelli cosa deve fare a questo punto? O Travaglio mi chiede scusa dicendo che s'è sbagliato e si dimette da giornalista visto che lui vuole che i politici si dimettano, giustamente, da politici se sbagliano oppure sono costretto mio malgrado ad andare a intasare un'altra volta la giustizia e fare l'ennesima causa. Io credo che non ce ne sia bisogno di questo fatto, però c'è questo malcostume di questi giornalisti. […] Ma dov'è il gioco sottile che fanno lui, Stella e quant'altro? Per esempio se io dico che Travaglio è amico dei mafiosi lui mi può querelare e probabilmente vince la causa, ma se io adotto una tecnica più raffinata, che è esattamente quella che adotta lui nei suoi libri, e dico "c'è scritto su Repubblica che Travaglio si fa pagare le vacanze da un mafioso" a quel punto io dico la verità e quindi di fatto però diffamo comunque Travaglio ma sono al riparo da ogni accusa. Ecco io credo che bisognerebbe uscire da questo malcostume, bisognerebbe criticare i politici ferocemente quando se lo meritano ma quantomeno quando si sbaglia o quando si diffama una persona che cerca di essere onesta qual son io magari si riconosca anche l'errore. Invece no, si fa un altro libro perché tanto gli introiti del libro son talmente alti che possono consentire poi di pagare il povero disgraziato che è stato diffamato.”

Roberto Castelli (1946) politico italiano

da Annozero, 15 maggio 2008

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“Rubare a un fratello o una sorella è male. Non rubare alle istituzioni, che sono i pilastri dell'Impero del Ma(ia)le è altrettanto immorale.”

Abbie Hoffman (1936–1989) attivista e politico statunitense

dall'introduzione di Ruba questo libro
To steal from a brother or sister is evil. To not steal from the institutions that are the pillars of the Pig Empire is equally immoral.

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“Che cosa di male puoi augurare a un avaro se non di vivere a lungo?”
Avaro quid mali optes nisi Vivat diu?

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

“Premiare un avaro equivale ad incoraggiarlo a far del male!”
Cum das avaro praemium, ut noceat rogas.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

“Non parlare male del tuo nemico, accontentati di pensarlo!”
De inimico ne loquaris male, sed cogites.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Del tuo nemico pensane male, ma non parlarne male.
Sententiae

“Gli uomini, non facendo nulla, si abituano a fare malamente.”
Homines, nihil agendo, agere consuescunt male.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

È non facendo nulla che gli uomini si abituano a far male.
Sententiae

“L'avaro non fa del bene a nessuno, ma fa a sé stesso il male peggiore.”
In nullum hominem avarus bonus est, in se pessimus.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

“La donna quando pensa da sola, mal pensa.”
Mulier cum sola cogitat male cogitat.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

La donna che pensa da sola pensa a far del male!
Donna che pensa da sola, pensa male.
Sententiae
Variante: La donna che pensa da sola pensa a far del male!

“È fatto male tutto quello che uno fa contando sulla fortuna!”
Male geritur, quidquid geritur fortunae fide.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Tutto ciò che si fa confidando nella fortuna, è mal fatto.
Sententiae

“Sbaglia l'ammalato che lascia i suoi averi in eredità al medico!”
Male secum agit aeger, medicum qui heredem facit.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

L'ammalato fa del male a sé stesso se nomina suo erede il proprio medico.
Sententiae

“La cattiva gestione del potere lo fa perdere!”
Male imperando summum imperium amittitur.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Il più grande potere si può perdere esercitandolo male.
Sententiae

“Non esiste luogo in cui si sparli della bontà!”
Nullo in loco male audit misericordia.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

In nessun luogo al mondo si critica la pietà.
Sententiae

“Non può esserci certamente felicità quando tutto va male!”
Pote in adversis numquam felicitas.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

“Chi ha imparato a far male, se ne ricorda appena può.”
Quidquid nocere didicit, meminit cum potest.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

“Chi è indeciso nel punire aumenta il numero di chi fa del male.”
Qui ulcisci dubitat, improbos plures facit.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

“È male lamentarsi di chi ci è caro.”
Quem diligas, etiam queri de ipso malum est.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

“È dolorosissimo quel male, che, cessato, si rinnova.”
Quam miserum est, cum se renovat consumptum malum!

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

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“Per quanto aspro un ammonimento non fa male a nessuno.”
Quamvis acerbus, qui monet, nulli nocet.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

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“Quando un vecchio da il cattivo esempio un giovane viene male indirizzato!”
Ubi peccat aetas maior, male discit minor.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Dove i vecchi si comportano male, anche i giovani imparano male.
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“[Su Rino Gaetano] E tra questi ragazzi che gestivamo la domenica pomeriggio comparve questo tizio magro magro, un po' coi denti rotti, il male in arnese co 'sta chitarrina. […] Seppe come entrarmi nel cuore subito tant'è vero che Cesaroni che l'aveva sentito suonare e "zappare" la chitarra, come diceva, non era del parere di farlo cantare neanche la domenica pomeriggio e io invece modestamente, avendo riscontrato delle cose molto carine, molto naïf, molto veraci anche in lui, aspettavo il momento in cui Giancarlo, il cosiddetto "boss", Cesaroni andava magari in giro per Trastevere a bersi un wisketto con De Gregori e lo buttavo sopra. E ricordo bene queste due canzoni che ha fatto per qualche domenica di seguito, una che era dedicata a un amico, che, guardate un po' il destino, mi sembra avesse avuto un incidente in macchina, che era morto così e l'altra dedicata a un ferroviere, Agapito Malteni ed è una canzone che mi è rimasta impressa, ancora adesso la canticchio delle volte. C'era questa bellissima immagine di un treno che lungo il Tavoliere continuava a correre. Ecco così l'ho conosciuto.”

Ernesto Bassignano (1946) cantautore, giornalista e conduttore radiofonico italiano

Origine: Bassignano si riferisce a La Ballata di Renzo, un brano inedito di Rino Gaetano.
Origine: Bassignano si riferisce alla canzone Agapito Malteni il ferroviere, la settima del primo album di Gaetano, Ingresso Libero, una ballata ironica sul tema dell'emigrazione.
Origine: Dal programma televisivo Rino vive! – Ma il cielo è sempre più blu di Antonio Carella, La storia siamo noi, Rai Tre, 19 novembre 2007. ( Link Youtube Parte 3 http://www.youtube.com/watch?v=8Mwnw4l6Bp4)

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“Ti voglio raccontare, il nostro grande male, è tutta brava gente, cannibali da sempre.”

Raf (1959) cantautore italiano

da Cannibali
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“Quando qualcuno entra nella tua vita, devi decidere: quale "te stesso" gli darai? Molte volte, nelle cattive relazioni gli dai la versione finta, ed è per questo che le cose finiscono male.”

Jack White (1975) cantante, polistrumentista e produttore discografico statunitense

da un'intervista a The Age, 27 maggio 2007

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“Chi tardi arriva male parcheggia.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il dottor Divago, 100 neoproverbi, p. 169

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“Noi litighiamo sempre in Italia, da per tutto. Non so, al bar, parcheggiamo male la macchina. E da quando c'è Monti qui, in televisione facciamo finta di essere in Svezia.”

Antonio Cornacchione (1959) comico e attore italiano

da Robinson, 10 marzo 2012, 1 h 32 min. http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-ba68ba20-71b0-4f64-afde-9ea5220d0253.html

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“Il male è già mezzo guarito quando se n'è scoperta la causa.”

Francesco di Sales (1567–1622) vescovo cattolico francese

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